Esperienza reale La ragazza fedele in vacanza

faber727

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Salve a tutti, sono nuovo di questo forum, ma un mio amico molto stretto mi ha consigliato di farmi un giro e, perché no, di raccontare una mia esperienza che considero assurda di cui gli avevo parlato.

Ho 23 anni, mi chiamo Alessio e l’anno scorso con due amici, che chiameremo per comodità Vincenzo e Lorenzo, ci siamo recati in una nota località balneare italiana, famosa per la bellezza delle sue spiagge, della quale non specificherò il nome per tenere la storia il più riservato possibile.

È doverosa una premessa, riguardante vari aspetti in modo che la lettura vi risulti il più scorrevole possibile, anche se probabilmente per questioni di tempo dovrò spezzare la narrazione in diverse parti (spero il meno possibile).

Inizio col dire che nonostante la nostra giovane età sia io che i miei due amici abbiamo deciso di optare per una vacanza molto rilassante e più “turistica”, per così dire.
Una volta prenotata la logistica, ci restava solo da trovare un alloggio, che grazie ad agganci tramite la famiglia di Vincenzo, non abbiamo faticato a rintracciare, e anche a buon prezzo.
La posizione rimaneva un po’ più nell’entroterra ma non era un problema visto che avevamo la macchina, che oltretutto avremmo usato per spostarci e vedere le varie spiagge.
La casa era una villetta su due piani, in una strada privata, preceduta da altre due villette prima di immettersi nella strada provinciale sottostante.
Avevamo affittato il piano di sopra, mentre quello di sotto era effettivamente la residenza di mare dei proprietari, che in quel periodo per motivi lavorativi non la occupavano.
Questo è un dettaglio che più avanti sarà importante ricordare.
Il piano di sopra comunque era un ottima sistemazione, salotto/cucina con grande balcone con tavolino da cui si vedeva l’orizzonte col mare, due camere e un bagno, abbastanza spazioso.
Nella zona salotto molto ampia c’erano ben 2 divani da tre posti ciascuno e due poltrone, oltre al tavolo da pranzo.
Insomma, una casa perfetta per rilassarsi e forse anche sopra gli standard, visto anche il prezzo di favore.

Visto che vi ho parlato esaurientemente di tutto quello che farà da sfondo alla mia storia, direi di iniziare.
(Per quanto riguarda i discorsi diretti, andrò un po’ a memoria e sicuramente cercherò di rattoppare qua e là dove non mi ricordo).

Dopo il primo giorno passato in spiaggia, la sera decidiamo di uscire a bere qualcosa ma vista la necessità di un guidatore designato, capiamo presto che anche appresa la presenza di tanti posti di blocco, l’indomani è necessario rifornirci di alcolici per conto nostro, anche se la discussione è, come per tutti i gruppi di maschi, come trovare da scopare rimanendo in casa a bere.
La mattina quindi ci svegliamo di buon ora vista la scadente serata e ci rechiamo al supermercato, forse esagerando un po’ ma facendo una bella scorta.
Nel tornare a casa per deporre i viveri, ci accorgiamo della presenza di due macchine parcheggiate davanti alla villetta sotto alla nostra, ma non ci facciamo granché caso e ci rechiamo in un’altra spiaggia in macchina.
A una certa ora torniamo a casa (e le due macchine non ci sono più), ci facciamo la doccia a turno e ci mettiamo sul terrazzo aspettando l’ora di cena.

Intorno alle 18:30, le due macchine parcheggiano di nuovo e da queste scendono 5 ragazze, più o meno della nostra età, qualcuna con un pareo, qualcuna con shorts e maglietta che entrano nella villetta sotto alla nostra, e vi lascio immaginare la nostra reazione alla visione di quella maestosa botta di culo, che risolveva in buona parte il problema che ci aveva attanagliato la sera prima.
Finita l’euforia, ceniamo in terrazzo e nel frattempo la musica nella villetta delle ragazze si ferma e viene sostituita da versi di disappunto, quando una di loro ci nota dalla terrazza e ci chiama, riferendoci che l’acqua in casa loro manca e di controllare se è così anche per noi.
Controllato che a noi funzionasse tutto regolarmente, Vincenzo scende da loro e risale poco dopo con una delle ragazze, che chiameremo Sara, lei con in mano una pentola, che era salita da noi per riempire d’acqua per la pasta.
Sara era qualcosa di assurdo, indossava un pareo bianco, aperto davanti, attraverso il quale si notava un grosso seno, rotondo e abbastanza sodo, pressato dal costume, mentre il culo era anch’esso bello tondo e grosso al punto giusto, un fisichetto in carne ma di quelli arrapanti, oltre a una faccia molto provocante e bella da vedere.
Riempita la padella, comunque, Sara ci ringrazia e torna a casa, dopo averci chiesto da dove venivamo e quanti anni avessimo, più qualche chiacchiera del più e del meno.
Vincenzo non fa nemmeno in tempo a guardarla scendere le nostre scale che subito esclama: “Questa è mia raga!”
La litigata che è partita dopo ve la potete figurare bene dopo aver letto la sua descrizione.

Comunque fra commenti e cose varie finiamo di mangiare e osserviamo loro preparare la tavola nel loro terrazzo e prepararsi per la cena, senza togliersi i vestiti con cui erano arrivate.

Come già detto, quella serata l’avevamo pensata in casa, a bere e guardare un film, convinti anche da quell’evento miracoloso, che però ci arrovellavamo per portare a nostro vantaggio.
Nonostante non avessimo problemi estetici, vista la cura del corpo a cui tenevamo tutti e tre, salvo qualche inciucio e una relazione di Vincenzo di alcuni mesi, non avevamo granché esperienza nel rimorchio, quindi era diventato l’argomento di discussione dalla fine della cena per tutta l’ora successiva (il classico vado io, vai tu che non si risolve mai)

Continuo più tardi…
 
Salve a tutti, sono nuovo di questo forum, ma un mio amico molto stretto mi ha consigliato di farmi un giro e, perché no, di raccontare una mia esperienza che considero assurda di cui gli avevo parlato.

Ho 23 anni, mi chiamo Alessio e l’anno scorso con due amici, che chiameremo per comodità Vincenzo e Lorenzo, ci siamo recati in una nota località balneare italiana, famosa per la bellezza delle sue spiagge, della quale non specificherò il nome per tenere la storia il più riservato possibile.

È doverosa una premessa, riguardante vari aspetti in modo che la lettura vi risulti il più scorrevole possibile, anche se probabilmente per questioni di tempo dovrò spezzare la narrazione in diverse parti (spero il meno possibile).

Inizio col dire che nonostante la nostra giovane età sia io che i miei due amici abbiamo deciso di optare per una vacanza molto rilassante e più “turistica”, per così dire.
Una volta prenotata la logistica, ci restava solo da trovare un alloggio, che grazie ad agganci tramite la famiglia di Vincenzo, non abbiamo faticato a rintracciare, e anche a buon prezzo.
La posizione rimaneva un po’ più nell’entroterra ma non era un problema visto che avevamo la macchina, che oltretutto avremmo usato per spostarci e vedere le varie spiagge.
La casa era una villetta su due piani, in una strada privata, preceduta da altre due villette prima di immettersi nella strada provinciale sottostante.
Avevamo affittato il piano di sopra, mentre quello di sotto era effettivamente la residenza di mare dei proprietari, che in quel periodo per motivi lavorativi non la occupavano.
Questo è un dettaglio che più avanti sarà importante ricordare.
Il piano di sopra comunque era un ottima sistemazione, salotto/cucina con grande balcone con tavolino da cui si vedeva l’orizzonte col mare, due camere e un bagno, abbastanza spazioso.
Nella zona salotto molto ampia c’erano ben 2 divani da tre posti ciascuno e due poltrone, oltre al tavolo da pranzo.
Insomma, una casa perfetta per rilassarsi e forse anche sopra gli standard, visto anche il prezzo di favore.

