Esperienza reale Tante amicizie, tanto sole, pochi pudori

Dovete perdonarmi per l'assenza, cosa da fare nella "vita vera™" mi porteranno via un po' di tempo.

Sto scrivendo, ma a rilento. Appena gli impegni passeranno riprenderò, non preoccupatevi. Non mi sono dimenticato né tantomeno fermato!

Vi ringrazio per la vostra pazienza 🙏
Tranquillo, la vita vera deve giustamente avere la precedenza, si pazienterà.
 
Dovete perdonarmi per l'assenza, cosa da fare nella "vita vera™" mi porteranno via un po' di tempo.

Sto scrivendo, ma a rilento. Appena gli impegni passeranno riprenderò, non preoccupatevi. Non mi sono dimenticato né tantomeno fermato!

Vi ringrazio per la vostra pazienza 🙏
siamo in astinenza...😢 torna presto😜
 
Vi avviso che il prossimo capitolo è in stesura a un ritmo più sostenuto!

Vi ringrazio per la pazienza. Ci vorrà un po', ma arriverà. Sono ancora un po' sommerso da impegni vari...ma per fortuna sono tutte cose positive, quindi non posso lamentarmi e quando ho tempo sono di ottimo umore per scrivere :)

Mi farò perdonare cercando di consegnarvi due parti in tempi ravvicinati. A presto!
 
Vi avviso che il prossimo capitolo è in stesura a un ritmo più sostenuto!

Vi ringrazio per la pazienza. Ci vorrà un po', ma arriverà. Sono ancora un po' sommerso da impegni vari...ma per fortuna sono tutte cose positive, quindi non posso lamentarmi e quando ho tempo sono di ottimo umore per scrivere :)

Mi farò perdonare cercando di consegnarvi due parti in tempi ravvicinati. A presto!
Non vediamo l'ora di poterli leggere!
 
Questa parte è stata...difficile per svariati motivi (oltre alla mancanza di tempo, ma per quello basta la pazienza!). Avrei voluto semplicemente raccontarvi quello che Claudia raccontò a me il giorno dopo, ma non sarebbe bastato. Sono passati alcuni anni e la mia memoria non è perfetta.

Quindi la verità è che avevo molti meno dettagli di quanto avessi immaginato. Ho dovuto consultare direttamente le persone interessate, raccogliere consensi...un lavoraccio. Capire poi come riassemblare tutto e soprattutto come narrarlo è stato difficile.

Alla fine ho optato per accorpare tutto nella conversazione tra me e lei realmente avvenuta all'epoca. La maggior parte dei dettagli appartengono davvero alla conversazione originale (solo che magavi non li ricordavo), ma alcuni sono saltati fuori dopo, soprattutto in una nostra conversazione recente avvenuta proprio per scrivere questo racconto. Per agevolare la lettura e l'immersione, quindi, racconterò come se fosse stato raccontato tutto tre anni fa.

Ho provato a far scrivere questa parte a una delle due ragazze, sarebbe stato più intenso dal punto di vista delle sensazioni. Io posso raccontarvi ciò che mi è stato raccontato, quindi non posso sapere cosa hanno provato davvero. Ma non è stato possibile, quindi ho cercato di compensare aggiungendo qualche dettaglio della serata in questione.

Questo capitolo sarà comunque un po' anomalo rispetto agli altri, proprio perché non è un'esperienza diretta. Nonostante tutto, era necessario per introdurre alcuni fatti, quindi spero vi possa interessare nonostante qualche mancanza dal punto di vista descrittivo. Buona lettura!




Capitolo 3​

Parte 2​

Normalmente quando c'era da raccontarsi qualcosa, Claudia mi invitava a casa sua per fare aperitivo. Quella volta tuttavia non fu possibile, i genitori erano in casa e per di più avevano degli ospiti. Dovettimo cercare un luogo alternativo.

Claudia: E se per una volta facessimo un aperitivo in centro?

Samuele: Ci sta, solito posto?​

Claudia: Solito posto! Cerco qualcosa di figo da mettermi, dai!

Samuele: ...devo mettermi in tiro anch'io, quindi?​

Claudia: Nah, niente di esagerato, tranquillo Sam. È un ape in centro, mica un matrimonio.

"Niente di esagerato" per Claudia poteva significare tanto un jeans e una camicetta quanto un vestito da sera. Per buona misura, decisi di vestirmi "bene, ma non troppo", un pantalone beige attillato e una camicia bianca in lino.

Consapevoli che la serata avrebbe incluso una discreta quantità di alcool, decidemmo di andare in centro in bicicletta. Il tempo era bello ma in serata non era ancora torrido da essere ostile a una pedalata. Giunto in centro, lasciai la mia bicicletta in zona universitaria, dove si trovava anche il locale dove eravamo diretti. Feci giusto in tempo a legare la bicicletta e guardarmi intorno che una macchia bianca e nera mi saltò addosso per abbracciarmi.

"Saaam!" Claudia mi abbracciò energicamente senza nemmeno darmi il tempo di salutarla.
Ricambiai l'abbraccio, che durò più a lungo di un normale abbraccio di saluto. "Tutto bene Cla?" Le chiesi, tra il preoccupato e l'incuriosito.
Claudia mi lasciò libero. "Benissimo!" Il tono di voce era felice e il suo sorriso raggiante. "Mai stata meglio!"

Si allontanò da me di qualche passo così da poterci osservare reciprocamente. Era una nostra abitudine, ogni volta che uscivamo, giudicare i rispettivi vestiari. Claudia non deludeva mai. Indossava un pantalone in pelle attillato e un blazer bianco a maniche corte quasi completamente aperto sul petto. Sotto si poteva ammirare un bellissimo reggiseno in pizzo nero che le metteva in risalto il décolleté...e basta. Inutile dire che i suoi enormi seni erano i protagonisti dell'outfit: il blazer era così aperto che serviva più a coprirle le spalle che il petto.

