Le prime di tante altre corna..

Mia moglie da circa un mese vive per lavoro a Milano. Di norma ci vediamo ogni 10 giorni, a volte vado a trovarla io, altre ritorna a casa lei per un paio di giorni. Due settimane fa sono andato a trovarla per il fine settimana, ho preso il primo aereo del mattino per poter trascorrere più tempo possibile insieme a lei pure se sapevo sarebbe stata occupata a lavoro fino al primo pomeriggio. Una volta arrivato nella casa dove vive da sola sono entrato con le chiavi che mi aveva lasciato a disposizione in una cassetta della portineria. Ho posato il mio trolley, sistemato gli effetti personali e poi ho guardato nella dispensa per vedere se le mancasse qualcosa dato che avevo voglia di prepararle qualche piatto gustoso. Era tutto in perfetto ordine come d’altra parte c’èra da aspettarsi da una donna sempre molto precisa qual’è lei. Ho guardato negli scaffali della dispensa ed ho visto che mancava qualche scatoletta di tonno per fare la pasta che avevo in mente, oltre a dei biscotti per la colazione ed i tovaglioli di carta, così sono andato a farle una piccola spesa al supermercato sotto casa e dopo mezz’ora circa sono risalito a casa per organizzare il pranzo. Ho apparecchiato la piccola tavola, sistemato le posate e messo i calici davanti al piatto. Ad un certo punto l’ho chiamata per sapere quando si sarebbe liberata dal lavoro e le ho detto che le stavo preparando il pranzo per il suo ritorno, lei mi ha risposto che era contenta e che le ero mancato tanto. Ho chiuso la telefonata e voltandomi di scatto, inavvertitamente, ho urtato uno dei due calici che avevo poggiato sul tavolo facendolo cadere a terra e frantumandolo in pezzi. Ho preso un guanto e una paletta ed ho raccolto tutti i cocci per evitare che lei, che è solita camminare scalza tipo bohemien, potesse ferirsi con qualche scheggia. Ho riempito la paletta con tutti i pezzi del bicchiere e messo tutto nel contenitore del vetro che era accanto a quello dell’indifferenziato e della plastica. Mentre gettavo i pezzi di vetro nel contenitore del vetro notavo all’interno un affare gommoso che era rimasto appiccicato a una bottiglia. Incuriosito ho strappato un pò il sacchetto che conteneva il vetro e, stando attento a non tagliarmi con i resti del bicchiere di vetro che avevo rotto ho guardato dentro per togliermi la curiosità. Ebbene l’oggetto gommoso era un preservativo XL. Mi sono fatto forza ed ho aperto del tutto il sacchetto che conteneva il vetro notando che il liquido dentro era sperma ed era anche piuttosto recente perchè ancora appiccicoso e sciolto. Con mia grande sorpresa, avendo aperto l’intero sacco contenente il vetro ho visto che tra le bottiglie del vino consumate c’erano altri 6 preservativi. Ero shockato. I preservativi XL alla fine erano 2 ed uno, come detto, era ancora con la sborra densa e bianca dentro. Ho fatto 2 + 2 ed ho capito che mia moglie di certo la notte precedente il mio arrivo si era fatta scopare per bene chissà da quale superdotato e quella non sarebbe stata di certo la prima volta. Il fatto di aver trovato altri 5 preservativi di dimensioni differenti infatti mi ha fatto capire che, di recente, a parte il superdotato, la troia si sarà fatta chiavare da almeno un altro amante o più amanti, magari anche insieme. Ho rimesso i pezzi di vetro in un sacchetto verde identico a quello che avevo rotto per guardarci dentro in maniera tale che, al suo ritorno, non se ne potesse accorgere e poi ho tolto le coperte dal letto e dato un’occhiata alle lenzuola. Mi sono accorto che da un lato le lenzuola cadevano meglio rispetto alla testata come se fossero state