Esperienza reale Io e Anna

Continua assolutamente col racconto! Davvero ben scritto e col giusto grado di intrigo, non vedo l'ora di sapere quello che succederà tra te ed Elisa.
 
La mattina dopo parlammo a lungo con Anna.

Scoprii che si era ingelosita molto nel sentire i miei apprezzamenti nei confronti di Elisa, ma soprattutto aveva visto quanto ero rimasto incantato nel vedere il suo culo.

La cosa però in breve si era trasformata da gelosia a eccitazione e da li era esploso qualcosa di incontrollabile che neppure lei sapeva spiegarsi.

Le feci notare che la nuova versione di lei mi piaceva molto ma lei mi stoppò subito

Anna: “Non ti ci abituare, è stato un attimo, non so se capiterà di nuovo”

Dentro di me speravo che fosse solo l’inizio di un nuovo rapporto con Anna, meno canonico e molto più eccitante.

Passarono i giorni, io e Anna non perdevamo occasione per recuperare il tempo perso ma i nostri rapporti erano tornati quelli di un tempo.

Il sesso era quello di sempre, canonico.

Una missionaria condita con qualche bacio appassionato ma niente di più.

Iniziavo a pensare che avesse ragione lei, era stato bello ma breve.

Arrivò la domenica e la “gita” a quattro con Elisa e Mattia.

Partiamo di buon’ora, la giornata era splendida, il sole cuoceva anche se l’estate non era ancora arrivata.

Alle 08:00 eravamo già sul posto….. io e Anna.

Anna: “Sono dei ritardatari cronici, non si smentiscono mai”

Aspettammo solo pochi minuti e li vedemmo arrivare.

Mattia parcheggiò vicino a noi e scese tutto trafelato.

Mattia: “Scusate scusate, abbiamo fatto tardi”

Mi voltai dall’altro lato della macchina e vidi scendere Elisa.

Appena la vidi il cuore ebbe un sussulto.

Shorts neri che le calzavano come un guanto e mettevano in risalto quel gran culo che aveva messo su con tanta palestra, top abbinato che fasciava perfettamente il seno e lasciava scoperta la pancia piatta e definita.

Era veramente eccitante.

Notai che Anna mi guardava così distolsi lo sguardo.

Io: “Ok visto che siamo tutti direi di partire…… Fate strada voi donne?”

Elisa: “Si ci pensiamo noi, vi porto in un posto bellissimo. Almeno, così mi hanno detto”

Io: “Cominciamo bene….”

Tutti si misero a ridere.

Iniziammo il cammino, Anna e Elisa davanti a noi, io e Mattia dietro.

Mattia si mise a raccontarmi qualcosa ma devo essere onesto non lo ascoltavo.

Ero ipnotizzato da quello che vedevo di fronte a me.

Il culo di Elisa mentre lei camminava aveva un movimento che ipnotizzava, in breve tempo mi resi conto di essere eccitato.

Non che quello di Anna fosse brutto, anzi, ma visti da dietro non c’era paragone.

Quello di Anna era bellissimo, tondo, bello sodo, ma quello di Elisa era sesso allo stato puro.

Dopo un ora di cammino nel bosco davanti a noi si aprì uno spettacolo meraviglioso.

Un fiume di acqua cristallina che scorreva nel bosco e davanti a noi una spiaggetta di sassolini bianchi.

Anna: “Ma che spettacolo”

Elisa: “Mi avevano detto che c’era una spiaggetta e che d’estate le persone vengono a farci il bagno ma non credevo fosse così”

Io: “Io passerei qui la giornata, che dite, abbiamo i teli su cui stenderci e il posto è fantastico.

Tutti furono d’accordo così ci accampammo.

La mattinata passò tra una chiacchera a l’altra.

Verso le 11 il sole era veramente caldo

Elisa: “Peccato che non abbiamo portato i costumi, sennò potevamo anche fare il bagno”

Anna: “Hai ragione”

Mattia: “Possiamo farlo ugualmente, non ditemi che vi vergognate a mostrarvi in intimo”

Io: “Io non ho problemi”

Le donne rimasero un po’ in silenzio poi fu Elisa a parlare

Elisa: “Per me nessun problema”

Anna: “Ok anche per me”

La faccia di Anna non era molto convinta ma non poteva dire di no, sarebbe stata l’unica.

Io e Mattia ci spogliammo velocemente e ci tuffammo.

Le donne furono un pochino più lente, quando furono pronte rimasi di stucco.

Anna aveva un intimo tranquillo, culotte nere e reggiseno abbinato che niente lasciavano intravedere.

Elisa era uno spettacolo, perizoma nero semi trasparente e reggiseno abbinato che lasciava intravedere le areole del seno e i capezzoli.

Era una dea.

Man mano che si avvicinavano mi resi conto di essere eccitatissimo il che abbinato agli slip che indossavo non lasciava niente all’immaginazione.

Notai che Elisa mi stava guardando, proprio sotto il pelo dell’acqua.

Non disse niente e si tuffò mentre Anna mi raggiungeva.

Anna: (sottovoce) “Non te lo vorrei dire ma la stai spogliando con gli occhi”

Io: “Ma che dici”

Anna: “E questo allora?”

Mise una mano sotto il pelo dell’acqua e mi strinse il cazzo

Io: “Sei tu che mi fai questo effetto amore”

Con le mani le strinsi le chiappe per rafforzare la cosa non sapendo se ci fosse cascata.

Anna: “Se lo dici tu.”

Si mise a ridere e si allontanò immergendosi fino al collo.

Il fiume era largo 5/6 metri e nel punto più alto l’acqua raggiungeva i 2 mt di altezza.

Alla nostra sinistra, verso monte, passava tra due grandi formazioni rocciose.

Io: “Io faccio una nuotata dalla parte di la, voglio vedere cosa c’è lato monte”

Anna e Mattia rifiutarono subito di seguirmi, non sapevano nuotare e in mezzo l’acqua era alta.

Elisa: “Posso venire anche io o vuoi restare solo”

Io: (ridendo) “Se loro non sono gelosi per me ok”

Anna e Mattia si guardarono e dissero che per loro potevamo andare, loro sarebbero tornati a riva per prendere un po’ di sole.

Io e Elisa partimmo e in pochi minuti eravamo dall’altro lato.

Li l’acqua pian piano diventava bassa fino ad arrivarci al ginocchio.

Decidemmo di proseguire a piedi.

Mi voltai, la spiaggetta non si vedeva più.

Elisa: “(sorridendo) Ma l’acqua fredda a voi uomini non lo fa rimpicciolire?”

Io: “E’ si, lo sbalzo termico”

Elisa: “Ma a te prima non mi sembrava facesse questo effetto”

Non sapevo che dirle, ero tra l’imbarazzo e l’eccitato.

Io: “ Beh sai……”

Elisa: “Perso le parole? Sappi che con Anna parliamo spesso e mi aveva accennato al fatto che eri ben messo ma non credevo così”

Io: “Parlate spesso….. di me?”

Elisa: “Non è che lo diciamo in giro, sono confidenze tra amiche molto intime. Ti spiace?”

Io: “No ma…. Un po’ mi imbarazza”

Elisa con un sorrisetto malizioso si stava avvicinando a me che ero seduto sulla riva sinistra del fiume.

Si fermò proprio di fronte a me, potevo vedere le grandi labbra sotto il pizzo nero della sua fica completamente depilata.

Elisa: “Sai mi ha confessato che molte volte quando ti vede che guardi le altre non prova un moto di gelosia ma un qualcosa che non riesce a definire. La spaventa un po’ la cosa perché in lei cresce una parte che non conosce e non riesce a controllare”

Io: “Effettivamente dal mio ritorno ho notato qualche cambiamento il lei anche se per ora è accaduto solo una volta”

Elisa: “Lo so, mi ha raccontato tutto. E mi ha detto che ha paura perché la cosa le piace molto e non se lo aspettava”

Parlando Elisa si stava sempre più avvicinando a me, adesso si era seduta al mio fianco rivolta verso di me.

Elisa: “Chissà cosa proverebbe adesso se ci vedesse così vicini”

Con la mano destra iniziò a carezzarmi la gamba.

Io: “Elisa non mi pare il caso, non voglio fare queste cose”

Elisa: “Ma dai cosa vuoi che sia e poi da tutto quello che mi ha detto adesso sono curiosa”

Io: “E Mattia?”

