Tutto in Famiglia
Prima Parte
Anna è una bella donna: ha 45 anni, capelli ricci biondi che fanno risaltare ancora di più la carnagione scura rendendola davvero attraente.
E’ molto attenta al suo corpo, pratica molto fitness e quindi ha un fisico atletico, molto giovanile sia nel modo di fare che nella presenza. Ha inoltre un bel seno prosperoso che attira molti sguardi da parte di ambo i sessi.
Questo è il racconto di ciò che avvenne domenica quando Anna decise di trascorrere una giornata all’aria aperta facendo una gita in montagna in compagnia delle sue due figlie Annalisa e Diana.
Annalisa, la figlia maggiore, è molto diversa dalla mamma. Ha 21 anni, occhi verdi, un bel viso molto espressivo adornato da lunghi capelli lisci castano scuro , la pelle chiara ed un bel fisico di quelli che una volta si diceva: con tutte le curve al posto giusto.
Diana è la figlia minore, capelli castani molto chiari tendenti al biondo, ricci, una fisicità molto simile alla sorella con un seno grosso ed un culetto stupendo messo in risalto quella mattina da un paio di mini short di jeans a filo chiappe.
Come dicevo, domenica Anna ha proposto, o forse è più giusto dire ha imposto, alle figlie una gita in montagna. Ed ecco ciò che avvenne.
Di prima mattina le tre donne si avviarono in macchina in direzione della Val Trompia per fare questa passeggiata sui monti intorno al Maniva. Anna indossava un paio di pantacollant molto aderenti, scarpe da trekking e camicia scozzese generosamente aperta. La carnagione scura in contrasto con i biondi capelli risaltavano molto al contrasto con la camicia variopinta. Era proprio bella.
Annalisa invece indossava una tuta abbastanza informe ma nonostante ciò il suo bel fisico riusciva a farla apparire molto sexy anche indossando una semplice tuta.
Diana infine indossava un paio di mini short di jeans ed una maglietta bianca che metteva in risalto il grosso seno. Completava l’eccitante figura un paio di scarpette da ginnastica ed un paio di calzine di nylon molto corte. La mamma aveva insistito che mettesse almeno calze di cotone, ma lei si sentiva molto più femminile cosi. Tra le tre c’era un bel rapporto anche di complicità al punto che la mamma aveva esclamato:
“Sembrerai una scolaretta porcellina anche con le calzine bianche di cotone”
Per tutta risposta Diana aveva detto di rimando:
“Si ma con le calze di nylon nere sarò più figa”.
Ed il discorso si era chiuso li.
Per tutto il viaggio le due sorelle sonnecchiarono, stuzzicandosi di quanto in quanto come tutte le sorelle ma tutto sommato il viaggio durò abbastanza poco e quando arrivarono al parcheggio e scesero dall’auto per prendere i loro zaini l’aria frizzante del mattino le risveglio di colpo.
Cosi si incamminarono lentamente lungo il sentiero chiacchierando del piĂą e del meno.
Le ragazze erano giovani, belle e forti ma meno atletiche della mamma e soprattutto meno entusiaste della passeggiata. Fu cosi abbastanza naturale che Anna salisse più rapidamente e che le due sorelle camminassero un po’ più indietro chiacchierando di svariati argomenti e spettegolando un po’ su amici, conoscenti e ragazzi.
La prima ad affrontare argomenti piĂą insoliti fu Annalisa che ad un tratto disse alla sorella:
“Sai che non ci avevo mai fatto molto caso, però la mamma è ancora una bella donna, guarda standole dietro come adesso, hai visto che bel culetto sodo che ha?”
Non era la prima volta che parlavano di fantasie sessuali, però era la prima volta che toccavano l’argomento mamma ma Diana non si sconvolse più di tanto e rispose a tono:
“Hai ragione, poi rispetto a te non sembra quasi un'altra sorella…. Avete cosi pochi anni di differenza! Ha proprio un bel corpo. Chissà quanti la vedono come una MILF porca, la nostra mamma”.
“Già , potrebbe essere anche lei mia sorella per come si tiene, però dopo tu diventi gelosa perché devo giocare anche con lei come facciamo ogni tanto io e te” chiosò Annalisa.
Ed il discorso si chiuse li, o meglio si misero ancora a parlare di sesso e di giochini ma tolsero la mamma dalle loro fantasie.
A vederle cosi nessuno lo avrebbe detto ma le due sorelline erano all’occorrenza delle brave porcelline e non disdegnavano di giocare tra di loro o di confidarsi le loro avventure. Si lanciavano spesso in racconti intimi che poi si concludevano immancabilmente in un….passo a due!!!
Un paio di volte erano state quasi beccate dalla mamma mentre si sditalinavano a vicenda perché erano sempre riuscite a non farsi sorprendere. E l’eccitazione era andata a mille per lo scampato pericolo cosicché quelle volte avevano usato anche il dildo di Annalisa.
Diana aveva una predilezione per i piedi soprattutto quelli femminili e non perdeva occasione per ammirarli e per accarezzare e baciare quelli della sorella che non disdegnava questo trattamento. Ma Diana era anche molto brava nell’usarli i suoi piedi sia con le donne che con i maschietti che avevano avuto l’onore delle sue grazie (e soprattutto del suo culetto).
Come quella volta con Sergio….ma questa è un’altra storia!
Arrivarono ad un pianoro e decisero di fermarsi li per il pranzo. Era una specie di roccolo in disuso. Una area pianeggiante protetta da due serie di alberi, un po’ fuori mano del percorso del sentiero. Non era stagione di caccia e quindi la zona era isolata e tranquilla.
