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Buonasera.
Questo periodo di apatia sistematica vorrei poterlo considerare come un'occasione per cimentarmi con la scrittura...
Un aspirazione inseguita da tempo, ma senza particolare convinzione.
Voglio proporre un singolo racconto che fa riferimento ad un particolare episodio: inizia e si esaurisce senza dividere la narrazione in "puntate".
Parliamo della scorsa estate.
Periodo che è stato accolto come una ventata, purtroppo illusoria, di agoniata normalità...dove abbiamo riscoperto in noi un sopito entusiasmo adolescenziale, tornando a gustare la pienezza delle piccole cose.
Era un caldo venerdì mattina e distrattamente ricevo, via whatsapp, un invito ad una festa a casa di amici di amici.
Si parlava di un aperitivo lungo...dj set gradevole per chi avesse voluto lasciarsi andare al ritmo, e tanto alcool.
Il Lockdown mi aveva reso meno attivo, meno abituato a situazioni di "promiscuità sociale" e con una diffidenza latente per i luoghi affollati.
Contatto due amici che mi riferiscono sarebbero andati, mentre un terzo mi avrebbe fatto sapere sul tardi se fosse riuscito a raggiungerci per un saluto.
Uno dei due di cui sopra è una delle mie più vecchie amiche, per comodità chiameremo d'ora in avanti con G., che con un opera certosina di persuasione alla fine è riuscita a convincermi ad andare.
"...Ti passo a prendere io..." Mi aveva detto, a patto che avessi guidato io al ritorno la sua macchina, segno che nn aveva propriamente delle intenzioni tranquille per quella sera.
La vedo arrivare sotto casa intorno alle 20:00-20:30, monto in macchina e ci dirigiamo a destinazione.
Il tragitto scorre rapido e piacevole, nel mentre confesso di non aver fatto troppo caso a cosa indossasse, forse distratto dalla frizzante conversazione ...tipica di due amici di vecchia data.
Arrivati al luogo dell'appuntamento, scendo per recuperare due bottiglie di vino dal bagagliaio. Le avevamo acquistate fermandoci durante il tragitto in modo da non doversi presentare a mani vuote. Chiudo il portellone e l, svoltando dal retro dell'auto, la vedo scendere...Ora, non che non mi avesse già abbondantemente abituato ad abiti succinti o comunque provocanti, che indossava spesso e con gran disinvoltura... ma grazie al suo guardaroba enorme, in perenne evoluzione, riusciva facilmente a stupirmi...anche dopo anni.
Premetto di essere fidanzato da molto tempo, ma non ero immune a un po' di attrazione per il corpo favoloso di G. Lei longilinea, accompagnata sempre da un alone di grazia lungo tutto il suo metro e settancinque circa.
Quella sera aveva optato per indossare un abitino dai colori pastello...parte bassa fatta da degli schorts a vita alta, che avrebbero annientato qualsiasi fondoschiena ma non il suo...: alto, pieno...che disegnava un netto pendio tra la zona lombare e i glutei. All'altezza della cintola partivano due fasce di tessuto, che dall'ombelico si rastremavano seguendo la silhouette del seno, riunendosi in un nodo a fiocco dietro la nuca. Una scollatura molto profonda ma che non aveva mai rappresentato un grosso problema per lei. Poteva contare su un seno da 16enne, più unico che raro a 33anni. Una seconda abbondante, forse qualcosina in più, marmoreo nella consistenza (...si, c'era stata occasione per "saggiarlo"in passato, ed appariva al tatto proprio come un muscolo) e proiettato verso l'alto... con i capezzoli, facevano capolino sotto la stoffa sottile, che puntavano dritti verso l'esterno. Le strisce di tessuto lasciavano esposti i fianchi ed il costato e, proprio poco sopra, le costole appena accennate erano interrotte da una curva...evidente, netta...a formare due "mezzelune" ferme sui lati del petto... immobili...scolpite.
Ho sempre pensato che più di qualche nostro conoscente credesse fermamente che G. avesse in passato fatto ricorso alla chirurgia...Ma sapevo, data nostra conoscenza decennale, che si trattava aimé di tutt'opera di madre natura.
Entriamo: la serata si svolge in un giardino non enorme ma ben curato.