Elisa: “Ma non sai proprio niente tu di noi, allora è proprio vero che Anna mantiene i segreti. Io e Mattia siamo una di quelle che si possono definire una coppia aperta. Io faccio cosa voglio e lui idem. E’ solo sesso, l’amore è un'altra cosa. Non sei d’accordo?”

Io: “E Anna sa tutto?”

Elisa: “Certo, chi pensi che le abbia suggerito di lasciarsi andare e lasciar fluire le emozioni”

La mano di Elisa era ormai al bordo dei miei slip, sotto l’eccitazione per il suo massaggio e per quello che mi stava raccontando era ormai importante.

Con un dito sollevò un lembo dei miei slip, e piano piano lasciò scorrere la mano

Io: “TI prego non lo fare”

Elisa: “Tranquillo non le dirò niente. Sarà il nostro piccolo segreto. Per oggi niente sesso, voglio solo vedere se quello che si dice è vero”

La mano era ormai dentro le mie mutande, aveva impugnato il mio cazzo e lo aveva tirato fuori.

Elisa: “Cavolo è proprio vero, lo impugno e quasi le mie dita non si toccano.”

Elisa iniziò lentamente a segarmi, sentivo la sua mano scorrere sul mio cazzo mentre l’altra si stava occupando delle mie palle.

Ero in balia di un’emozione mai provata.

Stavo tradendo Anna?

Assorto nei miei pensieri non mi ero accorto che Elisa si stava sempre più avvicinando.

Il contatto delle sue labbra sulla mia cappella fu come prendere la scossa.

Socchiuse le labbra lasciando uscire la lingua con la quale iniziò a leccare da prima il frenulo, poi piano piano salì verso il buchino e inizio a giocarci quasi provando a penetrarlo.

Io: “Fermiamoci, siamo ancora in tempo”

Non finii la frase, Elisa iniziò pian piano ad accogliere nella sua bocca la cappella.

Faticava a prenderlo tutto ma la sua bocca calda e la sua lingua in continuo movimento mi stavano facendo impazzire.

In un attimo persi il controllo e mi lasciai andare

Io: “mmmm si mi piace….”

Con la mano sinistra afferrai le sue tette, tirai su il reggiseno e iniziai a toccare i capezzoli duri come il marmo.

Passavo dalle tette al culo sodo freneticamente, esploravo ogni singolo centimetro della sua figura.

Elisa si faceva ancor più intraprendente.

Con un ulteriore sforzo riuscì a prendere più di metà del mio cazzo iniziando un pompino fantastico aiutata dalle mani che si occupavano dell’asta e delle mie palle.

Io: “Mi fai impazzire, sto per venire”

A quelle parole invece di fermarsi aumentò il ritmo, e quando fui sul punto di venire estrasse il cazzo dalla sua bocca.

Il primo schizzo la colpì in faccia come il secondo, gli altri finirono tra i capelli, sul seno e sui sassi della spiaggetta.

Anna: “(urlando) Eiiiii ma ci siete”

Elisa: “(Urlando a sua volta) Si siamo dalla parte opposta. E’ stata una faticaccia, due minuti di riposo e torniamo indietro”

Anna: “Ok, vi aspettiamo”

Elisa: “(rivolta a me) E’ stata proprio una faticaccia ma ne valeva proprio la pena. La prossima volta però vorrei goderne a pieno”

Io: “Non so se ci sarà una prossima volta, è stato bello ma surreale, non voglio rovinare tutto”

Elisa: (Alzandosi ancora piena della mia sborra) Tranquillo non rovinerai niente e poi mi sottovaluti, da Anna ci penso io, vedrai……”

Finita la frase si gettò in acqua, si sistemò, si ripulì e iniziò a nuotare in direzione dei nostri fidanzati.

Elisa: (Voltandosi verso di me) “Che fai stai li da solo? Non vieni”

Mi ripresi come da un sogno, mi ricomposi e mi gettai in acqua

Le bracciate che mi separavano da Anna erano sempre meno.

In me un misto tra rimorso, eccitazione e impazienza per quello che sarebbe potuto succedere da lì a qualche giorno.

Elisa: “Arrivati. Non era granché meglio qui”

Io: “Vero, la spiaggetta di là è sì e no un metro quadrato. Giusto il posto per riposarsi”

Anna mi fissava come se stesse leggendo la mia faccia.

Io: “Non ci credi, vuoi che ti ci porti?”

Anna: (Sorridendo) “No no, saresti capace di farmi affogare”

Tutti iniziarono a ridere.

Guardai Elisa sulle ginocchia di Mattia, forse era davvero tutto ok.

Poi di colpo mi tornarono in mente le parole di Elisa quando eravamo soli “per oggi niente sesso”

Forse non era tutto OK……
Complimenti bellissimo racconto, dal comportamento di lei e della sua amica penso che sia successo qualcosa quando tu non c'eri e ora sembra che ti vogliano portare ad un'apertura anche della vostra coppia.
 
La mattina dopo parlammo a lungo con Anna.

Scoprii che si era ingelosita molto nel sentire i miei apprezzamenti nei confronti di Elisa, ma soprattutto aveva visto quanto ero rimasto incantato nel vedere il suo culo.

La cosa però in breve si era trasformata da gelosia a eccitazione e da li era esploso qualcosa di incontrollabile che neppure lei sapeva spiegarsi.

Le feci notare che la nuova versione di lei mi piaceva molto ma lei mi stoppò subito

Anna: “Non ti ci abituare, è stato un attimo, non so se capiterà di nuovo”

Dentro di me speravo che fosse solo l’inizio di un nuovo rapporto con Anna, meno canonico e molto più eccitante.

Passarono i giorni, io e Anna non perdevamo occasione per recuperare il tempo perso ma i nostri rapporti erano tornati quelli di un tempo.

Il sesso era quello di sempre, canonico.

Una missionaria condita con qualche bacio appassionato ma niente di più.

Iniziavo a pensare che avesse ragione lei, era stato bello ma breve.

Arrivò la domenica e la “gita” a quattro con Elisa e Mattia.

Partiamo di buon’ora, la giornata era splendida, il sole cuoceva anche se l’estate non era ancora arrivata.

Alle 08:00 eravamo già sul posto….. io e Anna.

Anna: “Sono dei ritardatari cronici, non si smentiscono mai”

Aspettammo solo pochi minuti e li vedemmo arrivare.

Mattia parcheggiò vicino a noi e scese tutto trafelato.

Mattia: “Scusate scusate, abbiamo fatto tardi”

Mi voltai dall’altro lato della macchina e vidi scendere Elisa.

Appena la vidi il cuore ebbe un sussulto.

Shorts neri che le calzavano come un guanto e mettevano in risalto quel gran culo che aveva messo su con tanta palestra, top abbinato che fasciava perfettamente il seno e lasciava scoperta la pancia piatta e definita.

Era veramente eccitante.

Notai che Anna mi guardava così distolsi lo sguardo.

Io: “Ok visto che siamo tutti direi di partire…… Fate strada voi donne?”

Elisa: “Si ci pensiamo noi, vi porto in un posto bellissimo. Almeno, così mi hanno detto”

Io: “Cominciamo bene….”

Tutti si misero a ridere.

Iniziammo il cammino, Anna e Elisa davanti a noi, io e Mattia dietro.

Mattia si mise a raccontarmi qualcosa ma devo essere onesto non lo ascoltavo.

Ero ipnotizzato da quello che vedevo di fronte a me.

Il culo di Elisa mentre lei camminava aveva un movimento che ipnotizzava, in breve tempo mi resi conto di essere eccitato.

Non che quello di Anna fosse brutto, anzi, ma visti da dietro non c’era paragone.

Quello di Anna era bellissimo, tondo, bello sodo, ma quello di Elisa era sesso allo stato puro.

Dopo un ora di cammino nel bosco davanti a noi si aprì uno spettacolo meraviglioso.

Un fiume di acqua cristallina che scorreva nel bosco e davanti a noi una spiaggetta di sassolini bianchi.

Anna: “Ma che spettacolo”

Elisa: “Mi avevano detto che c’era una spiaggetta e che d’estate le persone vengono a farci il bagno ma non credevo fosse così”

Io: “Io passerei qui la giornata, che dite, abbiamo i teli su cui stenderci e il posto è fantastico.