"Sempre molto sobria tu, con le tue tette!" Commentai.
"Da come le hai squadrate, direi che ho fatto un buon lavoro!" Replicò, facendomi l'occhiolino.
"Senza dubbio. Ma...sei venuta così in bici?!" Commentai.
"Sì...perché?"
"Cla...porca miseria, almeno copriti nel tragitto. So che in un mondo ideale non dovrebbe essere così...ma è pericoloso, lo sai!" Le risposi. Ero genuinamente preoccupato che qualcuno non armato delle migliori intenzioni avesse potuto vederla. Soprattutto perché passava da un quartiere non esattamente borghese e non era al sicuro della propria automobile.
"Non sono stupida, ero molto più abbottonata in bici!" Nel dirlo, si chiuse il blazer fino a poco sotto il collo, come fosse una normale giacca. "Visto?!" Lo lasciò, lasciando di nuovo le sue tette scoperte.
"Con te non si può mai vincere." Scossi la testa. "Va be', comunque sei davvero strafiga, non c'è niente da fare!" Feci spallucce e le sorrisi genuinamente.
"Grazie!" Mi sorrise a sua volta. Faceva sempre la parte della vanesia, ma come tutti aveva un debole per i complimenti. "Però anche tu sei un gran figo, dai!" Si aggrappò a un mio braccio, senza nemmeno provare a non prendermelo tra le tette. Sbirciò alle mie spalle velocemente. "Te l'ho detto mille volte, ma un po' mi scoccia che tu abbia un culo più bello del mio...dai, andiamo, che ho voglia di bere qualcosa!" E nel dirlo mi diede una sonora pacca sul sedere.
"Ehi!" La rimproverai. "Cos'è tutta questa confidenza?!" Dissi ironicamente.
"Quante storie per uno schiaffetto! Con quel culetto e i pantaloni così...te lo meriti proprio, mi spiace!" Mi rispose, seguita da una risata.
"Non mi pare che io però abbia l'autorizzazione a fare lo stesso con te, nonostante i tuoi pantaloni siano decisamente più attillati!"
"Chi ha detto che non puoi?" Mi guardò. "Dai, quel che giusto è giusto, sono pronta!"

Non me lo feci ripetere e ricambiai lo schiaffo. Checché ne dicesse, il suo sedere abbondante era di tutto rispetto e lei lo sapeva benissimo, o non avrebbe optato per quelli che erano probabilmente i pantaloni più attillati che aveva nell'armadio.

"Ahi!" Si lamentò. "Potevi fare più piano!"
"Con quel culo così grosso e i pantaloni così attillati...te lo meritavi proprio, mi spiace!" La canzonai ripetendo quello che aveva detto poco prima.
"Touché!" Replicò semplicemente.

Subito dopo ci avviammo verso il locale che avevamo scelto, poco distante da dove avevamo lasciato le biciclette. Essendo l'orario "di punta" per gli aperitivi, il locale era già pieno e brulicante di persone. Ciononostante, provammo a intercettare una cameriera nella speranza che un tavolo per due fosse disponibile.

"Per due...?" Ci ribattè la cameriera. Notai chiaramente il suo sguardo essere catturato dal seno di Claudia. "Controllo, ok? Aspettate qui." Si allontanò.
"Oggi hai già rimorchiato la cameriera, complimenti!" Dissi a Claudia.
"Non è che se una ragazza mi guarda le tette è automaticamente lesbica eh! Ce le ho praticamente di fuori, ovvio che le sia caduto l'occhio...anzi, a me sembrava più che altro interessata a te!"
La cameriera ritornò. "Ok ragazzi, c'è un tavolino giù, se vi va bene vi accompagno."
Accettammo e la cameriera ci accompagnò nelle sale del piano di sotto, dove ci indicò poco distante un tavolino disponibile vicino al muro. "Il tavolo è quello lì in fondo, arrivo subito con i menù."

Era un posto abbastanza distanziato dagli altri tavoli, quindi ci avrebbe dato anche la privacy necessaria per l'argomento di discussione previsto.

"E infatti...ti ha squadrato il culo per tutto il tempo!" Mi canzonò Claudia una volta seduti.
"Eh, ma che dici? Era lei davanti a me...semmai gliel'ho squadrato io!" Ammisi.
"Quando ci ha indicato il tavolo invece di accompagnarci."
"Oh!" Realizzai che effettivamente avrebbe avuto tutto il tempo per farlo in quel frangente. "Va be', buon per lei allora!" Affermai sorridendo tronfio.
Claudia scosse la testa, sorridendo a sua volta. "Se tu fossi donna saresti sempre col culo e le tette di fuori!"
"Ah, come te, intendi?" Replicai prontamente.
"Va bene, va bene, due a zero per te." Scoppiò a ridere sonoramente. "Io e te abbiamo bisogno di ragazze che ci tengano testa, e non è facile." Disse a voce piuttosto alta ed enfatizzando il termine "ragazze".
In quel momento comparì la cameriera a prendere gli ordini. "Cosa vi porto ragazzi?" Ci sorrise. Ordinammo due Mojito. "Ve li porto subito!" Questa volta il sorriso era per me, senza ombra di dubbio. Si allontanò, dandoci le spalle e andando a prendere le ordinazioni a un altro tavolo.
"Ti ho appena salvato un possibile appuntamento con una ragazza con un bel culetto. Non c'è bisogno che mi ringrazi."

Non aveva torto. Dalla mia posizione potevo apprezzare facilmente il suo sedere avvolto in degli shorts in jeans attillati. Era una persona sportiva, a giudicare dalla tonicità del comparto gambe. "Ahhhh, ecco perché stavi praticamente urlando prima. Be', grazie, apprezzo il gesto." Claudia prima stava cercando di far capire alla ragazza che non stavamo assieme, e pareva aver funzionato.