Anna essendo arrivata per prima aveva già depositato lo zaino a terra e steso per terra una larga coperta per il pic-nic. Si era sciacquata al ruscello che scorreva ai margini del prato ed adesso era ritornata sul sentiero per attendere l’arrivo delle figlie. Gli sguardi delle ragazze furono come ipnotizzati dalla visione della mamma. Ovviamente era capitato di vederla poco vestita o anche di più ma era il contrasto con la natura circondante che la rendeva sublime. Alle sue spalle le montagne ricoperte di ghiacciai ed il sole che non permetteva di guardarla bene da tanto era abbagliante. Però si stagliava all’orizzonte la figura di una donna sorridente, mani sui fianchi, con i capelli bagnati di sudore e di acqua sorgiva che si attaccavano sinuosamente al corpo ed al viso dandogli un aria sbarazzina e la camicia completamente aperta metteva in bella mostra il reggiseno nero, semplice ma ben riempito dalle mammelle sode e prosperose.
Agitò le braccia in segno di saluto ed esclamò:
“dai voi due pigrone, è un ora che vi aspetto….quassù è tutto fantastico!” poi si girò e si allontanò lungo lo stretto sentierino che conduceva al roccolo mettendo in mostra anche il suo culetto sodo.
A Diana scappò un:
“Che figa!!” che pur non essendo molto fine, stava a chiarire meglio di ogni altra frase il loro pensiero.
Accelerarono il passo e raggiunsero la radura nascosta e restarono ammirate dal posto.
Annalisa si tolse la giacca della tuta ed andò a rinfrescarsi nel ruscello seguita da Diana ed iniziarono una battaglia con l’acqua tant’è che il risultato finale fu che la maglietta di Diana era talmente bagnata che dovette metterla al sole ad asciugare restando solo con il reggiseno sportivo che pur fasciante faceva fatica a contenere la sua prosperità .
Si sedettero a mangiare ma sentivano che c’era qualcosa di strano nell’aria, l’aria fresca e frizzante della montagna, i discorsi di prima, il fatto di essere più svestite che vestite stava creando qualcosa di magico…o di altro?
Anna aveva preparato per il pranzo dei mini filoni di pane….forma alquanto ambigua visto la piega della giornata e cosi Annalisa prese il suo panino ed iniziò a leccarlo ai lati e sulla punta per poi infilarselo in bocca con fare voglioso. Anna decise che poteva dare una lezione alle figlie e fece la stessa cosa anche lei con il suo panino facendo capire di essere ancora molto brava ed esperta.
“Mamma, ma sei incredibile” esclamò Annalisa sinceramente ammirata. “Ed io che credevo di essere brava!”
“l’arte del pompino, si apprende con anni ed anni di impegno, di lavoro, di sacrificio…” rispose lei incalzata subito da Diana che rispose:
“e da tanta pratica….allora io come faccio che sono troppo giovane? Sono ancora inesperta” e cosi facendo addentò il pane facendo cadere un po’ di maionese sul seno.
“Ecco, vedete?” piagnucolò. “Mi sono sporcata tutta”.
La sorella non perse tempo e pulì il seno prorompente di Diana con la sua lingua.
La mamma le riprese a metĂ tra il bonario ed il serio:
“Ragazze, non andiamo troppo oltre. Sapete che sono giovanile, mi piace scherzare ed anche se forse non lo sapete sono anche una gran porca quando serve, però non è il caso di lasciarsi andare troppo. Potrebbe arrivare qualcuno.”
Cosi il pranzo continuò senza troppi intoppi, con qualche allusione e qualche ironia ma senza sussulti particolari.
Poi Diana disse che andava a lavarsi al ruscello mentre Annalisa decise di andare ad esplorare il casotto di caccia.
“State attente”, le apostrofò Anna, “a non incontrare il lupo cattivo.”
Cosi le due sorelle si diressero verso il ruscello e di nuovo Annalisa si divertì a schizzare d’acqua la sorellina mentre si sciacquava. Diana fu cosi costretta a togliere il reggiseno rimettendo la magliettina bianca che diventò all’istante trasparente facendo scorgere le sue areole brune che contornavano due capezzoli eretti dalla situazione intrigante. Un seno prosperoso, giovane, sodo, da leccare, protetto solo da quella maglietta scandalosamente trasparente. Un inno al piacere.
Diana decise quindi di seguire la sorella sperando che nel frattempo la magliettina si asciugasse un po’. Non voleva ammetterlo ma era eccitata e non voleva farsi vedere cosi da sua mamma.
Entrarono nel casotto abbandonato trovando lo stanzino al piano terra deserto. Solitamente li si tengono le munizioni, le prede catturate ecc. Al primo piano trovarono invece una mini cucina con una brandina. Evidentemente la stanza del cacciatore. All’ultimo piano un sgabello posto davanti alla feritoia, segno che da quella postazione il cacciatore attendeva le sue prede. Cosi Diana si sedette sullo sgabello e guardò fuori. Il suo sguardo fu attratto ancora una volta dal fisico di sua madre. Non aveva mai pensato a lei in questo modo ma oggi era tutto diverso. La vide muoversi leggiadra, affascinante, con un corpo tonico e ripensò a come aveva simulato un pompino mentre mangiava. Senti una strana voglia.
Nel frattempo Annalisa era scesa a curiosare nella misera cucina ed ad un tratto la senti esclamare tutto allegra:
“Beccato!!”
Diana si riscosse e caccio la testa di sotto attraverso lo stretto passaggio della scala.
“Cosa beccato?” chiese.
“Mi stavo domandando, cosa può fare un uomo da solo per tanti giorni qui” le rispose. “Sicuramente alla lunga diventa una noia mortale, senza compagnia, senza amici, senza donne. Qualcosa dovrà pur fare, questo povero cacciatore.”
“Si una sega!!!” rise di gusto Diana.
“Appunto” rispose sua sorella “ed avrà bisogno di aiuto”.
