biarturo1948
"Level 0"
- Messaggi
- 2
- Punteggio reazione
- 1
- Punti
- 3
- Age
- 76
Una sera d'estate.
La luna si specchiava nelle acque del fiume Po e mandava una luce sinistra. Era quasi mezzanotte e, sulla stradina arginale, ormai non transitava anima viva. Leda era nervosa. Seduta nell'auto accanto a me, faceva oscillare una gamba e sospirava. In fondo quel gioco non le andava ma era disponibile a farlo solo per fare piacere a me. “Andiamocene” diceva, “non vedi che non passa nessuno!! Andiamo a casa dai, andiamo a letto e ti racconto una delle solite cose e puoi godere” Alla soglia dei sessanta anni, Leda era ancora una bella donna e, dopo tanti anni di matrimonio, sapeva quanto mi eccitasse ascoltare le sue avventure prematrimoniali. Erano sempre le stesse cose ma mi eccitavano ancora. “Andiamocene!” ripetè per l'ennesima volta e stavo già per mettere in moto quando, nello specchietto retrovisore, vidi i fari di una macchina. Avanzava lentamente e poi si fermò dietro la nostra. “Ho un po' paura” disse Leda, “dai andiamocene!” Non le risposi. Accesi le luci di cortesia all'interno della macchina per far vedere che eravamo in due. L'uomo scese dalla sua macchina e si avvicino al finestrino di Leda. Si chinò e guardò all'interno. Avevo sbottonato il grembiule di mia moglie e le accarezzavo le cosce. Leda tremava dalla paura più che dal piacere. Ben presto, però, l'uomo, mostrò le sue intenzioni dapprima accarezzandosi il cazzo dentro ai pantaloni e poi estraendolo oscenamente fino alle palle e mostrandolo a Leda completamente scappellato. Non era un cazzo di grandi dimensioni ma era durissimo mostrando quanto l'uomo fosse sorpreso ed eccitato di trovarsi davanti ad una donna in quel luogo solitamente frequentato da uomini bisex. “Dai Leda, toccalo!!” dissi abbassando il vetro eccitato. Leda non indossava nulla sotto il grembiule e allora spostai il leggero indumento e apparvero le mammelle di mia moglie. L'uomo subito le accarezzo quasi per avere la conferma che si trattasse di una donna. Finalmente Leda si sciolse, allungò la mano e accarezzo il cazzo turgido dell'uomo. La mia mano, intanto, aveva cominciato a lavorarla nella figa e allora la sentii sospirare. L'uomo, a quel punto, abbasso completamente i pantaloni e allora, Leda, aprì la portiera dell'auto e lo abbracciò per le natiche nude. Capii che anche Leda si era immersa in quella situazione e aveva abbandonato ogni remora. Abboccò il cazzo dell'uomo e cominciò a succhiarlo con passione. Sentii la sua figa bagnarsi e lei gemere di piacere. Cominciai a masturbarmi. Anche l'uomo cominciò a gemere. Sentendo di godere troppo presto, tentò di sottrarsi dalla bocca di Leda ma lei, ormai presa dall'eccitazione, lo trattenne e lo fece godere nella sua bocca. Sentii l'uomo rantolare e sospirare e farfugliare qualcosa in dialetto veneto. Capii che anche Leda stava godendo perchè le sue cosce cominciarono a tremare. “Sei un porco, cosa mi fai fare!” gridò. La mia mano era bagnata da suoi umori. Abbandonò il cazzo dell'uomo e vidi che aveva la bocca piena di sperma. Si abbassò sul mio cazzo e lasciò, dapprima, cadere un filo di quello sperma sulla mia cappella e poi, con la bocca piena, cominciò a pomparmi mentre il liquido mi colava sul ventre e sulle palle. Venni in un attimo e la bocca di mia moglie, ora, conteneva la mescolanza dei due succhi. Pensai avrebbe sputato tutto fuori dalla porta della macchina invece deglutì. Con la coda dell'occhio vidi l'uomo che, in disparte, si puliva con una salvietta. Leda ed io ci abbandonammo esausti sullo schienale dei sedili ansimando. L'uomo salì sulla sua macchina e ripartì. Leda mi attirò verso di se e mi baciò profondamente facendomi assaporare il sapore della sua bocca. “Andiamo a casa porco!” disse sorridendo. La luna splendeva illuminando l'argine e la golena del Po.