Visto che vi ho parlato esaurientemente di tutto quello che farà da sfondo alla mia storia, direi di iniziare.
(Per quanto riguarda i discorsi diretti, andrò un po’ a memoria e sicuramente cercherò di rattoppare qua e là dove non mi ricordo).

Dopo il primo giorno passato in spiaggia, la sera decidiamo di uscire a bere qualcosa ma vista la necessità di un guidatore designato, capiamo presto che anche appresa la presenza di tanti posti di blocco, l’indomani è necessario rifornirci di alcolici per conto nostro, anche se la discussione è, come per tutti i gruppi di maschi, come trovare da scopare rimanendo in casa a bere.
La mattina quindi ci svegliamo di buon ora vista la scadente serata e ci rechiamo al supermercato, forse esagerando un po’ ma facendo una bella scorta.
Nel tornare a casa per deporre i viveri, ci accorgiamo della presenza di due macchine parcheggiate davanti alla villetta sotto alla nostra, ma non ci facciamo granché caso e ci rechiamo in un’altra spiaggia in macchina.
A una certa ora torniamo a casa (e le due macchine non ci sono più), ci facciamo la doccia a turno e ci mettiamo sul terrazzo aspettando l’ora di cena.

Intorno alle 18:30, le due macchine parcheggiano di nuovo e da queste scendono 5 ragazze, più o meno della nostra età, qualcuna con un pareo, qualcuna con shorts e maglietta che entrano nella villetta sotto alla nostra, e vi lascio immaginare la nostra reazione alla visione di quella maestosa botta di culo, che risolveva in buona parte il problema che ci aveva attanagliato la sera prima.
Finita l’euforia, ceniamo in terrazzo e nel frattempo la musica nella villetta delle ragazze si ferma e viene sostituita da versi di disappunto, quando una di loro ci nota dalla terrazza e ci chiama, riferendoci che l’acqua in casa loro manca e di controllare se è così anche per noi.
Controllato che a noi funzionasse tutto regolarmente, Vincenzo scende da loro e risale poco dopo con una delle ragazze, che chiameremo Sara, lei con in mano una pentola, che era salita da noi per riempire d’acqua per la pasta.
Sara era qualcosa di assurdo, indossava un pareo bianco, aperto davanti, attraverso il quale si notava un grosso seno, rotondo e abbastanza sodo, pressato dal costume, mentre il culo era anch’esso bello tondo e grosso al punto giusto, un fisichetto in carne ma di quelli arrapanti, oltre a una faccia molto provocante e bella da vedere.
Riempita la padella, comunque, Sara ci ringrazia e torna a casa, dopo averci chiesto da dove venivamo e quanti anni avessimo, più qualche chiacchiera del più e del meno.
Vincenzo non fa nemmeno in tempo a guardarla scendere le nostre scale che subito esclama: “Questa è mia raga!”
La litigata che è partita dopo ve la potete figurare bene dopo aver letto la sua descrizione.

Comunque fra commenti e cose varie finiamo di mangiare e osserviamo loro preparare la tavola nel loro terrazzo e prepararsi per la cena, senza togliersi i vestiti con cui erano arrivate.

Come già detto, quella serata l’avevamo pensata in casa, a bere e guardare un film, convinti anche da quell’evento miracoloso, che però ci arrovellavamo per portare a nostro vantaggio.
Nonostante non avessimo problemi estetici, vista la cura del corpo a cui tenevamo tutti e tre, salvo qualche inciucio e una relazione di Vincenzo di alcuni mesi, non avevamo granché esperienza nel rimorchio, quindi era diventato l’argomento di discussione dalla fine della cena per tutta l’ora successiva (il classico vado io, vai tu che non si risolve mai)

Continuo più tardi…
Ho pubblicato perché non ero sicuro che rimanesse la bozza e non volevo perdere tutto, ora posso continuare…

Insomma, non sapevamo proprio come abbordarle e la cosa ci aveva abbastanza abbattuto, quindi cominciamo ad affogare la cosa nell’alcol e a vederci un film per sdrammatizzare.
Dopo pochi minuti, ci suona il campanello, era di nuovo Sara, che stavolta ci chiedeva se era possibile per loro usare velocemente la nostra doccia, visto che il problema dell’acqua persisteva e loro avevano in programma di uscire.
Vincenzo che era il più interessato è quello con un po’ di esperienza in più, in uno slancio solitario le dice che va bene e che può chiamare le sue amiche, e che possono portare l’occorrente senza problemi.
Quando Sara se ne va, ci guardiamo perplessi e Vincenzo propone di usare tutta la nostra spavalderia e chiedere alle ragazze un pompino per uno in cambio della doccia:

V: “è il miglior modo per combinare subito qualcosa, sennò ce la fanno annusare e basta”
Io: “si ma poi se si scandalizzano perdi anche queste”
V: “ma dai bro, sono in vacanza, si può anche rischiare”
L: “questo è vero, ma se ci capitano 3 cessi a farceli? Non è detto che sia per forza Sara e le altre non si sono nemmeno viste bene”
Io: “stai zitto che lo metteresti anche nella presa della corrente, basta che si scelgano noi”
L: “si e secondo te queste di fanno scegliere”
V: “sono loro che hanno bisogno della doccia, e lo sai come sono fatte le donne”
L: “arrivano, o proviamo o non proviamo”
V: “fate fare a me, tranquilli”
Io: “se finisco in caserma per colpa tua ti gonfio”

Le ragazze arrivano alla nostra porta e Vincenzo apre, invitandole ad entrare.
Apparte Sara che avevamo già conosciuto, l’unica che risalta ai miei occhi è Ginevra, castana, occhi marroni, alta il giusto, con un fisico a pera, e quella che a occhio e croce mi sembra una seconda, più un culo bello tozzo, ma carnoso e sodo, sopra due cosce grosse.
La cosa che mi faceva più sesso oltre al viso grazioso (ma da porca, me ne renderò conto un po’ più avanti) era proprio quel culone, grasso ma non esagerato, o almeno era quello che potevo vedere dagli shorts, ovviamente di sfuggita.
Le altre non avevano granché di interessante (riporterò anche loro con nomi di fantasia, chiaramente), una (Elena) era molto magra e poco attraente, un’altra (di nome Margherita) era un donnone di 1,85m, robustella e con qualche curva, ma accompagnate da un viso tutt’altro che attraente.
C’era poi Alessia, che era sì alta anche lei sul metro e ottanta, ma snella e senza grandi curve, bionda occhi marroni con lineamenti abbastanza provocanti, ma molto nella media.
Non so perché ma ho proprio pensato che quest’ultima fosse una adatta per i gusti di Lorenzo.
Fra noi ci guardiamo con un leggero disappunto mentre Vincenzo le invita ad appoggiare la loro roba e accomodarsi, per poi chiedere a Sara di parlare un attimo.
Come immaginavo, le fa proprio la richiesta sconcia, che però lei non sembra accusare particolarmente, anche se chiede subito di parlarne con le ragazze.

Si riuniscono quindi nel salotto mentre noi ci mettiamo in terrazzo a fumare una sigaretta, e dopo 5 minuti escono tutte, qualcuna con una faccia schifata, chiedendo se non ci fossero altri modi.
Lorenzo prende la palla al balzo chiedendo loro dei soldi, in un tono molto beffardo che non era solito adottare.
Loro si guardano preoccupate rispondendo quasi subito che con i soldi sono tutte molto precise ed essendo tutte universitarie, non hanno molto da parte.