Saluti di circostanza ed ognuno prende direzioni differenti...Io mi trattengo in chiacchiere con una ristretta cerchia di conoscenti(perlopiù uomini ), mentre lei inizia a bazzicare da un gruppo all'altro senza problemi...Molto sicura di sé.
La serata trascorre piacevole, aldilà degli imbarazzi che immaginavo di dover affrontare , tra buon vino e buona musica...Vino che al 4°...5° calice cominciava a fare il suo lavoro.
Mi ero distratto un attimo, sedendomi in disparte a controllare sul cellulare i risultati di alcuni eventi sportivi, quando sento bussarmi alle spalle...Era G., espansiva e solare come sempre...ma qualcosa mi diceva fosse un po' più espansiva del solito. Lo sguardo languido mi suggeriva ci avesse dato dentro col bicchiere, conoscendola anche più di me...Parliamo della bella serata, degli invitati...Mi racconta della sua giornata, trascorsa in spiaggia: in quel momento mi soffermo a notare che effettivamente aveva guadagnato un colorito molto marcato...ai limiti della scottatura.
Le riferisco, con la solita confidenza che ci lega, la mia passione per il segno dell'abbronzatura...Soprattutto sul lato A.
Parole dette con un pizzico di malizia si, ma senza voler provocare in alcun modo.
Lei senza dire una parola e senza preoccuparsi potesse vederla qualcuno dei presenti, afferra con due dita uno dei lembi della striscia di tessuto destra del suo vestito, spostandolo fino a valicare il naturale ostacolo formato dal generoso capezzolo...mostrandomi orgogliosa lo stacco di colore sul suo seno.
Non era la prima volta che vedevo quello spettacolo, ma la particolare circostanza e l'alcool in circolo rendevano la visione ancora più eccitante.
Altre due chiacchiere e ci perdiamo di nuovo.
Dopo una mezz'oretta la rivedo. Si avvicina e mi chiede di accompagnarla a cercare il bagno: dal nostro ultimo incontro credo mi avesse ormai doppiato nel numero bicchieri buttati giù. Dopo un paio di porte sbagliate troviamo quella giusta, lei fa per entrare mentre io staziono sul pianerottolo antistante in attesa. Non vedendomi seguirla mi guarda, e quasi con tono sarcastico : "...che fai, rimani fuori ?!?...", "...che c'è, ti vergogni...per una pipì?...dai che mi tieni compagnia...".
Entro nel bagno, mi guardo intorno, provo a distrarmi constatando fosse uno spazio veramente grande a dispetto della destinazione d'uso. Nemmeno il tempo solo di pensare a voltarmi, che lei con due mosse repentine...slaccia il nodo sul retro del collo e tira giù tutto il vestito. Vestito che apprendo solo in quel momento essere un pezzo unico. Rimane lì, di fronte a me, con solo un perizoma addosso...peraltro anche nero trasparente. Senza porsi nessun problema sul fatto che io potessi guardarla...Ok , non è stata la prima volta che l'avessi vista in "topless", ma comunque non una cosa da tutti i giorni. Lei stupenda.. alta, slanciata...La tintarella del giorno le disegnava netti i contorni del due pezzi striminzito indossato durante la giornata di sole.
Due gambe chilometriche e tornite che culminavano in un culo da infarto. Gambe che si separavano di molto l'un l'altra all'altezza del pube, tanto che ci sarebbe potuto passare un palmo di mano aperta. Un ventre piatto ed i suoi seni...quei seni...Sono sempre stato un fermo sostenitore delle tette enormi ma lei, lei mi aveva fatto scoprire un diverso livello di perfezione. Due mezze sfere a punta...belle, perfettamente proporzionate, immobili...Due areole grandi, dai contorni netti e dal colore meraviglioso facevano da contorno a due capezzoli perfetti...spessi e definiti. Grandi come la parte iniziale del mio indice...Lei mi osserva mentre sono in "adorazione" e ,maliziosamente, mi sorride beffarda. Subito dopo, altrettanto rapidamente, scende il perizoma e si siede sulla tazza... Ci ritroviamo a chiacchierare di argomenti futili, almeno dal mio punto di vista, per stemperare un po' l'imbarazzo e l'eccitazione in aumento...Qualche secondo e si rialza, mostrandosi completamente nuda, senza ormai alcun centimetro di tessuto a celarla. Il suo pube era candido , ipnotico. Interrotto solo da un crepaccio lungo e marcato, formato dalle piccole labbra e dal clitoride, che saliva di molto sul monte di venere. Poco pelo , chiaro e curato facevano da cornice a quel frutto meraviglioso ma quanto mai proibito.
