Esperienza reale (Si spera) sesso a tre nel villaggio turistico - racconto in diretta

Scusate ma ieri sono crollato, avevo iniziato a scriverlo ma mi sono addormentato con il telefono in mano, è stato un viaggio lungo.

Ok finita la querelle con cappellino76 finisco finalmente il racconto e chiudiamo questo capitolo.

Innanzitutto grazie per tutti i consigli e per la costanza con cui mi avete seguito. Devo essere sincero, ero tentato di mollare tutto e smettere di raccontare, anche perché non guadagnandoci nulla e venendo bombardato di insulti e infamie varie veramente non ne trovavo più il senso. Io capisco tutto ma la cosa che non concepisco è criticare un qualcosa che puoi tranquillamente evitare. Ci sono decine di migliaia di thread, migliaia di racconti e nonostante ciò la gente si diverte a buttare merda al prossimo. Sempre. È un tipo di mentalità che non capisco, come vi sentireste se un bel giorno voleste condividere con degli amici un qualcosa e questi ti dicono pesta e corna. Come vi sentireste se finalmente decideste di condividere le foto di vostra moglie, perché la trovare bellissima, sexy, porca, e gli utenti ti dicessero: “ah che moglie di merda”, “sicuro non è tua moglie”, “dillo che te lo butta in culo”? Ecco, così mi sono sentito. Le parole fanno male, soprattutto se genuinamente vuoi condividere qualcosa di bello. Soprattutto se sono critiche gratuite ed evitabili. Non voglio cambiare la mentalità di nessuno, ma vorrei che almeno la conta fino a dieci si faccia prima di scrivere male parole al prossimo. Detto questo ringrazio di cuore chi mi ha fatto cambiare idea, grazie a lee-san che mi ha aiutato ad arrivare all’obiettivo, grazie a chi ha capito il mio punto di vista riguardo alla discussione delle pagine precedenti, e grazie a chi ha fatto schifo il racconto o a chi non l’ha ritenuto credibile e non l’ha detto, il silenzio è la miglior critica che si possa ricevere.



La cena era finita, noi un pochino interdetti. Non capivamo le intenzioni del ragazzo: voleva o non voleva? Aveva capito o no? Cosa voleva dire con “forse anche io ho qualcosa da dire?”

Ci siamo spostati al bar in attesa che finisse lo spettacolo in cui anche il giovane animatore partecipava. La mia lei era irrequieta, confessò di pensare di non essere abbastanza attraente, di non sentirsi all’altezza, di magari essersi fatta troppi viaggi mentali e che la realtà era diversa da quello che si immaginava. Era giù di morale, e io come lei. Anche io mi sono chiesto come fosse possibile che non le fosse saltato addosso, come si fa a rifiutare una dona piacente che ti fa delle avances? Siamo arriverò ad una conclusione: era sicuramente gay! Non poteva essere altrimenti. Abbiamo scommesso una bevuta che fosse cosi, nel frattempo ci siamo portati avanti ingurgitando una quantità industriale di gin tonic annacquato in attesa del suo arrivo. Verso le 11:30 lo vediamo fare capolino tra la folla che aveva lasciato il teatro, ci ha visto, ci ha salutato ed ha iniziato a fare il classico giro tra gli ospiti, noi eravamo leggermente brilli e i freni inibitori della mia lei erano totalmente spariti. “Oh se non mi scopa giuro che mi incazzo!” Disse ad alta voce facendo girare la vecchietta seduta al tavolo accanto!

Dopo circa mezz’ora arrivò e si sedette con noi, il sudore sulla fronte e il sorriso forzatissimo lo tradivano.

“Hey ciao ragazzi, quanto tempo!”

“Ehila! Come va?”

Parlammo un po’ del più e del meno ancora, discorsi vuoti, tutti e tre aspettavamo che qualcuno rompesse di nuovo il ghiaccio. Lo feci io.

“Allora Luca, hai pensato a quello che ti abbiamo proposto a cena?”

“È tutta la sera che ci penso”

“E la tua conclusione?”

“Sono sincero, sono lusingato ma la mia situazione lo rende complicato!”

Ci spiegò che era fidanzato da due anni con una (l’opzione gay era scartata, mia moglie di doveva un gin tonic, tanto era gratis!) e che il tradimento per lui era un problema, raccontò la storia dei suoi genitori e di come sua madre divorziò da suo padre dopo averlo beccato con una ragazzina più giovane nel loro letto quando lui era poco più di un bambino.

Cadde un silenzio mortificante. Sinceramente lo capivo, poveraccio, aveva subito un trauma e rifare gli stessi errori di suo padre per lui non era contemplato. Stetti in silenzio e non insistetti, mia moglie invece rincarò la dose.

