Tutto in famiglia

jeremy

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Tutto in Famiglia
Prima Parte

Anna è una bella donna: ha 45 anni, capelli ricci biondi che fanno risaltare ancora di più la carnagione scura rendendola davvero attraente.
E’ molto attenta al suo corpo, pratica molto fitness e quindi ha un fisico atletico, molto giovanile sia nel modo di fare che nella presenza. Ha inoltre un bel seno prosperoso che attira molti sguardi da parte di ambo i sessi.
Questo è il racconto di ciò che avvenne domenica quando Anna decise di trascorrere una giornata all’aria aperta facendo una gita in montagna in compagnia delle sue due figlie Annalisa e Diana.
Annalisa, la figlia maggiore, è molto diversa dalla mamma. Ha 21 anni, occhi verdi, un bel viso molto espressivo adornato da lunghi capelli lisci castano scuro , la pelle chiara ed un bel fisico di quelli che una volta si diceva: con tutte le curve al posto giusto.
Diana è la figlia minore, capelli castani molto chiari tendenti al biondo, ricci, una fisicità molto simile alla sorella con un seno grosso ed un culetto stupendo messo in risalto quella mattina da un paio di mini short di jeans a filo chiappe.
Come dicevo, domenica Anna ha proposto, o forse è più giusto dire ha imposto, alle figlie una gita in montagna. Ed ecco ciò che avvenne.
Di prima mattina le tre donne si avviarono in macchina in direzione della Val Trompia per fare questa passeggiata sui monti intorno al Maniva. Anna indossava un paio di pantacollant molto aderenti, scarpe da trekking e camicia scozzese generosamente aperta. La carnagione scura in contrasto con i biondi capelli risaltavano molto al contrasto con la camicia variopinta. Era proprio bella.
Annalisa invece indossava una tuta abbastanza informe ma nonostante ciò il suo bel fisico riusciva a farla apparire molto sexy anche indossando una semplice tuta.
Diana infine indossava un paio di mini short di jeans ed una maglietta bianca che metteva in risalto il grosso seno. Completava l’eccitante figura un paio di scarpette da ginnastica ed un paio di calzine di nylon molto corte. La mamma aveva insistito che mettesse almeno calze di cotone, ma lei si sentiva molto più femminile cosi. Tra le tre c’era un bel rapporto anche di complicità al punto che la mamma aveva esclamato:
“Sembrerai una scolaretta porcellina anche con le calzine bianche di cotone”
Per tutta risposta Diana aveva detto di rimando:
“Si ma con le calze di nylon nere sarò più figa”.
Ed il discorso si era chiuso li.
Per tutto il viaggio le due sorelle sonnecchiarono, stuzzicandosi di quanto in quanto come tutte le sorelle ma tutto sommato il viaggio durò abbastanza poco e quando arrivarono al parcheggio e scesero dall’auto per prendere i loro zaini l’aria frizzante del mattino le risveglio di colpo.
Cosi si incamminarono lentamente lungo il sentiero chiacchierando del piĂą e del meno.
Le ragazze erano giovani, belle e forti ma meno atletiche della mamma e soprattutto meno entusiaste della passeggiata. Fu cosi abbastanza naturale che Anna salisse più rapidamente e che le due sorelle camminassero un po’ più indietro chiacchierando di svariati argomenti e spettegolando un po’ su amici, conoscenti e ragazzi.
La prima ad affrontare argomenti piĂą insoliti fu Annalisa che ad un tratto disse alla sorella:
“Sai che non ci avevo mai fatto molto caso, però la mamma è ancora una bella donna, guarda standole dietro come adesso, hai visto che bel culetto sodo che ha?”
Non era la prima volta che parlavano di fantasie sessuali, però era la prima volta che toccavano l’argomento mamma ma Diana non si sconvolse più di tanto e rispose a tono:
“Hai ragione, poi rispetto a te non sembra quasi un'altra sorella…. Avete cosi pochi anni di differenza! Ha proprio un bel corpo. Chissà quanti la vedono come una MILF porca, la nostra mamma”.
“Già, potrebbe essere anche lei mia sorella per come si tiene, però dopo tu diventi gelosa perché devo giocare anche con lei come facciamo ogni tanto io e te” chiosò Annalisa.
Ed il discorso si chiuse li, o meglio si misero ancora a parlare di sesso e di giochini ma tolsero la mamma dalle loro fantasie.
A vederle cosi nessuno lo avrebbe detto ma le due sorelline erano all’occorrenza delle brave porcelline e non disdegnavano di giocare tra di loro o di confidarsi le loro avventure. Si lanciavano spesso in racconti intimi che poi si concludevano immancabilmente in un….passo a due!!!
Un paio di volte erano state quasi beccate dalla mamma mentre si sditalinavano a vicenda perché erano sempre riuscite a non farsi sorprendere. E l’eccitazione era andata a mille per lo scampato pericolo cosicché quelle volte avevano usato anche il dildo di Annalisa.
Diana aveva una predilezione per i piedi soprattutto quelli femminili e non perdeva occasione per ammirarli e per accarezzare e baciare quelli della sorella che non disdegnava questo trattamento. Ma Diana era anche molto brava nell’usarli i suoi piedi sia con le donne che con i maschietti che avevano avuto l’onore delle sue grazie (e soprattutto del suo culetto).