messe in maniera sbagliata o volutamente sbagliata. Quindi ho tolto il piumone leggero che copriva le lenzuola ed ho trovato nella parte bassa una grossa macchia gialla che strideva con il bianco candido delle lenzuola. La troia qualche ora prima che arrivassi, di fretta prima di andare a lavoro, avrà girato lenzuola in maniera tale che la macchia di sborra del suo bull non fosse visibile. Insomma il suo piano era sarebbe riuscito alla perfezione se non avessi rotto quel bicchiere inavvertitamente. Insomma mettendo insieme tutti i pezzi, la troia, la sera prima del mio arrivo, mentre ci dicevamo quanto ci mancavamo a vicenda e quanta voglia avevamo di rivederci, probabilmente stava a letto con un bull che se la stava sfondando in ogni buco. Insomma il toro l’avrà sfondata con un preservativo XL almeno due volte e insomma nel corso della settimana la troia aveva preso in totale altri 5 cazzi. Ho iniziato a pensare a chi potessero essere gli amanti della troia, ho pensato al suo dirigente di lavoro che la vuole sempre nei suoi viaggi di lavoro più importanti ed ai fighi della palestra figa che lei, super figa, frequenta sempre agli orari più strani del giorno. Mentre riflettevo su tutto quello che avevo appena visto mi eccitavo al punto da dovermi toccare. Ad oggi, di tutta questa storia, non le ho detto nulla.

Ho fatto bene?
Complimenti molto bello il racconto però il vostro rapporto lo vedo ormai come se fosse di convenienza
 
Lo scorso fine settimana sono tornato a trovare mia moglie a Milano. La settimana prima, un attimo prima di fare i biglietti dell’aereo, un impegno di lavoro al mercoledì mattina mi costringeva a raggiungere la città già due giorni prima e così anzichè arrivare al venerdì mi convinsi ad arrivare il martedì sera con l’ultimo aereo. A Gabriella non dissi nulla, da un lato avrei voluto farle una sorpresa e dall’altro invece avrei voluto nascondermi da lei. Il martedì sera a causa di uno sciopero arrivai tardissimo al mio albergo che distava circa 500 metri dalla sua abitazione e il mercoledì mattina già all’alba ero sul taxi per andare all’appuntamento di lavoro. Chiamai Gabriella per darle il buongiorno, mi disse che stava preparandosi per andare a lavoro e le chiesi che orari avesse per poterle organizzare eventualmente la sorpresa. Mi disse che sarebbe tornata a casa per le 19 e che al limite avrebbe tardato qualche minuto per fare un pò di spesa. Alle 14 il mio appuntamento di lavoro era terminato, così mi recai verso casa sua pur sapendo che non ci fosse e approfittando di due ragazze che stavano varcando il portone per fare ingresso entrai nell’atrio del palazzo. Una volta entrato guardai nella cassettina della posta dove la volta precedente mi aveva lasciato le chiavi e che mi aveva insegnato ad aprire con un piccolo escamotage e le chiavi erano lì. Giochicchiai un pò con la serratura ma poi la cassetta si aprì, presi la chiave ed entrai nel suo appartamento. Nel piccolo soggiorno tutto in ordine tranne due bicchieri posati sul tavolo, il bagno completamente in ordine, nella camera da letto invece c’era un perizoma molto sexy che non le conoscevo che stava a terra accanto al letto e poi posati sulla sedia i suoi vestiti e delle scarpe col tacco altissimo. Come la volta scorsa, ho odorato le lenzuola e ho sentito distintamente la scomoda presenza di un uomo confermata dalla scoperta di un pacchetto di sigarette (lei odia il fumo). Sono rimasto un paio di minuti fermo a pensare perchè mi mancava l’aria, mi sono allargato il collo della camicia e mi sono sdraiato sul letto perchè mi sentivo svenire. Immobile con gli occhi fissi al soffitto