V: “mi dispiace ragazze, ma cercate di capire, se magari finisce l’acqua anche a noi, non ci abbiamo guadagnato nulla”
Io: “e poi non è che vi chiediamo di buttarvi giù, ma semplicemente di fare una cosa che magari piace anche a voi, niente di più”
Alessia: “si ma che modi sono, vi abbiamo chiesto un favore”
L: “e noi lo chiediamo a voi”
S: “va bene, Ginevra ed Elena sono fidanzate, e hanno già rifiutato, a questo punto rimaniamo io, Alessia e Margherita”

Terrorizzato dal fatto che potesse capitarmi Margherita, che non mi ispirava assolutamente niente, mi sono opposto energicamente:

Io: “non ci siamo capiti, scegliamo noi, sennò niente, mi dispiace”
G: “che grande stronzo, hai anche le pretese”
Io: “ho anche l’acqua per la doccia!”
G, E, M: “ma vaffanculo, stronzo!”

Sara cercava di calmare un po’ le tensioni e Vincenzo, da buon leccaculo, la appoggiava.
Nel mentre io e Lorenzo, abbastanza strafottenti, discutevamo su quale fosse la migliore da scegliere, accordato che Sara avesse già una certa sintonia con Vincenzo, non senza un po’ di invidia verso il nostro compare.
Come mi aspettavo, alla fine lui decide di scegliere Alessia, mentre io ho l’unica scelta plausibile in Ginevra, seppur fidanzata.

Ovviamente declina l’offerta e le sue amiche, tutte ormai decise a fare la doccia e anche in fretta, se la prendono in modo molto acceso con lei, mentre noi rimaniamo inamovibili sulla nostra posizione, cioè che se anche solo una scelta da noi si rifiuta, non se ne fa di nulla.
Per una volta io e i miei amici eravamo d’accordo veramente sul giocare su un’occasione probabilmente irripetibile, una botta di culo epocale.

Continua…
 
Non voglio fare pezzi troppi lunghi, ma so che state aspettando l’azione, perciò sacrificherò un’oretta di sonno per passare alla parte corposa.

Gli animi si erano riaccesi fra le ragazze, con anche Sara che ora dava contro Ginevra, che però era decisa a non fare niente.
Dopo un tempo che sarà stato circa una mezz’oretta, le ragazze si rassegnano e fanno appello alla loro ragione, appoggiando la scelta della loro amica.
Considerate che saranno state circa le 22, perciò senza doccia (un paio di loro erano andate a controllare invano se fosse tornata l’acqua) e vista la tarda ora per uscire, avevano accettato tutte di buon grado il nostro invito a bere e guardare un film.
Il salotto aveva 8 posti, perfetti per quanti eravamo, ma Ginevra non aveva voluto avvicinarsi a nessuno di noi uomini, specialmente a me, quindi era su uno dei due divani con Elena, mentre io mi ero preso una poltrona e l’altra se l’era presa Vincenzo, che furbamente aveva invitato Sara a sedersi sulle sue gambe, mentre il divano rimanente era occupato da Margherita, Alessia e, accanto a lei, Lorenzo.
Avevamo di tutto da bere, ma quello che le ragazze apprezzarono di più fu tequila con sale e limone.
Anche Ginevra ne bevve un paio, ma era evidentemente molto attenta a non perdere il controllo, e spesso attaccata al cellulare.
Ovviamente sia Vincenzo che Lorenzo andarono a segno, con il primo che allungava le mani e non poco, anche se Sara sembrava apprezzare molto.
Devo ammettere di essere stato fiero dei miei compagni, poiché entrambi alla richiesta delle rispettive ragazze di spostarsi in camera, avevano resistito ritirando fuori la questione del pompino mancato, e sinceramente la cosa mi ha fatto molto piacere, da uomo so bene quanto sia difficile dire di no, specialmente a una come Sara.

La serata poi si è conclusa al termine del film, giustamente bere insieme aveva un po’ rotto l’imbarazzo creato dalla situazione precedente, ma c’era ancora una certa tensione nell’aria, quindi le ragazze ci hanno salutato e sono tornate a casa loro (gli abbiamo concesso un secchio d’acqua per lavarsi i denti, ci sentivamo leggermente delle merde, ma soddisfatti di non aver mollato).
Mi sono beccato inevitabilmente un bel po’ di offese quando sono rimasto coi miei amici, soprattutto da Vincenzo, ma erano abbastanza sereni, seppur rosicassero entrambi.

Il giorno dopo ci siamo svegliati un po’ più tardi, avevamo bevuto non poco e quando sono uscito in terrazzo per fumare, ho notato che le macchine delle ragazze già non c’erano.
Ci siamo preparati un paio di panini e siamo partiti alla volta di una terza spiaggia.
Arrivati lì Lorenzo, che ha una certa memoria, notò nel parcheggio una macchina simile a quella delle ragazze, e la speranza si accese in tutti noi.
La spiaggia era abbastanza affollata, ma essendo libera non è stato difficile individuare il gruppetto, così Vincenzo decide di scrivere a Sara in modo del tutto casuale per poi avere la conferma che fossero loro e farle capire che (altra bella coincidenza) anche noi eravamo in quella spiaggia.
Così Sara, forse con riluttanza da parte delle altre, ci invita a metterci accanto a loro.
Trovammo così uno spazietto che casualmente era proprio dietro i loro teli.
La giornata non fu niente di incredibile, anche Vincenzo che sembrava un po’ più avvantaggiato, si limitava a chiacchierare con Sara e al massimo era arrivato ad abbracciarla da dietro in acqua, ma sempre in un contesto amichevole.
La cosa positiva fu che oltre a vedere bene i corpi di tutte (Sara era qualcosa di illegale), potei vedere finalmente anche tutte le curve di Ginevra, il cui culo, seppur pieno di cellulite, me lo faceva venire durissimo.
Proprio con lei ero riuscito quel giorno a trovare qualche punto di contatto, e a cancellare un po’ dei nervi della sera prima, seppur rimanesse abbastanza distaccata.
Probabilmente anche avendo visto il mio fisico palestrato, curato e definito, si era un po’ aperta verso di me.

Tornammo a casa tutti insieme intorno alle 17, poiché a quell’ora sarebbe arrivato il responsabile a casa loro per il guasto dell’acqua, che mancava anche quella mattina.
A quanto pare risolse ben poco, perché dopo una mezz’oretta vedemmo le ragazze provare a lavarsi con il tubo dell’acqua in giardino.
Sara scherzava e commentava, ma era evidentemente scocciata dalla situazione, tanto da rifiutarsi di lavarsi in quel modo.
Solo poco dopo verrò a sapere che a mali estremi si era inventata di essersi scopata il ragazzo di Ginevra per smuoverla un po’.
Alle 18:30 infatti bussarono alla nostra porta Sara, Ginevra e Alessia, con al seguito anche Elena e Margherita.
Ginevra era visibilmente incazzata, tanto da non guardare neanche Sara, che appena entrata aveva preso Vincenzo per un braccio e se l’era portato in una camera da letto.
Lorenzo e Alessia non erano stati da meno e si erano infilati con meno scene nell’altra camera.
A quel punto, fatte accomodare Elena e Margherita, mi rivolsi a Ginevra:

Io: “che c’è, hai cambiato idea?”
G: “non voglio troppe scene, ti faccio sto pompino e siamo tutti contenti, okay?”
Io: “ottimo, andiamo in bagno, così una volta finito tolgo il disturbo e ti lascio fare la tua doccia”
G: “non vedo molte altre stanze, e sicuramente non lo farò qui davanti a loro”
Io: “nessuno vuole turbarle, andiamo”

Le faccio strada verso il bagno e chiudo la porta dietro di me.
Lei si inginocchia di fronte a me, ma io la fermo subito.