Come quella volta con Sergio….ma questa è un’altra storia!
Arrivarono ad un pianoro e decisero di fermarsi li per il pranzo. Era una specie di roccolo in disuso. Una area pianeggiante protetta da due serie di alberi, un po’ fuori mano del percorso del sentiero. Non era stagione di caccia e quindi la zona era isolata e tranquilla.
Anna essendo arrivata per prima aveva già depositato lo zaino a terra e steso per terra una larga coperta per il pic-nic. Si era sciacquata al ruscello che scorreva ai margini del prato ed adesso era ritornata sul sentiero per attendere l’arrivo delle figlie. Gli sguardi delle ragazze furono come ipnotizzati dalla visione della mamma. Ovviamente era capitato di vederla poco vestita o anche di più ma era il contrasto con la natura circondante che la rendeva sublime. Alle sue spalle le montagne ricoperte di ghiacciai ed il sole che non permetteva di guardarla bene da tanto era abbagliante. Però si stagliava all’orizzonte la figura di una donna sorridente, mani sui fianchi, con i capelli bagnati di sudore e di acqua sorgiva che si attaccavano sinuosamente al corpo ed al viso dandogli un aria sbarazzina e la camicia completamente aperta metteva in bella mostra il reggiseno nero, semplice ma ben riempito dalle mammelle sode e prosperose.
Agitò le braccia in segno di saluto ed esclamò:
“dai voi due pigrone, è un ora che vi aspetto….quassù è tutto fantastico!” poi si girò e si allontanò lungo lo stretto sentierino che conduceva al roccolo mettendo in mostra anche il suo culetto sodo.
A Diana scappò un:
“Che figa!!” che pur non essendo molto fine, stava a chiarire meglio di ogni altra frase il loro pensiero.
Accelerarono il passo e raggiunsero la radura nascosta e restarono ammirate dal posto.
Annalisa si tolse la giacca della tuta ed andò a rinfrescarsi nel ruscello seguita da Diana ed iniziarono una battaglia con l’acqua tant’è che il risultato finale fu che la maglietta di Diana era talmente bagnata che dovette metterla al sole ad asciugare restando solo con il reggiseno sportivo che pur fasciante faceva fatica a contenere la sua prosperità.
Si sedettero a mangiare ma sentivano che c’era qualcosa di strano nell’aria, l’aria fresca e frizzante della montagna, i discorsi di prima, il fatto di essere più svestite che vestite stava creando qualcosa di magico…o di altro?
Anna aveva preparato per il pranzo dei mini filoni di pane….forma alquanto ambigua visto la piega della giornata e cosi Annalisa prese il suo panino ed iniziò a leccarlo ai lati e sulla punta per poi infilarselo in bocca con fare voglioso. Anna decise che poteva dare una lezione alle figlie e fece la stessa cosa anche lei con il suo panino facendo capire di essere ancora molto brava ed esperta.
“Mamma, ma sei incredibile” esclamò Annalisa sinceramente ammirata. “Ed io che credevo di essere brava!”
“l’arte del pompino, si apprende con anni ed anni di impegno, di lavoro, di sacrificio…” rispose lei incalzata subito da Diana che rispose:
“e da tanta pratica….allora io come faccio che sono troppo giovane? Sono ancora inesperta” e cosi facendo addentò il pane facendo cadere un po’ di maionese sul seno.
“Ecco, vedete?” piagnucolò. “Mi sono sporcata tutta”.
La sorella non perse tempo e pulì il seno prorompente di Diana con la sua lingua.
La mamma le riprese a metĂ  tra il bonario ed il serio:
“Ragazze, non andiamo troppo oltre. Sapete che sono giovanile, mi piace scherzare ed anche se forse non lo sapete sono anche una gran porca quando serve, però non è il caso di lasciarsi andare troppo. Potrebbe arrivare qualcuno.”
Cosi il pranzo continuò senza troppi intoppi, con qualche allusione e qualche ironia ma senza sussulti particolari.
Poi Diana disse che andava a lavarsi al ruscello mentre Annalisa decise di andare ad esplorare il casotto di caccia.
“State attente”, le apostrofò Anna, “a non incontrare il lupo cattivo.”
Cosi le due sorelle si diressero verso il ruscello e di nuovo Annalisa si divertì a schizzare d’acqua la sorellina mentre si sciacquava. Diana fu cosi costretta a togliere il reggiseno rimettendo la magliettina bianca che diventò all’istante trasparente facendo scorgere le sue areole brune che contornavano due capezzoli eretti dalla situazione intrigante. Un seno prosperoso, giovane, sodo, da leccare, protetto solo da quella maglietta scandalosamente trasparente. Un inno al piacere.
Diana decise quindi di seguire la sorella sperando che nel frattempo la magliettina si asciugasse un po’. Non voleva ammetterlo ma era eccitata e non voleva farsi vedere cosi da sua mamma.
Entrarono nel casotto abbandonato trovando lo stanzino al piano terra deserto. Solitamente li si tengono le munizioni, le prede catturate ecc. Al primo piano trovarono invece una mini cucina con una brandina. Evidentemente la stanza del cacciatore. All’ultimo piano un sgabello posto davanti alla feritoia, segno che da quella postazione il cacciatore attendeva le sue prede. Cosi Diana si sedette sullo sgabello e guardò fuori. Il suo sguardo fu attratto ancora una volta dal fisico di sua madre. Non aveva mai pensato a lei in questo modo ma oggi era tutto diverso. La vide muoversi leggiadra, affascinante, con un corpo tonico e ripensò a come aveva simulato un pompino mentre mangiava. Senti una strana voglia.