e la voglia di urlare, lo sguardo mi si è posato chissà perchè inavvertitamente sulla botola – di cui tanto Gabriella mi ha parlato perchè l’amministratore le chiede l’accesso per andare al vano terrazzo dove stanno le antenne Tv ed a lei da noia questa intrusione - che altro non è che uno spazio angusto e impolverato di 3 mq. Ho fatto una prova, ho salito le scale della mansarda ed aperto non con qualche difficoltà la serratura un pò arrugginita della botola. Mi sono sdraiato sul terrazzino minuscolo e tenevo aperta la botola per capire se si riusciva a vedere qualcosa. Da quella posizione scomodissima e impolverata si poteva vedere una piccola porzione del letto quella vicina alla finestra e nient’altro. Mi sono detto cento volte di essere un cretino, poi ci ho riflettuto e mi sono convinto a provare questa follia. Sono sceso al piano terra senza chiudere la porta e, per non destare sospetti, ho rimesso la chiave dentro la cassetta, poi ho risalito le scalette della mansarda ed ho riaperto la botola impolverata rischiando di tagliarmi un dito. Ho scritto a Gabriella dicendole che non avrei potuto risponderle al telefono perchè impegnato in una riunione ma che poteva mandarmi dei messaggi (non potevo farmi scoprire a parlare dal vano proprio sopra la camera da letto). Per un paio d’ore rimasi a pancia in giù ad impolverarmi nel terrazzino e chiedermi quanto fossi cretino. Ero convinto che sarei rimasto lì tutto il giorno senza senso, che ad un certo punto l’avrei anche potuta spaventare e che nel caso avrebbe avuto tutte le ragioni per mandarmi a cagare e già mi preparavo ad interrompere questa stronzata quando ad un tratto sentii aprire il portone di casa. Era Gabriella, non la vedevo ma sentivo i suoi passi mentre posava la borsa all’ingresso. Ad un certo punto la vidi anche perchè si avvicinò alla finestra per alzare la serranda e si sedette sul lato del letto che dalla botola potevo sbirciare. In un secondo però sparì di nuovo dalla mia vista, sentivo che parlava al telefono con un’amica poi per minuti non la vidi più. Capii che aveva fatto una doccia perchè tornò a sedersi sul letto e stava in accappatoio. Mi chiedevo che cosa ci facesse a quell’ora a casa e perchè non fosse a lavoro. Ad un certo punto ero anche preoccupato non stesse bene per cui le scrissi un messaggio per chiederle che stesse facendo e come stesse dato che dal pertugio della botola potevo vederla. La stronza mi mandò un messaggio per dirmi che era a lavoro e che anche lei sarebbe stata impegnatissima tutto il giorno. E invece era lì proprio sotto ai miei occhi seduta sull’angolo del lettone con l’accappatoio bianco che le avevo regalato la volta scorsa. Ad un certo punto si alzò e per un pò scomparse dalla mia vista. Qualche minuto dopo dallo spioncino della botola ricomparve nuda se non per un minuscolo miniperizoma e bella come sempre pure dall’alto. La sentivo parlare ma stavolta non al telefono e quindi mi chiesi se fosse sola. Non lo era, per mia sfortuna, dato che era vicina alla finestra e potevo vederla, si palesò con lei un tipo muscoloso completamente nudo che la tirava a se per baciarle il collo, sfilarle il miniperizoma e poi spingerla a mettersi in ginocchio per infilarle il cazzo in bocca. Ero basito. Gabriella era in ginocchio davanti a questo armadio che con la mano sinistra accompagnava il movimento della bocca di lei verso il cazzo dal quale le sue labbra non si staccavano mentre con la mano glielo masturbava. Lui rideva e faceva dei segni con le mani che non capivo dato che Gabriella era rivolta a bocca spalancata ed occhi chiusi ad ingoiare il suo cazzo e non poteva