"Non c'è di che!" Mi fece l'occhiolino. La cameriera ci superò in tutta fretta facendo svolazzare il suo caschetto color lilla - probabilmente diretta verso le cucine - ma nel passare accanto al nostro tavolo si prese un momento per sorridermi nuovamente. Non avevo mai fatto colpo su una ragazza così velocemente (né ci sarei mai riuscito in futuro), ma me ne compiacqui.
"Però...ti ricordo che io sono qui per sentire te, non solo per provarci con la cameriera carina!"
Claudia rise sotti i baffi. "Lo so, lo so! Appena arriva l'alcool ti racconto, promesso!"
La cameriera ricomparve poco dopo con i nostri cocktail e gli stuzzichini. "Ecco a voi! Scusami..." Si rivolse a Claudia. "Posso chiederti una cosa?"
"Certo!"
"Dove hai trovato quell reggiseno bellissimo?!" Indicò il reggiseno che indossava Claudia. "Mi piace un sacco!"
"Oh, ehm...non lo so, l'ho preso in prestito a mia madre a dire il vero. È lei quella appassionata di intimo, io di solito i reggiseni nemmeno li uso."
"Ho capito...ma, ascolta, se vi lasciassi il mio numero? Vorrei proprio sapere dove posso trovarlo, magari chiedi a tua madre e poi mi fai sapere?"
Claudia la guardò perplessa. "Sì, certo."

La ragazza scrisse il numero su uno dei fogli del suo blocchetto e lo lasciò sul tavolo. "Buon aperitivo ragazzi!" E se ne andò lanciandomi uno sguardo a dir poco intenso. Notai solo a quel punto, nella penombra del locale, i suoi occhi azzurri.

Sul tavolo ora c'era un foglietto con il numero di telefono, un nome (Camilla), un "finisco il turno a mezzanotte :)" e una freccetta che indicava verso il mio posto sul tavolo. "Accidenti...che scusa incredibile!" Esclamai. "Ok, a un certo punto pensavo ce l'avesse con te, e invece alla fine era davvero per me."
"Be', per mezzanotte sembra che dovrò tornare a casa. Abbiamo un po' di tempo!" Disse Claudia.

Mi affrettai a scrivere un breve messaggio alla cameriera (non volevo perdere l'occasione) per presentarmi e offrirmi disponibile alla fine del suo turno.

Facemmo tintinnare i nostri bicchieri. "Ora, per carità, mi vuoi raccontare di come hai spalmato il doposole a Carlotta o no?!"
"Certo che sì, non vedevo l'ora!" Sorseggiò il suo mojito. "Sam...una roba che tu non hai idea. Come cazzo fa Michele a gestirla tutta da solo?"
Sgranai gli occhi. "Oddio...cioè?!"
"Va be'...ti racconto tutto e faccio prima."
«Siamo tornati a casa assieme, e fin qui lo sapete tutti. Solo che...va be', c'era ancora mia mamma a casa, quindi lei e Carlotta si sono intrattenute un po' a parlare. Sai com'è Carlita, no? Va d'accordo con tutti...ma con mia madre ogni volta è una cosa impossibile. Tutto un "Ma come stai?" "Ma sei bellissima, ti sei abbronzata?" "Ma ti faccio un caffè!" E niente, ci siamo presi questo caffé. Cioè, simpatica mia mamma e tutto eh, ero solo io che avevo gli ormoni che comandavano al posto del cervello. Di solito mia madre è più celere nel capire quando deve lasciarmi sola con qualcuno...

Poi per carità, a un certo punto ha capito l'andazzo e ci ha finalmente lasciato andare: "Oh, ma siete appena tornate dal fiume, vorrete lavarvi, che stupida!". Anzi, è anche stata carina e si è assicurata di portar fuori mio padre per tutta la serata, quindi non è che mi voglio lamentare troppo, eh...

Quindi...niente, ci facciamo la doccia. Eravamo in bagno assieme e stavamo parlando di cose normali eh, niente di che. Sarò sincera: io ero un sacco in imbarazzo, non sapevo bene da che parte iniziare, perché da un lato ero eccitatissima ovviamente, dall'altro...è un'amica, da dove avrei dovuto iniziare?»
"Certo, capisco l'imbarazzo. Farebbe strano a chiunque..." Intervenni.
«Esattamente. Alla fine ha risolto lei il problema. Finito di docciarci mi ha letteralmente chiesto di spalmarle il doposole...potevo dirle di no?»
"No, non potevi. Eravate lì letteralmente per quello!" Concordai, ridacchiando.
"Quindi...siamo andati in camera, si è tolta l'asciugamano, l'ha messo sul mio letto e si è stesa. Sam...credimi, già così volevo morire. Ero un lago...eppure l'avevo già vista nuda, anche in passato eh."
"Va be', Cla, che c'entra..." Dissi. "Un conto è vedersi nudi e basta, un altro è vedersi nudi in una situazione chiaramente erotica. Dai, lo sai meglio di me che è il contesto a fare la differenza!"
«Lo so, lo so...hai ragione. È che in quel momento non ero molto lucida! Va be', comunque alla fine ho preso il doposole e ho iniziato davvero a spalmarglielo eh, cosa credi? A quel punto almeno la faccia dovevo mantenerla.