Nel frattempo Annalisa era scesa a curiosare nella misera cucina ed ad un tratto la senti esclamare tutto allegra:
“Beccato!!”
Diana si riscosse e caccio la testa di sotto attraverso lo stretto passaggio della scala.
“Cosa beccato?” chiese.
“Mi stavo domandando, cosa può fare un uomo da solo per tanti giorni qui” le rispose. “Sicuramente alla lunga diventa una noia mortale, senza compagnia, senza amici, senza donne. Qualcosa dovrà pur fare, questo povero cacciatore.”
“Si una sega!!!” rise di gusto Diana.
“Appunto” rispose sua sorella “ed avrà bisogno di aiuto”.
“Noooooooooooooooo” aggiunse meravigliata Diana che solo in quel momento comprese cosa la sorella le stava dicendo. “Hai trovato un porno?”
“Si!!” esclamò la sorella. “E non è neanche male. Vieni a vedere.”
Sembravano due bambine che avevano scoperto il nascondiglio della nutella.
Si sedettero una accanto all’altra sfogliandolo prima allegramente e poi sempre più eccitate.
Le immagini che si susseguivano di corpi che si penetravano in diverse posizioni iniziava a fare effetto anche nelle loro passere ormai vogliose. Iniziarono a commentare ed a fantasticare su questa o su quell’immagine. Foto di due donne mentre si fa contendono un bel cazzo, due uomini che scopano una giovane donna, la foto di una ragazza con le calze tutte strappate seviziata da un maschio ed un’altra che in piedi domina il suo schiavo inginocchiato di fronte a lei facendosi succhiare i piedi avvolti in splendide calze nere.
Poi ancora due donne prese contemporaneamente da due uomini ed altre due che giocavano con un dildo a due teste.
Erano cosi prese dalla visione delle immagini che non si accorsero che nel casotto era entrata la mamma che le sorprese quindi intente nella lettura.
Lo spettacolo agli occhi di Anna fu un misto di shock, rabbia ma anche tanta, tantissima eccitazione. Vide Annalisa rossa in volto mentre teneva davanti a se una rivista dove si poteva vedere un bel primo piano di una lingua di donna su una cappella con una goccia di sperma che le finiva sulle labbra e Diana con i seni prosperosi ed eccitati, con i capezzoli che quasi bucavano la t-shirt trasparente ed una mano infilata dentro la tuta della sorella…e probabilmente anche più sotto. Pensò un istante, un solo istante a cosa dire ma senti la sua voce esclamare:
“ Che brave puttanelle… io non vi ho insegnato cosi. Meritate una punizione. Annalisa togliti la tuta: una bella sculacciata non te la leva nessuno” e cosi dicendo si sedette su una sedia facendo mettere Annalisa nuda dalla vita in giù sulle sue ginocchia.
“E tu vai a prendere gli zaini ed il mangiare che è avanzato: non vorrei che sparisse” disse rivolta a Diana che ubbidiente seppur a malincuore le lasciò sole.
Anna prese a sculacciare la figlia facendole in breve arrossare le splendide natiche sode.
Provava una rabbia folle ad aver trovato cosi le figlie ma era anche tremendamente eccitata. Voleva umiliarle ma in breve si accorse che Annalisa si stava eccitando. Vedeva le sue chiappette vibrare e stringersi vogliose ma anche la sua passerina che iniziava ad inumidirsi. La solleticò prima per sbaglio con la punta del medio mentre la stava sculacciando e quando si rese conto del movimento fatto dalla vulva della figlia capi…. Allora iniziò a schiaffeggiarle le labbra, percorrendone poi l’interno con il medio per raccogliere l’umore e solleticarle il grilletto. Le stava schiaffeggiando la passerina vogliosa e con un dito la apriva pronta a ricevere di tutto. L’umore iniziava ad essere tanto, le appiccicava le dita e la faceva bagnare…stava godendo nello schiaffeggiare la fica di sua figlia. Rientrò Diana e le trovò cosi intente ma non sapeva bene cosa fare. Fu Anna a prendere l’iniziativa dicendo a Diana:
“Scusami tesoro, forse ho un po’ esagerato con tua sorella è tutta rossa…. Vieni a massaggiarla un po’ per alleviarle il dolore!”
Diana si avvicinò alla sorella e prese a baciarle il culetto arrossato, mentre Anna le infilò due dita in bocca bagnate dall’umore della passera di Annalisa. Ormai la situazione era diventata chiara, potevano togliere tutti i loro freni inibitori e lanciarsi in ore di godimento.
Diana fu la prima ad approfittarne togliendosi i mini pantaloncini e restando solamente con le calzine nere e la maglietta bianca. Fece sdraiare la sorella per terra e si sedette su un tavolo in modo da arrivare con i suoi piedi a toccare la fica di Annalisa.
“Guarda Mamma perché volevo le calzine nere…non sono meglio cosi. Il nylon sul grilletto è fantastico, come quando indosso i collant senza mutandine”.