Tutti furono d’accordo così ci accampammo.

La mattinata passò tra una chiacchera a l’altra.

Verso le 11 il sole era veramente caldo

Elisa: “Peccato che non abbiamo portato i costumi, sennò potevamo anche fare il bagno”

Anna: “Hai ragione”

Mattia: “Possiamo farlo ugualmente, non ditemi che vi vergognate a mostrarvi in intimo”

Io: “Io non ho problemi”

Le donne rimasero un po’ in silenzio poi fu Elisa a parlare

Elisa: “Per me nessun problema”

Anna: “Ok anche per me”

La faccia di Anna non era molto convinta ma non poteva dire di no, sarebbe stata l’unica.

Io e Mattia ci spogliammo velocemente e ci tuffammo.

Le donne furono un pochino più lente, quando furono pronte rimasi di stucco.

Anna aveva un intimo tranquillo, culotte nere e reggiseno abbinato che niente lasciavano intravedere.

Elisa era uno spettacolo, perizoma nero semi trasparente e reggiseno abbinato che lasciava intravedere le areole del seno e i capezzoli.

Era una dea.

Man mano che si avvicinavano mi resi conto di essere eccitatissimo il che abbinato agli slip che indossavo non lasciava niente all’immaginazione.

Notai che Elisa mi stava guardando, proprio sotto il pelo dell’acqua.

Non disse niente e si tuffò mentre Anna mi raggiungeva.

Anna: (sottovoce) “Non te lo vorrei dire ma la stai spogliando con gli occhi”

Io: “Ma che dici”

Anna: “E questo allora?”

Mise una mano sotto il pelo dell’acqua e mi strinse il cazzo

Io: “Sei tu che mi fai questo effetto amore”

Con le mani le strinsi le chiappe per rafforzare la cosa non sapendo se ci fosse cascata.

Anna: “Se lo dici tu.”

Si mise a ridere e si allontanò immergendosi fino al collo.

Il fiume era largo 5/6 metri e nel punto più alto l’acqua raggiungeva i 2 mt di altezza.

Alla nostra sinistra, verso monte, passava tra due grandi formazioni rocciose.

Io: “Io faccio una nuotata dalla parte di la, voglio vedere cosa c’è lato monte”

Anna e Mattia rifiutarono subito di seguirmi, non sapevano nuotare e in mezzo l’acqua era alta.

Elisa: “Posso venire anche io o vuoi restare solo”

Io: (ridendo) “Se loro non sono gelosi per me ok”

Anna e Mattia si guardarono e dissero che per loro potevamo andare, loro sarebbero tornati a riva per prendere un po’ di sole.

Io e Elisa partimmo e in pochi minuti eravamo dall’altro lato.

Li l’acqua pian piano diventava bassa fino ad arrivarci al ginocchio.

Decidemmo di proseguire a piedi.

Mi voltai, la spiaggetta non si vedeva più.

Elisa: “(sorridendo) Ma l’acqua fredda a voi uomini non lo fa rimpicciolire?”

Io: “E’ si, lo sbalzo termico”

Elisa: “Ma a te prima non mi sembrava facesse questo effetto”

Non sapevo che dirle, ero tra l’imbarazzo e l’eccitato.

Io: “ Beh sai……”

Elisa: “Perso le parole? Sappi che con Anna parliamo spesso e mi aveva accennato al fatto che eri ben messo ma non credevo così”

Io: “Parlate spesso….. di me?”

Elisa: “Non è che lo diciamo in giro, sono confidenze tra amiche molto intime. Ti spiace?”

Io: “No ma…. Un po’ mi imbarazza”

Elisa con un sorrisetto malizioso si stava avvicinando a me che ero seduto sulla riva sinistra del fiume.

Si fermò proprio di fronte a me, potevo vedere le grandi labbra sotto il pizzo nero della sua fica completamente depilata.

Elisa: “Sai mi ha confessato che molte volte quando ti vede che guardi le altre non prova un moto di gelosia ma un qualcosa che non riesce a definire. La spaventa un po’ la cosa perché in lei cresce una parte che non conosce e non riesce a controllare”

Io: “Effettivamente dal mio ritorno ho notato qualche cambiamento il lei anche se per ora è accaduto solo una volta”

Elisa: “Lo so, mi ha raccontato tutto. E mi ha detto che ha paura perché la cosa le piace molto e non se lo aspettava”

Parlando Elisa si stava sempre più avvicinando a me, adesso si era seduta al mio fianco rivolta verso di me.

Elisa: “Chissà cosa proverebbe adesso se ci vedesse così vicini”

Con la mano destra iniziò a carezzarmi la gamba.

Io: “Elisa non mi pare il caso, non voglio fare queste cose”

Elisa: “Ma dai cosa vuoi che sia e poi da tutto quello che mi ha detto adesso sono curiosa”

Io: “E Mattia?”

Elisa: “Ma non sai proprio niente tu di noi, allora è proprio vero che Anna mantiene i segreti. Io e Mattia siamo una di quelle che si possono definire una coppia aperta. Io faccio cosa voglio e lui idem. E’ solo sesso, l’amore è un'altra cosa. Non sei d’accordo?”

Io: “E Anna sa tutto?”

Elisa: “Certo, chi pensi che le abbia suggerito di lasciarsi andare e lasciar fluire le emozioni”

La mano di Elisa era ormai al bordo dei miei slip, sotto l’eccitazione per il suo massaggio e per quello che mi stava raccontando era ormai importante.

Con un dito sollevò un lembo dei miei slip, e piano piano lasciò scorrere la mano

Io: “TI prego non lo fare”

Elisa: “Tranquillo non le dirò niente. Sarà il nostro piccolo segreto. Per oggi niente sesso, voglio solo vedere se quello che si dice è vero”

La mano era ormai dentro le mie mutande, aveva impugnato il mio cazzo e lo aveva tirato fuori.

Elisa: “Cavolo è proprio vero, lo impugno e quasi le mie dita non si toccano.”

Elisa iniziò lentamente a segarmi, sentivo la sua mano scorrere sul mio cazzo mentre l’altra si stava occupando delle mie palle.

Ero in balia di un’emozione mai provata.

Stavo tradendo Anna?

Assorto nei miei pensieri non mi ero accorto che Elisa si stava sempre più avvicinando.

Il contatto delle sue labbra sulla mia cappella fu come prendere la scossa.

Socchiuse le labbra lasciando uscire la lingua con la quale iniziò a leccare da prima il frenulo, poi piano piano salì verso il buchino e inizio a giocarci quasi provando a penetrarlo.

Io: “Fermiamoci, siamo ancora in tempo”

Non finii la frase, Elisa iniziò pian piano ad accogliere nella sua bocca la cappella.

Faticava a prenderlo tutto ma la sua bocca calda e la sua lingua in continuo movimento mi stavano facendo impazzire.

In un attimo persi il controllo e mi lasciai andare

Io: “mmmm si mi piace….”

Con la mano sinistra afferrai le sue tette, tirai su il reggiseno e iniziai a toccare i capezzoli duri come il marmo.

Passavo dalle tette al culo sodo freneticamente, esploravo ogni singolo centimetro della sua figura.

Elisa si faceva ancor più intraprendente.

Con un ulteriore sforzo riuscì a prendere più di metà del mio cazzo iniziando un pompino fantastico aiutata dalle mani che si occupavano dell’asta e delle mie palle.

Io: “Mi fai impazzire, sto per venire”

A quelle parole invece di fermarsi aumentò il ritmo, e quando fui sul punto di venire estrasse il cazzo dalla sua bocca.

Il primo schizzo la colpì in faccia come il secondo, gli altri finirono tra i capelli, sul seno e sui sassi della spiaggetta.

Anna: “(urlando) Eiiiii ma ci siete”

Elisa: “(Urlando a sua volta) Si siamo dalla parte opposta. E’ stata una faticaccia, due minuti di riposo e torniamo indietro”

Anna: “Ok, vi aspettiamo”

Elisa: “(rivolta a me) E’ stata proprio una faticaccia ma ne valeva proprio la pena. La prossima volta però vorrei goderne a pieno”

Io: “Non so se ci sarà una prossima volta, è stato bello ma surreale, non voglio rovinare tutto”

Elisa: (Alzandosi ancora piena della mia sborra) Tranquillo non rovinerai niente e poi mi sottovaluti, da Anna ci penso io, vedrai……”

Finita la frase si gettò in acqua, si sistemò, si ripulì e iniziò a nuotare in direzione dei nostri fidanzati.

