Avevo pianificato tutto nei minimi dettagli. Sapevo che Luca non avrebbe resistito e che quel pomeriggio sarebbe stata indimenticabile. Dopo averlo invitato a casa per una partita alla play come tante altre: chiacchiere leggere e risate. Ma la tensione cresceva sottile, palpabile.
Giulia era già pronta a giocare la sua parte. Indossava una camicia leggera e corta, con i primi bottoni strategicamente aperti, e sotto nulla. Quando si alzò dal divano, annunciando che sarebbe andata in bagno a prepararsi per uscire con le amiche, il mio sguardo si incrociò con quello di Luca. Potevo vedere la curiosità e il desiderio nei suoi occhi, anche se cercava di nasconderlo.
Attesi qualche istante, poi mi alzai con calma e gli feci un cenno. “seguimi, voglio mostrarti una cosa” gli dissi a bassa voce, lasciando intendere che era qualcosa di speciale.
Lo portai lungo il corridoio, fermandomi davanti alla porta del bagno, che avevo lasciato volutamente socchiusa. Attraverso la fessura, si poteva vedere perfettamente Giulia. Era in piedi davanti allo specchio, la camicia completamente sbottonata, che lasciava scoperte le sue curve perfette. Le sue tette nude erano illuminate dalla luce morbida del bagno, e si muovevano leggermente mentre si sistemava i capelli con gesti lenti e sensuali.
Luca trattenne il fiato. Rimase immobile, incantato dalla scena, incapace di distogliere lo sguardo.
Giulia, si inclinò leggermente in avanti verso lo specchio, facendo scivolare un dito lungo il collo e poi sul petto, fermandosi per un istante sul bordo della camicia. Il movimento era deliberato, studiato per provocare, e Luca disse “che tette, è incredibile” a voce bassa, senza nemmeno guardarmi e toccandosi il pacco.
“Ti piace?” gli chiesi con un sorriso complice.
Lui annuì mentre i suoi occhi seguivano ogni movimento di Giulia. A un certo punto, lei si girò di lato, lasciando che il suo profilo perfetto fosse visibile. La curva dei suoi seni, il modo in cui la luce accarezzava la sua pelle e ogni dettaglio sembrava amplificare l’atmosfera carica di tensione.
Luca era completamente rapito dalla scena davanti a sè. Attraverso la fessura della porta del bagno, osservava Giulia mentre si sistemava i capelli, la camicia completamente aperta che lasciava esposte le sue curve perfette. La luce calda del bagno accentuava ogni dettaglio della sua pelle, e i suoi movimenti, lenti e naturali, erano ipnotici.
Il respiro di Luca si fece più pesante, e potevo vedere il rossore salire sulle sue guance. Non riusciva a staccare gli occhi da lei, e io osservavo la sua reazione con un misto di complicità e soddisfazione.
“Tutto bene Luca?” gli chiesi sottovoce, con un tono quasi provocatorio.
“Sì” rispose frettolosamente, ma il suo corpo tradiva la tensione crescente. Cercava di mantenere la calma, ma era chiaro che il desiderio lo stava travolgendo.
A un certo punto, distolse lo sguardo e fece un passo indietro, passandosi una mano tra i capelli. “Scusadevo andare un attimo in bagno disse, cercando di mascherare l’imbarazzo”.
Io sorrisi appena. “Fai pure” gli risposi, sapendo esattamente cosa stava succedendo.
Luca si avviò verso il bagno degli ospiti, chiudendo la porta dietro di sè. Sentivo il silenzio riempire la casa, interrotto solo dal rumore dell’acqua del rubinetto che aprì per qualche secondo, forse nel tentativo di coprire altri suoni.