vederlo. Qualche secondo dopo, tutto fù di nuovo chiaro. Dallo spiraglio che mi ero ricavato comparve un altro palestrato che nudo appoggiò il cazzo sulla testa di Gabriella che era intenta a succhiare il cazzo dell’amico. Sembrava un porno. I due personal trainers della palestra figa si stavano per sfondare la figa di quella gran figa di mia moglie. Per mia sfortuna, il tipo che si era fatto spompinare per prima la prese e la mise sul lato del letto che da dove mi trovavo era nascosta quindi non potei vedere più nulla. Sentivo una serie di urla di lei e parolacce che le chiedevano ripetutamente di dire quanto fosse troia e rumore di palle che sbattevano nella sua fica. Ogni tanto degli sputi e schiaffi e ad un certo punto un “mi fate male” poi diventato “mi state facendo malissimo..così mi sfondate..stavolta mi sfondate davvero il culo” interrotto da un perentorio “zitta troia”. Durò così per venti minuti poi si rivestirono di fretta (Gabriella probabilmente rimase coi loro schizzi addosso) e uscirono dalla casa a distanza di pochi secondi l’uno dall’altra. Quando fui sicuro che non ci fosse più nessuno in casa scesi dalla mansarda tutto impolverato e guardai alla camera da letto dove questa volta, forse per la fretta di tornare a lavoro – si era fatta scopare in pausa pranzo - era tutto in disordine. Sul letto ancora odore di sesso e nella spazzatura due preservativi gialli vuoti. Sicuramente se li erano tolti per riempirla di sborra su tutto il corpo. L’ho chiamata per dirle che avevo anticipato il mio arrivo e che ero alla stazione. Lei, per tutta risposta, ancora prima di dirmi che era contenta del mio arrivo, mi diceva di non passare da casa senza di lei.
 
Ma come fai a reggere una situazione così?
Non so ma con tutto quello che stai passando io l'avrei già mandata affanculo(ma vedo che non ha bisogno che ce la mandi visti gli sviluppi)
Se ti va aspetto risposte,anche in privato,massima privacy da parte mia
Un saluto
Giulio
 
Lo scorso fine settimana sono tornato a trovare mia moglie a Milano. La settimana prima, un attimo prima di fare i biglietti dell’aereo, un impegno di lavoro al mercoledì mattina mi costringeva a raggiungere la città già due giorni prima e così anzichè arrivare al venerdì mi convinsi ad arrivare il martedì sera con l’ultimo aereo. A Gabriella non dissi nulla, da un lato avrei voluto farle una sorpresa e dall’altro invece avrei voluto nascondermi da lei. Il martedì sera a causa di uno sciopero arrivai tardissimo al mio albergo che distava circa 500 metri dalla sua abitazione e il mercoledì mattina già all’alba ero sul taxi per andare all’appuntamento di lavoro. Chiamai Gabriella per darle il buongiorno, mi disse che stava preparandosi per andare a lavoro e le chiesi che orari avesse per poterle organizzare eventualmente la sorpresa. Mi disse che sarebbe tornata a casa per le 19 e che al limite avrebbe tardato qualche minuto per fare un pò di spesa. Alle 14 il mio appuntamento di lavoro era terminato, così mi recai verso casa sua pur sapendo che non ci fosse e approfittando di due ragazze che stavano varcando il portone per fare ingresso entrai nell’atrio del palazzo. Una volta entrato guardai nella cassettina della posta dove la volta precedente mi aveva lasciato le chiavi e che mi aveva insegnato ad aprire con un piccolo escamotage e le chiavi erano lì. Giochicchiai un pò con la serratura ma poi la cassetta si aprì, presi la chiave ed entrai nel suo appartamento. Nel piccolo soggiorno tutto in ordine tranne due bicchieri posati sul tavolo, il bagno completamente in ordine, nella camera da letto invece c’era un perizoma molto sexy che non