Mentre continuiamo a ciarlare , anche senza molta attenzione agli argomenti di discussione, lei riprende il suo vestito da terra...rinforcandolo con quelle splendide gambe....,come vi dicevo, chilometriche ma che quella sera erano ancora più elevate , come su un piedistallo, da due tacchi scuri...senza perdere di grazia ed eleganza.
Temporeggia un po' così, con la parte a pantaloncino indosso, ma senza fretta di ricoprirsi la parte superiore.
Intuisco la natura del momento, fiutando una situazione più unica che rara...Tutto ciò condito anche dal brivido provocato dalla percezione del tradimento che avrei potutoa
perpetrare nei confronti della mia donna, che comunque amo.
La butto lì, come in un all-in di poker...:"Come ti dicevo, impazzisco per la linea dell'abbronzatura...poi su queste due opere d'arte..."Lei prima mi guarda , poi contraendo le scapole per far sporgere i seni ancora di più, con aria fiera e consapevole...si osserva, osserva il suo petto. Torna a guardarmi e sorridendo : "Grazie, mi piace quando mi fai certi complimenti...non so perché, ma si vede che ti piacciono proprio...". Qualche secondo di silenzio e torna a rivolgersi a me : "...dai, toccamele...!! ".
Non sarebbe stato qualcosa di inedito per me, ma cmq le esperienze precedenti si limitavano ad episodi fugaci.
Ora eravamo soli, in un bagno chiuso a chiave, non dovevo avere nessun imbarazzo o timore di sguardi indiscreti...
Mi trovavo di fronte a due scelte: declinare, magari facendo la figura dell'idiota...oppure approfittarne , ma correndo il rischio di infastidire G....infondo siamo amici da sempre.
Cerco un compromesso: con una mano le sfioro, quasi come una carezza il seno destro, ma senza affondare il colpo...con un tocco delicato.
Lei, quasi spazientita : "...Senti bene, così...", e con la sua mano inizia ad indirizzare la mia con vigore, facendo esplorare tutta la meravigliosa sensazione di quelle tette marmoree.
Ormai, persi i freni inibitori , mi faccio più spregiudicato.. stimolandole i capezzoli e stringendoli tra le mie dita.
Le lascio scivolare i palmi delle mani da quello destro al sinistro e viceversa...Mi stacco un attimo e la guardo... il vino fa il resto: mi tuffo con il volto su quelle "punte" invitanti...Prendo a leccarle il capezzolo destro, con passione e decisione.
Lo sento tra le labbra, teso e turgido... Lei prima mi stacca delicatamente e rimane in silenzio...poi torna a parlare dicendomi :"...almeno avvisami che stai per leccarmi...".
Ormai ero in ballo e le rispondo prontamente, ma in maniera ironica e leggera:" ...allora ti avviso: sto per leccarteli...".
E torno a prendere quei capezzoli duri e grandi tra le labbra....
La magia dura poco, perché dopo qualche risatina mi interrompe: "dai torniamo di la, manchiamo da un po'...e se viene a bussarci qualcuno cosa inventiamo?...".
Desisto e torno ad essere lucido: "hai ragione, dai andiamo". Usciamo entrambi dal bagno e, cercando di non dare troppo nell'occhio, andiamo ognuno per la propria strada...
Passa un'altra oretta, ed ecco che torniamo ad incrociarci...in mezzo alla piccola pista da ballo allestita per gli avventori.
"Dai balliamo un po', su..." mi dice, così mi avvicino e provo ad essere non troppo scoordinato come al mio solito.
Il mio tentativo di rimanere distanti, cercando di non attirare l'attenzione dei tanti presenti, dura ben poco: Lei si avvicina, mi guarda, sorride sprezzante e mi mette un braccio dietro al collo. Con l'altra mano prende la mia e, sfiorandosi, la posiziona nella parte bassa della schiena... lasciata completamente scoperta dal vestito. Ancheggia sinuosa e non smette un momento di muoversi: piú cerco di rimanere lucido e distaccato, più lei si avvicina... corpo contro corpo... Avvicina il viso, poggiando la testa su una spalla...ma continuando ad essere completamente in balia del ritmo. Mi sfiora, sempre più con decisione...fa sentire il passaggio dei suoi seni sul mio petto. Mi prende la mano e la passa sul suo culo favoloso...