Ed iniziò a stuzzicare la vulva della sorella con i piedi massaggiandola per bene e cercando anche di penetrarla con il suo alluce.
Anna si tolse i pantacollant e gli slip e si sedette sulla faccia di Annalisa per farsela leccare, mentre Diana continuava a masturbare sua sorella con i piedi. Ormai le calzine erano impregnate dell’odore della micetta di Annalisa e del suo nettare. Anna prese il piede della figlia e se lo mise in bocca leccandolo avidamente. Diana ne approfittò per massaggiare con l’altro piede il seno della madre, mentre Annalisa continuava a leccare la madre e trovatasi senza un massaggio alla fica vogliosa prese a masturbarsi infilandosi dentro due dita.
“Aspettate un attimo” esclamò Diana che pur essendo la più piccolina era evidentemente la più porca delle tre e ritornò con il sacchetto del pic-nic.
Prese della maionese e la spalmò sul seno della madre invitando la sorella a pulirla per bene. Annalisa si attaccò voracemente ai capezzoli della donna, facendo roteare la lingua attorno ai bottoncini turgidi e poi aspirando con forza il seno procace e sodo.
Poi rovistò nella borsa trovando un cetriolo e senza neanche chiedere permesso iniziò a stantuffare la passera della sorella che sorpresa smise per un attimo di succhiare il seno della madre. Poi sopraffatta dalla voglia si mise a quattro zampe implorando la mamma di leccarla. Anna non se lo fece ripetere e con lunghe leccate intense allargò le grandi labbra della figlia per poi aspirarle il grilletto.
Un urlo di godimento improvviso si senti nel capanno mentre Diana iniziò a muovere spasmodicamente il bacino per meglio far aderire la sua patatina alla lingua della madre. Annalisa allora le si parò di fronte prendendole la testa fra le mani e facendosi leccare in modo da non permetterle di emettere altri gemiti di godimento. Nel frattempo vide davanti a lei la bocca di sua madre ed un impulso irrefrenabile la assalì. Avvicino le labbra e la baciò con intensità, con ardore. E cosi Diana era in mezzo a pecora, leccata da dietro da sua madre, mentre lei leccava sua sorella e le due donne si baciavano.
Poi Anna si sedette a gambe larghe e disse:
“venite bambine mie a far felice la mamma!”
Le due sorelle non se lo fecero ripetere e si misero a leccare la vulva madida di umori della mamma, non disdegnando di baciarsi tra di loro. La mamma si chinò verso di loro e riuscì a mettere le sue mani sui culetti delle figlie e, cercando bene, si mise a stuzzicare la micette pulsanti. Con il dito solleticava ora un buchino, ora l’altro, ora una figlia ora l’altra, ora un culetto, ora una passerina…ed intanto le figlie lappavano come docili gattini e si nutrivano del nettare che scendeva nella loro gola. Annalisa prese il termos con il te e lo versò sul seno della madre facendolo scendere lungo tutto il corpo fino ad arrivare alla patatina. Poi insieme alla sorella ripulì la madre in ogni angolo. La donna era molto incerta se lasciarsi andare, avrebbe avuto voglia di gridare oscenità e far capire quanto stava godendo, ma quelle erano le sue figlie e non era molto saggio apostrofarle in alcun modo. Però cazzo, disse fra se, queste sono proprio due grandissime troie.
Diana si versò del miele sulla fica e si strofinò contro sua sorella su tutto il corpo ma principalmente cercava la sua passera per renderla vogliosa ed appiccicosa.
Poi le due sorelle ad un muto segnale si sdraiarono aprendo oscenamente le gambe e portandole in alto sulla testa per permettere alla mamma di leccarle il piĂą a fondo possibile.
Il gioco del cibo piacque a tutte e cosi ognuna diventò il banchetto dell’altra. La cos più piacevole furono le tette di Diana cosparsi di marmellata e la micetta di Diana insaporita con delle fragole.
Anna sentì un bisogno irrefrenabile di essere riempita e trovò un altro cetriolo e con quello si portò sull’orlo dell’orgasmo. Le due figlie nel vedere la madre dedicarsi al proprio piacere fecero lo stesso, Diana con le sue dita e Annalisa con una bottiglia di acqua minerale.
Quando anche Diana fu sull’orlo del godimento estremo si mise di fronte alla madre e si impalò anch’essa con il cetriolo spingendo il bacino in modo da trovarsi con la sua vulva a contatto con quella della madre. Si trovarono cosi madre e figlia a massaggiarsi la fica con i loro movimenti pubici e con un cetriolo che le riempiva entrambe. Si sdraiarono di schiena tenendosi per le mani in modo da potersi contemporaneamente tirare una verso l’altra amplificando le proprie spinte. Nel frattempo i gemiti di piacere avevano raggiunto sonorità degne di un film porno, mentre Annalisa si stava letteralmente fustigando la fica con la bottiglietta d’acqua. Stava godendo come una troia ma voleva anche sconvolgere la propria madre e farle capire quanto lei e sua sorella fossero zoccole. Si masturbò furiosamente usando la bottiglia quasi come un tappo. Poi si mise sulla faccia di sua madre si schiaffeggiò furiosamente il grilletto, tolse la bottiglia e la sua passerina esplose in un getto di piacere che inondò la bocca della mamma che non aveva mai conosciuto lo squirting e ne restò affascinata. Per l’eccitazione si impalò ancora più a fondo e lo sfregare della sua fica contro quella della figlia le fece arrivare un improvviso orgasmo violentissimo che le sconquassò il corpo tramandando il piacere anche a Diana che venne quasi nel medesimo istante.