Elisa: (Voltandosi verso di me) “Che fai stai li da solo? Non vieni”

Mi ripresi come da un sogno, mi ricomposi e mi gettai in acqua

Le bracciate che mi separavano da Anna erano sempre meno.

In me un misto tra rimorso, eccitazione e impazienza per quello che sarebbe potuto succedere da lì a qualche giorno.

Elisa: “Arrivati. Non era granché meglio qui”

Io: “Vero, la spiaggetta di là è sì e no un metro quadrato. Giusto il posto per riposarsi”

Anna mi fissava come se stesse leggendo la mia faccia.

Io: “Non ci credi, vuoi che ti ci porti?”

Anna: (Sorridendo) “No no, saresti capace di farmi affogare”

Tutti iniziarono a ridere.

Guardai Elisa sulle ginocchia di Mattia, forse era davvero tutto ok.

Poi di colpo mi tornarono in mente le parole di Elisa quando eravamo soli “per oggi niente sesso”

Forse non era tutto OK……
Interessante wow
 
La Giornata volò via tra una risata e l’altra.

Notavo spesso gli occhi di Elisa su di me, li sentivo anche se non potevo vederli.

Anna: “Ragazzi sono le 17:30, che facciamo si va? Proporrei una doccetta ognuno a casa sua e poi tutti a cena da Mario. Una bella apericena delle nostre. Che dite?

Io: “Mi piace l’idea, ho proprio voglia di un bel Mojito. Però dobbiamo fermarci a fare la spesa ok?”

Elisa: “Si mi piace l’idea ci sto”

Mattia: “Non mi tiro mai indietro quando c’è da bere”

Ci preparammo in fretta e furia e prendemmo di nuovo la via del ritorno.

Raggiunte le macchine ci separammo

Elisa: “Noi passiamo a prendere le bottiglie, al cibo ci pensate voi?”

Anna: “Ma certo. Alle 19:30 da noi ok?”

Alle 19:45 la tavola di casa era imbandita come se dovessero arrivare 100 persone.

Era sempre così, Anna non si riusciva a controllare.

Al suono del campanello andai ad aprire, rimasi a bocca aperta.

Elisa era stupenda, una camicetta vedo non vedo, che poco lasciava all’immaginazione e un paio di shorts abbinati che come sempre le rifinivano il culo in un modo fantastico.

Elisa: “Possono bastare?”

Sollevando due sacchetti che a stento riuscivano a trattenere le bottiglie che c’erano dentro.

Elisa: “Allora, voi ometti vi mettete sul divano alla TV mentre noi donne prepariamo da bere ok? Mojito per tuttiiiiii”

E sparì in cucina.

Io e Mattia ci sedemmo sul divano tra una chiacchera e l’altra.

Erano passati già 20 minuti e non si vedeva nessuno.

Io: “Ei ma vi serve un manuale per fare il Mojito?”

Anna: “Stai calmo, ci vuole il suo tempo. Non avere fretta”

Dopo altri 20 minuti vidi arrivare le due donne con 4 caraffe di mojito stracolme.

Mattia: “Avete intenzioni serie. Se le beviamo tutte vado ko”

Anna: “Eh che vuoi che sia, al limite dormite qui, c’è la vostra cameretta di là”

Elisa: “Tesoro allora puoi bere quanto vuoi, tranquillo”

Io: “Si Mattia, vai libero…. Vuoi un imbuto?”

Tutti scoppiarono in una gran risata.

Già dopo poco il tasso di alcol nel nostro corpo aveva raggiunto un buon livello, le donne avevano la mano pesante.

Seduti al tavolo alternavamo il mojito a salumi vari, formaggi con una schiacciata fumante ad accompagnarli.

Voltai il mio sguardo verso Anna che mi fissava con uno sguardo che al momento non capii.

Non resse molto il mio sguardo e si voltò quasi subito verso Elisa che era di fronte a lei alla mia destra e iniziando a parlare con lei.

Non avevano ancora iniziato a parlare che Elisa da sotto il tavolo iniziò a farmi piedino.

Aveva il viso arrossato dall’alcol, faceva finta di niente ma sotto il tavolo il suo piede sfiorava la mia gamba destra.

Non so come ma, liberato il piede dal sandalo, iniziò a risalire la mia gamba da sotto fino a sfiorarmi il cazzo che si stava risvegliando nonostante l’alcol mi stesse annebbiando i pensieri.

Mi stavo eccitando.

L’alluce mi sfiorava le palle dandomi un brivido di piacere che mi percorreva per tutto il corpo.

Ero eccitato.

Anna: “Amore che mi daresti una mano a prendere i dolci così chiudiamo in bellezza”

Elisa tolse immediatamente il piede, mi alzai e seguii Anna in cucina.

Non feci in tempo a varcare la porta che mi prese e me la chiuse dietro spingendomi verso il muro alla sua sinistra.

Senza rendermene conto avevo Anna su di me, le sue labbra appiccicate alle mie a la sua lingua intrecciata alla mia.

La guardai come per farle capire che erano di là e potevano sentirla ma fu tutto inutile.

Anna aveva la mano sinistra appoggiata al muro sopra la mia spalla mentre portò la destra immediatamente al mio pacco già durissimo per il piede di Elisa.

La zip andò giù immediatamente e immediatamente dopo il bottone dei pantaloni si slacciò.

Anna si inginocchiò di fronte a me, con le mani abbassò gli slip, il mio cazzo era dritto di fronte a lei.

Senza esitazione iniziò a leccarlo partendo dalla base delle palle fino alla punta.

Dalla mia posizione potevo vedere la sua faccia vogliosa, le guance leggermente arrossate dall’alcol mentre cercava di prenderlo in bocca.

Complice la foga, la cappella entrò velocemente dentro di lei seguita dall’asta fino quasi a metà, poi, un’esitazione complice in accenno di conato dovuto alla troppa irruenza.

Per non ripetere l’errore con la mano sinistra iniziò a segarmi la base del cazzo mentre la bocca si occupava del resto e l’altra mano delle palle.

Sentivo tutto il calore della sua bocca sulla mia cappella e il rumore della saliva era troppo eccitante.

Sarà stata la situazione, l’alcol bevuto ma non resistetti a lungo.

Io: “Amore sto per venire (Sussurrai)”

Anna non aveva mai voluto concludere un pompino come a me invece sarebbe piaciuto, per lei il pompino era sempre stato un preliminare da non concludere e da anteporre al sesso, ma quella sera ebbi la seconda sorpresa dal mio rientro.

Non solo non si fermò ma non fece nessun passo indietro, anzi, affondò il più possibile fino a quando il primo schizzo la raggiunse.

Dopo il primo ne arrivarono in rapida successione anche altri ma lei non fece una piega.

Aspettò di aver raccolto tutto e si ritrasse, si alzo e mi dette un gran bacio sulla bocca, voglioso come sempre.

Mi guardò, si passò l’indice della mano destra sulle labbra piegate in un accenno di sorriso.

Anna: “(Sottovoce) I Dolci sono già pronti, prendiamoli e torniamo dai nostri ospiti”

Io: “Ti Amo”

Anna: “Anche io, non sai quanto”

Tornammo da Elisa e Mattia che intanto erano presi nei loro discorsi e sembrava non si fossero accorti di niente.

Come supposto nessuno fu in grado di abbandonare la casa quella sera, seguirono una serie di telefonate ai rispettivi genitori per annunciare che saremmo rimasti tutti assieme a casa mia.

Per fortuna nessuno fece obiezioni, la nostra serata non era ancora terminata.

Dopo cena le donne suggerirono di andarci a preparare per la notte prima di trasferirci sul divano per il dopo cena.

Salimmo le scale e entrammo in camera ma Anna non fece accenno alla situazione in cucina, ci preparammo e tornammo in sala.

Anna era con le solite culotte e una t-shirt bianca presa dal mio armadio, io i miei soliti slip e, come lei, una t-shirt leggera.

Ci sistemammo sul divano in attesa dei nostri ospiti dopo aver sistemato sul tavolinetto di fronte qualche amaro e qualche cioccolatino.