le conoscevo che stava a terra accanto al letto e poi posati sulla sedia i suoi vestiti e delle scarpe col tacco altissimo. Come la volta scorsa, ho odorato le lenzuola e ho sentito distintamente la scomoda presenza di un uomo confermata dalla scoperta di un pacchetto di sigarette (lei odia il fumo). Sono rimasto un paio di minuti fermo a pensare perchè mi mancava l’aria, mi sono allargato il collo della camicia e mi sono sdraiato sul letto perchè mi sentivo svenire. Immobile con gli occhi fissi al soffitto e la voglia di urlare, lo sguardo mi si è posato chissà perchè inavvertitamente sulla botola – di cui tanto Gabriella mi ha parlato perchè l’amministratore le chiede l’accesso per andare al vano terrazzo dove stanno le antenne Tv ed a lei da noia questa intrusione - che altro non è che uno spazio angusto e impolverato di 3 mq. Ho fatto una prova, ho salito le scale della mansarda ed aperto non con qualche difficoltà la serratura un pò arrugginita della botola. Mi sono sdraiato sul terrazzino minuscolo e tenevo aperta la botola per capire se si riusciva a vedere qualcosa. Da quella posizione scomodissima e impolverata si poteva vedere una piccola porzione del letto quella vicina alla finestra e nient’altro. Mi sono detto cento volte di essere un cretino, poi ci ho riflettuto e mi sono convinto a provare questa follia. Sono sceso al piano terra senza chiudere la porta e, per non destare sospetti, ho rimesso la chiave dentro la cassetta, poi ho risalito le scalette della mansarda ed ho riaperto la botola impolverata rischiando di tagliarmi un dito. Ho scritto a Gabriella dicendole che non avrei potuto risponderle al telefono perchè impegnato in una riunione ma che poteva mandarmi dei messaggi (non potevo farmi scoprire a parlare dal vano proprio sopra la camera da letto). Per un paio d’ore rimasi a pancia in giù ad impolverarmi nel terrazzino e chiedermi quanto fossi cretino. Ero convinto che sarei rimasto lì tutto il giorno senza senso, che ad un certo punto l’avrei anche potuta spaventare e che nel caso avrebbe avuto tutte le ragioni per mandarmi a cagare e già mi preparavo ad interrompere questa stronzata quando ad un tratto sentii aprire il portone di casa. Era Gabriella, non la vedevo ma sentivo i suoi passi mentre posava la borsa all’ingresso. Ad un certo punto la vidi anche perchè si avvicinò alla finestra per alzare la serranda e si sedette sul lato del letto che dalla botola potevo sbirciare. In un secondo però sparì di nuovo dalla mia vista, sentivo che parlava al telefono con un’amica poi per minuti non la vidi più. Capii che aveva fatto una doccia perchè tornò a sedersi sul letto e stava in accappatoio. Mi chiedevo che cosa ci facesse a quell’ora a casa e perchè non fosse a lavoro. Ad un certo punto ero anche preoccupato non stesse bene per cui le scrissi un messaggio per chiederle che stesse facendo e come stesse dato che dal pertugio della botola potevo vederla. La stronza mi mandò un messaggio per dirmi che era a lavoro e che anche lei sarebbe stata impegnatissima tutto il giorno. E invece era lì proprio sotto ai miei occhi seduta sull’angolo del lettone con l’accappatoio bianco che le avevo regalato la volta scorsa. Ad un certo punto si alzò e per un pò scomparse dalla mia vista. Qualche minuto dopo dallo spioncino della botola ricomparve nuda se non per un minuscolo miniperizoma e bella come sempre pure dall’alto. La sentivo parlare ma stavolta non al telefono e quindi mi chiesi se fosse sola. Non lo era, per mia sfortuna, dato che era vicina alla finestra e potevo vederla, si palesò con lei un tipo muscoloso completamente nudo che la tirava a se per