Si baciarono a lungo con un bacio diverso dal solito, più complice e porco allo stesso tempo. Le lingue saettavano una dentro l’altra furiosamente ancora cariche di desiderio.
“Andiamo a casa bambine” disse Anna, “ormai è tardi e non ci conviene continuare a salire. Torniamo a casa cosi avremo un po’ di calma”
Non fini la frase ma tutte e tre sapevano a cosa si riferiva.
“Siete state fantastiche” continuò, “non vi credevo cosi esperte e porcelline. Annalisa quando mi hai inondato con il tuo orgasmo mi hai fatto impazzire e tu, Diana, con quell’ultimo gioco della doppia scopata, mi hai davvero sconvolta”.
“Su dai mamma,” esclamò Diana, “non penserai che io sia cosi santarellina. Lo faccio spesso con Annarosa”.
“Come Annarosa?” chiese stupita la mamma. “E chi è questa Annarosa?”
“E’ l’estetista, quella che ha il centro in fondo al paese, vicino alla statale. Sapessi quanti giochi sa fare…”
“E’ cosi allora. Ed io che pensavo di avere due brave bambine. Bisognerà che vada a parlare con questa Annarosa. Anzi no, che ne dite di invitarla a cena una sera? Non ditele che ci sarò anche io altrimenti magari non viene. Però quando vi troverò con la lingua nella fica una dell’altra…dovrò chiedere spiegazioni. E partecipare anche io” concluse la saggia Madre.
La passeggiata non fu come nei programmi, ma direi che andò molto oltre le aspettative. Con soddisfazione di tutte.

se vi è piaciuto posto la seconda parte... ;)
 
... una volta ho conosciuto due sorelline così fighe e porche, ma sul più bello arrivò la zia a rompere il momento magico ... quanti ricordi !!!
Continua, continua!!!!
 
ehhhh sarebbe il mio sogno farmi due sorelle insieme , che lesbicano anche tra loro...e fidati ce ne sono in giro...se poi si aggiunge anche la mamma...oddio...il Nirvana :D
proseguo con la seconda parte... ;)


Fu cosi che le due sorelle organizzarono con la mamma una cena con l’intento dichiarato di fare del sesso sfrenato ed invitarono anche Annarosa lasciandola però all’oscuro delle loro porche intenzioni.
Il piano era di fare una cena con le tre ragazze con la scusa che la mamma sarebbe rientrata tardi, mentre in realtà sul più bello sarebbe comparsa “sgridando” le figlie con tutte le conseguenze del caso.
Cosi Annarosa si recò a casa delle due sorelle indossando un paio di Jeans, scarpe col tacco nere lucide calzate senza calze, canotta fuxia.
Le andò ad aprire la sorella maggiore che indossava una tuta fashion da ginnastica, scarpe all star e calze di cotone rosa.
Diana arrivò immediatamente dopo ed indossava dei leggins grigio scuro con sicuramente sotto un paio di collant, una gonnellina di jeans, stivali marroni.
Le ragazze si baciarono affettuosamente sulle guance, ma subito Diana fece trasparire le sue intenzioni:
“La cena è pronta” disse, “però non ci sono i piatti”
“Come non ci sono i piatti?” chiese stupita Annarosa
“Senti bella” la canzonò la maggiore “quale occasione migliore per divertirci un po’ del fatto di non avere la mamma a casa? Cosi io e la mia sorellina abbiamo pensato di invitarti a cena…ma una cena particolare”
Annarosa se ne fu turbata non lo diede a vedere. Segui le due sorelle in sala da pranzo e trovo in effetti la tavola imbandita di ogni bendidio però senza alcun piatto. La situazione si stava già surriscaldando: non era la prima volta che le ragazze giocavano tra di loro, però questa idea delle sorelle era davvero porca ed Annarosa non vedeva l’ora di sperimentarla.
“Mi dispiace tesorino bello ma devi spogliarti” disse Diana ad Annarosa. Cosi la ragazza si sfilò la canotta fuxia ed i Jeans restando in intimo nero. Le due sorelle sorrisero scuotendo il capo ed Annarosa capi che volevano altro. Si spogliò restando solo con le scarpe con il tacco.
“wow, nuda e con i tacchi alti.. che fica!!!” esclamò Annalisa
“che troia” la corresse Diana. “Sdraiati sul tavolo che iniziamo a mangiare oppure vuoi l’aperitivo?”
“l’aperitivo non si rifiuta mai” rispose Annarosa.
Allora la sorella maggiore prese una bottiglia di Bitter, ne bevve un sorso e poi lo basso tramite un bacio appassionato ad Annarosa che a sua volta lo passo a Diana. Il giro del bere fu ripetuto altre volte cambiando la sequenza dei baci saffici ma con il risultato di lasciar cadere qualche goccia sul seno di Annarosa. Diana si precipitò a leccare le tette dell’amica, sode con i capezzoli turgidi. Le prese in mano per meglio gustarle.
“Ed ora….. a tavola” intervenne la sorella maggiore.