Io: “senti anche io dovrei farmi la doccia, perché non entriamo così intanto mi avvantaggio? Poi è tutta tua, promesso!”

Lei alza lo sguardo incazzata nera, ma mormora un “va bene” fra i denti e comincia a spogliarsi, mentre io resto immobile, abbastanza divertito dalla cosa, lo ammetto.

G: “vuoi fare la doccia vestito?”
Io: “sinceramente pensavo che mi aiutassi tu a togliermi tutto”
G: “oh dio santo…che incubo”

Seppur leggermente riluttante, si fece la coda e si inginocchiò di nuovo, tutta nuda, e mi abbassò i pantaloncini e le mutande.
Non ho una dotazione esagerata, ma è sicuramente sopra la media, sarà intorno ai 22 cm, ma la cosa che apprezzo di più del mio cazzo è l’ottima circonferenza.
Non vi sto a dire che vedendoselo rimbalzare davanti, duro com’era per averla vista nuda, ogni segno di incupimento sul suo viso sparì, lasciando spazio a una sorpresa e una risata maliziosa.
Cominciò a leccare l’asta dal basso, continuando a guardarmi con una faccia da porca che all’inizio non avevo nemmeno intravisto in lei, per poi prenderlo in bocca, senza togliermi gli occhi di dosso.
Avrei tanto voluto domandarle del suo ragazzo, ma decisi di tenermi la domanda per dopo, mi sembrava più saggio.
Il pompino divenne via via più appassionato, e lei si rivelò una gran bocchinara, anche se evidentemente non era abituata granché a un cazzo di grosse dimensioni, anche se spesso provava a prenderselo tutto in bocca.
Non mi ci volle molto per venire, giusto il tempo di togliermi la maglietta e vederla salire con la mano a tastare i miei addominali, con quella faccia da porca che continuava a sorridermi e farmi complimenti per il mio cazzo.
Le sono venuto in faccia all’improvviso, ma il suo sorriso, e il fatto che ne aveva ingoiata un po’, mi suggerì che aveva gradito molto.
Si alzò per andare a pulirsi e io mi affrettai in doccia, lavandomi un po’ sommariamente e prendendo l’accappatoio.

Io: “bene, accordo rispettato, e anche molto bene direi…immagino che anche le altre due abbiamo rispettato la promessa, quindi adesso vado a dire alle ragazze in salotto che appena hai finito tu con la doccia, hanno il via libera”
G: “beh…in realtà…dovresti lavarti un po’ più a fondo…”
Io: “non ti preoccupare, farò dopo magari”
Afferrò l’accappatoio mentre me lo avvolgevo intorno e lo strattonò.
G: “intendo dire che possiamo risparmiare un po’ d’acqua…”

Mi afferrò il cazzo mentre mi infilava la lingua in bocca, guidandomi (o meglio, trainandomi per il cazzo!) dentro la doccia.
Superata la sorpresa iniziale, cominciai a palparle il culone, rendendomi conto con piacere di quanto fosse sodo e grosso al tatto.
Dopo aver acceso l’acqua calda, mi spinse contro il muro e si rimise a succhiarmi il cazzo, col getto della doccia che le bagnava il culo.
In pochissimo tempo, era riuscita a far tornare il mio cazzo durissimo.
Si teneva alla mia coscia mentre lo succhiava con passione, ancor più di poco prima, rischiando di farmi venire nuovamente.
Si staccò finalmente e si appoggiò al muro, inarcando la schiena e strusciando il culo contro la punta del mio cazzo.
Guardando quel culo enorme e sodo davanti a me, non aspettai niente a infilarmici, e la sua figa completamente fradicia mi suggerì che non avevo sbagliato.
Le presi una tetta da sotto mentre le tenevo l’altra mano sul culo, pompando duramente il mio cazzo dentro di lei, che gemeva e urlava il mio nome godendo tantissimo.
Durai più di quanto pensassi, tanto che lei venne anche mentre la scopavo, confidandomi che era la primissima volta che qualcuno la faceva venire.
Come pensavo, la sua figa era molto stretta, e mi ci vollero diversi colpi per abituarla alle mie dimensioni.
Le davo ripetute pacche sul culo e lei si girava con quella faccia da porca e un sorriso soddisfatto.
Dopo un po’, lei era arrivata addirittura a chiedermi quanto durassi, l’ho fatta girare e inginocchiare, dopo avermelo preso in bocca con voracità per qualche secondo, l’ho inondata con una quantità di sperma impensabile per essere la seconda sborrata nel giro di una ventina di minuti.

G: “avevi ragione, avrebbe potuto piacermi”
Io: “adesso lo sai”
Si leccava lo sperma intorno alla bocca, facendomi impazzire.
Io: “ma il tuo ragazzo?”
G: “sti cazzi”
A quella frase non ho ancora idea di come ma mi si indurì di nuovo, e lei notandolo si ributtò in un lungo pompino, che terminai nella sua bocca con un paio di spruzzi, che lei ingoiò senza farsi problemi.

Una volta che si era ripulita, ci insaponammo l’un l’altra e ci lavammo, per poi rivestirci e uscire dal bagno, dove scoprimmo di essere stati per circa 40 minuti.



Continuo domani!
 
Eccomi di nuovo, probabilmente questa parte sarà un po’ più corta, scrivo giusto per portarmi avanti con la narrazione.

Una volta usciti dal bagno, troviamo i miei amici e le sue amiche a bere in salotto, e sbucando dal corridoio inizia una mini ovazione generale e commenti sui rumori sentiti poco prima.
Ginevra era molto più rilassata e serena, anche se notavo sguardi di astio verso Sara, che infatti dopo poco si alza e con l’appoggio delle altre amiche rivela a Ginevra che in realtà non era mai stata col suo ragazzo ma in realtà voleva sbloccarla un po’ per poter fare quella benedetta doccia.
Cala un silenzio assurdo, visto che tutti noi aspettavamo una reazione rabbiosa ed energica di Ginevra, che però si limita a sorridere:

G: “menomale, non volevo perdere un’amica”
S: “scusami, ho dovuto agire d’istinto, ma non ne potevo più”
G: “non c’è problema, mi hai fatto fare una bella scoperta”

Nel pronunciare l’ultima frase, Ginevra mi palpa il cazzo da sopra i pantaloncini davanti a tutti/e, essendo seduti accanto sul divano.
A quel gesto le sue amiche si guardano con un misto fra sconcerto e divertimento, poi lei spiazza di nuovo i presenti limonandomi con tanto di morso sul labbro.
In quel momento ho capito che si era risvegliato qualcosa in lei che forse nemmeno lei stessa aveva idea di avere dentro.

Le altre due ragazze decidono di fare la doccia, mentre Sara e Vincenzo e Alessia e Lorenzo si chiudono nelle rispettive camere.
Rimango quindi solo in salotto con Ginevra che senza perdere un attimo si mette in ginocchio di fronte al divano e mi abbassa i pantaloncini, prendendo il mio cazzo in mano e ammirandolo con gli occhi pieni di desiderio.
Un po’ confuso dalla situazione, decido di rischiare:

Io: “senti riguardo a poco fa, se ho capito bene mi hai fatto un pompino solo perché eri convinta che il tuo ragazzo ti avesse tradita con Sara?”
G: “ero incazzata nera, avevo bisogno di sfogarmi”
Io: “ma ora che hai saputo che era una cazzata non hai ripensamenti?”
G: “dal momento in cui ho visto questo cazzo, non ci ho più capito niente Ale”
Io: “ehm…grazie ahahah, ma adesso come farai col tuo ragazzo?”
G: “non c’è bisogno di dirglielo, voglio solo godermi quello che questa vacanza ha da offrirmi ora, diciamo che dovrò ringraziare particolarmente Sara.”

