Esperienza reale Una gita al lago.

Francis1109

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Mi chiamo Francesco ho 28 anni, e vi voglio parlare di una esperienza di vita che mi è successa circa tre anni fa.
All'epoca ero fidanzato con Manuela una bella ragazza, mia coetanea, biondina, capelli lunghi alle spalle, alta 166 e con un bel fisico.
Abbiamo avuto una bella storia durata 5 anni, in cui abbiamo anche frequentato la stessa università.
Ad un certo punto è arrivato un periodo di crisi, ci eravamo un pò stancati l'uno dell'altro. Abbiamo provato in tanti modi di riaccendere il rapporto ma alla fine ognuno ha preso la sua strada. Nell'ultimo anno in cui siamo stati insieme, per 5 mesi da maggio a settembre, nel nostro rapporto è stato molto presente un amico di Manuela Fabio. Si era creata un'amicizia a tre e ho provato in quel periodo delle strane sensazioni, più che altro emozioni e eccitazioni con tendenze cuckold. Questo ragazzo Fabio, più grande di noi di 4 anni (all'epoca ne aveva 29 lui e 25 noi) ha saputo con grande abilità e furbizia inserirsi nella nostra storia e.............. approfittando del fatto che Manuela aveva una simpatia per lui, o meglio, penso proprio una vera e propria "cotta". D'altronde Fabio è un bel ragazzo di quelli che "piacciono". Inoltre ha avuto la capacità di intuire che il suo corteggiamento non mi dispiaceva e che anzi "quasi mi eccitava". Quindi senza farsi alcun problema ha iniziato a giocare con Manuela davanti a me, prima con semplici complimenti e abbracci e poi andando sempre più....oltre....
Non vi dico altro altrimenti non c'è più gusto a leggere gli episodi della storia che spero vi piacciano e se avete domande da fare sono pronto a rispondervi.

Eccovi la prima storia che ho scritto per voi.