La porta della camera degli ospiti si aprì, Mattia fu il primo ad uscire, canottiera nera molto attillata e boxer neri abbinati.

Dietro di lui Elisa, sempre più provocante, era in intimo.

Sempre il solito perizoma, questa volta color carne con il reggiseno abbinato.

Vista da lontano e con la poca lucidità della serata, sembrava nuda.

Elisa: “Non avevo niente per la notte, non era previsto di rimanere qui”

Io: “Se vuoi ti posso dare una delle mie t-shirt”

Elisa: “Grazie, è caldo ma la notte non è ancora così hot da dormire così”

Io: “Vado, la prendo e torno”

Elisa: “Vengo con te, o ci sono cose che non posso vedere”

Rivolgendosi verso Anna.

Anna: “Se vai dopo dovremmo ucciderti, lo sai vero”

E poi scoppiò a ridere

Anna: “Vai vai, non abbiamo segreti per voi”

E ci avviammo verso la camera da letto.

Io: “Intanto io ordinerei un Ruhm”

Elisa: “Io un limoncello”

Salimmo le scale verso il primo piano, io davanti e lei dietro di me.

Entrai in camera e mi diressi verso il cassetto, lo aprii e presi una t-shirt, mi voltai e vidi Elisa seduta sul letto, gambe incrociate e corpo all’indietro appoggiato sui gomiti sul letto.

Elisa: “Allora, divertito prima?”

Io: “Si bella serata dai, ma come sempre”

Elisa: “Non mi prendere per stupida, sai bene a cosa mi riferisco”

Io: “E tu che sai”

Elisa: “Tesoro te l’ho detto oggi, io so molte cose, moltissime oserei dire. E mi verrebbe da dire che mi dovresti ringraziare, per adesso…….”

Elisa sapeva più di quello che diceva.

Le passai vicino, le porsi la t-shirt e feci per avviarmi alla porta ma lei mi afferrò il braccio e mi tirò a sé.

Sbilanciato caddi sul letto proprio sopra di lei.

Il suo profumo invase le mie narici, il calore del suo corpo fece il resto. Iniziai ad eccitarmi.

Lei sorrideva, guardandomi fisso negli occhi.

Elisa: “Ei il tuo ragazzo si sta svegliando. Tu dici di no ma lui non sembra essere d’accordo con te”

Non so cosa mi prese, persi il controllo di me.

Le mie mani presero i suoi seni, i capezzoli si fecero duri tra le mie dita, iniziai a stimolarli tra pollice e indice.

Subito dopo iniziai a scivolare in basso, spostai immediatamente le mutandine e affondai la faccia nella sua fica.

L’odore del suo piacere mi invase, era già bagnata, il clitoride era duro, come un piccolo cazzo.

Socchiusi le labbra intorno e iniziai a succhiarlo avidamente.

Lei stava soffocando i gemiti di piacere, cercai di accelerare le cose, non potevamo stare troppo e decisi di usare le mani.

Inserii l’indice della mano sinistra nella sua fica ormai fradicia, poi il medio mentre la mia lingua continuava a lavorare il clitoride e iniziai a penetrarla sempre più velocemente.

Non durò molto, improvvisamente si irrigidì, incrociò le gambe dietro le mie spalle e sentii il suo piacere esplodermi in bocca mentre con le mani chiuse a pugno infilate in bocca soffocava un piacere incontrollabile.

Subito dopo si lasciò andare sul letto per qualche secondo prima di ricomporsi e infilarsi la t-shirt.

Si alzò e si avvicinò a me ancora in ginocchio ai piedi del letto, gli occhi fissi nel vuoto.

Elisa: “Vado giù da loro, tu ricomponiti ok”

La voce era calma, come se sapesse cosa fare e come.

Io: “Ok, vado in bagno, mi do una sciacquata e scendo”

Elisa scomparve dalla porta, sentii la sua voce una volta raggiunto il piano terra.

Elisa: “Ta daaaaa come sto? Mi dona?”

Andai in bagno e mi guardai allo specchio ancora pieno dei suoi umori.

Cosa stava prendendo, stavo perdendo tutte le mie certezze.

Io amavo Anna, non avevo dubbi ma l’idea di fare sesso con Elisa mi attraeva sempre di più.

Poi c’era Anna, che ogni tanto si trasformava. Che ci fosse anche li lo zampino di Elisa?

Mi sistemai e corsi giù dagli altri.

Io: “Scusatemi ma dovevo assolutamente fare pipì. Dove eravamo rimasti?”
 
La Giornata volò via tra una risata e l’altra.

Notavo spesso gli occhi di Elisa su di me, li sentivo anche se non potevo vederli.

Anna: “Ragazzi sono le 17:30, che facciamo si va? Proporrei una doccetta ognuno a casa sua e poi tutti a cena da Mario. Una bella apericena delle nostre. Che dite?

Io: “Mi piace l’idea, ho proprio voglia di un bel Mojito. Però dobbiamo fermarci a fare la spesa ok?”

Elisa: “Si mi piace l’idea ci sto”

Mattia: “Non mi tiro mai indietro quando c’è da bere”

Ci preparammo in fretta e furia e prendemmo di nuovo la via del ritorno.

Raggiunte le macchine ci separammo

Elisa: “Noi passiamo a prendere le bottiglie, al cibo ci pensate voi?”

Anna: “Ma certo. Alle 19:30 da noi ok?”

Alle 19:45 la tavola di casa era imbandita come se dovessero arrivare 100 persone.

Era sempre così, Anna non si riusciva a controllare.

Al suono del campanello andai ad aprire, rimasi a bocca aperta.

Elisa era stupenda, una camicetta vedo non vedo, che poco lasciava all’immaginazione e un paio di shorts abbinati che come sempre le rifinivano il culo in un modo fantastico.

Elisa: “Possono bastare?”

Sollevando due sacchetti che a stento riuscivano a trattenere le bottiglie che c’erano dentro.

Elisa: “Allora, voi ometti vi mettete sul divano alla TV mentre noi donne prepariamo da bere ok? Mojito per tuttiiiiii”

E sparì in cucina.

Io e Mattia ci sedemmo sul divano tra una chiacchera e l’altra.

Erano passati già 20 minuti e non si vedeva nessuno.

Io: “Ei ma vi serve un manuale per fare il Mojito?”

Anna: “Stai calmo, ci vuole il suo tempo. Non avere fretta”

Dopo altri 20 minuti vidi arrivare le due donne con 4 caraffe di mojito stracolme.

Mattia: “Avete intenzioni serie. Se le beviamo tutte vado ko”

Anna: “Eh che vuoi che sia, al limite dormite qui, c’è la vostra cameretta di là”

Elisa: “Tesoro allora puoi bere quanto vuoi, tranquillo”

Io: “Si Mattia, vai libero…. Vuoi un imbuto?”

Tutti scoppiarono in una gran risata.

Già dopo poco il tasso di alcol nel nostro corpo aveva raggiunto un buon livello, le donne avevano la mano pesante.

Seduti al tavolo alternavamo il mojito a salumi vari, formaggi con una schiacciata fumante ad accompagnarli.

Voltai il mio sguardo verso Anna che mi fissava con uno sguardo che al momento non capii.

Non resse molto il mio sguardo e si voltò quasi subito verso Elisa che era di fronte a lei alla mia destra e iniziando a parlare con lei.

Non avevano ancora iniziato a parlare che Elisa da sotto il tavolo iniziò a farmi piedino.

Aveva il viso arrossato dall’alcol, faceva finta di niente ma sotto il tavolo il suo piede sfiorava la mia gamba destra.

Non so come ma, liberato il piede dal sandalo, iniziò a risalire la mia gamba da sotto fino a sfiorarmi il cazzo che si stava risvegliando nonostante l’alcol mi stesse annebbiando i pensieri.

Mi stavo eccitando.

L’alluce mi sfiorava le palle dandomi un brivido di piacere che mi percorreva per tutto il corpo.

Ero eccitato.

Anna: “Amore che mi daresti una mano a prendere i dolci così chiudiamo in bellezza”

Elisa tolse immediatamente il piede, mi alzai e seguii Anna in cucina.

Non feci in tempo a varcare la porta che mi prese e me la chiuse dietro spingendomi verso il muro alla sua sinistra.