baciarle il collo, sfilarle il miniperizoma e poi spingerla a mettersi in ginocchio per infilarle il cazzo in bocca. Ero basito. Gabriella era in ginocchio davanti a questo armadio che con la mano sinistra accompagnava il movimento della bocca di lei verso il cazzo dal quale le sue labbra non si staccavano mentre con la mano glielo masturbava. Lui rideva e faceva dei segni con le mani che non capivo dato che Gabriella era rivolta a bocca spalancata ed occhi chiusi ad ingoiare il suo cazzo e non poteva vederlo. Qualche secondo dopo, tutto fù di nuovo chiaro. Dallo spiraglio che mi ero ricavato comparve un altro palestrato che nudo appoggiò il cazzo sulla testa di Gabriella che era intenta a succhiare il cazzo dell’amico. Sembrava un porno. I due personal trainers della palestra figa si stavano per sfondare la figa di quella gran figa di mia moglie. Per mia sfortuna, il tipo che si era fatto spompinare per prima la prese e la mise sul lato del letto che da dove mi trovavo era nascosta quindi non potei vedere più nulla. Sentivo una serie di urla di lei e parolacce che le chiedevano ripetutamente di dire quanto fosse troia e rumore di palle che sbattevano nella sua fica. Ogni tanto degli sputi e schiaffi e ad un certo punto un “mi fate male” poi diventato “mi state facendo malissimo..così mi sfondate..stavolta mi sfondate davvero il culo” interrotto da un perentorio “zitta troia”. Durò così per venti minuti poi si rivestirono di fretta (Gabriella probabilmente rimase coi loro schizzi addosso) e uscirono dalla casa a distanza di pochi secondi l’uno dall’altra. Quando fui sicuro che non ci fosse più nessuno in casa scesi dalla mansarda tutto impolverato e guardai alla camera da letto dove questa volta, forse per la fretta di tornare a lavoro – si era fatta scopare in pausa pranzo - era tutto in disordine. Sul letto ancora odore di sesso e nella spazzatura due preservativi gialli vuoti. Sicuramente se li erano tolti per riempirla di sborra su tutto il corpo. L’ho chiamata per dirle che avevo anticipato il mio arrivo e che ero alla stazione. Lei, per tutta risposta, ancora prima di dirmi che era contenta del mio arrivo, mi diceva di non passare da casa senza d
Ciao prima di tutto complimenti per il racconto ben scritto. Se continuare o meno questo rapporto lo devi decidere solo te. Certo non è facile sopportare una tale situazione, visto chissà quante altre corna ti avrà fatto che non sai, ma questa è la vita che dovrai sopportare se continui
 
la storia è un po' tirata, ma a questo mondo ci sta tutto, per carità...

Ma è inverosimile che una donna possa andare in giro con quel tailleur con le tette di fuori, siamo seri, su....
Un conto alla sera in vacanza al mare....
 
la storia è un po' tirata, ma a questo mondo ci sta tutto, per carità...

Ma è inverosimile che una donna possa andare in giro con quel tailleur con le tette di fuori, siamo seri, su....
Un conto alla sera in vacanza al mare....
La foto del Tailleur è in camera d’albergo ad ottobre per un viaggio di lavoro. Non è andata in giro così.. l’ha scattata come provocazione.
 
Ieri per impegni di lavoro non sono riuscito a sentire telefonicamenteGabriella dalle 9 del mattino alle 19 circa.
Glielo avevo preventivato e lo sapeva, ero in viaggio ed avrei avuto il telefono staccato per un pò. Una volta atterrato, ho acceso il telefono e l’ho chiamata. Non mi ha risposto. Mentre aspettavo la valigia ho provato a richiamarla col Facetime ma anche stavolta non ha risposto. Sono passati circa venti minuti e approfittando del tragitto in taxi l’ho richiamata questa volta al telefono ma neppure in questo caso ha risposto.