“Senti Luca, io capisco quello che provi, anche mia madre tradì mio padre quando avevo poco meno della tua età, ma sinceramente c’è modo e modo di fare le cose. Tu sei giovane, hai tutta la vita davanti, e anche io nonostante questo ho fatto le mie esperienze. Non so da quanto sei fidanzato, ma alla tua età per quanto una storia possa essere seria la di dovrebbe vivere in maniera leggera, hai tutta la vita per impegnarti e comportarti da adulto. Goditi la gioventù, se no poi veramente rischi di vivere di rimpianti e alla prima occasione, magari da sposato cadrai negli errori che adesso vuoi evitare”

Lui rimase spiazzato. Si vedeva che il discorso di mia moglie aveva colpito nel segno.

“Beh dai, messa così è diverso… almeno non siete come le tardone che quando mi vedono aprono le gambe e mi lasciano il numero di stanza senza neanche parlarmi!” Disse con una risata amara.

Si guardava intorno, probabilmente cercando il suo capo, dato che era rimasto già una ventina di minuti con noi non voleva beccarsi un cazziatone.

“Se devi andare vai, vuoi il nostro numero di camera?” Gli dissi vedendolo agitato.

“Dai dammelo pure, io però stacco verso le 2!”

“3225, tranquillo, ti aspettiamo!” Dissi mentre mia moglie sorrideva.



Bon, era fatta! Avevamo capito la sua reticenza e mia moglie aveva fatto un gioco dì persuasione pazzesco! Quando vuole qualcosa, fa di tutto per ottenerla, questa era la riprova.

Come da scommessa facemmo l’ultimo giro di gin tonic e ci avviammo verso la stanza.

“Come va?” Le dissi mentre controllavo l’ora: 1:30.

“Tesa ma bene, non pensavo di riuscire a convincerlo. Chissà se viene..”

“Stai tranquilla, fai quello che ti senti di fare, è un gioco e prendila come un gioco. Dai tre mezz’ora sai di che morte devo morire! Le dissi cingendola in vita con la mia mano.

Arrivammo in stanza 5 minuti dopo. Sistemammo un po’ i vestiti in giro e lei andò a sciacquarsi e a rifare il trucco, mentre io aspettavo sul terrazzino che dava sul giardino.

Avevamo una camera abbastanza tattiche perché il retro dava proprio sulla strada che gli animatori e lo staff facevano per tornare ai loro alloggi. Iniziai a vedere i primi ragazzi che si dirigevano verso il letto dopo la giornata di lavoro, ormai erano quasi le 2, era questione di poco prima che arrivasse. Mia moglie intanto una volta sistematasi ricominciò a mettere a posto la camera.

Vidi una figura esile che usciva dalla penombra e si dirigeva verso il giardino dove stavo, era lui! Mi alzai in piedi mentre compariva ed entrava nel terrazzino.

“Ehilà! Sei pronto? Mia moglie ti aspetta!”

“Sono tesissimo, ma dai ci proviamo!”

Entrammo insieme.

Lei era seduta sul letto vestita ancora con l’abititino che aveva prima, aveva ancora il suo profumo addosso mescolato al suo odore, le labbra leggermente rosa fecero comparire cin sorriso quando ci vide.

“Ce l’hai fatta!” Disse mentre si avvicinava a noi.

Ci superò guardandoci entrambi, aveva la voglia negli occhi mentre chiudeva la tenda che copriva la porta da chi eravamo entrati.

Si riavvicinò.

Mi diede un bacio mettendosi in mezzo tra noi due e porgendo la schiena a lui, vidi che le sue mani da dietro presero i suoi fianchi per avvicinarlo a se. Iniziai a toccarle il seno mentre lui le toccava i fianchi, tirai giù le spalline del vestito senza scoprire le sue tette, lei si girò e mi diede le spalle, le appoggiai il cazzo durissimo nei pantaloni sul culo mentre lei faceva scivolare la mano sul petto del ragazzo andando sempre più giù. Lui era impallidito e impacciato, non sapeva cosa fare, continuava ad accarezzarle i fianchi e la guardava. Lei gli prese le mani e le portò più in alto vicino alle ascelle proprio dove iniziava il suo vestito, lo aiutò a sfilarlo facendo uscire il suo ben di Dio proprio davanti agli occhi, io mi abbassai e finii il lavoro togliendole definitivamente il vestito che dopo averle superato i fianchi cadde ai suoi piedi. Era rimasta in mutande, un bellissimo perizoma in pizzo molto sexy che dal mio punto di vista incorniciava il culetto che non vedevo l’ora di vedere nudo.

“Sei molto bella” disse con un filo di voce

“Grazie” rispose mentre finalmente appoggio la sua mano sulla patta del costume del ragazzo.

Si rigirò e mi tolse la maglietta e toccò anche il mio cazzo io non persi tempo e mi slacciai i pantaloni rimanendo in mutande, che mi abbassò in un istante inginocchiandosi. Il mio cazzo dritto le puntava in faccia, non lo toccò e si girò per concentrarsi sul ragazzo, gli toccava il cazzo dal costume, gli afferrò e li tirò giù mostrando un cazzo sconosciuto. Era poco più piccolo del mio ma leggermente più largo la pelle ancora copriva la cappella. Gli disse di togliersi la maglia e lui lo fece rimanendo nudo come me. Lo spostò vicino a me e ci fece indietreggiare per farci stare vicini al letto, lei si avvicinino e si trovò i due cazzi in faccia.