“Noooooooooooooooo” aggiunse meravigliata Diana che solo in quel momento comprese cosa la sorella le stava dicendo. “Hai trovato un porno?”
“Si!!” esclamò la sorella. “E non è neanche male. Vieni a vedere.”
Sembravano due bambine che avevano scoperto il nascondiglio della nutella.
Si sedettero una accanto all’altra sfogliandolo prima allegramente e poi sempre più eccitate.
Le immagini che si susseguivano di corpi che si penetravano in diverse posizioni iniziava a fare effetto anche nelle loro passere ormai vogliose. Iniziarono a commentare ed a fantasticare su questa o su quell’immagine. Foto di due donne mentre si fa contendono un bel cazzo, due uomini che scopano una giovane donna, la foto di una ragazza con le calze tutte strappate seviziata da un maschio ed un’altra che in piedi domina il suo schiavo inginocchiato di fronte a lei facendosi succhiare i piedi avvolti in splendide calze nere.
Poi ancora due donne prese contemporaneamente da due uomini ed altre due che giocavano con un dildo a due teste.
Erano cosi prese dalla visione delle immagini che non si accorsero che nel casotto era entrata la mamma che le sorprese quindi intente nella lettura.
Lo spettacolo agli occhi di Anna fu un misto di shock, rabbia ma anche tanta, tantissima eccitazione. Vide Annalisa rossa in volto mentre teneva davanti a se una rivista dove si poteva vedere un bel primo piano di una lingua di donna su una cappella con una goccia di sperma che le finiva sulle labbra e Diana con i seni prosperosi ed eccitati, con i capezzoli che quasi bucavano la t-shirt trasparente ed una mano infilata dentro la tuta della sorella…e probabilmente anche più sotto. Pensò un istante, un solo istante a cosa dire ma senti la sua voce esclamare:
“ Che brave puttanelle… io non vi ho insegnato cosi. Meritate una punizione. Annalisa togliti la tuta: una bella sculacciata non te la leva nessuno” e cosi dicendo si sedette su una sedia facendo mettere Annalisa nuda dalla vita in giù sulle sue ginocchia.
“E tu vai a prendere gli zaini ed il mangiare che è avanzato: non vorrei che sparisse” disse rivolta a Diana che ubbidiente seppur a malincuore le lasciò sole.
Anna prese a sculacciare la figlia facendole in breve arrossare le splendide natiche sode.
Provava una rabbia folle ad aver trovato cosi le figlie ma era anche tremendamente eccitata. Voleva umiliarle ma in breve si accorse che Annalisa si stava eccitando. Vedeva le sue chiappette vibrare e stringersi vogliose ma anche la sua passerina che iniziava ad inumidirsi. La solleticò prima per sbaglio con la punta del medio mentre la stava sculacciando e quando si rese conto del movimento fatto dalla vulva della figlia capi…. Allora iniziò a schiaffeggiarle le labbra, percorrendone poi l’interno con il medio per raccogliere l’umore e solleticarle il grilletto. Le stava schiaffeggiando la passerina vogliosa e con un dito la apriva pronta a ricevere di tutto. L’umore iniziava ad essere tanto, le appiccicava le dita e la faceva bagnare…stava godendo nello schiaffeggiare la fica di sua figlia. Rientrò Diana e le trovò cosi intente ma non sapeva bene cosa fare. Fu Anna a prendere l’iniziativa dicendo a Diana:
“Scusami tesoro, forse ho un po’ esagerato con tua sorella è tutta rossa…. Vieni a massaggiarla un po’ per alleviarle il dolore!”
Diana si avvicinò alla sorella e prese a baciarle il culetto arrossato, mentre Anna le infilò due dita in bocca bagnate dall’umore della passera di Annalisa. Ormai la situazione era diventata chiara, potevano togliere tutti i loro freni inibitori e lanciarsi in ore di godimento.
Diana fu la prima ad approfittarne togliendosi i mini pantaloncini e restando solamente con le calzine nere e la maglietta bianca. Fece sdraiare la sorella per terra e si sedette su un tavolo in modo da arrivare con i suoi piedi a toccare la fica di Annalisa.
“Guarda Mamma perché volevo le calzine nere…non sono meglio cosi. Il nylon sul grilletto è fantastico, come quando indosso i collant senza mutandine”.
Ed iniziò a stuzzicare la vulva della sorella con i piedi massaggiandola per bene e cercando anche di penetrarla con il suo alluce.
Anna si tolse i pantacollant e gli slip e si sedette sulla faccia di Annalisa per farsela leccare, mentre Diana continuava a masturbare sua sorella con i piedi. Ormai le calzine erano impregnate dell’odore della micetta di Annalisa e del suo nettare. Anna prese il piede della figlia e se lo mise in bocca leccandolo avidamente. Diana ne approfittò per massaggiare con l’altro piede il seno della madre, mentre Annalisa continuava a leccare la madre e trovatasi senza un massaggio alla fica vogliosa prese a masturbarsi infilandosi dentro due dita.
“Aspettate un attimo” esclamò Diana che pur essendo la più piccolina era evidentemente la più porca delle tre e ritornò con il sacchetto del pic-nic.
Prese della maionese e la spalmò sul seno della madre invitando la sorella a pulirla per bene. Annalisa si attaccò voracemente ai capezzoli della donna, facendo roteare la lingua attorno ai bottoncini turgidi e poi aspirando con forza il seno procace e sodo.
Poi rovistò nella borsa trovando un cetriolo e senza neanche chiedere permesso iniziò a stantuffare la passera della sorella che sorpresa smise per un attimo di succhiare il seno della madre. Poi sopraffatta dalla voglia si mise a quattro zampe implorando la mamma di leccarla. Anna non se lo fece ripetere e con lunghe leccate intense allargò le grandi labbra della figlia per poi aspirarle il grilletto.