Annarosa si sdraiò diligentemente sul tavolo e venne bendata, mentre le due sorelle iniziarono la loro dolce tortura. Senti un qualcosa di caldo ed unto sul suo ombelico e la voce di Diana dichiarare la portata come nei grandi ristoranti.
“Di primo penne all’arrabbiata, un piatto afrodisiaco per stimolare gli appetiti”.
“Apri la bocca”, le disse invece l’altra sorella e subito un maccherone le fu messo in bocca.
“Succhialo per bene, lo voglio vedere pulito!”.
Annarosa si impegnò, la situazione la stava molto intrigando e fece del suo meglio per ripulire il maccherone sentendo poi delle calde labbra posarsi sulle sue per toglierle la pasta. Il maccherone entrava ed usciva dalla bocca come un piccolo cazzo e la lingua misteriosa giocava con le sue labbra e con il suo cibo. Altre volte fu ripetuto lo stesso gioco ed Annarosa non riusciva a capire chi fosse la sua misteriosa torturatrice. Le diedero un attimo di tregua per farla mangiare qualcosa senza…”inveire su di lei” e poi sempre bendata si trovò a dover servire il secondo piatto.
La voce di Diana annunciò:
“di secondo purea di patate e polpettine”.
Il puree fu servito direttamente sulle sue tette, mentre le polpettine furono adagiate sul suo pube depilato. Sentii due bocche iniziare a succhiarle il seno e poi depositare il cibo sulla sua bocca, poi dei denti che delicatamente cercavano di afferrare una polpettina graffiandole e solleticandole l’interno coscia. Due lingue le stavano esplorando il corpo, usandola come un piatto di portata e depositando poi il cibo nella sua bocca, giocando con essa, con la sua fica, le sue tette. Annarosa si sentiva un oggetto di piacere ed era eccitatissima dalla situazione. Le sorelle si scambiavano i ruoli ed anche loro iniziavano a sentire un certo… prurito in mezzo alle gambe. Iniziarono ad interrogare il loro vassoio chiedendo chi stava mangiando in quel momento. In caso di errore Annarosa doveva allungare una mano e palpeggiare la ragazza. Cosi spesso Annarosa sbagliava di proposito.
Poiché prima del dolce ci vuole il sorbetto, le sorelle sbendarono la loro preda e le permisero soprattutto di ammirarsi, nuda e sporca di cibo. Affascinante sgualdrina.
Le due sorelle erano ancora vestite ma Annalisa aveva sbottonato la sua tuta lasciando intravedere il seno, mentre Diana era molto sexy con la gonnellina sopra i leggins.
La scelta era se cambiare il piatto o se lavarlo. Si decise di cambiare il piatto e tocco ad Annalisa servire il sorbetto. Cosi anche Annalisa fu fatta spogliare tenendo solo le calzine e le all-star. Diana si sfilò i leggins ma rimase con gonnellina, collant e stivali marroni. Il sorbetto fu versato sull’ombelico di Annalisa che si mise a cinguettare che era freddo dimenandosi. Le due ragazze si dissetarono sull’ombelico della ragazza mescolando le loro bocche avide.
Fu la volta di Diana di servire fragole con la panna. Prima di…. Impiattare la fecero sdraiare ancora vestita e la sorella le strappò i collant lasciando in bella vista il suo intimo candido. Sulle mutandine fu spruzzata la panna spray mentre le fragole furono adagiate sopra con il loro succo che colava mescolandosi al miele della vulva. Qualche fragolina avanzata le fu messa attorno alle labbra. Cosi le due ragazze si divisero il cibo. La sorella raccoglieva le fragole dalla bocca e con la sua lingua le spingeva dentro baciando la sorella, mentre la loro ospite stava mangiando direttamente dalla vagina la panna e le fragole, giocando con il grilletto attraverso il tessuto delle mutandine impregnato di succo di fragola e panna.
La cena era praticamente finita e le tre cagne erano ormai in uno stato di delirio: sporche di cibo, sudice di umori, con le fiche grondanti di piacere volevano solo godere. Annarosa che delle tre era la più porca si sdraiò su un fianco e spalancò le gambe invitando le amiche ad approfittare di lei. Diana la imita e subito dopo anche l’altra sorella a chiudere il cerchio mettendo la sua fica in bocca ad Annarosa. Il più classico e perverso trenino dell’amore. Tre scrofe che si leccano la fica una con l’altra, oscenamente a gambe spalancate. Splendidamente porche. Tutte e tre nude ma con le scarpe, Diana con le calze rotte come una puttana.
Il diabolico piano delle due sorelle e della mamma era di creare una situazione di godimento assoluto di piacere al quale niente avrebbe posto fine. La mamma sarebbe rientrata all’improvviso scoprendo questa orgia lesbica e si sarebbe unita anche lei.
Infatti quale sorpresa migliore per una mamma che rientra di trovare le figlie intente a lesbicare in maniera cosi porca con una amica???
Il problema che non sempre le cose riescono come uno le ha programmate.
Sulla strada del ritorno, praticamente sotto casa, Anna, la mamma delle due ragazze, incontrò Annarita, una amica di vecchia data. Una splendida Milf bionda, quarantacinquenne ma che ne dimostra almeno dieci di meno. Assieme a lei c’è Lello il figlio ventunenne poliziotto. Un giovane esaltato ma di bell’aspetto.