Non fa in tempo a finire di parlare che ha già il mio cazzo in bocca, mettendosi a leccarlo e succhiarlo, arrivando stavolta senza problemi anche a prenderselo tutto.
La sua faccia soddisfatta favoriva la mia erezione, ma sinceramente in quel momento non ne potevo veramente più.
Dopo poco si alza e dopo essersi spogliata, trascinandomi letteralmente per il cazzo, mi porta in terrazzo e continua lì il suo pompino.
La cosa che mi spiazza di più è che il suo telefono suona e lei risponde tranquillamente al suo ragazzo, mettendolo in vivavoce.
Sempre per comodità, lo chiameremo Oscar.

G: “Ehi, come stai?”
O: “tutto bene, voi come va?”
G: “…tutto okay…ci stiamo facendo la doccia…è tornata l’acqua menomale”
O: “ora si ragiona! Non avevate già fatto col tubo in giardino?”
G: “Si…certo…però mica è una doccia”
O: “giusto giusto, ti sento un po’ strana, cosa fai?”
G (con la bocca piena): “Sono in terrazzo con Elena…abbiamo preso dei gelati”
O: “ah ecco, ti sentivo a scatti”
G: “scusa…la rete non prende benissimo…solo un po’ in terrazzo…”
O: “siete in mezzo al nulla insomma ahahah”
G: “ahah…eh si!…”
O: “stasera poi che fate?”
G: “fra poco ceniamo…poi andiamo a ballare…c’è una discoteca…non lontano da qui…”
O: “va bene, mi raccomando fai la brava ahahah”
G: “ma certo…sempre con queste paranoie ahah…tranquillo”
O: “ora vado a cena, aggiornami dopo, ciao orsetta!”
G: “ciao orsetto…ci sentiamo dopo…”

Stacca la chiamata e riprende diligentemente il pompino.
Considerate che durante la chiamata faceva tutte le smorfie possibili, dall’alzare gli occhi al cielo mentre diceva una stronzata, al sorridermi in modo sarcastico ogni volta che lui faceva una battuta, soprattutto gesticolando con le mani.
La mia erezione era inimmaginabile di fronte alla scena, così dopo poco smette il pompino e si gira, sedendosi col suo culone su di me, cercando il mio cazzo con le mani per poi cavalcarmi.
Non so dirvi ancora quanto eccitante fosse scopare con la vista del mare al tramonto, soprattutto perché il suo culone enorme e ben fatto rimbalzava sul mio cazzo in modo perfetto, e lei godeva da morire, impalata com’era.
Non appena le dico che dovevo venire, si fionda in ginocchio e mi fa alzare, per prendersi di nuovo un bel po’ di sperma in faccia (mai avrei pensato di averne così tanto).
Una scena particolarmente impressa ve la voglio raccontare:

Io, faccio per accendermi una sigaretta: “tu fumi?”
G: “no…però mi ci vorrebbe proprio”
Io: “ah…tieni, accendi pure…”

Si vedeva che non aveva mai fumato, i primi due tiri sembravano averla stordita, ma la cosa che mi ha segnato di più è stata vederla completamente nuda, al tramonto, che si fumava una sigaretta con la faccia piena di sperma.
Quando dico che è una vacanza assurda, ho in mente esattamente questa scena.

Continua, forse il meglio deve ancora venire…
 
Gran bel racconto! Ma potresti descriverci meglio Ginevra visto che l'hai vista nuda?
Spero di poter inviare qualche foto in futuro, il fatto è che a novembre ho smarrito il telefono e non mi ero curato di mettere le foto fatte lì al sicuro, quindi è più facile che sia qualcun altro a mandarle piuttosto che io😅

Comunque, per quanto riguarda Ginevra, le sue tette erano una seconda abbondante, sode ma grasse, con capezzoli grandi e spesso turgidi, erano un po’ asimmetriche, non perfettamente rotonde come ad esempio quelle di Sara, ma comunque delle tette interessanti.
Il culo mi risulta difficile da descrivere, era all’infuori con chiappe sode e grosse, abbastanza tonde, che continuavano alla perfezione le sue cosce grosse.
Nel complesso non era grassa, la vita era abbastanza stretta, ma sul culo, che pure era pieno di cellulite, aveva un bel accumulo di grasso, secondo me distribuito molto bene.
Aveva i capelli castani, con riflessi biondi, lunghi fino a poco sotto le spalle, faccia tondeggiante con occhi marroni e un naso piccolo ma leggermente adunco, labbra di media dimensione e sopracciglia veramente curate, a forma di ali di gabbiano.
Come anche Sara, avevano entrambe un po’ di pancetta, ma nulla che sciupasse il quadro generale, mentre la figa di Ginevra era lievemente slabbrata ma “quasi nuova”, depilata attentamente.
 
Ovviamente potete pormi tutte le domande e i dubbi che avete, anche per mostrarmi che la storia ci sta piacendo e motivarmi a continuare a raccontarvela.
Non mi chiedete perfavore foto o video o screen in chat perché non sono intenzionato a esplicitare l’identità o l’aspetto delle ragazze, in quanto le nostre vite sono proseguite parallelamente e non sono più in contatto con loro, che abitano lontano da me.
 
Non voglio fare pezzi troppi lunghi, ma so che state aspettando l’azione, perciò sacrificherò un’oretta di sonno per passare alla parte corposa.

Gli animi si erano riaccesi fra le ragazze, con anche Sara che ora dava contro Ginevra, che però era decisa a non fare niente.
Dopo un tempo che sarà stato circa una mezz’oretta, le ragazze si rassegnano e fanno appello alla loro ragione, appoggiando la scelta della loro amica.
Considerate che saranno state circa le 22, perciò senza doccia (un paio di loro erano andate a controllare invano se fosse tornata l’acqua) e vista la tarda ora per uscire, avevano accettato tutte di buon grado il nostro invito a bere e guardare un film.
Il salotto aveva 8 posti, perfetti per quanti eravamo, ma Ginevra non aveva voluto avvicinarsi a nessuno di noi uomini, specialmente a me, quindi era su uno dei due divani con Elena, mentre io mi ero preso una poltrona e l’altra se l’era presa Vincenzo, che furbamente aveva invitato Sara a sedersi sulle sue gambe, mentre il divano rimanente era occupato da Margherita, Alessia e, accanto a lei, Lorenzo.
Avevamo di tutto da bere, ma quello che le ragazze apprezzarono di più fu tequila con sale e limone.
Anche Ginevra ne bevve un paio, ma era evidentemente molto attenta a non perdere il controllo, e spesso attaccata al cellulare.
Ovviamente sia Vincenzo che Lorenzo andarono a segno, con il primo che allungava le mani e non poco, anche se Sara sembrava apprezzare molto.
Devo ammettere di essere stato fiero dei miei compagni, poiché entrambi alla richiesta delle rispettive ragazze di spostarsi in camera, avevano resistito ritirando fuori la questione del pompino mancato, e sinceramente la cosa mi ha fatto molto piacere, da uomo so bene quanto sia difficile dire di no, specialmente a una come Sara.