Un urlo di godimento improvviso si senti nel capanno mentre Diana iniziò a muovere spasmodicamente il bacino per meglio far aderire la sua patatina alla lingua della madre. Annalisa allora le si parò di fronte prendendole la testa fra le mani e facendosi leccare in modo da non permetterle di emettere altri gemiti di godimento. Nel frattempo vide davanti a lei la bocca di sua madre ed un impulso irrefrenabile la assalì. Avvicino le labbra e la baciò con intensità , con ardore. E cosi Diana era in mezzo a pecora, leccata da dietro da sua madre, mentre lei leccava sua sorella e le due donne si baciavano.
Poi Anna si sedette a gambe larghe e disse:
“venite bambine mie a far felice la mamma!”
Le due sorelle non se lo fecero ripetere e si misero a leccare la vulva madida di umori della mamma, non disdegnando di baciarsi tra di loro. La mamma si chinò verso di loro e riuscì a mettere le sue mani sui culetti delle figlie e, cercando bene, si mise a stuzzicare la micette pulsanti. Con il dito solleticava ora un buchino, ora l’altro, ora una figlia ora l’altra, ora un culetto, ora una passerina…ed intanto le figlie lappavano come docili gattini e si nutrivano del nettare che scendeva nella loro gola. Annalisa prese il termos con il te e lo versò sul seno della madre facendolo scendere lungo tutto il corpo fino ad arrivare alla patatina. Poi insieme alla sorella ripulì la madre in ogni angolo. La donna era molto incerta se lasciarsi andare, avrebbe avuto voglia di gridare oscenità e far capire quanto stava godendo, ma quelle erano le sue figlie e non era molto saggio apostrofarle in alcun modo. Però cazzo, disse fra se, queste sono proprio due grandissime troie.
Diana si versò del miele sulla fica e si strofinò contro sua sorella su tutto il corpo ma principalmente cercava la sua passera per renderla vogliosa ed appiccicosa.
Poi le due sorelle ad un muto segnale si sdraiarono aprendo oscenamente le gambe e portandole in alto sulla testa per permettere alla mamma di leccarle il piĂą a fondo possibile.
Il gioco del cibo piacque a tutte e cosi ognuna diventò il banchetto dell’altra. La cos più piacevole furono le tette di Diana cosparsi di marmellata e la micetta di Diana insaporita con delle fragole.
Anna sentì un bisogno irrefrenabile di essere riempita e trovò un altro cetriolo e con quello si portò sull’orlo dell’orgasmo. Le due figlie nel vedere la madre dedicarsi al proprio piacere fecero lo stesso, Diana con le sue dita e Annalisa con una bottiglia di acqua minerale.
Quando anche Diana fu sull’orlo del godimento estremo si mise di fronte alla madre e si impalò anch’essa con il cetriolo spingendo il bacino in modo da trovarsi con la sua vulva a contatto con quella della madre. Si trovarono cosi madre e figlia a massaggiarsi la fica con i loro movimenti pubici e con un cetriolo che le riempiva entrambe. Si sdraiarono di schiena tenendosi per le mani in modo da potersi contemporaneamente tirare una verso l’altra amplificando le proprie spinte. Nel frattempo i gemiti di piacere avevano raggiunto sonorità degne di un film porno, mentre Annalisa si stava letteralmente fustigando la fica con la bottiglietta d’acqua. Stava godendo come una troia ma voleva anche sconvolgere la propria madre e farle capire quanto lei e sua sorella fossero zoccole. Si masturbò furiosamente usando la bottiglia quasi come un tappo. Poi si mise sulla faccia di sua madre si schiaffeggiò furiosamente il grilletto, tolse la bottiglia e la sua passerina esplose in un getto di piacere che inondò la bocca della mamma che non aveva mai conosciuto lo squirting e ne restò affascinata. Per l’eccitazione si impalò ancora più a fondo e lo sfregare della sua fica contro quella della figlia le fece arrivare un improvviso orgasmo violentissimo che le sconquassò il corpo tramandando il piacere anche a Diana che venne quasi nel medesimo istante.
Si baciarono a lungo con un bacio diverso dal solito, più complice e porco allo stesso tempo. Le lingue saettavano una dentro l’altra furiosamente ancora cariche di desiderio.
“Andiamo a casa bambine” disse Anna, “ormai è tardi e non ci conviene continuare a salire. Torniamo a casa cosi avremo un po’ di calma”
Non fini la frase ma tutte e tre sapevano a cosa si riferiva.
“Siete state fantastiche” continuò, “non vi credevo cosi esperte e porcelline. Annalisa quando mi hai inondato con il tuo orgasmo mi hai fatto impazzire e tu, Diana, con quell’ultimo gioco della doppia scopata, mi hai davvero sconvolta”.
“Su dai mamma,” esclamò Diana, “non penserai che io sia cosi santarellina. Lo faccio spesso con Annarosa”.
“Come Annarosa?” chiese stupita la mamma. “E chi è questa Annarosa?”
“E’ l’estetista, quella che ha il centro in fondo al paese, vicino alla statale. Sapessi quanti giochi sa fare…”
“E’ cosi allora. Ed io che pensavo di avere due brave bambine. Bisognerà che vada a parlare con questa Annarosa. Anzi no, che ne dite di invitarla a cena una sera? Non ditele che ci sarò anche io altrimenti magari non viene. Però quando vi troverò con la lingua nella fica una dell’altra…dovrò chiedere spiegazioni. E partecipare anche io” concluse la saggia Madre.
La passeggiata non fu come nei programmi, ma direi che andò molto oltre le aspettative. Con soddisfazione di tutte.
se vi è piaciuto posto la seconda parte...