Mi decido: o ora o mai più!
Con tono di sfida mi avvicino ad un orecchio e le dico" ...troppa gente qui fuori...possiamo fare quello che vuoi, ma torniamo in bagno...".
Lei mi guarda, con i suoi occhi chiari che brillavano alla luce dell'esigua illuminazione per esterni, e si fa più seria...
Esita, ma non vuole cedere di un centimetro alla provocazione.
Mi afferra la mano sinistra con la sua destra e quasi mi trascina in direzione del bagno.
In quei pochi metri che mi separavano dalla toilette ero traboccante di eccitazione, ma anche sfiorato da un pizzico di inquietudine...pensando:"veramente sto per mettere le corna al mio amore...? e proprio con la mia migliore amica...?" Un inestricabile matassa di sensazioni ed emozioni, che stento a ricordare per intero, mi attraversavano con violenza...Sensazioni che, com'erano cominciate, terminarono proprio sull'uscio di quel gabinetto.
Porta chiusa, bussiamo ed era occupato...Lo slancio di quel momento, alimentato dai vapori dell'alcool, stava svanendo. Dopo poco escono alcune persone da quel bagno, ma altre si stavano aggiungendo alla coda...G. non aveva più voglia di cedere al proibito, alla mia provocazione...Stava attraversando la fase finale della sbronza. Vicino c'era una stanza da letto, ma con delle persone nell'anticamera...Lei entra e si sdraia sul matrimoniale, fa per addormentarsi. Io rimango in piedi, consapevole che le circostanze non mi erano state amiche...ma che allo stesso tempo avevano impedito facessi qualcosa di sbagliato.
Lei mi fa cenno di sdraiarmi di fianco, anche se non eravamo soli.
Per un attimo i presenti vanno via : egoisticamente mi faccio forza...voglio portare a casa comunque un premio di consolazione. La guardo, ha tutta l'aria di volersi riposare qualche minuto, appisolandosi per provare a riprendersi dalla sbronza.
La abbraccio da dietro, in maniera naturale e trovando le sue mani ad accogliermi. Ma con una mano le scivolo lentamente lungo il fianco, raggiungendo il bordo dei pantaloncini...essendo molto corti riesco a inserire una mano, raggiungo il pube.
Il suo pelo è radente ma morbidissimo: lo sfioro delicatamente. Scendo ancora di più e con due dita e le accarezzo le piccole labbra... prima lateralmente e poi al centro. Lei nn sembra infastidita, ma forse stava solo prendendo sonno...Mi faccio più deciso: la penetro con un dito...Passando dal clitoride all'interno della sua figa, lentamente ma con ritmo. Era calda e umida, ma non completamente bagnata.
Dopo qualche secondo mi fa cenno col corpo di interrompermi.
Allora torno ad abbracciarla da dietro, quasi con affetto...ma con le mani mi inserisco sotto le fasce del vestito a godermi, ancora per un po', quegli splendidi seni e la sensazione dei capezzoli che passavano sotto il palmo della mano.
Subito dopo sono sopraggiunte delle persone. La sveglio e andiamo via da lì... Congedandoci dagli altri a distanza di pochi minuti.
Lei ricorda di quella serata ma entrambi minimizziamo, spesso scherzando e ridendoci sú.
Certo la suggestiva curiosità di sapere cosa sarebbe potuto succedere , se avessimo trovato quel bagno libero, ancora mi sfiora di tanto in tanto...Magari niente di più di quello già capitato, magari me ne sarei pentito e perché no...magari avrei fatto una pessima figura.
Lascio immaginarvi la sega anzi, le sege che ho dovuto necessariamente farmi una volta rincasato a tarda notte.
Detto questo volevo raccontarvi di un momento, sempre più raro per me, di apparente trasgressione...delle sensazioni che si provano. O comunque quelle provate da me.
Spero vi sia piaciuto il racconto e commentate pure se volete....Buona serata.