Diciamo che le cose hanno iniziato a cambiare piega quando mi ha detto tipo "Guarda che devi spalmarmela anche sul culo, guarda che ho preso il sole anche lì!". Giustamente eh, con quel perizoma minuscolo... E quindi...fine della storia, a quel punto mi sono fatta coraggio. Le sono salita a cavalcioni sulle gambe e gliel'ho spalmata sul sedere. Sam...sembrava non finire mai per quanto era grosso! Mi viene ancora da piangere dalla gioia a ripensarci.»
Sgranai gli occhi. "Ok, puoi provare a raccontarlo senza farmi morire di invidia?"
«No, volevi il racconto? Ora ascolti anche i dettagli!

Sam, davvero, un culo che non finiva mai. Poi a quel punto ero partita per la tangente, anche perché di base io non è che sia timida a letto! Però abbiamo comunque fatto con una certa calma...quando si è girata mi sono persa forse per un quarto d'ora solo a spalmarle la crema sulle tette. Lei a un certo punto se la stava ridendo di gusto, maledetta!

Comunque non ci credo che Carlita non è mai stata con una ragazza...era un sacco a suo agio per essere la prima volta. Quando sono scesa tra le sue gambe a leccargliela mi ha subito preso la testa tra le mani. Praticamente ha comandato lei!»
"Scusa eh..." Precisai. "Non credo che nel ricevere sesso orale ci sia grande differenza tra riceverlo da un uomo e da una donna. Ha fatto quello che ha sempre fatto, probabilmente!"
«Sì, nel riceverlo forse sì. Hai ragione.

Ma è una macchina da guerra, credimi. A parte che è venuta in qualcosa come tre minuti al massimo! Lei dice che è stato il contatto con la pelle morbida di un viso femminile, senza barba e annessi...e ci può stare eh, è la novità. Ma poi io volevo ricambiasse, no? Ci siamo abbracciate un po', sai, era appena venuta quindi mi sembrava il minimo darle un po' di coccole prima di pretendere che si tuffasse tra le mie gambe. Dopo neanche qualche minuto mi aveva già infilato due dita nella figa. Oh, io ero contentissima eh, pensavo che avrei ricevuto la mia meritatissima leccata...e l'ho ricevuta, ma lei ha voluto fare un sessantanove, era ancora carichissima.

Va be', l'ho accontentata volentieri, non fraintendermi. Poi con il sessantanove vengo prima, quindi meglio così! Ci ho messo pochissimo anche io, ovviamente...un po' per l'anticipazione e l'eccitazione accumulata, però anche lei è stata proprio brava. Per questo ti dicevo che è incredibile che non sia mai stata con una ragazza...con la lingua è una strega, ci sa fare benissimo. Devo chiedere a Mic come se la cava coi pompini...

Ah, dettaglio importantissimo...dopo che sono venuta poi lei voleva continuare, mica si è fermata! L'ho dovuta fermare io perché mi stava anche dando fastidio!»
"Davvero? Ma così, subito dopo l'orgasmo senza fermarsi?" Incalzai.
«Quasi subito! Forse trenta secondi dopo? Poi me l'ha spiegato...lei non ha fastidio subito dopo, se è dell'umore giusto è subito pronta a continuare. Le ho dovuto spiegare che a me serve un po' di tempo, almeno dieci minuti, non dico molto! Poi chiaramente lei era ancora eccitata. Io ormai ero lì, in mezzo alle sue gambe...ho dovuto continuare.»
"Eh sì, hai proprio dovuto." Dissi ironicamente, prendendola in giro.
"Volevo vedere te! Se stai facendo un sessantanove e vieni prima tu, che fai? Ti fermi e lasci la donzella insoddisfatta?" Mi chiese.
"Non sia mai, sono un cavaliere io!" Risposi. "Ma non ci credo mai che ti sia sembrato un dovere."
«Diciamo...un dovere e un piacere allo stesso tempo, dai. La stronzetta però man mano che lavoravo in mezzo alle sue gambe ogni tanto dava una leccatina, una toccatina. Cinque minuti dopo mi stava leccando di nuovo! Che di base come tempi ci sta, se sono nelle condizioni giuste, ma lei ci ha proprio tenuto a lavorarmi per benino.

Quando l'ho fatta venire la seconda volta però l'ho fermata. Ok che mi stava piacendo, però volevo anche un po' respirare!

Propongo di fare un'altra doccia, perché stavamo sudando tantissimo. E ovviamente mi è di nuovo saltata addosso! In doccia! Fino a quel momento ero stata io a toccare lei, più o meno. Sai, il doposole e tutto, no? Quando ha iniziato a toccarmi tutta in doccia avevo praticamente le cascate del Niagara in mezzo alle gambe. Cazzo, Carlita ha le mani d'oro. E non solo le mani...sembrava volesse mangiarmi, con quella bocca.

Oh, Samu...sai cosa vuol dire che appena si e piegata a mettermi la lingua in mezzo alle gambe sono venuta subito?! Subito subito, tre secondi al massimo. Mi sono messa a piangere per quanto è stato intenso.»
"Porca troia..." Commentai. "Se fa pompini bene la metà di come ti ha leccata, giuro che faccio carte false per farmelo succhiare."
"Consiglio vivamente, sono sicura che è bravissima." Annuì.
"Quindi...due orgasmi a testa, mica male."
«E tu credi sia finita?

Ci siamo docciate - questa volta per davvero - e abbiamo cucinato. Mi ha chiesto se poteva stare nuda per casa. A me, capisci?! Per me potete tutti stare nudi dove e come volete!

A parte che mentre cuciniamo c'erano le sue mani che volavano ovunque, non c'è stata una volta che mi avesse avuto a tiro senza palparmi il culo o le tette. Mai stato con una persona così presa dal mio corpo...e ne ho provate un po' eh.