Prima Parte
Anna è una bella donna: ha 45 anni, capelli ricci biondi che fanno risaltare ancora di più la carnagione scura rendendola davvero attraente.
E’ molto attenta al suo corpo, pratica molto fitness e quindi ha un fisico atletico, molto giovanile sia nel modo di fare che nella presenza. Ha inoltre un bel seno prosperoso che attira molti sguardi da parte di ambo i sessi.
Questo è il racconto di ciò che avvenne domenica quando Anna decise di trascorrere una giornata all’aria aperta facendo una gita in montagna in compagnia delle sue due figlie Annalisa e Diana.
Annalisa, la figlia maggiore, è molto diversa dalla mamma. Ha 21 anni, occhi verdi, un bel viso molto espressivo adornato da lunghi capelli lisci castano scuro , la pelle chiara ed un bel fisico di quelli che una volta si diceva: con tutte le curve al posto giusto.
Diana è la figlia minore, capelli castani molto chiari tendenti al biondo, ricci, una fisicità molto simile alla sorella con un seno grosso ed un culetto stupendo messo in risalto quella mattina da un paio di mini short di jeans a filo chiappe.
Come dicevo, domenica Anna ha proposto, o forse è più giusto dire ha imposto, alle figlie una gita in montagna. Ed ecco ciò che avvenne.
Di prima mattina le tre donne si avviarono in macchina in direzione della Val Trompia per fare questa passeggiata sui monti intorno al Maniva. Anna indossava un paio di pantacollant molto aderenti, scarpe da trekking e camicia scozzese generosamente aperta. La carnagione scura in contrasto con i biondi capelli risaltavano molto al contrasto con la camicia variopinta. Era proprio bella.
Annalisa invece indossava una tuta abbastanza informe ma nonostante ciò il suo bel fisico riusciva a farla apparire molto sexy anche indossando una semplice tuta.
Diana infine indossava un paio di mini short di jeans ed una maglietta bianca che metteva in risalto il grosso seno. Completava l’eccitante figura un paio di scarpette da ginnastica ed un paio di calzine di nylon molto corte. La mamma aveva insistito che mettesse almeno calze di cotone, ma lei si sentiva molto più femminile cosi. Tra le tre c’era un bel rapporto anche di complicità al punto che la mamma aveva esclamato:
“Sembrerai una scolaretta porcellina anche con le calzine bianche di cotone”
Per tutta risposta Diana aveva detto di rimando:
“Si ma con le calze di nylon nere sarò più figa”.
Ed il discorso si era chiuso li.
Per tutto il viaggio le due sorelle sonnecchiarono, stuzzicandosi di quanto in quanto come tutte le sorelle ma tutto sommato il viaggio durò abbastanza poco e quando arrivarono al parcheggio e scesero dall’auto per prendere i loro zaini l’aria frizzante del mattino le risveglio di colpo.
Cosi si incamminarono lentamente lungo il sentiero chiacchierando del piĂą e del meno.
Le ragazze erano giovani, belle e forti ma meno atletiche della mamma e soprattutto meno entusiaste della passeggiata. Fu cosi abbastanza naturale che Anna salisse più rapidamente e che le due sorelle camminassero un po’ più indietro chiacchierando di svariati argomenti e spettegolando un po’ su amici, conoscenti e ragazzi.
La prima ad affrontare argomenti piĂą insoliti fu Annalisa che ad un tratto disse alla sorella:
“Sai che non ci avevo mai fatto molto caso, però la mamma è ancora una bella donna, guarda standole dietro come adesso, hai visto che bel culetto sodo che ha?”
Non era la prima volta che parlavano di fantasie sessuali, però era la prima volta che toccavano l’argomento mamma ma Diana non si sconvolse più di tanto e rispose a tono:
“Hai ragione, poi rispetto a te non sembra quasi un'altra sorella…. Avete cosi pochi anni di differenza! Ha proprio un bel corpo. Chissà quanti la vedono come una MILF porca, la nostra mamma”.
“Già , potrebbe essere anche lei mia sorella per come si tiene, però dopo tu diventi gelosa perché devo giocare anche con lei come facciamo ogni tanto io e te” chiosò Annalisa.
Ed il discorso si chiuse li, o meglio si misero ancora a parlare di sesso e di giochini ma tolsero la mamma dalle loro fantasie.
A vederle cosi nessuno lo avrebbe detto ma le due sorelline erano all’occorrenza delle brave porcelline e non disdegnavano di giocare tra di loro o di confidarsi le loro avventure. Si lanciavano spesso in racconti intimi che poi si concludevano immancabilmente in un….passo a due!!!
Un paio di volte erano state quasi beccate dalla mamma mentre si sditalinavano a vicenda perché erano sempre riuscite a non farsi sorprendere. E l’eccitazione era andata a mille per lo scampato pericolo cosicché quelle volte avevano usato anche il dildo di Annalisa.
Diana aveva una predilezione per i piedi soprattutto quelli femminili e non perdeva occasione per ammirarli e per accarezzare e baciare quelli della sorella che non disdegnava questo trattamento. Ma Diana era anche molto brava nell’usarli i suoi piedi sia con le donne che con i maschietti che avevano avuto l’onore delle sue grazie (e soprattutto del suo culetto).
Come quella volta con Sergio….ma questa è un’altra storia!
Arrivarono ad un pianoro e decisero di fermarsi li per il pranzo. Era una specie di roccolo in disuso. Una area pianeggiante protetta da due serie di alberi, un po’ fuori mano del percorso del sentiero. Non era stagione di caccia e quindi la zona era isolata e tranquilla.