Questo periodo di apatia sistematica vorrei poterlo considerare come un'occasione per cimentarmi con la scrittura...
Un aspirazione inseguita da tempo, ma senza particolare convinzione.
Voglio proporre un singolo racconto che fa riferimento ad un particolare episodio: inizia e si esaurisce senza dividere la narrazione in "puntate".
Parliamo della scorsa estate.
Periodo che è stato accolto come una ventata, purtroppo illusoria, di agoniata normalità...dove abbiamo riscoperto in noi un sopito entusiasmo adolescenziale, tornando a gustare la pienezza delle piccole cose.
Era un caldo venerdì mattina e distrattamente ricevo, via whatsapp, un invito ad una festa a casa di amici di amici.
Si parlava di un aperitivo lungo...dj set gradevole per chi avesse voluto lasciarsi andare al ritmo, e tanto alcool.
Il Lockdown mi aveva reso meno attivo, meno abituato a situazioni di "promiscuità sociale" e con una diffidenza latente per i luoghi affollati.
Contatto due amici che mi riferiscono sarebbero andati, mentre un terzo mi avrebbe fatto sapere sul tardi se fosse riuscito a raggiungerci per un saluto.
Uno dei due di cui sopra è una delle mie più vecchie amiche, per comodità chiameremo d'ora in avanti con G., che con un opera certosina di persuasione alla fine è riuscita a convincermi ad andare.
"...Ti passo a prendere io..." Mi aveva detto, a patto che avessi guidato io al ritorno la sua macchina, segno che nn aveva propriamente delle intenzioni tranquille per quella sera.
La vedo arrivare sotto casa intorno alle 20:00-20:30, monto in macchina e ci dirigiamo a destinazione.
Il tragitto scorre rapido e piacevole, nel mentre confesso di non aver fatto troppo caso a cosa indossasse, forse distratto dalla frizzante conversazione ...tipica di due amici di vecchia data.
Arrivati al luogo dell'appuntamento, scendo per recuperare due bottiglie di vino dal bagagliaio. Le avevamo acquistate fermandoci durante il tragitto in modo da non doversi presentare a mani vuote. Chiudo il portellone e l, svoltando dal retro dell'auto, la vedo scendere...Ora, non che non mi avesse già abbondantemente abituato ad abiti succinti o comunque provocanti, che indossava spesso e con gran disinvoltura... ma grazie al suo guardaroba enorme, in perenne evoluzione, riusciva facilmente a stupirmi...anche dopo anni.
Premetto di essere fidanzato da molto tempo, ma non ero immune a un po' di attrazione per il corpo favoloso di G. Lei longilinea, accompagnata sempre da un alone di grazia lungo tutto il suo metro e settancinque circa.
Quella sera aveva optato per indossare un abitino dai colori pastello...parte bassa fatta da degli schorts a vita alta, che avrebbero annientato qualsiasi fondoschiena ma non il suo...: alto, pieno...che disegnava un netto pendio tra la zona lombare e i glutei. All'altezza della cintola partivano due fasce di tessuto, che dall'ombelico si rastremavano seguendo la silhouette del seno, riunendosi in un nodo a fiocco dietro la nuca. Una scollatura molto profonda ma che non aveva mai rappresentato un grosso problema per lei. Poteva contare su un seno da 16enne, più unico che raro a 33anni. Una seconda abbondante, forse qualcosina in più, marmoreo nella consistenza (...si, c'era stata occasione per "saggiarlo"in passato, ed appariva al tatto proprio come un muscolo) e proiettato verso l'alto... con i capezzoli, facevano capolino sotto la stoffa sottile, che puntavano dritti verso l'esterno. Le strisce di tessuto lasciavano esposti i fianchi ed il costato e, proprio poco sopra, le costole appena accennate erano interrotte da una curva...evidente, netta...a formare due "mezzelune" ferme sui lati del petto... immobili...scolpite.
Ho sempre pensato che più di qualche nostro conoscente credesse fermamente che G. avesse in passato fatto ricorso alla chirurgia...Ma sapevo, data nostra conoscenza decennale, che si trattava aimé di tutt'opera di madre natura.
Entriamo: la serata si svolge in un giardino non enorme ma ben curato.