Senza rendermene conto avevo Anna su di me, le sue labbra appiccicate alle mie a la sua lingua intrecciata alla mia.

La guardai come per farle capire che erano di là e potevano sentirla ma fu tutto inutile.

Anna aveva la mano sinistra appoggiata al muro sopra la mia spalla mentre portò la destra immediatamente al mio pacco già durissimo per il piede di Elisa.

La zip andò giù immediatamente e immediatamente dopo il bottone dei pantaloni si slacciò.

Anna si inginocchiò di fronte a me, con le mani abbassò gli slip, il mio cazzo era dritto di fronte a lei.

Senza esitazione iniziò a leccarlo partendo dalla base delle palle fino alla punta.

Dalla mia posizione potevo vedere la sua faccia vogliosa, le guance leggermente arrossate dall’alcol mentre cercava di prenderlo in bocca.

Complice la foga, la cappella entrò velocemente dentro di lei seguita dall’asta fino quasi a metà, poi, un’esitazione complice in accenno di conato dovuto alla troppa irruenza.

Per non ripetere l’errore con la mano sinistra iniziò a segarmi la base del cazzo mentre la bocca si occupava del resto e l’altra mano delle palle.

Sentivo tutto il calore della sua bocca sulla mia cappella e il rumore della saliva era troppo eccitante.

Sarà stata la situazione, l’alcol bevuto ma non resistetti a lungo.

Io: “Amore sto per venire (Sussurrai)”

Anna non aveva mai voluto concludere un pompino come a me invece sarebbe piaciuto, per lei il pompino era sempre stato un preliminare da non concludere e da anteporre al sesso, ma quella sera ebbi la seconda sorpresa dal mio rientro.

Non solo non si fermò ma non fece nessun passo indietro, anzi, affondò il più possibile fino a quando il primo schizzo la raggiunse.

Dopo il primo ne arrivarono in rapida successione anche altri ma lei non fece una piega.

Aspettò di aver raccolto tutto e si ritrasse, si alzo e mi dette un gran bacio sulla bocca, voglioso come sempre.

Mi guardò, si passò l’indice della mano destra sulle labbra piegate in un accenno di sorriso.

Anna: “(Sottovoce) I Dolci sono già pronti, prendiamoli e torniamo dai nostri ospiti”

Io: “Ti Amo”

Anna: “Anche io, non sai quanto”

Tornammo da Elisa e Mattia che intanto erano presi nei loro discorsi e sembrava non si fossero accorti di niente.

Come supposto nessuno fu in grado di abbandonare la casa quella sera, seguirono una serie di telefonate ai rispettivi genitori per annunciare che saremmo rimasti tutti assieme a casa mia.

Per fortuna nessuno fece obiezioni, la nostra serata non era ancora terminata.

Dopo cena le donne suggerirono di andarci a preparare per la notte prima di trasferirci sul divano per il dopo cena.

Salimmo le scale e entrammo in camera ma Anna non fece accenno alla situazione in cucina, ci preparammo e tornammo in sala.

Anna era con le solite culotte e una t-shirt bianca presa dal mio armadio, io i miei soliti slip e, come lei, una t-shirt leggera.

Ci sistemammo sul divano in attesa dei nostri ospiti dopo aver sistemato sul tavolinetto di fronte qualche amaro e qualche cioccolatino.

La porta della camera degli ospiti si aprì, Mattia fu il primo ad uscire, canottiera nera molto attillata e boxer neri abbinati.

Dietro di lui Elisa, sempre più provocante, era in intimo.

Sempre il solito perizoma, questa volta color carne con il reggiseno abbinato.

Vista da lontano e con la poca lucidità della serata, sembrava nuda.

Elisa: “Non avevo niente per la notte, non era previsto di rimanere qui”

Io: “Se vuoi ti posso dare una delle mie t-shirt”

Elisa: “Grazie, è caldo ma la notte non è ancora così hot da dormire così”

Io: “Vado, la prendo e torno”

Elisa: “Vengo con te, o ci sono cose che non posso vedere”

Rivolgendosi verso Anna.

Anna: “Se vai dopo dovremmo ucciderti, lo sai vero”

E poi scoppiò a ridere

Anna: “Vai vai, non abbiamo segreti per voi”

E ci avviammo verso la camera da letto.

Io: “Intanto io ordinerei un Ruhm”

Elisa: “Io un limoncello”

Salimmo le scale verso il primo piano, io davanti e lei dietro di me.

Entrai in camera e mi diressi verso il cassetto, lo aprii e presi una t-shirt, mi voltai e vidi Elisa seduta sul letto, gambe incrociate e corpo all’indietro appoggiato sui gomiti sul letto.

Elisa: “Allora, divertito prima?”

Io: “Si bella serata dai, ma come sempre”

Elisa: “Non mi prendere per stupida, sai bene a cosa mi riferisco”

Io: “E tu che sai”

Elisa: “Tesoro te l’ho detto oggi, io so molte cose, moltissime oserei dire. E mi verrebbe da dire che mi dovresti ringraziare, per adesso…….”

Elisa sapeva più di quello che diceva.

Le passai vicino, le porsi la t-shirt e feci per avviarmi alla porta ma lei mi afferrò il braccio e mi tirò a sé.

Sbilanciato caddi sul letto proprio sopra di lei.

Il suo profumo invase le mie narici, il calore del suo corpo fece il resto. Iniziai ad eccitarmi.

Lei sorrideva, guardandomi fisso negli occhi.

Elisa: “Ei il tuo ragazzo si sta svegliando. Tu dici di no ma lui non sembra essere d’accordo con te”

Non so cosa mi prese, persi il controllo di me.

Le mie mani presero i suoi seni, i capezzoli si fecero duri tra le mie dita, iniziai a stimolarli tra pollice e indice.

Subito dopo iniziai a scivolare in basso, spostai immediatamente le mutandine e affondai la faccia nella sua fica.

L’odore del suo piacere mi invase, era già bagnata, il clitoride era duro, come un piccolo cazzo.

Socchiusi le labbra intorno e iniziai a succhiarlo avidamente.

Lei stava soffocando i gemiti di piacere, cercai di accelerare le cose, non potevamo stare troppo e decisi di usare le mani.

Inserii l’indice della mano sinistra nella sua fica ormai fradicia, poi il medio mentre la mia lingua continuava a lavorare il clitoride e iniziai a penetrarla sempre più velocemente.

Non durò molto, improvvisamente si irrigidì, incrociò le gambe dietro le mie spalle e sentii il suo piacere esplodermi in bocca mentre con le mani chiuse a pugno infilate in bocca soffocava un piacere incontrollabile.

Subito dopo si lasciò andare sul letto per qualche secondo prima di ricomporsi e infilarsi la t-shirt.

Si alzò e si avvicinò a me ancora in ginocchio ai piedi del letto, gli occhi fissi nel vuoto.

Elisa: “Vado giù da loro, tu ricomponiti ok”

La voce era calma, come se sapesse cosa fare e come.

Io: “Ok, vado in bagno, mi do una sciacquata e scendo”

Elisa scomparve dalla porta, sentii la sua voce una volta raggiunto il piano terra.

Elisa: “Ta daaaaa come sto? Mi dona?”

Andai in bagno e mi guardai allo specchio ancora pieno dei suoi umori.

Cosa stava prendendo, stavo perdendo tutte le mie certezze.

Io amavo Anna, non avevo dubbi ma l’idea di fare sesso con Elisa mi attraeva sempre di più.

Poi c’era Anna, che ogni tanto si trasformava. Che ci fosse anche li lo zampino di Elisa?

Mi sistemai e corsi giù dagli altri.

Io: “Scusatemi ma dovevo assolutamente fare pipì. Dove eravamo rimasti?”
Continua sono davvero curiosoooo...scrivi presto il continuo
 
La Giornata volò via tra una risata e l’altra.

Notavo spesso gli occhi di Elisa su di me, li sentivo anche se non potevo vederli.

Anna: “Ragazzi sono le 17:30, che facciamo si va? Proporrei una doccetta ognuno a casa sua e poi tutti a cena da Mario. Una bella apericena delle nostre. Che dite?

Io: “Mi piace l’idea, ho proprio voglia di un bel Mojito. Però dobbiamo fermarci a fare la spesa ok?”