Anna essendo arrivata per prima aveva già depositato lo zaino a terra e steso per terra una larga coperta per il pic-nic. Si era sciacquata al ruscello che scorreva ai margini del prato ed adesso era ritornata sul sentiero per attendere l’arrivo delle figlie. Gli sguardi delle ragazze furono come ipnotizzati dalla visione della mamma. Ovviamente era capitato di vederla poco vestita o anche di più ma era il contrasto con la natura circondante che la rendeva sublime. Alle sue spalle le montagne ricoperte di ghiacciai ed il sole che non permetteva di guardarla bene da tanto era abbagliante. Però si stagliava all’orizzonte la figura di una donna sorridente, mani sui fianchi, con i capelli bagnati di sudore e di acqua sorgiva che si attaccavano sinuosamente al corpo ed al viso dandogli un aria sbarazzina e la camicia completamente aperta metteva in bella mostra il reggiseno nero, semplice ma ben riempito dalle mammelle sode e prosperose.
Agitò le braccia in segno di saluto ed esclamò:
“dai voi due pigrone, è un ora che vi aspetto….quassù è tutto fantastico!” poi si girò e si allontanò lungo lo stretto sentierino che conduceva al roccolo mettendo in mostra anche il suo culetto sodo.
A Diana scappò un:
“Che figa!!” che pur non essendo molto fine, stava a chiarire meglio di ogni altra frase il loro pensiero.
Accelerarono il passo e raggiunsero la radura nascosta e restarono ammirate dal posto.
Annalisa si tolse la giacca della tuta ed andò a rinfrescarsi nel ruscello seguita da Diana ed iniziarono una battaglia con l’acqua tant’è che il risultato finale fu che la maglietta di Diana era talmente bagnata che dovette metterla al sole ad asciugare restando solo con il reggiseno sportivo che pur fasciante faceva fatica a contenere la sua prosperità .
Si sedettero a mangiare ma sentivano che c’era qualcosa di strano nell’aria, l’aria fresca e frizzante della montagna, i discorsi di prima, il fatto di essere più svestite che vestite stava creando qualcosa di magico…o di altro?
Anna aveva preparato per il pranzo dei mini filoni di pane….forma alquanto ambigua visto la piega della giornata e cosi Annalisa prese il suo panino ed iniziò a leccarlo ai lati e sulla punta per poi infilarselo in bocca con fare voglioso. Anna decise che poteva dare una lezione alle figlie e fece la stessa cosa anche lei con il suo panino facendo capire di essere ancora molto brava ed esperta.
“Mamma, ma sei incredibile” esclamò Annalisa sinceramente ammirata. “Ed io che credevo di essere brava!”
“l’arte del pompino, si apprende con anni ed anni di impegno, di lavoro, di sacrificio…” rispose lei incalzata subito da Diana che rispose:
“e da tanta pratica….allora io come faccio che sono troppo giovane? Sono ancora inesperta” e cosi facendo addentò il pane facendo cadere un po’ di maionese sul seno.
“Ecco, vedete?” piagnucolò. “Mi sono sporcata tutta”.
La sorella non perse tempo e pulì il seno prorompente di Diana con la sua lingua.
La mamma le riprese a metĂ tra il bonario ed il serio:
“Ragazze, non andiamo troppo oltre. Sapete che sono giovanile, mi piace scherzare ed anche se forse non lo sapete sono anche una gran porca quando serve, però non è il caso di lasciarsi andare troppo. Potrebbe arrivare qualcuno.”
Cosi il pranzo continuò senza troppi intoppi, con qualche allusione e qualche ironia ma senza sussulti particolari.
Poi Diana disse che andava a lavarsi al ruscello mentre Annalisa decise di andare ad esplorare il casotto di caccia.
“State attente”, le apostrofò Anna, “a non incontrare il lupo cattivo.”
Cosi le due sorelle si diressero verso il ruscello e di nuovo Annalisa si divertì a schizzare d’acqua la sorellina mentre si sciacquava. Diana fu cosi costretta a togliere il reggiseno rimettendo la magliettina bianca che diventò all’istante trasparente facendo scorgere le sue areole brune che contornavano due capezzoli eretti dalla situazione intrigante. Un seno prosperoso, giovane, sodo, da leccare, protetto solo da quella maglietta scandalosamente trasparente. Un inno al piacere.
Diana decise quindi di seguire la sorella sperando che nel frattempo la magliettina si asciugasse un po’. Non voleva ammetterlo ma era eccitata e non voleva farsi vedere cosi da sua mamma.
Entrarono nel casotto abbandonato trovando lo stanzino al piano terra deserto. Solitamente li si tengono le munizioni, le prede catturate ecc. Al primo piano trovarono invece una mini cucina con una brandina. Evidentemente la stanza del cacciatore. All’ultimo piano un sgabello posto davanti alla feritoia, segno che da quella postazione il cacciatore attendeva le sue prede. Cosi Diana si sedette sullo sgabello e guardò fuori. Il suo sguardo fu attratto ancora una volta dal fisico di sua madre. Non aveva mai pensato a lei in questo modo ma oggi era tutto diverso. La vide muoversi leggiadra, affascinante, con un corpo tonico e ripensò a come aveva simulato un pompino mentre mangiava. Senti una strana voglia.
Nel frattempo Annalisa era scesa a curiosare nella misera cucina ed ad un tratto la senti esclamare tutto allegra:
“Beccato!!”
Diana si riscosse e caccio la testa di sotto attraverso lo stretto passaggio della scala.
“Cosa beccato?” chiese.
“Mi stavo domandando, cosa può fare un uomo da solo per tanti giorni qui” le rispose. “Sicuramente alla lunga diventa una noia mortale, senza compagnia, senza amici, senza donne. Qualcosa dovrà pur fare, questo povero cacciatore.”
“Si una sega!!!” rise di gusto Diana.
“Appunto” rispose sua sorella “ed avrà bisogno di aiuto”.