Saluti di circostanza ed ognuno prende direzioni differenti...Io mi trattengo in chiacchiere con una ristretta cerchia di conoscenti(perlopiù uomini ), mentre lei inizia a bazzicare da un gruppo all'altro senza problemi...Molto sicura di sé.
La serata trascorre piacevole, aldilà degli imbarazzi che immaginavo di dover affrontare , tra buon vino e buona musica...Vino che al 4°...5° calice cominciava a fare il suo lavoro.
Mi ero distratto un attimo, sedendomi in disparte a controllare sul cellulare i risultati di alcuni eventi sportivi, quando sento bussarmi alle spalle...Era G., espansiva e solare come sempre...ma qualcosa mi diceva fosse un po' più espansiva del solito. Lo sguardo languido mi suggeriva ci avesse dato dentro col bicchiere, conoscendola anche più di me...Parliamo della bella serata, degli invitati...Mi racconta della sua giornata, trascorsa in spiaggia: in quel momento mi soffermo a notare che effettivamente aveva guadagnato un colorito molto marcato...ai limiti della scottatura.
Le riferisco, con la solita confidenza che ci lega, la mia passione per il segno dell'abbronzatura...Soprattutto sul lato A.
Parole dette con un pizzico di malizia si, ma senza voler provocare in alcun modo.
Lei senza dire una parola e senza preoccuparsi potesse vederla qualcuno dei presenti, afferra con due dita uno dei lembi della striscia di tessuto destra del suo vestito, spostandolo fino a valicare il naturale ostacolo formato dal generoso capezzolo...mostrandomi orgogliosa lo stacco di colore sul suo seno.
Non era la prima volta che vedevo quello spettacolo, ma la particolare circostanza e l'alcool in circolo rendevano la visione ancora più eccitante.
Altre due chiacchiere e ci perdiamo di nuovo.
Dopo una mezz'oretta la rivedo. Si avvicina e mi chiede di accompagnarla a cercare il bagno: dal nostro ultimo incontro credo mi avesse ormai doppiato nel numero bicchieri buttati giù. Dopo un paio di porte sbagliate troviamo quella giusta, lei fa per entrare mentre io staziono sul pianerottolo antistante in attesa. Non vedendomi seguirla mi guarda, e quasi con tono sarcastico : "...che fai, rimani fuori ?!?...", "...che c'è, ti vergogni...per una pipì?...dai che mi tieni compagnia...".
Entro nel bagno, mi guardo intorno, provo a distrarmi constatando fosse uno spazio veramente grande a dispetto della destinazione d'uso. Nemmeno il tempo solo di pensare a voltarmi, che lei con due mosse repentine...slaccia il nodo sul retro del collo e tira giù tutto il vestito. Vestito che apprendo solo in quel momento essere un pezzo unico. Rimane lì, di fronte a me, con solo un perizoma addosso...peraltro anche nero trasparente. Senza porsi nessun problema sul fatto che io potessi guardarla...Ok , non è stata la prima volta che l'avessi vista in "topless", ma comunque non una cosa da tutti i giorni. Lei stupenda.. alta, slanciata...La tintarella del giorno le disegnava netti i contorni del due pezzi striminzito indossato durante la giornata di sole.
Due gambe chilometriche e tornite che culminavano in un culo da infarto. Gambe che si separavano di molto l'un l'altra all'altezza del pube, tanto che ci sarebbe potuto passare un palmo di mano aperta. Un ventre piatto ed i suoi seni...quei seni...Sono sempre stato un fermo sostenitore delle tette enormi ma lei, lei mi aveva fatto scoprire un diverso livello di perfezione. Due mezze sfere a punta...belle, perfettamente proporzionate, immobili...Due areole grandi, dai contorni netti e dal colore meraviglioso facevano da contorno a due capezzoli perfetti...spessi e definiti. Grandi come la parte iniziale del mio indice...Lei mi osserva mentre sono in "adorazione" e ,maliziosamente, mi sorride beffarda. Subito dopo, altrettanto rapidamente, scende il perizoma e si siede sulla tazza... Ci ritroviamo a chiacchierare di argomenti futili, almeno dal mio punto di vista, per stemperare un po' l'imbarazzo e l'eccitazione in aumento...Qualche secondo e si rialza, mostrandosi completamente nuda, senza ormai alcun centimetro di tessuto a celarla. Il suo pube era candido , ipnotico. Interrotto solo da un crepaccio lungo e marcato, formato dalle piccole labbra e dal clitoride, che saliva di molto sul monte di venere. Poco pelo , chiaro e curato facevano da cornice a quel frutto meraviglioso ma quanto mai proibito.
