Una serata al club New Paradise.
prima di scegliere da chi e dove farsi montare, era sua abitudine esibirsi vagando tra i vari ambienti del club.
Tenendola per mano la guidavo nella penombra, svicolando tra altri corpi che si aggiravano come noi, in un’atmosfera di eccitata curiosità.
Sapevo di esporla a fugaci carezze o a più sfacciate palpate, ma questo era, entro certi limiti, il gioco accettato da tutti.
Lei decideva se soffermarsi maggiormente in un posto, accettandone le conseguenze, o scivolare fino alla prossima meta.
Quella sera, scelse di fermarsi per osservare una bella ragazza già nuda che si dedicava a succhiare il cazzo del suo uomo, comodamente seduto sul divanetto di una stanzetta.
Altri voyeur assistevano come noi all’esibizione, ma subito alcuni diressero le loro attenzioni su Lucie ed iniziarono ad accarezzarle culo e cosce.
Scelse di assecondarli; la vidi piegarsi in avanti appoggiandosi allo schienale del divanetto dove il tipo seduto e rilassato si gustava la bocca della sua tipa.
Lucie inarcò leggermente la schiena e protese il culo verso di loro senza neanche guardarli, divaricò le cosce come una cagna in calore e lasciò che le sollevassero il vestito sino alle spalle permettendo a tutte quelle mani, facilitate dall’assenza di mutandine, di frugarla freneticamente.
Il tipo seduto, compreso quanto stava accadendo, le accarezzò il viso già stravolto dal piacere, infilandole poi due dita nella bocca semi aperta.
Lucie prese a succhiarle nello stesso modo in cui la tipa faceva con il suo cazzo.
Pensai di dirigere il traffico mettendole una mano a protezione della fica. Sentivo però le dita degli altri insistere nella ricerca dei suoi orifizi.
Lasciai volontariamente che qualche dito tornasse ad esplorarla.
Inizialmente la vidi gradire, ondeggiava il culo da brava troia, ma quando furono in troppi lei reagì spostandolo verso il mio bacino.
Liberata da tutte le dita che la frugavano, la penetrai con calma fino in fondo, avendo cura di estrarlo completamente prima di rituffarcelo nuovamente.
Tenevo il pollice sprofondato nel suo culo per mantenere la presa e facilitare il successivo affondo.
Guardai un ragazzo che ansimava masturbandosi accanto a me, aveva lo sguardo fisso sulla fica fradicia di Lucie e gli sussurrai di darmi il cambio. Mi rispose sgranando gli occhi.
Aggiunsi di sbatterglielo dentro subito che tanto la troia non se ne sarebbe neppure accorta.
Ora ero io che mi segavo guardando come lui si muoveva dentro di lei. Lo faceva nello stesso mio modo, con tanto di pollice infilato nel culo dì Lucie.
Dopo pochi colpi e un lungo fremito smise di muoversi, restando con il bacino premuto sul suo culo.
Io pure schizzai, ma nell’altra mia mano.
Lucie neppure si girò consentendo al ragazzo di allontanarsi alla chetichella. Forse sperava di essere infilata da qualcun altro ma io pensai solo a sottrarla a tutti quelli che se la volevano fare, la aiutai a ricomporsi accompagnandola poi ai bagni
prima di scegliere da chi e dove farsi montare, era sua abitudine esibirsi vagando tra i vari ambienti del club.
Tenendola per mano la guidavo nella penombra, svicolando tra altri corpi che si aggiravano come noi, in un’atmosfera di eccitata curiosità.
Sapevo di esporla a fugaci carezze o a più sfacciate palpate, ma questo era, entro certi limiti, il gioco accettato da tutti.
Lei decideva se soffermarsi maggiormente in un posto, accettandone le conseguenze, o scivolare fino alla prossima meta.
Quella sera, scelse di fermarsi per osservare una bella ragazza già nuda che si dedicava a succhiare il cazzo del suo uomo, comodamente seduto sul divanetto di una stanzetta.
Altri voyeur assistevano come noi all’esibizione, ma subito alcuni diressero le loro attenzioni su Lucie ed iniziarono ad accarezzarle culo e cosce.
Scelse di assecondarli; la vidi piegarsi in avanti appoggiandosi allo schienale del divanetto dove il tipo seduto e rilassato si gustava la bocca della sua tipa.
Lucie inarcò leggermente la schiena e protese il culo verso di loro senza neanche guardarli, divaricò le cosce come una cagna in calore e lasciò che le sollevassero il vestito sino alle spalle permettendo a tutte quelle mani, facilitate dall’assenza di mutandine, di frugarla freneticamente.
Il tipo seduto, compreso quanto stava accadendo, le accarezzò il viso già stravolto dal piacere, infilandole poi due dita nella bocca semi aperta.
Lucie prese a succhiarle nello stesso modo in cui la tipa faceva con il suo cazzo.
Pensai di dirigere il traffico mettendole una mano a protezione della fica. Sentivo però le dita degli altri insistere nella ricerca dei suoi orifizi.
Lasciai volontariamente che qualche dito tornasse ad esplorarla.
Inizialmente la vidi gradire, ondeggiava il culo da brava troia, ma quando furono in troppi lei reagì spostandolo verso il mio bacino.
Liberata da tutte le dita che la frugavano, la penetrai con calma fino in fondo, avendo cura di estrarlo completamente prima di rituffarcelo nuovamente.
Tenevo il pollice sprofondato nel suo culo per mantenere la presa e facilitare il successivo affondo.
Guardai un ragazzo che ansimava masturbandosi accanto a me, aveva lo sguardo fisso sulla fica fradicia di Lucie e gli sussurrai di darmi il cambio. Mi rispose sgranando gli occhi.
Aggiunsi di sbatterglielo dentro subito che tanto la troia non se ne sarebbe neppure accorta.
Ora ero io che mi segavo guardando come lui si muoveva dentro di lei. Lo faceva nello stesso mio modo, con tanto di pollice infilato nel culo dì Lucie.
Dopo pochi colpi e un lungo fremito smise di muoversi, restando con il bacino premuto sul suo culo.
Io pure schizzai, ma nell’altra mia mano.
Lucie neppure si girò consentendo al ragazzo di allontanarsi alla chetichella. Forse sperava di essere infilata da qualcun altro ma io pensai solo a sottrarla a tutti quelli che se la volevano fare, la aiutai a ricomporsi accompagnandola poi ai bagni