Cosi i programmi non potevano più essere attuati. Anna ed Annarita erano amiche di vecchia data, si conoscevano dai tempi delle scuole e come tutte le ragazze avevano avuto una avventurella da ragazzine. Ma ormai erano solo buone amiche. Il fatto è che non si vedevano da tempo e non poteva essere scortese da non farli salire visto che erano venuti apposta a trovarla. Però d’altra parte sapendo cosa stava succedendo in casa non poteva farsi scoprire. Non sapeva che fare. Provò a dire alla amica che essendoci le figlie in casa era meglio avvisarle….non si sa mai. A trovare in sostanza un po’ di scuse che però erano tutte poco plausibili. La lunga amicizia fra le due donne metteva in grado Annarita di capire che c’era sotto qualcosa. Alla fine Anna prese in disparte l’amica e le disse:
“Vedi, sono sicura che troveremmo le mie figlie intente in giochini diciamo un po’…particolari. E’ per questo che cercavo di impedirti di salire. Ci conosciamo da una vita. Non volevo offenderti o sembrare scortese. Tutto qui”:
Di rimando Annarita rispose:
“ E che problema c’è? Non ti ricordi cosa abbiamo combinato noi da ragazzine? E’ giusto che si divertano. Però potremmo salire lo stesso. Sai che sorpresa??”
Qualcosa in Anna iniziava a muoversi e la proposta per quanto inattesa non era del tutto malvagia, anzi.
“MMMM, si potrebbe anche fare” rifletté Anna, “però come si fa con tuo figlio?
L’amica rise a squarciagola:
“E’ un poliziotto, ma mica è un santo. Poi mettila cosi. Facciamo uno scambio equo: Un cazzo in cambio di due fichette”
“Vorrai dire tre.” La corresse l’altra ormai priva di ogni imbarazzo.
“Come tre? Chi è la fortunata?”
“Un amica delle ragazze, l’estetista. Avevamo fatto un progettino, però penso che non sia davvero male la tua idea. Andiamo” E cosi dicendo salirono le scale verso casa.
Entrarono alla chetichella e si trovarono di fronte ad Annarosa a quattro zampe che leccava la fica di Diana in piedi davanti a lei, mentre dietro l’altra sorella la stava scopando con una zucchina di notevoli dimensioni.
“Sorpresa!!” Esclamò la mamma dall’altra stanza non senza aver osservato a lungo la scena. E poi consapevole che mentre per Annarosa questo poteva essere un imprevisto, mentre per le figlie finiva una piacevole attesa, rimise subito in parità i giochi. “ Guardate bambine chi c’è qui con me. La “zia” Annarita con Lello”.
Dalla posizione in cui era poté osservare il mutare delle espressioni. Dapprima un breve attimo di imbarazzo da parte di Annarosa, ma poi, soprattutto, lo sgomento negli occhi di Diana ma subito dopo la fantasia perversa delle figlie scatenarsi. In un breve attimo avevano capito che, caso o non caso, la mamma le aveva preparato una sorpresa aggiunta.
La più pronta fu la maggiore che incurante di essere nuda e sporca di cibo si alzo per andare ad abbracciare l’amica di mamma, seguita poi da Diana.
La mamma finse di scandalizzarsi per questa immagine, anche perché solo Annarosa non aveva ancora capito che si trattava di una commedia per scoparsela a fondo (e d’altra parte, non poteva pensare di essere finita nelle sgrinfie di una famiglia di troie!), ma subito mise le carte in tavola.
“Brave e cosi è questa la famosa Annarosa, quella brava con la lingua, le mani ma soprattutto i piedi. Vieni qua tesoro e perdonaci il nostro scherzetto, ma volevo proprio vedere cosa combinavano le mie figlie. Poi, casualmente ho incontrato questa mia amica e suo figlio ed ho deciso di invitare anche loro alla festa. Spero non ti dispiaccia”.
Ad Annarosa si aprì un mondo di sensazioni, ma da vacca vogliosa ed intraprendente qual’era trovò subito la cosa migliore da fare. Si avvicinò alle due milf e stampando un bacio sulla bocca di Anna disse:
“Nessun problema, anzi, grazie per l’ospitalità. Ho mangiato divinamente bene, ma adesso vorrei il dolce!”
Anna quel giorno indossava uno splendido vestito a tubino nero corto, scarpe con zeppa e smalto viola. Annarosa le mise le mani sul sedere mentre continuava a baciarla.
Annarita si diresse decisa verso le due sorelle: aveva una gran voglia di assaggiare carne fresca mentre il povero Lollo non sapeva piĂą dove buttarsi.
Ci penso Anna sfilandosi il suo tubino nero e restando solo con le scarpe con zeppa ed uno bellissimo coordinato intimo di pizzo nero veramente sexy, a coinvolgerlo nei giochi. Si avvicinò al ragazzo, gli slaccio subito i pantaloni tirando fuori il suo cazzo già in ottima forma e prendendolo in mano con forza lo trascinò in mezzo al gruppo. Si inginocchiò per prenderlo in bocca coadiuvata da Annarosa che si mise a stuzzicare l’asta con la sua esperta lingua. Le due stavano già mettendo a dura prova il ragazzo. Il classico tipo esaltato e spaccone per vedere se nei fatti riusciva ad essere altrettanto capace.