La serata poi si è conclusa al termine del film, giustamente bere insieme aveva un po’ rotto l’imbarazzo creato dalla situazione precedente, ma c’era ancora una certa tensione nell’aria, quindi le ragazze ci hanno salutato e sono tornate a casa loro (gli abbiamo concesso un secchio d’acqua per lavarsi i denti, ci sentivamo leggermente delle merde, ma soddisfatti di non aver mollato).
Mi sono beccato inevitabilmente un bel po’ di offese quando sono rimasto coi miei amici, soprattutto da Vincenzo, ma erano abbastanza sereni, seppur rosicassero entrambi.

Il giorno dopo ci siamo svegliati un po’ più tardi, avevamo bevuto non poco e quando sono uscito in terrazzo per fumare, ho notato che le macchine delle ragazze già non c’erano.
Ci siamo preparati un paio di panini e siamo partiti alla volta di una terza spiaggia.
Arrivati lì Lorenzo, che ha una certa memoria, notò nel parcheggio una macchina simile a quella delle ragazze, e la speranza si accese in tutti noi.
La spiaggia era abbastanza affollata, ma essendo libera non è stato difficile individuare il gruppetto, così Vincenzo decide di scrivere a Sara in modo del tutto casuale per poi avere la conferma che fossero loro e farle capire che (altra bella coincidenza) anche noi eravamo in quella spiaggia.
Così Sara, forse con riluttanza da parte delle altre, ci invita a metterci accanto a loro.
Trovammo così uno spazietto che casualmente era proprio dietro i loro teli.
La giornata non fu niente di incredibile, anche Vincenzo che sembrava un po’ più avvantaggiato, si limitava a chiacchierare con Sara e al massimo era arrivato ad abbracciarla da dietro in acqua, ma sempre in un contesto amichevole.
La cosa positiva fu che oltre a vedere bene i corpi di tutte (Sara era qualcosa di illegale), potei vedere finalmente anche tutte le curve di Ginevra, il cui culo, seppur pieno di cellulite, me lo faceva venire durissimo.
Proprio con lei ero riuscito quel giorno a trovare qualche punto di contatto, e a cancellare un po’ dei nervi della sera prima, seppur rimanesse abbastanza distaccata.
Probabilmente anche avendo visto il mio fisico palestrato, curato e definito, si era un po’ aperta verso di me.

Tornammo a casa tutti insieme intorno alle 17, poiché a quell’ora sarebbe arrivato il responsabile a casa loro per il guasto dell’acqua, che mancava anche quella mattina.
A quanto pare risolse ben poco, perché dopo una mezz’oretta vedemmo le ragazze provare a lavarsi con il tubo dell’acqua in giardino.
Sara scherzava e commentava, ma era evidentemente scocciata dalla situazione, tanto da rifiutarsi di lavarsi in quel modo.
Solo poco dopo verrò a sapere che a mali estremi si era inventata di essersi scopata il ragazzo di Ginevra per smuoverla un po’.
Alle 18:30 infatti bussarono alla nostra porta Sara, Ginevra e Alessia, con al seguito anche Elena e Margherita.
Ginevra era visibilmente incazzata, tanto da non guardare neanche Sara, che appena entrata aveva preso Vincenzo per un braccio e se l’era portato in una camera da letto.
Lorenzo e Alessia non erano stati da meno e si erano infilati con meno scene nell’altra camera.
A quel punto, fatte accomodare Elena e Margherita, mi rivolsi a Ginevra:

Io: “che c’è, hai cambiato idea?”
G: “non voglio troppe scene, ti faccio sto pompino e siamo tutti contenti, okay?”
Io: “ottimo, andiamo in bagno, così una volta finito tolgo il disturbo e ti lascio fare la tua doccia”
G: “non vedo molte altre stanze, e sicuramente non lo farò qui davanti a loro”
Io: “nessuno vuole turbarle, andiamo”

Le faccio strada verso il bagno e chiudo la porta dietro di me.
Lei si inginocchia di fronte a me, ma io la fermo subito.

Io: “senti anche io dovrei farmi la doccia, perché non entriamo così intanto mi avvantaggio? Poi è tutta tua, promesso!”

Lei alza lo sguardo incazzata nera, ma mormora un “va bene” fra i denti e comincia a spogliarsi, mentre io resto immobile, abbastanza divertito dalla cosa, lo ammetto.

G: “vuoi fare la doccia vestito?”
Io: “sinceramente pensavo che mi aiutassi tu a togliermi tutto”
G: “oh dio santo…che incubo”

Seppur leggermente riluttante, si fece la coda e si inginocchiò di nuovo, tutta nuda, e mi abbassò i pantaloncini e le mutande.
Non ho una dotazione esagerata, ma è sicuramente sopra la media, sarà intorno ai 22 cm, ma la cosa che apprezzo di più del mio cazzo è l’ottima circonferenza.
Non vi sto a dire che vedendoselo rimbalzare davanti, duro com’era per averla vista nuda, ogni segno di incupimento sul suo viso sparì, lasciando spazio a una sorpresa e una risata maliziosa.
Cominciò a leccare l’asta dal basso, continuando a guardarmi con una faccia da porca che all’inizio non avevo nemmeno intravisto in lei, per poi prenderlo in bocca, senza togliermi gli occhi di dosso.
Avrei tanto voluto domandarle del suo ragazzo, ma decisi di tenermi la domanda per dopo, mi sembrava più saggio.
Il pompino divenne via via più appassionato, e lei si rivelò una gran bocchinara, anche se evidentemente non era abituata granché a un cazzo di grosse dimensioni, anche se spesso provava a prenderselo tutto in bocca.
Non mi ci volle molto per venire, giusto il tempo di togliermi la maglietta e vederla salire con la mano a tastare i miei addominali, con quella faccia da porca che continuava a sorridermi e farmi complimenti per il mio cazzo.
Le sono venuto in faccia all’improvviso, ma il suo sorriso, e il fatto che ne aveva ingoiata un po’, mi suggerì che aveva gradito molto.
Si alzò per andare a pulirsi e io mi affrettai in doccia, lavandomi un po’ sommariamente e prendendo l’accappatoio.

Io: “bene, accordo rispettato, e anche molto bene direi…immagino che anche le altre due abbiamo rispettato la promessa, quindi adesso vado a dire alle ragazze in salotto che appena hai finito tu con la doccia, hanno il via libera”
G: “beh…in realtà…dovresti lavarti un po’ più a fondo…”
Io: “non ti preoccupare, farò dopo magari”
Afferrò l’accappatoio mentre me lo avvolgevo intorno e lo strattonò.
G: “intendo dire che possiamo risparmiare un po’ d’acqua…”

Mi afferrò il cazzo mentre mi infilava la lingua in bocca, guidandomi (o meglio, trainandomi per il cazzo!) dentro la doccia.
Superata la sorpresa iniziale, cominciai a palparle il culone, rendendomi conto con piacere di quanto fosse sodo e grosso al tatto.
Dopo aver acceso l’acqua calda, mi spinse contro il muro e si rimise a succhiarmi il cazzo, col getto della doccia che le bagnava il culo.
In pochissimo tempo, era riuscita a far tornare il mio cazzo durissimo.
Si teneva alla mia coscia mentre lo succhiava con passione, ancor più di poco prima, rischiando di farmi venire nuovamente.
Si staccò finalmente e si appoggiò al muro, inarcando la schiena e strusciando il culo contro la punta del mio cazzo.
Guardando quel culo enorme e sodo davanti a me, non aspettai niente a infilarmici, e la sua figa completamente fradicia mi suggerì che non avevo sbagliato.
Le presi una tetta da sotto mentre le tenevo l’altra mano sul culo, pompando duramente il mio cazzo dentro di lei, che gemeva e urlava il mio nome godendo tantissimo.
Durai più di quanto pensassi, tanto che lei venne anche mentre la scopavo, confidandomi che era la primissima volta che qualcuno la faceva venire.
Come pensavo, la sua figa era molto stretta, e mi ci vollero diversi colpi per abituarla alle mie dimensioni.
Le davo ripetute pacche sul culo e lei si girava con quella faccia da porca e un sorriso soddisfatto.
Dopo un po’, lei era arrivata addirittura a chiedermi quanto durassi, l’ho fatta girare e inginocchiare, dopo avermelo preso in bocca con voracità per qualche secondo, l’ho inondata con una quantità di sperma impensabile per essere la seconda sborrata nel giro di una ventina di minuti.