Ma poi, così, mentre mangiamo, se ne esce con: "Ma lo sai che hai proprio dei bei capezzoli? È da stamattina che voglio morderteli..." Niente Samu, mi ha presa, messa sul tavolo e mi ha praticamente mangiata lì. Poi ci siamo spostati sul divano...l'abbiamo fatto di nuovo. Terzo orgasmo, per tutte e due. Ora capisco cosa intende Michele quando dice che non riesce a starle dietro, mamma mia...»
"Cazzo, Cla...neanche nei porno succedono cose del genere..." Esclamai.
"Samu... l'abbiamo fatto di nuovo la mattina dopo. E ho iniziato io perché ne avevo voglia. È più forte di me...vedo quelle tette e mi parte qualcosa dentro." Disse Claudia sommessamente.
"Secondo me a Michele fai un favore...vi dividete i compiti almeno." Affermai, parzialmente serio.
"Bisogna dire che Carlita me l'aveva detto anche, che sarebbe stata carica. Poverina, dice che non ha scopato per quattro giorni per arrivare così pronta. Quattro lunghissimi giorni..." Cantilenò Claudia, prendendo in giro la nostra amica.
"Quattro giorni...terribile..." Cantilenai anche io. "Quindi avevate già deciso da un po', almeno eri pronta."
"Sì, be', più o meno. Non mi aspettavo una roba del genere però." Claudia abbassò la voce e mi si avvicinò col capo. "Ho ancora la vagina irritata..."
La guardai con compassione. "Cazzo...mi spiace un sacco."
"Oh be'...ne è valsa la pena, per una volta." Rispose. "Ma le ho già detto che una roba così intensa non la possiamo fare spesso. A parte che magari non è che uno ne ha sempre voglia, ma non vorrei dover accendere un mutuo per comprare creme lenitive vaginali."
"Sì, ecco, magari una via di mezzo. O vi date il cambio tu e Mic."
"Sì, a entrambe le cose." Annuì pensierosa. "Anche perché lei ha già detto che la prossima volta vuole usare dildi e vibratori vari. Mi servirà un secchio di lubrificante se non sto attenta!"
"Ma che cazz...non sapevo fosse così assetata di sesso Carlotta." Esclami.
"...io in realtà sì, me l'aveva detto qualche volta. Ma provarlo in prima persona è stata un'altra cosa." Affermò, e rimase qualche istante in silenzio. "Oh, però c'è stato anche un altro effetto positivo!"
"Cioè?"
"Non mi sentivo così figa da...forse un anno! Oggi volevo vestirmi gnocca solo per me stessa, non per far rosicare quel coglione come a Capodanno." Disse, riferendosi al suo ex ragazzo. "Cioè, sono a tette di fuori solo perché lo voglio io. Che soddisfazione!"

Claudia aveva drasticamente cambiato discorso. Il racconto della folle notte saffica tra lei e Carlotta mi aveva eccitato e un po' avrei voluto sapere altri dettagli. Ma sarebbe stato fuori luogo chiederli, e sembrava proprio che Claudia volesse cambiare discorso, quindi mollai l'osso.

"Be', non me ne posso proprio lamentare!" Risi. E mi concedetti uno sguardo più lungo sul seno di Claudia. "Oh, però è vero, bellissimo questo reggiseno." Commentai. Era un'osservazione sincera: il reggiseno era chiaramente un capo intimo di qualità, con il pizzo molto curato e che metteva in risalto il seno in modo naturale. Ma era anche dovuta al fatto che era impossibile non fissarle le tette: trattandosi di Claudia, però, sapevo che non era un problema. Soprattutto con l'alcol in circolo, non mi trattenevo granché.
"Vero?!" Replicò tutta contenta. "Io ho pochissimi reggiseni, principalmente sportivi o comunque basic. Tanto li uso solo se strettamente necessario, di base preferisco stare senza. Invece mia mamma va matta per intimo e lingerie varia, non so quanti soldi ci spende...però quando ho bisogno di un reggiseno carino so dove trovarlo!"
"Sì, be', ti è andata bene che tu e tua mamma abbiate la stessa taglia!" Commentai. Non è che fosse esattamente comune avere un seno così grande.
"Ah, ma le tettone sono una cosa di famiglia!" Mi rispose. "Mia sorella uguale...abbiamo tutte più o meno la stessa taglia. Però i reggiseni li compra quasi tutti mamma e io e Vale se ne vogliamo uno lo rubiamo a lei!" Scoppiò a ridere. "E in teoria comunque non volevo nemmeno metterlo oggi, ma allo specchio mi è sembrato davvero un po' troppo eccessivo indossare il blazer senza nulla sotto per una serata in centro!"
"Volevi andare in giro senza?! Tu a volte sei proprio pazza..."
"Samu...se fosse stato un altro tipo di serata, l'avrei fatto. Ma qui, in centro, zona universitaria, prendendo la bici...rischiavo troppo. Ma ti posso garantire che senza ero proprio strafiga!"
"Va be', grazie al cazzo. Ovvio che con le tette di fuori sei strafiga." Commentai e scossi la testa.
"E comunque questo reggiseno è proprio bello, quindi valeva la pena indossarlo solo per farlo vedere!" Disse, guardandosi in mezzo al petto. "Anzi, mi dispiace coprirlo con il blazer!" Nel dirlo si sollevò i lembi del blazer, osservando accuratamente il proprio reggiseno.
"Allora toglilo!" Le dissi, scherzando.
"...quasi quasi." Disse, pensierosa. "Poi questa è una bralette, può passare per un top!" Esclamò entusiasta. Iniziai a pensare che l'alcol stesse facendo troppo effetto sui suoi già scarsi freni inibitori. "E fa pure caldo! Lo tolgo!" E con nonchalance sbottonò il blazer e lo sfilò, appoggiandolo sullo schienale della sua sedia.

Sì, era una bralette e con un po' di immaginazione poteva forse passare per un top. Forse con molta immaginazione. Ma il reggiseno era effettivamente splendido, con un pizzo molto curato e una serie di ricami che prendevano tutta la coppa, le spalline e la fascia sotto il seno. "Ok, sono ancora troppo sobria." Esordì, e alzò una mano per chiamare la cameriera.