Mentre continuiamo a ciarlare , anche senza molta attenzione agli argomenti di discussione, lei riprende il suo vestito da terra...rinforcandolo con quelle splendide gambe....,come vi dicevo, chilometriche ma che quella sera erano ancora più elevate , come su un piedistallo, da due tacchi scuri...senza perdere di grazia ed eleganza.
Temporeggia un po' così, con la parte a pantaloncino indosso, ma senza fretta di ricoprirsi la parte superiore.
Intuisco la natura del momento, fiutando una situazione più unica che rara...Tutto ciò condito anche dal brivido provocato dalla percezione del tradimento che avrei potutoa
perpetrare nei confronti della mia donna, che comunque amo.
La butto lì, come in un all-in di poker...:"Come ti dicevo, impazzisco per la linea dell'abbronzatura...poi su queste due opere d'arte..."Lei prima mi guarda , poi contraendo le scapole per far sporgere i seni ancora di più, con aria fiera e consapevole...si osserva, osserva il suo petto. Torna a guardarmi e sorridendo : "Grazie, mi piace quando mi fai certi complimenti...non so perché, ma si vede che ti piacciono proprio...". Qualche secondo di silenzio e torna a rivolgersi a me : "...dai, toccamele...!! ".
Non sarebbe stato qualcosa di inedito per me, ma cmq le esperienze precedenti si limitavano ad episodi fugaci.
Ora eravamo soli, in un bagno chiuso a chiave, non dovevo avere nessun imbarazzo o timore di sguardi indiscreti...
Mi trovavo di fronte a due scelte: declinare, magari facendo la figura dell'idiota...oppure approfittarne , ma correndo il rischio di infastidire G....infondo siamo amici da sempre.
Cerco un compromesso: con una mano le sfioro, quasi come una carezza il seno destro, ma senza affondare il colpo...con un tocco delicato.
Lei, quasi spazientita : "...Senti bene, così...", e con la sua mano inizia ad indirizzare la mia con vigore, facendo esplorare tutta la meravigliosa sensazione di quelle tette marmoree.
Ormai, persi i freni inibitori , mi faccio più spregiudicato.. stimolandole i capezzoli e stringendoli tra le mie dita.
Le lascio scivolare i palmi delle mani da quello destro al sinistro e viceversa...Mi stacco un attimo e la guardo... il vino fa il resto: mi tuffo con il volto su quelle "punte" invitanti...Prendo a leccarle il capezzolo destro, con passione e decisione.
Lo sento tra le labbra, teso e turgido... Lei prima mi stacca delicatamente e rimane in silenzio...poi torna a parlare dicendomi :"...almeno avvisami che stai per leccarmi...".
Ormai ero in ballo e le rispondo prontamente, ma in maniera ironica e leggera:" ...allora ti avviso: sto per leccarteli...".
E torno a prendere quei capezzoli duri e grandi tra le labbra....
La magia dura poco, perché dopo qualche risatina mi interrompe: "dai torniamo di la, manchiamo da un po'...e se viene a bussarci qualcuno cosa inventiamo?...".
Desisto e torno ad essere lucido: "hai ragione, dai andiamo". Usciamo entrambi dal bagno e, cercando di non dare troppo nell'occhio, andiamo ognuno per la propria strada...
Passa un'altra oretta, ed ecco che torniamo ad incrociarci...in mezzo alla piccola pista da ballo allestita per gli avventori.
"Dai balliamo un po', su..." mi dice, così mi avvicino e provo ad essere non troppo scoordinato come al mio solito.
Il mio tentativo di rimanere distanti, cercando di non attirare l'attenzione dei tanti presenti, dura ben poco: Lei si avvicina, mi guarda, sorride sprezzante e mi mette un braccio dietro al collo. Con l'altra mano prende la mia e, sfiorandosi, la posiziona nella parte bassa della schiena... lasciata completamente scoperta dal vestito. Ancheggia sinuosa e non smette un momento di muoversi: piú cerco di rimanere lucido e distaccato, più lei si avvicina... corpo contro corpo... Avvicina il viso, poggiando la testa su una spalla...ma continuando ad essere completamente in balia del ritmo. Mi sfiora, sempre più con decisione...fa sentire il passaggio dei suoi seni sul mio petto. Mi prende la mano e la passa sul suo culo favoloso...