“Noooooooooooooooo” aggiunse meravigliata Diana che solo in quel momento comprese cosa la sorella le stava dicendo. “Hai trovato un porno?”
“Si!!” esclamò la sorella. “E non è neanche male. Vieni a vedere.”
Sembravano due bambine che avevano scoperto il nascondiglio della nutella.
Si sedettero una accanto all’altra sfogliandolo prima allegramente e poi sempre più eccitate.
Le immagini che si susseguivano di corpi che si penetravano in diverse posizioni iniziava a fare effetto anche nelle loro passere ormai vogliose. Iniziarono a commentare ed a fantasticare su questa o su quell’immagine. Foto di due donne mentre si fa contendono un bel cazzo, due uomini che scopano una giovane donna, la foto di una ragazza con le calze tutte strappate seviziata da un maschio ed un’altra che in piedi domina il suo schiavo inginocchiato di fronte a lei facendosi succhiare i piedi avvolti in splendide calze nere.
Poi ancora due donne prese contemporaneamente da due uomini ed altre due che giocavano con un dildo a due teste.
Erano cosi prese dalla visione delle immagini che non si accorsero che nel casotto era entrata la mamma che le sorprese quindi intente nella lettura.
Lo spettacolo agli occhi di Anna fu un misto di shock, rabbia ma anche tanta, tantissima eccitazione. Vide Annalisa rossa in volto mentre teneva davanti a se una rivista dove si poteva vedere un bel primo piano di una lingua di donna su una cappella con una goccia di sperma che le finiva sulle labbra e Diana con i seni prosperosi ed eccitati, con i capezzoli che quasi bucavano la t-shirt trasparente ed una mano infilata dentro la tuta della sorella…e probabilmente anche più sotto. Pensò un istante, un solo istante a cosa dire ma senti la sua voce esclamare:
“ Che brave puttanelle… io non vi ho insegnato cosi. Meritate una punizione. Annalisa togliti la tuta: una bella sculacciata non te la leva nessuno” e cosi dicendo si sedette su una sedia facendo mettere Annalisa nuda dalla vita in giù sulle sue ginocchia.
“E tu vai a prendere gli zaini ed il mangiare che è avanzato: non vorrei che sparisse” disse rivolta a Diana che ubbidiente seppur a malincuore le lasciò sole.
Anna prese a sculacciare la figlia facendole in breve arrossare le splendide natiche sode.
Provava una rabbia folle ad aver trovato cosi le figlie ma era anche tremendamente eccitata. Voleva umiliarle ma in breve si accorse che Annalisa si stava eccitando. Vedeva le sue chiappette vibrare e stringersi vogliose ma anche la sua passerina che iniziava ad inumidirsi. La solleticò prima per sbaglio con la punta del medio mentre la stava sculacciando e quando si rese conto del movimento fatto dalla vulva della figlia capi…. Allora iniziò a schiaffeggiarle le labbra, percorrendone poi l’interno con il medio per raccogliere l’umore e solleticarle il grilletto. Le stava schiaffeggiando la passerina vogliosa e con un dito la apriva pronta a ricevere di tutto. L’umore iniziava ad essere tanto, le appiccicava le dita e la faceva bagnare…stava godendo nello schiaffeggiare la fica di sua figlia. Rientrò Diana e le trovò cosi intente ma non sapeva bene cosa fare. Fu Anna a prendere l’iniziativa dicendo a Diana:
“Scusami tesoro, forse ho un po’ esagerato con tua sorella è tutta rossa…. Vieni a massaggiarla un po’ per alleviarle il dolore!”
Diana si avvicinò alla sorella e prese a baciarle il culetto arrossato, mentre Anna le infilò due dita in bocca bagnate dall’umore della passera di Annalisa. Ormai la situazione era diventata chiara, potevano togliere tutti i loro freni inibitori e lanciarsi in ore di godimento.
Diana fu la prima ad approfittarne togliendosi i mini pantaloncini e restando solamente con le calzine nere e la maglietta bianca. Fece sdraiare la sorella per terra e si sedette su un tavolo in modo da arrivare con i suoi piedi a toccare la fica di Annalisa.
“Guarda Mamma perché volevo le calzine nere…non sono meglio cosi. Il nylon sul grilletto è fantastico, come quando indosso i collant senza mutandine”.
Ed iniziò a stuzzicare la vulva della sorella con i piedi massaggiandola per bene e cercando anche di penetrarla con il suo alluce.
Anna si tolse i pantacollant e gli slip e si sedette sulla faccia di Annalisa per farsela leccare, mentre Diana continuava a masturbare sua sorella con i piedi. Ormai le calzine erano impregnate dell’odore della micetta di Annalisa e del suo nettare. Anna prese il piede della figlia e se lo mise in bocca leccandolo avidamente. Diana ne approfittò per massaggiare con l’altro piede il seno della madre, mentre Annalisa continuava a leccare la madre e trovatasi senza un massaggio alla fica vogliosa prese a masturbarsi infilandosi dentro due dita.
“Aspettate un attimo” esclamò Diana che pur essendo la più piccolina era evidentemente la più porca delle tre e ritornò con il sacchetto del pic-nic.
Prese della maionese e la spalmò sul seno della madre invitando la sorella a pulirla per bene. Annalisa si attaccò voracemente ai capezzoli della donna, facendo roteare la lingua attorno ai bottoncini turgidi e poi aspirando con forza il seno procace e sodo.
Poi rovistò nella borsa trovando un cetriolo e senza neanche chiedere permesso iniziò a stantuffare la passera della sorella che sorpresa smise per un attimo di succhiare il seno della madre. Poi sopraffatta dalla voglia si mise a quattro zampe implorando la mamma di leccarla. Anna non se lo fece ripetere e con lunghe leccate intense allargò le grandi labbra della figlia per poi aspirarle il grilletto.