Elisa: “Si mi piace l’idea ci sto”

Mattia: “Non mi tiro mai indietro quando c’è da bere”

Ci preparammo in fretta e furia e prendemmo di nuovo la via del ritorno.

Raggiunte le macchine ci separammo

Elisa: “Noi passiamo a prendere le bottiglie, al cibo ci pensate voi?”

Anna: “Ma certo. Alle 19:30 da noi ok?”

Alle 19:45 la tavola di casa era imbandita come se dovessero arrivare 100 persone.

Era sempre così, Anna non si riusciva a controllare.

Al suono del campanello andai ad aprire, rimasi a bocca aperta.

Elisa era stupenda, una camicetta vedo non vedo, che poco lasciava all’immaginazione e un paio di shorts abbinati che come sempre le rifinivano il culo in un modo fantastico.

Elisa: “Possono bastare?”

Sollevando due sacchetti che a stento riuscivano a trattenere le bottiglie che c’erano dentro.

Elisa: “Allora, voi ometti vi mettete sul divano alla TV mentre noi donne prepariamo da bere ok? Mojito per tuttiiiiii”

E sparì in cucina.

Io e Mattia ci sedemmo sul divano tra una chiacchera e l’altra.

Erano passati già 20 minuti e non si vedeva nessuno.

Io: “Ei ma vi serve un manuale per fare il Mojito?”

Anna: “Stai calmo, ci vuole il suo tempo. Non avere fretta”

Dopo altri 20 minuti vidi arrivare le due donne con 4 caraffe di mojito stracolme.

Mattia: “Avete intenzioni serie. Se le beviamo tutte vado ko”

Anna: “Eh che vuoi che sia, al limite dormite qui, c’è la vostra cameretta di là”

Elisa: “Tesoro allora puoi bere quanto vuoi, tranquillo”

Io: “Si Mattia, vai libero…. Vuoi un imbuto?”

Tutti scoppiarono in una gran risata.

Già dopo poco il tasso di alcol nel nostro corpo aveva raggiunto un buon livello, le donne avevano la mano pesante.

Seduti al tavolo alternavamo il mojito a salumi vari, formaggi con una schiacciata fumante ad accompagnarli.

Voltai il mio sguardo verso Anna che mi fissava con uno sguardo che al momento non capii.

Non resse molto il mio sguardo e si voltò quasi subito verso Elisa che era di fronte a lei alla mia destra e iniziando a parlare con lei.

Non avevano ancora iniziato a parlare che Elisa da sotto il tavolo iniziò a farmi piedino.

Aveva il viso arrossato dall’alcol, faceva finta di niente ma sotto il tavolo il suo piede sfiorava la mia gamba destra.

Non so come ma, liberato il piede dal sandalo, iniziò a risalire la mia gamba da sotto fino a sfiorarmi il cazzo che si stava risvegliando nonostante l’alcol mi stesse annebbiando i pensieri.

Mi stavo eccitando.

L’alluce mi sfiorava le palle dandomi un brivido di piacere che mi percorreva per tutto il corpo.

Ero eccitato.

Anna: “Amore che mi daresti una mano a prendere i dolci così chiudiamo in bellezza”

Elisa tolse immediatamente il piede, mi alzai e seguii Anna in cucina.

Non feci in tempo a varcare la porta che mi prese e me la chiuse dietro spingendomi verso il muro alla sua sinistra.

Senza rendermene conto avevo Anna su di me, le sue labbra appiccicate alle mie a la sua lingua intrecciata alla mia.

La guardai come per farle capire che erano di là e potevano sentirla ma fu tutto inutile.

Anna aveva la mano sinistra appoggiata al muro sopra la mia spalla mentre portò la destra immediatamente al mio pacco già durissimo per il piede di Elisa.

La zip andò giù immediatamente e immediatamente dopo il bottone dei pantaloni si slacciò.

Anna si inginocchiò di fronte a me, con le mani abbassò gli slip, il mio cazzo era dritto di fronte a lei.

Senza esitazione iniziò a leccarlo partendo dalla base delle palle fino alla punta.

Dalla mia posizione potevo vedere la sua faccia vogliosa, le guance leggermente arrossate dall’alcol mentre cercava di prenderlo in bocca.

Complice la foga, la cappella entrò velocemente dentro di lei seguita dall’asta fino quasi a metà, poi, un’esitazione complice in accenno di conato dovuto alla troppa irruenza.

Per non ripetere l’errore con la mano sinistra iniziò a segarmi la base del cazzo mentre la bocca si occupava del resto e l’altra mano delle palle.

Sentivo tutto il calore della sua bocca sulla mia cappella e il rumore della saliva era troppo eccitante.

Sarà stata la situazione, l’alcol bevuto ma non resistetti a lungo.

Io: “Amore sto per venire (Sussurrai)”

Anna non aveva mai voluto concludere un pompino come a me invece sarebbe piaciuto, per lei il pompino era sempre stato un preliminare da non concludere e da anteporre al sesso, ma quella sera ebbi la seconda sorpresa dal mio rientro.

Non solo non si fermò ma non fece nessun passo indietro, anzi, affondò il più possibile fino a quando il primo schizzo la raggiunse.

Dopo il primo ne arrivarono in rapida successione anche altri ma lei non fece una piega.

Aspettò di aver raccolto tutto e si ritrasse, si alzo e mi dette un gran bacio sulla bocca, voglioso come sempre.

Mi guardò, si passò l’indice della mano destra sulle labbra piegate in un accenno di sorriso.

Anna: “(Sottovoce) I Dolci sono già pronti, prendiamoli e torniamo dai nostri ospiti”

Io: “Ti Amo”

Anna: “Anche io, non sai quanto”

Tornammo da Elisa e Mattia che intanto erano presi nei loro discorsi e sembrava non si fossero accorti di niente.

Come supposto nessuno fu in grado di abbandonare la casa quella sera, seguirono una serie di telefonate ai rispettivi genitori per annunciare che saremmo rimasti tutti assieme a casa mia.

Per fortuna nessuno fece obiezioni, la nostra serata non era ancora terminata.

Dopo cena le donne suggerirono di andarci a preparare per la notte prima di trasferirci sul divano per il dopo cena.

Salimmo le scale e entrammo in camera ma Anna non fece accenno alla situazione in cucina, ci preparammo e tornammo in sala.

Anna era con le solite culotte e una t-shirt bianca presa dal mio armadio, io i miei soliti slip e, come lei, una t-shirt leggera.

Ci sistemammo sul divano in attesa dei nostri ospiti dopo aver sistemato sul tavolinetto di fronte qualche amaro e qualche cioccolatino.

La porta della camera degli ospiti si aprì, Mattia fu il primo ad uscire, canottiera nera molto attillata e boxer neri abbinati.

Dietro di lui Elisa, sempre più provocante, era in intimo.

Sempre il solito perizoma, questa volta color carne con il reggiseno abbinato.

Vista da lontano e con la poca lucidità della serata, sembrava nuda.

Elisa: “Non avevo niente per la notte, non era previsto di rimanere qui”

Io: “Se vuoi ti posso dare una delle mie t-shirt”

Elisa: “Grazie, è caldo ma la notte non è ancora così hot da dormire così”

Io: “Vado, la prendo e torno”

Elisa: “Vengo con te, o ci sono cose che non posso vedere”

Rivolgendosi verso Anna.

Anna: “Se vai dopo dovremmo ucciderti, lo sai vero”

E poi scoppiò a ridere

Anna: “Vai vai, non abbiamo segreti per voi”

E ci avviammo verso la camera da letto.

Io: “Intanto io ordinerei un Ruhm”

Elisa: “Io un limoncello”

Salimmo le scale verso il primo piano, io davanti e lei dietro di me.

Entrai in camera e mi diressi verso il cassetto, lo aprii e presi una t-shirt, mi voltai e vidi Elisa seduta sul letto, gambe incrociate e corpo all’indietro appoggiato sui gomiti sul letto.

Elisa: “Allora, divertito prima?”

Io: “Si bella serata dai, ma come sempre”

Elisa: “Non mi prendere per stupida, sai bene a cosa mi riferisco”

Io: “E tu che sai”

Elisa: “Tesoro te l’ho detto oggi, io so molte cose, moltissime oserei dire. E mi verrebbe da dire che mi dovresti ringraziare, per adesso…….”