Camilla si presentò nuovamente al nostro tavolo. "Ditemi...wow, quel reggiseno ti sta davvero benissimo!" Esclamò.
"Grazie! Mi sembrava un peccato coprirlo!" Rispose allegra. Alcolicamente allegra.
"Hai ragione, un vero peccato!" Rispose, e si mise a ridere. "Quindi, cosa vi porto?"
"Un altro mojito!" Esclamò Claudia, alzando la mano.
"Sì, fai altri due...e qualcos'altro da mangiare, perché qui stiamo partendo per la tangente!" Aggiunsi.
"Va bene, va bene!" Camilla era sorridente, mentre prendeva appunti. A un certo punto mi si avvicinò per dirmi qualcosa all'orecchio, facendomi saltare qualche battito cardiaco. "Ve li faccio fare leggeri i mojito? La tua amica mi sembra già troppo brilla."
La guardai con quella che probabilmente era una faccia da pesce lesso. "Ehm...sì, sì, mi sembra una buona idea."
"Grazie!" Disse ad alta voce. "Allora...ci vediamo dopo, giusto?" Mi disse.
"Ehm, sì, sì, certo!" Colsi miracolosamente al volo la palla.
Quando si allontanò, Claudia volle battermi il cinque. "Complimenti!"
Ricambiai il cinque. "Non cantare troppo presto vittoria, non è mica un appuntamento! Devo solo conoscerla!"
"Se lo dici tu..." Fece spallucce. "Comunque mi state guardando tutti le tette. Anche la cameriera." Lo disse come una semplice affermazione.

Mi guardai attorno. Oggettivamente era vero, ma non era una cosa così esagerata, probabilmente anche a causa della luce soffusa del locale: chi passava di là lanciava uno sguardo, qualcuno che era seduto in diretta linea visiva con lei di tanto in tanto lasciava cadere l'occhio. Nulla di fuori dall'ordinario per una come Claudia, che non lesinava mai con le scollature dei suoi abiti. "Mi sembra tutto nella norma, onestamente. Te le guardavano anche prima con la giacca..."
"Ma sì, ma sì..." Rispose Claudia. Nel frattempo Camilla ci portò i nostri drink. "Se nessuno fissa troppo, non mi dà fastidio. Le tette sono troppo belle per non essere guardate."
Camilla, che era ancora lì, si mise a ridere. "Hai ragione, tesoro! Ma se qualcuno ti infastidisce fammi un cenno, faccio scendere un mio collega molto...convincente." E si allontanò nuovamente a prendere nuove ordinazioni.

Sorseggiamo i nostri nuovi drink. Mi resi conto che era più leggero, quindi osservai la reazione di Claudia. Non sembrava essersene accorta. "Però è davvero carina, e mi stava guardando un sacco le tette anche lei. Non è che le chiedi se alla fine le piacciono anche le ragazze? Così, per curiosità!"
"Ehi, tu hai già rimorchiato Carlotta, lascia qualcosa anche a me!" Ribattei.
"Ops!" Si mise a ridere. "Hai ragione, te la lascio! Anche se poi a Carlotta puoi sempre chiedere se vi fate un giro assieme...figuriamoci se ti dice di no!"
"Lascio prima che facciate voi un po' di rodaggio, inutile mettere troppa carne al fuoco!" Affermai.
"Hai ragione..."

I discorsi da quel punto in poi si spostarono su altri argomenti: lo studio, principalmente, ma anche il cosa fare in futuro. Sapevamo che avremmo fatto entrambi l'università nella nostra città, ma io ero un po' stanco di vivere con i miei genitori. Claudia, dal canto suo, era più tranquilla perché in casa godeva di molta indipendenza con la complicità dei suoi genitori. Mentre lei poteva tranquillamente fare sesso in casa sua e addirittura permettersi di chiedere ai genitori di lasciarle casa libera per una sera, io dovevo accontentarmi dell'automobile, tra l'altro nemmeno mia. Avevo bisogno di vivere da solo, ma era una scelta che comportava dei costi economici non banali.

"Azz, tu hai bisogno proprio di un posto dove poter scopare, hai ragione..." Disse Claudia.
"Esatto. Capito...facciamo che oggi rimorchio Camilla. Dico per fare un esempio, eh. Dove andiamo? Non ho nemmeno la macchina...devo sperare che lei abbia un posto disponibile. Mi scoccia dipendere dagli altri."
"Forse..." Si mise a pensare. "Forse posso aiutarti, da questo punto di vista. Ma devo chiedere delle cose ai miei. So che abbiamo un monolocale in affitto qui in centro. Non è una reggia, ma dovrebbe essere decente...ma onestamente non so né quanto costerebbe l'affitto, né se è libero, quindi non facciamoci strane idee."
"Oh." Affermai, stupito. Non lo sapevo. "Be', sì, dipende dal prezzo e da quanto sono disposti ad aiutarmi i miei. Poi io vorrei anche lavorare nel frattempo, non voglio chiedere troppi soldi a casa. Però devo comunque parlarne con loro."

La discussione si protrasse per un po', ma man mano che il suo mojito veniva bevuto, Claudia si mostrò chiaramente troppo stanca e barcollante per continuare, e non era nemmeno mezzanotte. Fu strano, di solito lei reggeva molto meglio di me l'alcol, ma quella sera doveva essere stanca. Chiamò sua madre per farsi venire a prendere, in quelle condizioni anche il rientro in bicicletta era sconsigliabile. Provai una profonda invidia nel fatto che poteva tranquillamente chiamare sua madre e dirle che era troppo ubriaca per tornare da sola e chiedere un passaggio. E nel fatto che accettò di buon grado, nonostante fosse nel mezzo di una cena in compagnia.