G: “avevi ragione, avrebbe potuto piacermi”
Io: “adesso lo sai”
Si leccava lo sperma intorno alla bocca, facendomi impazzire.
Io: “ma il tuo ragazzo?”
G: “sti cazzi”
A quella frase non ho ancora idea di come ma mi si indurì di nuovo, e lei notandolo si ributtò in un lungo pompino, che terminai nella sua bocca con un paio di spruzzi, che lei ingoiò senza farsi problemi.

Una volta che si era ripulita, ci insaponammo l’un l’altra e ci lavammo, per poi rivestirci e uscire dal bagno, dove scoprimmo di essere stati per circa 40 minuti.



Continuo domani!
22 cm comunque è un po' tanto sopra la media. Ma va bene così, con umiltà
 
22 cm comunque è un po' tanto sopra la media. Ma va bene così, con umiltà
Ahahah gioco a calcio, ho girato molte squadre, con molti compagni di colore, e posso dirti che sulla lunghezza ho pareri soggettivi, spesso durante la doccia potevo solo che guardare in alto, per la mia autostima😅
Comunque si, saranno circa 22, sono abbastanza, non c’è da lamentarsi, ma essendo un grower è molto difficile farsi un idea, come detto sopra quello che mi rende “fiero” è più che altro la sua circonferenza.
 
Ahahah gioco a calcio, ho girato molte squadre, con molti compagni di colore, e posso dirti che sulla lunghezza ho pareri soggettivi, spesso durante la doccia potevo solo che guardare in alto, per la mia autostima😅
Comunque si, saranno circa 22, sono abbastanza, non c’è da lamentarsi, ma essendo un grower è molto difficile farsi un idea, come detto sopra quello che mi rende “fiero” è più che altro la sua circonferenza.
Anche se ce l'avevi di 16 cm, dovevi essere fiero uguale , anche io ho il cazzone, ma finché non lo vedono, non conta nulla. Ve la siete giocata bene con la faccia tosta, , ma probabilmente anche senza quel ricatto morale sarebbe finita ugualmente così
 
Eccomi di nuovo, probabilmente questa parte sarà un po’ più corta, scrivo giusto per portarmi avanti con la narrazione.

Una volta usciti dal bagno, troviamo i miei amici e le sue amiche a bere in salotto, e sbucando dal corridoio inizia una mini ovazione generale e commenti sui rumori sentiti poco prima.
Ginevra era molto più rilassata e serena, anche se notavo sguardi di astio verso Sara, che infatti dopo poco si alza e con l’appoggio delle altre amiche rivela a Ginevra che in realtà non era mai stata col suo ragazzo ma in realtà voleva sbloccarla un po’ per poter fare quella benedetta doccia.
Cala un silenzio assurdo, visto che tutti noi aspettavamo una reazione rabbiosa ed energica di Ginevra, che però si limita a sorridere:

G: “menomale, non volevo perdere un’amica”
S: “scusami, ho dovuto agire d’istinto, ma non ne potevo più”
G: “non c’è problema, mi hai fatto fare una bella scoperta”

Nel pronunciare l’ultima frase, Ginevra mi palpa il cazzo da sopra i pantaloncini davanti a tutti/e, essendo seduti accanto sul divano.
A quel gesto le sue amiche si guardano con un misto fra sconcerto e divertimento, poi lei spiazza di nuovo i presenti limonandomi con tanto di morso sul labbro.
In quel momento ho capito che si era risvegliato qualcosa in lei che forse nemmeno lei stessa aveva idea di avere dentro.

Le altre due ragazze decidono di fare la doccia, mentre Sara e Vincenzo e Alessia e Lorenzo si chiudono nelle rispettive camere.
Rimango quindi solo in salotto con Ginevra che senza perdere un attimo si mette in ginocchio di fronte al divano e mi abbassa i pantaloncini, prendendo il mio cazzo in mano e ammirandolo con gli occhi pieni di desiderio.
Un po’ confuso dalla situazione, decido di rischiare:

Io: “senti riguardo a poco fa, se ho capito bene mi hai fatto un pompino solo perché eri convinta che il tuo ragazzo ti avesse tradita con Sara?”
G: “ero incazzata nera, avevo bisogno di sfogarmi”
Io: “ma ora che hai saputo che era una cazzata non hai ripensamenti?”
G: “dal momento in cui ho visto questo cazzo, non ci ho più capito niente Ale”
Io: “ehm…grazie ahahah, ma adesso come farai col tuo ragazzo?”
G: “non c’è bisogno di dirglielo, voglio solo godermi quello che questa vacanza ha da offrirmi ora, diciamo che dovrò ringraziare particolarmente Sara.”

Non fa in tempo a finire di parlare che ha già il mio cazzo in bocca, mettendosi a leccarlo e succhiarlo, arrivando stavolta senza problemi anche a prenderselo tutto.
La sua faccia soddisfatta favoriva la mia erezione, ma sinceramente in quel momento non ne potevo veramente più.
Dopo poco si alza e dopo essersi spogliata, trascinandomi letteralmente per il cazzo, mi porta in terrazzo e continua lì il suo pompino.
La cosa che mi spiazza di più è che il suo telefono suona e lei risponde tranquillamente al suo ragazzo, mettendolo in vivavoce.
Sempre per comodità, lo chiameremo Oscar.

G: “Ehi, come stai?”
O: “tutto bene, voi come va?”
G: “…tutto okay…ci stiamo facendo la doccia…è tornata l’acqua menomale”
O: “ora si ragiona! Non avevate già fatto col tubo in giardino?”
G: “Si…certo…però mica è una doccia”
O: “giusto giusto, ti sento un po’ strana, cosa fai?”
G (con la bocca piena): “Sono in terrazzo con Elena…abbiamo preso dei gelati”
O: “ah ecco, ti sentivo a scatti”
G: “scusa…la rete non prende benissimo…solo un po’ in terrazzo…”
O: “siete in mezzo al nulla insomma ahahah”
G: “ahah…eh si!…”
O: “stasera poi che fate?”
G: “fra poco ceniamo…poi andiamo a ballare…c’è una discoteca…non lontano da qui…”
O: “va bene, mi raccomando fai la brava ahahah”
G: “ma certo…sempre con queste paranoie ahah…tranquillo”
O: “ora vado a cena, aggiornami dopo, ciao orsetta!”
G: “ciao orsetto…ci sentiamo dopo…”

Stacca la chiamata e riprende diligentemente il pompino.
Considerate che durante la chiamata faceva tutte le smorfie possibili, dall’alzare gli occhi al cielo mentre diceva una stronzata, al sorridermi in modo sarcastico ogni volta che lui faceva una battuta, soprattutto gesticolando con le mani.
La mia erezione era inimmaginabile di fronte alla scena, così dopo poco smette il pompino e si gira, sedendosi col suo culone su di me, cercando il mio cazzo con le mani per poi cavalcarmi.
Non so dirvi ancora quanto eccitante fosse scopare con la vista del mare al tramonto, soprattutto perché il suo culone enorme e ben fatto rimbalzava sul mio cazzo in modo perfetto, e lei godeva da morire, impalata com’era.
Non appena le dico che dovevo venire, si fionda in ginocchio e mi fa alzare, per prendersi di nuovo un bel po’ di sperma in faccia (mai avrei pensato di averne così tanto).
Una scena particolarmente impressa ve la voglio raccontare:

Io, faccio per accendermi una sigaretta: “tu fumi?”
G: “no…però mi ci vorrebbe proprio”
Io: “ah…tieni, accendi pure…”

Si vedeva che non aveva mai fumato, i primi due tiri sembravano averla stordita, ma la cosa che mi ha segnato di più è stata vederla completamente nuda, al tramonto, che si fumava una sigaretta con la faccia piena di sperma.
Quando dico che è una vacanza assurda, ho in mente esattamente questa scena.

