Arrivo l'estate e Carlo torno al paesino del sud, finalmente poteva stare con la sua piccola Eleonora, ormai maggiorenne.
Era inizio agosto, padre e figlia trascorsero qualche giornata al mare normalmente, ma la sera, Eleonora tornava a casa a dormire dalla madre e il suo neo marito.
Carlo invitato ad un matrimonio di un suo caro amico, chiese a Eleonora se aveva il piacere di accompagnarlo e con la scusa trascorrere 2 giorni pieni assieme, visto che il matrimonio era a piu 180km di distanza dal paesino e lo sposo aveva anche regalato il pernottamento in hotel a gli invitati piu cari.
Eleonora chiese alla madre che inizialmente era contraria, poi vista l'insistenza della figlia accettò.
Carlo passo a prendere Eleonora a meta mattinata, dopo un paio di ore arrivarono all hotel, misero qualcosa sotto i denti e andarono in camera a cambiarsi per la cerimonia.
Avevano una camera matrimoniale, Eleonora fu la prima a farsi la doccia, Carlo smanettava con il tel sul letto, poco dopo usci dal bagno Eleonora ed entro Carlo, doccia anche lui, una volta uscito dal bagno vide Eleonora ancora in alto mare
C : Eleeee sei ancora cosi?
E : papi sono una donna, ci vuole tempo
C : ok ma di questo passo non ce la facciamo
E : si papi tranquillo
C : che ne dici se io mi vesto e vado a trovare lo sposo?
E : perfetto, vai pure
C : ok ma non fare tardi Ele, voglio trovarti pronta al mio ritorno
E : siii papi vai dai
Carlo si vesti rapidamente e ando a trovare lo sposo in camera.
Passo circa una mezzoretta, Carlo torno in camera, apri la porta e rimase imbambolato per qualche istante, davanti a se non c'era piu la piccola Eleonora, ma una donna stupenda, mora, i capelli raccolti con un tubino e due piccole frange che scendevano lungo quel visino liscio e lucido, gli occhi scuri e profondi e le ciglia lunga esaltavano quel vestito da sera stretto e aderente color turchese con spacco sulla coscia destra vertiginoso e le scarpre con tacco alto color argento vivo legate con dei laccetti attorno alle caviglie che si abbinavano perfettamente allo smalto dei piedini delle piccola Eleonora
E : allora come sto papi?
Carlo balbetto qualcosa era come in trans, scioccato, sconvolto, ancora imbambolato si limito ad un "Si"
E : come si, che vuoi dire?
Era la prima volta che Carlo vedeva la piccola Ele con occhio da uomo e non da padre, si riprese un attimo
C : scusa amore e che sei bellissima, sei cresciuta e sono rimasto un po cosi sai..
E : papi non mi chiamavi amore da quando ero piccolissima
C : ehm..
Eleonora abbraccio Carlo che in quel momento ebbe un crollo emotivo e scese una lacrima sul suo viso
E : papi..che hai?
C : amore scusami, avrei voluto vederti crescere e starti accanto ogni giorno ma...
E : anche io papi, è andata cosi ormai e poi possiamo stare assieme adesso quando vogliamo
C : amore mi sei mancata ogni giorno credimi, ti ho pensato sempre, ogni istante
E : anche tu mi sei mancato papi
C : dai è meglio che andiamo adesso
E : vamoooss
I 2 andarono andarono verso la chiesa che si trovava sul promontorio della collina in un piccolo paesino, si ci poteva arrivare solo a piedi salendo attraversando viuzze stratte pieni di sanpietrini, non il massino visto la giornata calda e afosa.
Arrivati alla chiesa seguiro la cerimonia, una volta finito si posizionarono davanti all uscita per il classico lancio di riso agli sposi, c'era molta calca, Carlo si ritrovo Eleonora di spalle praticamente appicciccata, lei pronta a lanciare il riso, Carlo invece a possedere i bollenti spiriti, la vicinanza con la piccola Eleonora, il suo profumo, e il contatto fisico lo stavano facendo impazzire, si controllò a fatica, i 2 erano sempre piu stretti, gli sposi uscirono dalla chiesa e in quell istante Eleonora si carica per lanciare il riso andando leggermente all indietro strofinando il suo giovane e sodo culetto sui pantaloni del povero Carlo che ormai barzotto e sudato si rassegno accompagnando il movimento di Ele con entrambe le mani sul bacino di quest'ultima, durò tutto una manciata di secondi, poi tutti fini.
Carlo venne assalito subito dai sensi di colpa e dalla paura che Eleonora avesse sentiti l'indurimento sul suo culetto, finito il lancio del riso, fecero la discesa per raggiungere la macchina e andare al ristorante, tutto normale Ele si comportaba serenamente, probabilmente con tutta la ressa non si era accorta di nulla, anzi si teneva sottobraccio a Carlo durante il tragitto, sia per colpa della discesa e dei sanpietrini che avendo i tacchi non aiutano di certo.
Carlo si rassenerò un pochino, anche se continuava a pensarci.
Arrivarono al ristorante, tutto trascorse regolarmente, l'aperitivo, la cena, Carlo si rassenero, niente piu strani pensieri, poi arrivo il momentl dei balli di
gruppo, Eleonora si lancio in pista con le due mogli di amici che erano sedute al tavolo con loro.
Carlo guardava la sua bella Eleonora ormai donna danzare leggiadra e felice, di nuovo venne assalito da quei strani e perversi pensieri, cerco di distrarsi parlando con i suoi amici al tavolo ma non ci riusci piu di tanto, l'occhio andava sempre alla sua bella Eleonora.
Finirono finalmente i balli, ci fu il taglio della torta e poi i digestivi, alcuni invitati cominciarono ad andare via
E : papi che ne dici se andiamo via anche noi? Mi fanno male i piedi
C : va bene amore, salutiamo gli sposi e andiamo
Salurano gli sposi e salirono in macchina, subito Eleonora allento i laccetti delle scarpette
E : ma dai sono gonfissimi ahi
Carlo consapevole di essere un feticista accanito cerco di concentrarsi sulla guida
C : tranquilla amore tra poco arriviamo e non devi piu camminare
Eleonora, inconsapevole, incalzo
E : papi sai fari i massaggi ai piedi? ne ho proprio bisogno, sono neri guarda
Il poverlo Carlo per poco non sbandava ma cerco di controllarsi facendo il vago
C : beh si..no cioè poi vediamo
E : si o no?
C : si
E : ti prego me lo fai quando arriviamo?
C : e va bene ok
Carlo cambio subito discorso in modo da non pensare che da li a poco avrebbe avuto tra le mani quegli splendidi piedini smaltati....
Continua....