Un urlo di godimento improvviso si senti nel capanno mentre Diana iniziò a muovere spasmodicamente il bacino per meglio far aderire la sua patatina alla lingua della madre. Annalisa allora le si parò di fronte prendendole la testa fra le mani e facendosi leccare in modo da non permetterle di emettere altri gemiti di godimento. Nel frattempo vide davanti a lei la bocca di sua madre ed un impulso irrefrenabile la assalì. Avvicino le labbra e la baciò con intensità , con ardore. E cosi Diana era in mezzo a pecora, leccata da dietro da sua madre, mentre lei leccava sua sorella e le due donne si baciavano.
Poi Anna si sedette a gambe larghe e disse:
“venite bambine mie a far felice la mamma!”
Le due sorelle non se lo fecero ripetere e si misero a leccare la vulva madida di umori della mamma, non disdegnando di baciarsi tra di loro. La mamma si chinò verso di loro e riuscì a mettere le sue mani sui culetti delle figlie e, cercando bene, si mise a stuzzicare la micette pulsanti. Con il dito solleticava ora un buchino, ora l’altro, ora una figlia ora l’altra, ora un culetto, ora una passerina…ed intanto le figlie lappavano come docili gattini e si nutrivano del nettare che scendeva nella loro gola. Annalisa prese il termos con il te e lo versò sul seno della madre facendolo scendere lungo tutto il corpo fino ad arrivare alla patatina. Poi insieme alla sorella ripulì la madre in ogni angolo. La donna era molto incerta se lasciarsi andare, avrebbe avuto voglia di gridare oscenità e far capire quanto stava godendo, ma quelle erano le sue figlie e non era molto saggio apostrofarle in alcun modo. Però cazzo, disse fra se, queste sono proprio due grandissime troie.
Diana si versò del miele sulla fica e si strofinò contro sua sorella su tutto il corpo ma principalmente cercava la sua passera per renderla vogliosa ed appiccicosa.
Poi le due sorelle ad un muto segnale si sdraiarono aprendo oscenamente le gambe e portandole in alto sulla testa per permettere alla mamma di leccarle il piĂą a fondo possibile.
Il gioco del cibo piacque a tutte e cosi ognuna diventò il banchetto dell’altra. La cos più piacevole furono le tette di Diana cosparsi di marmellata e la micetta di Diana insaporita con delle fragole.
Anna sentì un bisogno irrefrenabile di essere riempita e trovò un altro cetriolo e con quello si portò sull’orlo dell’orgasmo. Le due figlie nel vedere la madre dedicarsi al proprio piacere fecero lo stesso, Diana con le sue dita e Annalisa con una bottiglia di acqua minerale.
Quando anche Diana fu sull’orlo del godimento estremo si mise di fronte alla madre e si impalò anch’essa con il cetriolo spingendo il bacino in modo da trovarsi con la sua vulva a contatto con quella della madre. Si trovarono cosi madre e figlia a massaggiarsi la fica con i loro movimenti pubici e con un cetriolo che le riempiva entrambe. Si sdraiarono di schiena tenendosi per le mani in modo da potersi contemporaneamente tirare una verso l’altra amplificando le proprie spinte. Nel frattempo i gemiti di piacere avevano raggiunto sonorità degne di un film porno, mentre Annalisa si stava letteralmente fustigando la fica con la bottiglietta d’acqua. Stava godendo come una troia ma voleva anche sconvolgere la propria madre e farle capire quanto lei e sua sorella fossero zoccole. Si masturbò furiosamente usando la bottiglia quasi come un tappo. Poi si mise sulla faccia di sua madre si schiaffeggiò furiosamente il grilletto, tolse la bottiglia e la sua passerina esplose in un getto di piacere che inondò la bocca della mamma che non aveva mai conosciuto lo squirting e ne restò affascinata. Per l’eccitazione si impalò ancora più a fondo e lo sfregare della sua fica contro quella della figlia le fece arrivare un improvviso orgasmo violentissimo che le sconquassò il corpo tramandando il piacere anche a Diana che venne quasi nel medesimo istante.
Si baciarono a lungo con un bacio diverso dal solito, più complice e porco allo stesso tempo. Le lingue saettavano una dentro l’altra furiosamente ancora cariche di desiderio.
“Andiamo a casa bambine” disse Anna, “ormai è tardi e non ci conviene continuare a salire. Torniamo a casa cosi avremo un po’ di calma”
Non fini la frase ma tutte e tre sapevano a cosa si riferiva.
“Siete state fantastiche” continuò, “non vi credevo cosi esperte e porcelline. Annalisa quando mi hai inondato con il tuo orgasmo mi hai fatto impazzire e tu, Diana, con quell’ultimo gioco della doppia scopata, mi hai davvero sconvolta”.
“Su dai mamma,” esclamò Diana, “non penserai che io sia cosi santarellina. Lo faccio spesso con Annarosa”.
“Come Annarosa?” chiese stupita la mamma. “E chi è questa Annarosa?”
“E’ l’estetista, quella che ha il centro in fondo al paese, vicino alla statale. Sapessi quanti giochi sa fare…”
“E’ cosi allora. Ed io che pensavo di avere due brave bambine. Bisognerà che vada a parlare con questa Annarosa. Anzi no, che ne dite di invitarla a cena una sera? Non ditele che ci sarò anche io altrimenti magari non viene. Però quando vi troverò con la lingua nella fica una dell’altra…dovrò chiedere spiegazioni. E partecipare anche io” concluse la saggia Madre.
La passeggiata non fu come nei programmi, ma direi che andò molto oltre le aspettative. Con soddisfazione di tutte.
se vi è piaciuto posto la seconda parte...