La luna si specchiava nelle acque del fiume Po e mandava una luce sinistra. Era quasi mezzanotte e, sulla stradina arginale, ormai non transitava anima viva. Leda era nervosa. Seduta nell'auto accanto a me, faceva oscillare una gamba e sospirava. In fondo quel gioco non le andava ma era disponibile a farlo solo per fare piacere a me. “Andiamocene” diceva, “non vedi che non passa nessuno!! Andiamo a casa dai, andiamo a letto e ti racconto una delle solite cose e puoi godere” Alla soglia dei sessanta anni, Leda era ancora una bella donna e, dopo tanti anni di matrimonio, sapeva quanto mi eccitasse ascoltare le sue avventure prematrimoniali. Erano sempre le stesse cose ma mi eccitavano ancora. “Andiamocene!” ripetè per l'ennesima volta e stavo già per mettere in moto quando, nello specchietto retrovisore, vidi i fari di una macchina. Avanzava lentamente e poi si fermò dietro la nostra. “Ho un po' paura” disse Leda, “dai andiamocene!” Non le risposi. Accesi le luci di cortesia all'interno della macchina per far vedere che eravamo in due. L'uomo scese dalla sua macchina e si avvicino al finestrino di Leda. Si chinò e guardò all'interno. Avevo sbottonato il grembiule di mia moglie e le accarezzavo le cosce. Leda tremava dalla paura più che dal piacere. Ben presto, però, l'uomo, mostrò le sue intenzioni dapprima accarezzandosi il cazzo dentro ai pantaloni e poi estraendolo oscenamente fino alle palle e mostrandolo a Leda completamente scappellato. Non era un cazzo di grandi dimensioni ma era durissimo mostrando quanto l'uomo fosse sorpreso ed eccitato di trovarsi davanti ad una donna in quel luogo solitamente frequentato da uomini bisex. “Dai Leda, toccalo!!” dissi abbassando il vetro eccitato. Leda non indossava nulla sotto il grembiule e allora spostai il leggero indumento e apparvero le mammelle di mia moglie. L'uomo subito le accarezzo quasi per avere la conferma che si trattasse di una donna. Finalmente Leda si sciolse, allungò la mano e accarezzo il cazzo turgido dell'uomo. La mia mano, intanto, aveva cominciato a lavorarla nella figa e allora la sentii sospirare. L'uomo, a quel punto, abbasso completamente i pantaloni e allora, Leda, aprì la portiera dell'auto e lo abbracciò per le natiche nude. Capii che anche Leda si era immersa in quella situazione e aveva abbandonato ogni remora. Abboccò il cazzo dell'uomo e cominciò a succhiarlo con passione. Sentii la sua figa bagnarsi e lei gemere di piacere. Cominciai a masturbarmi. Anche l'uomo cominciò a gemere. Sentendo di godere troppo presto, tentò di sottrarsi dalla bocca di Leda ma lei, ormai presa dall'eccitazione, lo trattenne e lo fece godere nella sua bocca. Sentii l'uomo rantolare e sospirare e farfugliare qualcosa in dialetto veneto. Capii che anche Leda stava godendo perchè le sue cosce cominciarono a tremare. “Sei un porco, cosa mi fai fare!” gridò. La mia mano era bagnata da suoi umori. Abbandonò il cazzo dell'uomo e vidi che aveva la bocca piena di sperma. Si abbassò sul mio cazzo e lasciò, dapprima, cadere un filo di quello sperma sulla mia cappella e poi, con la bocca piena, cominciò a pomparmi mentre il liquido mi colava sul ventre e sulle palle. Venni in un attimo e la bocca di mia moglie, ora, conteneva la mescolanza dei due succhi. Pensai avrebbe sputato tutto fuori dalla porta della macchina invece deglutì. Con la coda dell'occhio vidi l'uomo che, in disparte, si puliva con una salvietta. Leda ed io ci abbandonammo esausti sullo schienale dei sedili ansimando. L'uomo salì sulla sua macchina e ripartì. Leda mi attirò verso di se e mi baciò profondamente facendomi assaporare il sapore della sua bocca. “Andiamo a casa porco!” disse sorridendo. La luna splendeva illuminando l'argine e la golena del Po.