Erano lontani i tempi in cui Manuela e Francesco sognavano un matrimonio felice ed eterno. All’inizio della loro storia, quando erano appena adolescenti, immaginavano tutti i giorni di passare la loro vita assieme. Dopo cinque anni, i due ventenni erano una coppia all’apparenza serena, due fidanzati felici la cui storia non sarebbe potuta essere scalfita da niente e da
nessuno. La realtà era un po’ diversa. Quella mattina Manuela si trovava al bar con Carla,
una sua collega universitaria. Carla non vedeva di buon occhio Francesco. Il motivo era semplice: Manuela non sembrava più tanto felice con lui.
“Quante volte te l’ho detto?” “Lo so, lo so,” faceva Manuela scuotendo la testa. Era triste. “Dovrei lasciarlo… ma dopo cinque anni non è facile!”
“Ascolta…” Carla prese la mano di Manuela. “Tu gli vuoi bene. Francesco è un bravo ragazzo e nessuno mette in dubbio questo! Ma… devi pensare a te, alla tua serenità! Quanti ragazzi vorrebbero una possibilità con te? E tu che fai? Te ne stai a casa con lui a fare la fidanzatina!” Manuela non rispose. Era troppo tesa. Ogni volta che affrontava quella faccenda sentiva stringersi un nodo intorno alla sua gola.
Quella mattinata finì all’università. Carla salutò baciandolo sulla guancia il proprio fidanzato – loro sì che parevano una coppia felice – e un altro ragazzo amico di quest’ultimo. Manuela ne aveva sentito parlare. Si chiamava Fabio, un viso d’angelo dietro cui si celava una vecchia volpe. A sentire le storie che circolavano all’università, Fabio passava da una conquista all’altra, qualche notte di passione e poi…spariva nel nulla. Qualche altra volta invece si manteneva due o tre amanti nello stesso periodo. Non era proprio il tipo d’uomo che sognava Manuela.
Almeno… non ci aveva mai pensato. “Vieni, ti presento la mia migliore amica!” gridava felice Carla spingendo un Fabio più che divertito verso Manuela.
“M-Ma no!” protestava la povera ragazza. “Non mi pare il caso…”
Da vicino però, Fabio non si mostrò affatto scortese. A parte un elegante e forse un po’ esagerato baciamano, non fece nulla di strano. La salutò, si presentò e… null’altro. A dire il vero qualcosa di particolare accadde: Fabio la squadrò dalla testa ai piedi, passando per le ginocchia lasciate nude dai leggings per arrivare alle caviglie scoperte. Eppure era vestita normalmente, solo un paio di leggings, calzini e
scarpe da ginnastica! Cos’aveva da guardare?
La conversazione si rivelò talmente piacevole che, un’ora dopo, Manuela e Fabio erano al bar. Carla era tornata a lezione mentre Manuela… aveva deciso di saltarla.
“Mi stai simpatica,” scherzava Fabio, continuando a guardarla il più possibile. “Sei fidanzata?”
“S-Sì…” rispose Manuela con un po’ d’incertezza.
“Peccato…” Fabio non sembrava più tanto divertito. “Dai, ora vado…”
“Aspetta!” lo bloccò lei. Non voleva perdere quell’occasione. Sentiva di avere ancora qualcosa da dirsi con quel ragazzo. Non era poi così male. “Ti…lascio il mio numero. Magari ci possiamo prendere un altro caffè tra un po’ di tempo.”
Sul volto di Fabio comparve un sorriso diabolico.
“Ti lascio il mio.” Glielo annotò spavaldamente su un tovagliolo e se ne andò.
Manuela restò pensierosa al bar. Da sola. Non aveva voglia di tornare a casa da Francesco.
***
Quella sera, Manuela fece l’amore con Alessando più per i sensi di colpa che per un reale desiderio. Il suo ragazzo era bello e aveva un cuore d’oro ma c’era qualcosa che non funzionava. Mancava quella passione che c’era stata nei primi tempi e nessuno dei due avevail coraggio di ammetterlo. A Francesco andava ancora bene – glielo si leggeva in faccia che non aveva le stesse difficoltà – ma Manuela… iniziava a sentirsi in gabbia.
L’incontro con Fabio non aveva fatto altro che riaccendere ulteriormente quel dubbio.
Qualche giorno dopo, incapace di resistere alla tentazione, Manuela scrisse a Fabio. Fu ancora lei a proporgli di vedersi per un caffè. Dio. Ma cosa stava facendo? Era veramente il caso? E in più non aveva neppure aspettato le avances di Fabio, stava facendo tutto da sola!
Ancora una vota, l’incontro fu piacevole e volò in fretta. Il sole tramontava e Manuela non voleva tornare a casa. A un tratto, sul fondo della strada, poco fuori dall’università… vide arrivare Francesco. Cosa ci faceva là? Si era preso quella giornata per riposare! Quando la
vide in compagnia di Fabio non disse nulla, forse per un filo d’ingenuità o più probabilmente per la grande fiducia che portava per la sua fidanzata.
“Salve!” Fabio fu abile a presentarsi come un qualunque universitario e riuscì a convincere per bene Francesco. “Hai una fidanzata molto piacevole!”
Francesco sorrise lusingato. “Grazie. Tutto merito suo. Manuela è una ragazza splendida.”
Parole, parole, parole… Ma mancava qualcosa alla loro storia. E Fabio avrebbe potuto distruggere quel
fragile equilibrio. Manuela colse l’occasione di quella neonata amicizia e propose: “Perché non ce ne andiamo al lago domattina? Tutti e tre?” Si rivolse a Francesco: “Hai saltato lezione oggi, puoi saltarla anche domani!”
“M-Ma…” Francesco non era molto convinto.
L’iniziativa non era mai stata il suo forte. Alla fine accettò: “D’accordo.”
Fabio suggerì: “Possiamo andare con la mia macchina. Passo a prendervi domattina alle dieci.
D’accordo?” Manuela non vedeva l’ora…
Il viaggio in macchina fu delizioso ma anche abbastanza silenzioso. Con Francesco presente, Manuela non riusciva a lasciarsi andare con Fabio.
Per l’occasione, la ragazza aveva scelto un bel vestitino blu con disegnini bianchi, corto, sexy e un pò largo e particolarmente scollato, che metteva in risalto le ginocchia nude, parte delle cosce e il decolté del seno; ai piedi un paio di innocue infradito.
Arrivati a destinazione, Fabio fu un fulmine a parcheggiare. Cinque minuti dopo erano già sulla riva del lago stesi sull'erba, i due ragazzi in costume e Manuela nel suo abitino.
Francesco non poteva fare a meno di guardarla, la sua fidanzata non era solita vestirsi così sexy.
In realtà, Manuela non s’era vestita in quel modo per lui. Lo aveva fatto per Fabio. Voleva impressionarlo, fargli capire che anche lei faceva sul serio e che non sarebbe stata l’ennesima storiella di una notte. Voleva tirarsela, giocare col fuoco. Ma Fabio era più furbo di lei, tanto che stava creando un bel rapporto d’amicizia e di fiducia con Francesco, bonario più che ingenuo.
Mentre Manuela camminava a piedi nudi sull'erba ancora bagnata dalla brina della notte, Fabio commentava. “È proprio bella. Sei un ragazzo
fortunato!”
Francesco iniziò a sentire qualcosa di strano dentro di sé. Non capitava tutti i giorni che gli facessero dei complimenti per la sua ragazza. Tutti sapevano che era bella, ma… sentirselo dire gli procurava un fastidio all’interno dello stomaco. Era forse una gelosia ritrovata? Ma in fondo perché doveva essere geloso? Fabio era solo un amico…“L’ACQUA È BELLISSIMA! VENITE!” gridava Manuela che intanto aveva messo i piedi nell'acqua.
I due ragazzi restarono però a chiacchierare da soli ancora per un po’. Manuela tornò sul telo e si sdraiò a pancia in giù, mostrando le sue belle forme, in particolare il sedere che Fabio cercava di vedere sperando che il leggero vestitinosi alzasse e mostrasse il culo nudo di Manuela e lo faceva senza farsi troppi problemi.