Mi decido: o ora o mai più!
Con tono di sfida mi avvicino ad un orecchio e le dico" ...troppa gente qui fuori...possiamo fare quello che vuoi, ma torniamo in bagno...".
Lei mi guarda, con i suoi occhi chiari che brillavano alla luce dell'esigua illuminazione per esterni, e si fa più seria...
Esita, ma non vuole cedere di un centimetro alla provocazione.
Mi afferra la mano sinistra con la sua destra e quasi mi trascina in direzione del bagno.
In quei pochi metri che mi separavano dalla toilette ero traboccante di eccitazione, ma anche sfiorato da un pizzico di inquietudine...pensando:"veramente sto per mettere le corna al mio amore...? e proprio con la mia migliore amica...?" Un inestricabile matassa di sensazioni ed emozioni, che stento a ricordare per intero, mi attraversavano con violenza...Sensazioni che, com'erano cominciate, terminarono proprio sull'uscio di quel gabinetto.
Porta chiusa, bussiamo ed era occupato...Lo slancio di quel momento, alimentato dai vapori dell'alcool, stava svanendo. Dopo poco escono alcune persone da quel bagno, ma altre si stavano aggiungendo alla coda...G. non aveva più voglia di cedere al proibito, alla mia provocazione...Stava attraversando la fase finale della sbronza. Vicino c'era una stanza da letto, ma con delle persone nell'anticamera...Lei entra e si sdraia sul matrimoniale, fa per addormentarsi. Io rimango in piedi, consapevole che le circostanze non mi erano state amiche...ma che allo stesso tempo avevano impedito facessi qualcosa di sbagliato.
Lei mi fa cenno di sdraiarmi di fianco, anche se non eravamo soli.
Per un attimo i presenti vanno via : egoisticamente mi faccio forza...voglio portare a casa comunque un premio di consolazione. La guardo, ha tutta l'aria di volersi riposare qualche minuto, appisolandosi per provare a riprendersi dalla sbronza.
La abbraccio da dietro, in maniera naturale e trovando le sue mani ad accogliermi. Ma con una mano le scivolo lentamente lungo il fianco, raggiungendo il bordo dei pantaloncini...essendo molto corti riesco a inserire una mano, raggiungo il pube.
Il suo pelo è radente ma morbidissimo: lo sfioro delicatamente. Scendo ancora di più e con due dita e le accarezzo le piccole labbra... prima lateralmente e poi al centro. Lei nn sembra infastidita, ma forse stava solo prendendo sonno...Mi faccio più deciso: la penetro con un dito...Passando dal clitoride all'interno della sua figa, lentamente ma con ritmo. Era calda e umida, ma non completamente bagnata.
Dopo qualche secondo mi fa cenno col corpo di interrompermi.
Allora torno ad abbracciarla da dietro, quasi con affetto...ma con le mani mi inserisco sotto le fasce del vestito a godermi, ancora per un po', quegli splendidi seni e la sensazione dei capezzoli che passavano sotto il palmo della mano.
Subito dopo sono sopraggiunte delle persone. La sveglio e andiamo via da lì... Congedandoci dagli altri a distanza di pochi minuti.
Lei ricorda di quella serata ma entrambi minimizziamo, spesso scherzando e ridendoci sú.
Certo la suggestiva curiosità di sapere cosa sarebbe potuto succedere , se avessimo trovato quel bagno libero, ancora mi sfiora di tanto in tanto...Magari niente di più di quello già capitato, magari me ne sarei pentito e perché no...magari avrei fatto una pessima figura.
Lascio immaginarvi la sega anzi, le sege che ho dovuto necessariamente farmi una volta rincasato a tarda notte.
Detto questo volevo raccontarvi di un momento, sempre più raro per me, di apparente trasgressione...delle sensazioni che si provano. O comunque quelle provate da me.
Spero vi sia piaciuto il racconto e commentate pure se volete....Buona serata.