Ci alzammo per andare a pagare, ma Claudia barcollava un po'. Le poggiai il blazer sulle spalle e la tenni sotto braccio. "Ma che è successo? Come mai sei già così ubriaca?"
"Forse non dovevo bermi anche quello spritz a casa..." Affermò.
"Ma che...hai bevuto anche prima?!" Escalamai. E io sapevo come li faceva lei gli spritz: con più Campari che prosecco.
"Uno spritz, nulla di più."
Non le credetti, ma non era il caso di insistere. Pagammo, e intercettai lo sguardo di Camilla. "Aspetto che la vengano a prendere, non la posso lasciare da sola." Le dissi. Mancava poco alla fine del suo turno.
"Certo, mi sembra ovvio. Ne approfitto così mi cambio un momento e mi dò una rinfrescata. Se non mi vedi quando rientri, aspettami qualche minuto!"

Accompagnai Claudia fuori e aspettamo sua madre. Si presentò in moto una decina di minuti dopo.

"Te la riconsegno, attenzione che fa fatica a stare in piedi." Dissi.
"Ma no, ma no, ho già smaltito un po'." Si staccò dal mio braccio, ed effettivamente riusciva almeno a stare in piedi.
"Ehi...ma quel reggiseno è mio!" Esclamò sua madre.
"Sì, mi sta bene vero?!" Disse fiera Claudia.
"Se sta bene a me, figuriamoci a te." Sorrise e scosse la testa. "L'importante è che tu non l'abbia macchiato, altrimenti ti stacco la testa."
"È intonso, posso confermare io." Intervenni a difesa di Claudia.
"Ottimo. E tu, signorina..." Si rivolse alla figlia. "Con questa fanno due favori di fila che mi devi ricambiare eh, ricordatelo!" Non lo disse come un rimprovero, ma come una semplice comunicazione.
"Sì mamma, lo so. Farò in modo di ricambiare, grazie!"

La madre mi ringraziò per aver aspettato fuori con Claudia, e la prese con sé. Io rientrai nel locale e mi sedetti al bancone. Camilla era lì ad aspettarmi.





Ottimo, sono riuscito a concludere questa parentesi. Mi sono reso conto di quanto sia difficile scrivere quando devo raccontare avvenimenti "di seconda mano", quindi cercherò di farlo il meno possibile (io, personalmente, non sono completamente soddisfatto della scrittura). Questa volta però era necessario, un po' perché - diciamocelo - la notte di intensa passione tra Claudia e Carlotta meritava di essere raccontata. Un po' perché è comunque un passaggio importante per delineare i protagonisti e perché altrimenti sarebbe difficile coglierne i riferimenti futuri.

Inoltre, parliamo dell'elefante nella stanza: Camilla. Non ho intenzione di raccontare subito quello che è successo con lei (quella sera? sere successive? chi lo sa!) perché togliere tempo alla narrazione dei fatti di tutti gli altri protagonisti e questo non vuole essere un racconto autocelebrativo delle mie sporadiche conquiste (nemmeno così numerose, comunque).

Potrei considerare in futuro l'idea di scrivere una sorta di "spin-off", quando magari ho bisogno di una pausa dagli eventi principali con il gruppo principale. Ma sarò sincero: lo farei per il puro gusto personale di scrivere riguardo degli avvenimenti piacevoli ed eccitanti per me. Ogni tanto è anche giusto farlo, no?

Al prossimo giro, quindi, si cambia capitolo. Piccolo salto temporale e si va in vacanza! So che in molti aspettavano questo momento, quindi priorità assoluta al nostro viaggio di gruppo.

Come sempre, domande, impressioni, opinioni e via dicendo sono bene accette! Mi farebbe piacere avere un feedback, sapere come sta andando e se e come vi sta piacendo ciò che scrivo e come lo scrivo. E ovviamente, se avete curiosità sui personaggi che posso soddisfare (non garantisco!), sono qui per voi.

A presto!
 
Questa parte è stata...difficile per svariati motivi (oltre alla mancanza di tempo, ma per quello basta la pazienza!). Avrei voluto semplicemente raccontarvi quello che Claudia raccontò a me il giorno dopo, ma non sarebbe bastato. Sono passati alcuni anni e la mia memoria non è perfetta.

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Come sempre, domande, impressioni, opinioni e via dicendo sono bene accette! Mi farebbe piacere avere un feedback, sapere come sta andando e se e come vi sta piacendo ciò che scrivo e come lo scrivo. E ovviamente, se avete curiosità sui personaggi che posso soddisfare (non garantisco!), sono qui per voi.

A presto!
...è valso la pena attendere...:sisi:
 



Ottimo, sono riuscito a concludere questa parentesi. Mi sono reso conto di quanto sia difficile scrivere quando devo raccontare avvenimenti "di seconda mano", quindi cercherò di farlo il meno possibile (io, personalmente, non sono completamente soddisfatto della scrittura). Questa volta però era necessario, un po' perché - diciamocelo - la notte di intensa passione tra Claudia e Carlotta meritava di essere raccontata. Un po' perché è comunque un passaggio importante per delineare i protagonisti e perché altrimenti sarebbe difficile coglierne i riferimenti futuri.

Inoltre, parliamo dell'elefante nella stanza: Camilla. Non ho intenzione di raccontare subito quello che è successo con lei (quella sera? sere successive? chi lo sa!) perché togliere tempo alla narrazione dei fatti di tutti gli altri protagonisti e questo non vuole essere un racconto autocelebrativo delle mie sporadiche conquiste (nemmeno così numerose, comunque).