“Vi siete persi un’acqua deliziosa…” mormorava Manuela che si stava per addormentare.
A un tratto a Fabio venne un’idea ma volle prima testarla dicendola ad Francesco: “E se… la buttassimo in acqua?” sussurrò.
Francesco sorrise. L’idea gli piaceva. Non sospettava il doppio fine di Fabio, la possibilità di toccare Manuela con le proprie mani.
Senza darle il tempo di reagire, i due si alzarono in piedi e la afferrarono: Francesco per le spalle e Fabio – più furbo e malizioso – per le caviglie.
Iniziarono a trascinarla fra le grida della ragazza che si lamentava, li insultava e li pregava di lasciarla andare.
“STRONZI! CAZZO!” Manuela riuscì a divincolarsi dalle mani di Francesco, finendo con le spalle e il sedere sull'erba. Fabio invece continuò a tirarla per le gambe, gliele aprì per bene per poter vederebene la patata di Manuela leggermente coperta da un mini perizoma di colore grigio chiaro che lasciava ben intravedere le labbra della vagina della ragazza che erano uscite ai lati della piccola striscia di stoffa.
Il corpo di Manuela scivolava sull'erba umida, catturando terra e fili d'erba. Quest'ultimi le finirono un po’ ovunque:
nell’apertura posteriore del vestito – aveva la schiena nuda – nel perizoma, sia davanti che dietro, e lungo le belle gambe già un po’ abbronzate.
Francesco guardava Fabio che trascinava la sua ragazza verso l’acqua. Non sentiva il bisogno di interagire in quel frangente, gli bastava vedere le mani di quello sconosciuto stringerle le caviglie, arrivare fin quasi ai polpacci… Era un’invasione intima, uno sconosciuto che stava toccando le gambe eccitanti della sua ragazza…
Fabio arrivò sulla riva del lago e si bloccò. Finse uno sguardo d’intesa con Francesco ma in realtà decise tutto in autonomia: “Dai, per stavolta ti graziamo!” I due tornarono ai teli lasciando Manuela sull'erba.
La ragazza si alzò in piedi e iniziò a lanciar loro acqua. Poi tornò verso di loro.
Aveva parte del vestito bagnato ma soprattutto era pieno di fili di erba che si erano attaccati dappertutto, sia per il trascinamento che per la
caduta finale. Ve n’erano anche sul petto, fra le tette che quasi si intravedevano nella scollatura disordinata. Il vestito si era sfregato parecchie volte e si era rialzato fino alle cosce.
Un orlo le si era impigliato nell’elastico delle mutandine. Iniziò ad agitarlo per far cadere tutti i fili d'erba ma in gran parte questi erano bagnati. Toglierli non era per niente facile. Si rialzò il vestito fino ai fianchi, scoprendo le natiche e l’inguine velati al centro soltanto dal perizoma.
Fabio si godeva lo spettacolo e Francesco non era da meno.
Manuela sbuffava nervosamente, divertita però da quel finale fuori programma. Mormorò: “Mi avete fatto andare l'erba pure nelle mutandine!” Rideva. “Hola… figa verde!” Anche i due ragazzi la presero a ridere.
Manuela continuò ad agitare il perizoma, allargando appena l’elastico. Non si vedeva molto ma si poteva intuire il monte di Venere. A un tratto, sorprendendo i due ragazzi, Manuela si abbassò di colpo il perizoma. Fu rapida nel calarle, ma il tempo fu sufficiente ai due ragazzi – in particolare a Fabio – per vedere l’inguine liscio di Manuela, l’interno coscia, la leggera peluria appena sopra il clitoride… C’era un po’ di erba anche là, al centro, fra le gambe, sulle labbra rosate e altri piccoli fili erano impigliati in quella sottile peluria.
Manuela si coprì col vestito per non farsi vedere da loro, ma il “danno” era stato fatto.
La ragazza finì di ripulire il perizoma bagnato, poi lo sistemò di nuovo. Stavolta Fabio e Francesco si concentrarono sul culetto di Manuela, sulle sue natiche sode che avevano ancora bisogno di sole per abbronzarsi.
Fabio poté così gustarsi l’incavo delle natiche, l’ano nascosto, quel buchetto delizioso dentro cui gli sarebbe piaciuto spassarsela per un bel po’.
Prima di tornare a prendere il sole, Fabio sospirò: “Ti sta bene quella striscetta fra le gambe, sai?”
Manuela lo guardò scioccata. “C-Cosa hai visto?”
Francesco era troppo timido per intervenire. Fabio rispose con un sorriso: “Ho visto la tua patatina, Manuela.”
Lei rispose in modo imbarazzato "mai dai cretino....ma che dici?"
Ed era solo la prima di tante giornate che il trio avrebbe passato insieme.
 

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