Annarita invece si era spogliata completamente e le due sorelle si stavano divertendo con il suo corpo. Diana si stava occupando della sua passera con la lingua veloce e precisa. Una serie di colpi sul clitoride coadiuvati dalla sapiente mano, mentre la sorella si stava dedicando alla bocca della Milf e contemporaneamente le strizzava le tette con violenza. Fu poi Diana a voler cambiare il suo ruolo con Annarita andando a succhiare la nerchia di Lollo insieme alla mamma mentre Annarosa si inginocchio davanti alla spacca della Milf che nonostante l’età sembrava quasi una ragazzina. Il suo nettare era profumato, la sua fica vogliosa e dolce, le sue gambe eccitantissime. Annarosa non resistette alla tentazione di giocare con i suoi piedi. Prese il destro in mano massaggiandolo con calma fra le dita e poi prese a baciarlo ed a leccarlo. Rita dimostrò di gradire quel trattamento contorcendosi ed iniziando a masturbarsi con le sue mani mentre Annalisa continuava a baciarla ed a stuzzicarle le tette. Diana chiamò la sorella in aiuto e cosi la famigliola di puttane si misero a maneggiare il cazzo di Lollo sempre più in estasi e voglioso, mentre Annarosa si sedette sulla bocca di Annarita facendosela leccare ed inondando la sua gola di miele profumato. Si chinò poi sulla fica della compagna per un sessantanove audace. Mani e lingue lavoravano assieme per il piacere reciproco. Annarita si spinse oltre infilando un dito nel culo di Annarosa che reagì divorandole la fica. A bocca spalancata cercava di prelevare quanto più umore possibile. Sembrava un bacio appassionato bocco contro fica.
Le cinque donne trovarono una comunione di intenti, un tacito accordo secondo il quale poiché Lollo difficilmente avrebbe potuto soddisfarle tutte in egual misura era meglio usarlo solo per i loro giochi. Pertanto tutte si alternavano a leccarlo ed a stuzzicarlo senza mai concedersi al giovane che ormai era paonazzo dal desiderio. Anna si recò in cucina prendendo del budino che sarebbe servito per la merenda, lo avvicinò al cazzo di Lollo e infilò l’uccello dentro il dolce come una guarnitura, un ripieno. Poi chiamò le amiche ad assaggiare il dolce. A turno le vacche prelevavano una porzione di dolce cercando di scoprire il cazzo nascosto.
Le cinque scrofe volevano far impazzire il giovane e lo apostrofavano con frasi oscene e volgari mandando il giovane fuori di testa al punto che mentre sua mamma si stava avvicinando al piatto del dolce, Lollo fu scosso da tremiti inconsulti e con un rantolo sborrò copiosamente nel budino. Le troie si tuffarono tutte assieme a mangiare quel dolce arricchito di crema.
E cosi sistemato il maschio le cinque donne una più infoiata dell’altra si dedicarono al loro piacere. Il budino venne spalmato sui loro corpi mentre Anna appoggiò il suo piede direttamente nel piatto per permettere alla amica di infanzia di leccarli i piedi smaltati provocantemente di viola.
Lollo si riprese piuttosto in fretta grazie anche a Diana ed a sua sorella che iniziarono a stuzzicargli l’uccello. In un raptus improvviso, Lollo prese Diana che essendo la più piccolina era la più adatta e la mise di forza a testa in giù con le gambe della ragazza attorno al suo collo. Poteva cosi tranquillamente leccare la fica aperta e fradicia della piccola, mentre lei si trovava giusta giusta il cazzo a portata di bocca…ed ovviamente se lo infilò fino in fondo.
Nel frattempo la padrona di casa stava sgrillettando Annarosa mentre l’altra mamma facevo lo stesso con Annalisa.
Alla fine della cena quando ormai tutte erano sul punto di godere si misero in cerchio oscenamente a gambe larghe con il buon Lollo in mezzo.
Le cinque troie lo esortavano oscenamente ad inondarle quasi con cori da stadio, mentre ognuna di loro si dava piacere nel modo più eccitante possibile. Cosi mentre Annalisa si penetrava con due mani, Annarosa si schiaffeggiava con forza la fica d il grilletto leccandosi spesso le mani per meglio bagnarlo, Diana si strizzava una tetta mentre con l’altra si sditalinava, Anna alternava movimenti rabbiosi a momenti molto più calmi ed Annarita si era messa un dito nel culo. Un orgia di passione alla ricerca del godimento che sopraggiunse per tutte quasi al medesimo istante, come un domino. L’urlo:
“cazzoooooo vengooooooooooooooooooooooooooooo” di Annalisa, portò con se l’orgasmo della mamma, poi di Diana ecc. una dopo l’altra le cinque vacche urlarono il loro piacere mentre ritto nel centro Lollo si stava segando fino ad esplodere anche lui. Girando attorno a se stesso quasi fosse una giostra inondo le cinque cagne di sperma. I suoi getti possenti caddero sui corpi delle troie sporcando fighe, tette, mani, visi, bocche, capelli. Tutto ciò che era ai piedi di Lollo aveva ricevuto almeno una goccia del suo seme, mentre le cinque si succhiavano avidamente le dita ripulendosi.
Non c’è bisogno di dire che fu una cena con i fiocchi…. E non solo.
 
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