Li prese in mano entrambi iniziò una sega lenta mentre con lo sguardo ci scrutava, lui respirava velocemente e stava sudando io invece non smettevo di guardarla mentre finalmente decise di appoggiare la bocca su uno dei cazzi, il suo per le precisione. Iniziò un pompino lento e salivato mentre con la mano destra continuava a segarmi. Fece cambio e iniziò a succhiare il mio le presi la testa e la portai sul cazzo di lui, volevo vederla succhiare. Pompava bene e lui stava godendo, finalmente sembrava essere più rilassato. Mi alzai e dissi di spostarsi sul letto a loro due. Lui si sdraiò e lei a quattro zampe tornò sul suo cazzo per succhiarlo di nuovo. Le tette ballavano ad ogni pompata che faceva, io andai dietro di lei per toglierle le mutande e iniziare a leccarle la fica. Era un lago le misi due dita dentro e appoggiai la mia lingua sul clitoride provocandole un mugugno soffocato dal cazzo che aveva in bocca che ormai stava succhiando con più veemenza. Non vedevo ma sentivo i suoi movimenti sincronizzati con la mia mano e la mia lingua e con il rumore della sua bocca deciso che doveva venire è iniziai a leccare e toccare più velocemente. Lei godeva soffocata, fece per mettersi sdraiata con la testa tra le gambe del ragazzo che adesso era in ginocchio sul letto; con la lingua andò a stimolargli le palle e con la mano lo segava mentre io continuavo a farla godere. Lei segava sempre più velocemente fino a quando non venne tirando un urlo di godimento mai sentito, lui le tolse che mani perché stava per venire insieme a lei.

Si riprese un attimo e il suo respiro tornò normale, si alzò e iniziò a limonarmi con foga, poi tirò fuori due preservativi da sotto il cuscino e ce li diede. Io non lo misi, volevo la sua bocca, iniziò a succhiarmelo con ingordigia mente feci cenno a lui di scoparla.

Era interdetto, in ginocchio a cazzo duro con il preservativo incartato che non sapeva cosa fare, o meglio era congelato. Lei se ne accorse glielo prese, lo scartò e glielo mise sulla cappella, poi andò giù e con la bocca glielo mise in posizione. Lui godeva, anche troppo, sapevo che sarebbe venuto dopo poco, presi il suo culo e lo con un leggero movimento le dissi di salirgli sopra. Lui si sdraiò e lei si mise sopra di lui, vidi il suo cazzo sparire dentro di lei accompagnato da un mugolio di piacere. Neanche il tempo di metterle il cazzo in bocca che lui con un urlo annunciò di essere venuto. Lei si rialzò e lui si sfilò il preservativo con uno sguardo misto a vergogna e pentimento che montava. Decisi che non potevo lasciarla così, presi il mio preservativo e iniziai a scoparla come si deve a novanta mentre lui seduto sul letto si godeva lo spettacolo. Lei cercò di ravvivare il cazzo di lui con leccate, succhiate , ma nulla da fare. Venni anche io dopo 5 minuti di pompate ad alta intensità, oltre al rumore delle sue chiappe che sbattevano sul mio bacino si sentivano solo il suo orgasmo in contemporanea con il mio. Ci prendemmo un secondo e poi ci ricomponemmo, lui si rivestì rapidamente e ci disse che doveva andare. Il suo sguardo tradiva amarezza per non essere riuscito a scoparla e vergogna.

Lei si avvicinò a lui e lo rincuorò dicendogli di essere stato bravo e che era veramente un bel ragazzo. Lui ringrazio, mi salutò e disse a lei di avergli regalato una bellissima serata, lei gli prese la mano e se la portò alla figa dicendogli che se voleva potevamo fare il bis. Lui disse che non ce la faceva mentre io, dopo poco più di cinque minuti mi si iniziava ad imbazzottire di nuovo il cazzo alla visione della mano di lui tra le cosce di mia moglie.

Prese e se ne andò così come era arrivato.



Tornammo a letto e ci raccontammo ancora nudi le impressioni della serata.

Mi ha confessato che avrebbe voluto un po’ più di partecipazione da parte sua ma che ci stava, alla fine era tesissimo. Io le dissi di essermi divertito molto e il mio cazzo concordava dato che ad ogni parola diventava sempre più duro. Prese la palla al balzo e mi saltò sopra.

La seconda scopata fu anche meglio della prima.



Il giorno dopo non lo vedemmo, solo dopo scoprimmo che aveva il giorno libero, noi avevamo la partenza la mattina dopo e non avremmo più avuto modo di vederlo, dicemmo agli altri di salutatecelo e dopo qualche bagno rinfrescante, ci concentrammo sul fare le valigie,

con noi portammo a casa una nuova esperienza insieme, chi sa se ci ricapiterà.



FINE
Grazie di averci raccontato la vs storia, è stato eccitante. Peccato per tua.moglie che non si è goduta molto il secondo cazzo, ma vista la situazione ci sta.
 
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