A distanza di pochi secondi ecco che il display del mio telefono si illumina, era lei, probabilmente a causa delle mie tante chiamate perse tra quelle voce e le altre Facetime ha cliccato inavvertitamente sul tasto della videochiamata pensando di stare parlando al telefono. Fatto sta che per un attimo, prima che erroneamente poggiasse il telefono all’orecchio non accorgendosi che aveva attivato il video, l’ho vista dentro un camerino di un bel negozio – forse la Rinascente - che provava dell’intimo sexy e ridendo faceva cenno di far silenzio a qualcuno fuori dallo spogliatoio. In quel frame, quando lei ha aperto la conversazione video – pensando fosse audio – sono arrivato a vedere soltanto per un istante – si trovava in piedi e probabilmenteaveva il telefono appoggiato allo sgabello – i suoi magnifici seni in questo reggiseno sexy nero dal quale sporgevano i capezzoli e null’altro se non una pettinatura che non aveva l’ultima volta che l’ho incontrata. In sintesi: aveva deciso di richiamarmi dopo tutte le chiamate perse, aveva addosso questo reggiseno sexy che stava provando e probabilmente un altrettanto sexy slip, si è abbassata per prendere il cellulare da una panca dentro lo spogliatoio e quando ha schiacciato “chiama” l’ho vista piegata a mostrarmi – inavvertitamente - i seni sullo schermo. Quando ha capito che erroneamente aveva attivato il Facetime ha subito chiuso la chiamata e mi ha richiamato senza video. E’ stata molto carina, affettuosa. Ma da allora resto col pensiero se mai quel completo supersexy fosse per me e soprattutto chi fosse la persona a cui chiedeva di far silenzio per non farsi sentire.
 
Ieri per impegni di lavoro non sono riuscito a sentire telefonicamenteGabriella dalle 9 del mattino alle 19 circa.
Glielo avevo preventivato e lo sapeva, ero in viaggio ed avrei avuto il telefono staccato per un pò. Una volta atterrato, ho acceso il telefono e l’ho chiamata. Non mi ha risposto. Mentre aspettavo la valigia ho provato a richiamarla col Facetime ma anche stavolta non ha risposto. Sono passati circa venti minuti e approfittando del tragitto in taxi l’ho richiamata questa volta al telefono ma neppure in questo caso ha risposto.
A distanza di pochi secondi ecco che il display del mio telefono si illumina, era lei, probabilmente a causa delle mie tante chiamate perse tra quelle voce e le altre Facetime ha cliccato inavvertitamente sul tasto della videochiamata pensando di stare parlando al telefono. Fatto sta che per un attimo, prima che erroneamente poggiasse il telefono all’orecchio non accorgendosi che aveva attivato il video, l’ho vista dentro un camerino di un bel negozio – forse la Rinascente - che provava dell’intimo sexy e ridendo faceva cenno di far silenzio a qualcuno fuori dallo spogliatoio. In quel frame, quando lei ha aperto la conversazione video – pensando fosse audio – sono arrivato a vedere soltanto per un istante – si trovava in piedi e probabilmenteaveva il telefono appoggiato allo sgabello – i suoi magnifici seni in questo reggiseno sexy nero dal quale sporgevano i capezzoli e null’altro se non una pettinatura che non aveva l’ultima volta che l’ho incontrata. In sintesi: aveva deciso di richiamarmi dopo tutte le chiamate perse, aveva addosso questo reggiseno sexy che stava provando e probabilmente un altrettanto sexy slip, si è abbassata per prendere il cellulare da una panca dentro lo spogliatoio e quando ha schiacciato “chiama” l’ho vista piegata a mostrarmi – inavvertitamente - i seni sullo schermo. Quando ha capito che erroneamente aveva attivato il Facetime ha subito chiuso la chiamata e mi ha richiamato senza video. E’ stata molto carina, affettuosa. Ma da allora resto col pensiero se mai quel completo supersexy fosse per me e soprattutto chi fosse la persona a cui chiedeva di far silenzio per non farsi sentire.
E certe mica era per te. Sicuramente sarà per le scopate che si fa con gli altri. Quello che sei ormai è chiaro. Ma dove l'hai trovata?
 
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