Continua, forse il meglio deve ancora venire…
Durante l’arco della giornata sono riuscito a scrivere pezzo per pezzo questa parte, e viste le molte richieste ho deciso di pubblicare, buona lettura!



Dopo la sigaretta, Ginevra entra in casa, nuda, e si lava nel lavabo della cucina, per poi rivestirsi, mentre nel frattempo Elena e Margherita avevano finito la doccia e Sara e Vincenzo erano sgattaiolati nel bagno per farla anche loro (e dalle urla che si sentivano, presumo non solo quella)

Dopo una mezz’oretta anche Alessia e Lorenzo avevano fatto la doccia e visto che erano già le 20, avevamo proposto alle ragazze di rimanere a cena, ma loro avevano gentilmente declinato l’offerta, visto che sarebbero andate a ballare e quindi a cena fuori.
Ci salutano, in particolare Ginevra mi saluta con un limone assurdo, e se ne tornano a casa, mentre noi preparavamo la cena e commentavamo i nostri acchiappi.

Io e A: “Bro ci devi assolutamente dire com’è Sara, siamo curiosissimi”

V: “Lasciate stare, sono senza parole, ha un corpo che ti stende…”

Io: “Cazzo, immagino, è proprio fuori categoria”

V: “anche te hai avuto il tuo bel da fare, Sara mi ha parlato molto di Ginevra e mi ha detto che è molto timida e impacciata nel sesso, ma in salotto prima non mi è sembrato…”

Io: “non so cosa le sia preso, ma sa il fatto suo…prima era al telefono col suo ragazzo mentre me lo succhiava”

A: “no ma che cazzo dici”

V: “Sara mi aveva detto che era tanto suorellina, ma a quanto pare l’hai svegliata bro”

Io: “eh si, vi giuro raga è fuori di testa, mi ha fatto morire”

Una volta descritte con cura tutte le caratteristiche delle ragazze che ci eravamo fatti, con particolare attenzione al racconto di Vincenzo, vista la nostra grande ammirazione per Sara, ceniamo e guardiamo le ragazze, in tiro per la sera, avviarsi verso le macchine, tutte in tiro per la serata.

Come è ovvio, quelle che anche da lontano attiravano di più erano Sara e Ginevra, la prima con un tubino nero molto scollato e la seconda con una maglietta semitrasparente con sotto un top di pizzo e una gonna.
Avevamo accordato coi ragazzi di non andare a ballare, anche se il pensiero ci stuzzicava, ma rimanevamo sulla solita onda, uno di noi si sarebbe dovuto sacrificare a guidare e non volevamo litigare per decidere chi fosse.
Optammo quindi per la solita serata alcolica con film e arrivammo comunque alle 3, finendo a chiacchierare in terrazzo.

Fu a quell’ora che tornò una delle due macchine delle ragazze, da cui scesero Sara, Ginevra e Alessia, le quali, invece di rientrare a casa loro, si diressero verso casa nostra, per poi bussare.
Vincenzo non ci mette neanche un secondo ad arrivare alla porta e le fa entrare, e subito ci accorgiamo che sono abbastanza brille.
Con la poca lucidità rimasta, Sara ci spiega le loro intenzioni: lei e Vincenzo avrebbero dormito in una camera, mentre Alessia e Lorenzo nell’altra.
Quanto a me e Ginevra, avremmo dormito nella camera di lei, rimasta libera per l’assenza delle due amiche rimaste in discoteca, che al rientro avrebbero dormito nella camera di Alessia e Sara.
Era un piano perfetto, ma non avemmo neanche il tempo di accettare che Sara aveva già trascinato Vincenzo in camera, mentre Alessia e Lorenzo si erano fermati sul divano a limonare e palparsi.

Io e Ginevra usciamo di casa e scese le scale lei mi attacca al muro e limonandomi cerca il mio cazzo, che dopo pochissimo si china per succhiare.
Sentendolo bello duro e pronto, mi tira su i pantaloncini e mi trascina in casa sua, spogliandosi in parte anche prima di entrare.
Per intenderci, nei 50 metri da casa nostra a casa loro si era tolta la maglietta e il top, rimanendo con le tette al vento, che io non ho perso tempo a palpare.

Le sue tette, che non mi sono fermato a descrivere, erano infine una seconda abbondante, niente di incredibile, ma abbastanza grasse e sode da deliziare l’occhio e il tatto.

Entrati in camera sua, mi stende nel letto e mi toglie i pantaloncini a forza, salendomi sopra senza neanche sfilarsi la gonna, perché, come avrei scoperto subito, sotto di essa non vi erano mutande.
La cosa mi eccitava a tal punto da pensare di poter venire all’istante.
Si china per baciarmi mentre è sopra di me e allunga una mano dietro di lei per segare il mio cazzo, che poi direziona dritto dentro la sua phica.
Mi ha cavalcato per un tempo infinito, togliendosi a un certo punto anche la gonna, e direzionando le mie mani a stringerle le tette.

Mentre mi cavalcava, mi riempiva di frasi come “il tuo cazzo è unico” “mi hai fatto diventare una troia” “voglio scopare con te tutta la notte”
“Stringi più forte” “voglio tutta la sborra che puoi darmi”.

Inutile dirvi che frasi del genere da una che il giorno prima non mi avrebbe neanche rivolto parola per non fare un sgarbo al fidanzato, accendevano in me un’eccitazione difficile da raggiungere di nuovo, quindi dopo un po’ la faccio girare a pecora e, mettendomi in piedi giù dal letto, la scopo con una cattiveria incredibile, a cui lei rispondeva con urla di piacere e gemiti che poi i miei amici mi riferiranno di aver sentito anche da casa nostra.

Lei si fa fare di tutto, sculacciate, dita nel culo, tirate di capelli, chiedendo di rallentare solo per scrivere al ragazzo che era tornata e dargli la buonanotte (questa probabilmente era la cosa che mi aveva eccitato di più, oltre alla richiesta di sfondarla una volta messo via il cellulare).
Mi godo quel culone sodo finché non sto per esplodere e non facendo in tempo a farla girare, le sborro sul culo, e lei subito mi fa cenno di andare verso la sua bocca, per poi pulire completamente il mio cazzo.

Continua il prima possibile…
 
Sono veramente contento che apprezziate il mio racconto, cercherò di far uscire un’altra piccola parte stasera, altrimenti uscirà sicuramente domani mattina.
Mi scuso se ci sono alcuni errori di punteggiatura o tempi verbali un po’ sfalsati, ma dovendo andare a memoria e cercando di inserire e ricordare più dettagli possibili, spesso commetto qualche svarione, anche dovuto alla fretta, ma spero che la lettura rimanga comunque scorrevole e piacevole.
 
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