Potrei considerare in futuro l'idea di scrivere una sorta di "spin-off", quando magari ho bisogno di una pausa dagli eventi principali con il gruppo principale. Ma sarò sincero: lo farei per il puro gusto personale di scrivere riguardo degli avvenimenti piacevoli ed eccitanti per me. Ogni tanto è anche giusto farlo, no?

Al prossimo giro, quindi, si cambia capitolo. Piccolo salto temporale e si va in vacanza! So che in molti aspettavano questo momento, quindi priorità assoluta al nostro viaggio di gruppo.

Come sempre, domande, impressioni, opinioni e via dicendo sono bene accette! Mi farebbe piacere avere un feedback, sapere come sta andando e se e come vi sta piacendo ciò che scrivo e come lo scrivo. E ovviamente, se avete curiosità sui personaggi che posso soddisfare (non garantisco!), sono qui per voi.

A presto!
Più che sul racconto del movimentato intreccio mi soffermo sia sugli eventuali spin off (che per me puoi raccontare anche qua, se vorrai, come "intermezzi" magari tra un racconto di gruppo e l'altro e poi... sono proprio curioso riguardo la vacanza di gruppo. Presumo Canarie, dato che mi pare ne avevi accennato negli altri racconti, mi domando se nel gruppo eravate solo voi 4 o magari se c'erano anche altre persone (Giusy? Camilla? Veronica?)
 
...è valso la pena attendere...:sisi:
Felice che sia stato apprezzato. Come sempre, sono molto più critico di me stesso di quanto non lo sia il lettore.

Immagino sia cosa comune a tutte le arti.

Più che sul racconto del movimentato intreccio mi soffermo sia sugli eventuali spin off (che per me puoi raccontare anche qua, se vorrai, come "intermezzi" magari tra un racconto di gruppo e l'altro e poi... sono proprio curioso riguardo la vacanza di gruppo. Presumo Canarie, dato che mi pare ne avevi accennato negli altri racconti, mi domando se nel gruppo eravate solo voi 4 o magari se c'erano anche altre persone (Giusy? Camilla? Veronica?)
"Movimentato intreccio" sembra un'ottima definizione di quello che è successo! 😂

Come intermezzo, in effetti, ci può stare. Per spezzare un po' il ritmo magari.

Sulla vacanze... be', vi resta solo da pazientare un po'! Camilla, come già accennato, se fosse stata più "importante" non l'avrei derubricata a intermezzo (con tutto il rispetto per Camilla, ovviamente!).

Le altre due ragazze sono decisamente più rilevanti. Ma ti posso garantire sin da ora che per le Canarie partiamo in 4!
 
"Movimentato intreccio" sembra un'ottima definizione di quello che è successo! 😂

Come intermezzo, in effetti, ci può stare. Per spezzare un po' il ritmo magari.

Sulla vacanze... be', vi resta solo da pazientare un po'! Camilla, come già accennato, se fosse stata più "importante" non l'avrei derubricata a intermezzo (con tutto il rispetto per Camilla, ovviamente!).

Le altre due ragazze sono decisamente più rilevanti. Ma ti posso garantire sin da ora che per le Canarie partiamo in 4!
Vamos!
 
Seguo e attendo il seguito, credo tu sia il miglior scrittore qui dentro... complimenti davvero, per le avventure e per il modo in cui le stai raccontando!
 
Complimenti, scrivi bene e la storia si svolge senza intoppi, è molto intrigante...peccato che tra te e Claudia non succeda nulla ...per adesso.
PS, correggi per favore quel "dovettimo" all'inizio😉
 
Complimenti, scrivi bene e la storia si svolge senza intoppi, è molto intrigante...peccato che tra te e Claudia non succeda nulla ...per adesso.
PS, correggi per favore quel "dovettimo" all'inizio😉
...ARGH

E dire che sono uno che alla grammatica ci tiene.
Purtroppo non posso più modificarlo, ma lo farò nella mia versione locale. Ecco cosa succede a non lasciare attivo il grammar checker.

Grazie per il resto del commento e per non essermi venuto a cercare con la mannaia per quello strafalcione.
 
...ARGH

E dire che sono uno che alla grammatica ci tiene.
Purtroppo non posso più modificarlo, ma lo farò nella mia versione locale. Ecco cosa succede a non lasciare attivo il grammar checker.

Grazie per il resto del commento e per non essermi venuto a cercare con la mannaia per quello strafalcione.
Sono cose che capitano...soprattutto con testi così lunghi e articolati.
 
Ok ok, la gente sta andando in panico perché non ha aggiornamenti.l ahahah

Non sono sparito, né ho smesso di scrivere. Avrete aggiornamenti, non preoccupatevi.

Solo, abbiate pazienza. Studio, lavoro e ho una vita sociale prima ancora di scrivere. E dato che mi piace tenere un certo livello di scrittura (non sono Umberto Eco, ma cerco almeno di non scrivere la lista della spesa) mettermi a scrivere richiede del tempo.

Non abbiatemene, ma semplicemente ho anche altre priorità.

Se volete, visto che siete a corto di cose da leggere, fate pure domande e osservazioni qui. Rispondere a quelle richiede meno tempo.

Anche in privato, se per qualche motivo lo preferite. Risponderò quando avrò tempo, sappiatelo, ma risponderò.

Il prossimo capitolo è anche quasi ultimato, ma al momento sono piuttosto impegnato. Appena riuscirò a trovare del tempo libero per finirlo, lo pubblicherò, promesso.

Diobo al posto di andare al chiringuito estate prossima mi tocca andare al fiumee,molto più interessante hahahahhaha

Devi trovare i posti giusti. Se la gente li trovasse così facilmente, però, non ci sarebbe quel senso di libertà che c'è ora.

Però sì, nel posto giusto e con l'ambiente giusto, i luoghi di fiume sono molto liberi per tutti.
 
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