Elisa sapeva più di quello che diceva.

Le passai vicino, le porsi la t-shirt e feci per avviarmi alla porta ma lei mi afferrò il braccio e mi tirò a sé.

Sbilanciato caddi sul letto proprio sopra di lei.

Il suo profumo invase le mie narici, il calore del suo corpo fece il resto. Iniziai ad eccitarmi.

Lei sorrideva, guardandomi fisso negli occhi.

Elisa: “Ei il tuo ragazzo si sta svegliando. Tu dici di no ma lui non sembra essere d’accordo con te”

Non so cosa mi prese, persi il controllo di me.

Le mie mani presero i suoi seni, i capezzoli si fecero duri tra le mie dita, iniziai a stimolarli tra pollice e indice.

Subito dopo iniziai a scivolare in basso, spostai immediatamente le mutandine e affondai la faccia nella sua fica.

L’odore del suo piacere mi invase, era già bagnata, il clitoride era duro, come un piccolo cazzo.

Socchiusi le labbra intorno e iniziai a succhiarlo avidamente.

Lei stava soffocando i gemiti di piacere, cercai di accelerare le cose, non potevamo stare troppo e decisi di usare le mani.

Inserii l’indice della mano sinistra nella sua fica ormai fradicia, poi il medio mentre la mia lingua continuava a lavorare il clitoride e iniziai a penetrarla sempre più velocemente.

Non durò molto, improvvisamente si irrigidì, incrociò le gambe dietro le mie spalle e sentii il suo piacere esplodermi in bocca mentre con le mani chiuse a pugno infilate in bocca soffocava un piacere incontrollabile.

Subito dopo si lasciò andare sul letto per qualche secondo prima di ricomporsi e infilarsi la t-shirt.

Si alzò e si avvicinò a me ancora in ginocchio ai piedi del letto, gli occhi fissi nel vuoto.

Elisa: “Vado giù da loro, tu ricomponiti ok”

La voce era calma, come se sapesse cosa fare e come.

Io: “Ok, vado in bagno, mi do una sciacquata e scendo”

Elisa scomparve dalla porta, sentii la sua voce una volta raggiunto il piano terra.

Elisa: “Ta daaaaa come sto? Mi dona?”

Andai in bagno e mi guardai allo specchio ancora pieno dei suoi umori.

Cosa stava prendendo, stavo perdendo tutte le mie certezze.

Io amavo Anna, non avevo dubbi ma l’idea di fare sesso con Elisa mi attraeva sempre di più.

Poi c’era Anna, che ogni tanto si trasformava. Che ci fosse anche li lo zampino di Elisa?

Mi sistemai e corsi giù dagli altri.

Io: “Scusatemi ma dovevo assolutamente fare pipì. Dove eravamo rimasti?”
le 2 signore hanno lesbicato tra loro? Mi sembrano complici
 
La Giornata volò via tra una risata e l’altra.

Notavo spesso gli occhi di Elisa su di me, li sentivo anche se non potevo vederli.

Anna: “Ragazzi sono le 17:30, che facciamo si va? Proporrei una doccetta ognuno a casa sua e poi tutti a cena da Mario. Una bella apericena delle nostre. Che dite?

Io: “Mi piace l’idea, ho proprio voglia di un bel Mojito. Però dobbiamo fermarci a fare la spesa ok?”

Elisa: “Si mi piace l’idea ci sto”

Mattia: “Non mi tiro mai indietro quando c’è da bere”

Ci preparammo in fretta e furia e prendemmo di nuovo la via del ritorno.

Raggiunte le macchine ci separammo

Elisa: “Noi passiamo a prendere le bottiglie, al cibo ci pensate voi?”

Anna: “Ma certo. Alle 19:30 da noi ok?”

Alle 19:45 la tavola di casa era imbandita come se dovessero arrivare 100 persone.

Era sempre così, Anna non si riusciva a controllare.

Al suono del campanello andai ad aprire, rimasi a bocca aperta.

Elisa era stupenda, una camicetta vedo non vedo, che poco lasciava all’immaginazione e un paio di shorts abbinati che come sempre le rifinivano il culo in un modo fantastico.

Elisa: “Possono bastare?”

Sollevando due sacchetti che a stento riuscivano a trattenere le bottiglie che c’erano dentro.

Elisa: “Allora, voi ometti vi mettete sul divano alla TV mentre noi donne prepariamo da bere ok? Mojito per tuttiiiiii”

E sparì in cucina.

Io e Mattia ci sedemmo sul divano tra una chiacchera e l’altra.

Erano passati già 20 minuti e non si vedeva nessuno.

Io: “Ei ma vi serve un manuale per fare il Mojito?”

Anna: “Stai calmo, ci vuole il suo tempo. Non avere fretta”

Dopo altri 20 minuti vidi arrivare le due donne con 4 caraffe di mojito stracolme.

Mattia: “Avete intenzioni serie. Se le beviamo tutte vado ko”

Anna: “Eh che vuoi che sia, al limite dormite qui, c’è la vostra cameretta di là”

Elisa: “Tesoro allora puoi bere quanto vuoi, tranquillo”

Io: “Si Mattia, vai libero…. Vuoi un imbuto?”

Tutti scoppiarono in una gran risata.

Già dopo poco il tasso di alcol nel nostro corpo aveva raggiunto un buon livello, le donne avevano la mano pesante.

Seduti al tavolo alternavamo il mojito a salumi vari, formaggi con una schiacciata fumante ad accompagnarli.

Voltai il mio sguardo verso Anna che mi fissava con uno sguardo che al momento non capii.

Non resse molto il mio sguardo e si voltò quasi subito verso Elisa che era di fronte a lei alla mia destra e iniziando a parlare con lei.

Non avevano ancora iniziato a parlare che Elisa da sotto il tavolo iniziò a farmi piedino.

Aveva il viso arrossato dall’alcol, faceva finta di niente ma sotto il tavolo il suo piede sfiorava la mia gamba destra.

Non so come ma, liberato il piede dal sandalo, iniziò a risalire la mia gamba da sotto fino a sfiorarmi il cazzo che si stava risvegliando nonostante l’alcol mi stesse annebbiando i pensieri.

Mi stavo eccitando.

L’alluce mi sfiorava le palle dandomi un brivido di piacere che mi percorreva per tutto il corpo.

Ero eccitato.

Anna: “Amore che mi daresti una mano a prendere i dolci così chiudiamo in bellezza”

Elisa tolse immediatamente il piede, mi alzai e seguii Anna in cucina.

Non feci in tempo a varcare la porta che mi prese e me la chiuse dietro spingendomi verso il muro alla sua sinistra.

Senza rendermene conto avevo Anna su di me, le sue labbra appiccicate alle mie a la sua lingua intrecciata alla mia.

La guardai come per farle capire che erano di là e potevano sentirla ma fu tutto inutile.

Anna aveva la mano sinistra appoggiata al muro sopra la mia spalla mentre portò la destra immediatamente al mio pacco già durissimo per il piede di Elisa.

La zip andò giù immediatamente e immediatamente dopo il bottone dei pantaloni si slacciò.

Anna si inginocchiò di fronte a me, con le mani abbassò gli slip, il mio cazzo era dritto di fronte a lei.

Senza esitazione iniziò a leccarlo partendo dalla base delle palle fino alla punta.

Dalla mia posizione potevo vedere la sua faccia vogliosa, le guance leggermente arrossate dall’alcol mentre cercava di prenderlo in bocca.

Complice la foga, la cappella entrò velocemente dentro di lei seguita dall’asta fino quasi a metà, poi, un’esitazione complice in accenno di conato dovuto alla troppa irruenza.

Per non ripetere l’errore con la mano sinistra iniziò a segarmi la base del cazzo mentre la bocca si occupava del resto e l’altra mano delle palle.

Sentivo tutto il calore della sua bocca sulla mia cappella e il rumore della saliva era troppo eccitante.

Sarà stata la situazione, l’alcol bevuto ma non resistetti a lungo.

Io: “Amore sto per venire (Sussurrai)”

Anna non aveva mai voluto concludere un pompino come a me invece sarebbe piaciuto, per lei il pompino era sempre stato un preliminare da non concludere e da anteporre al sesso, ma quella sera ebbi la seconda sorpresa dal mio rientro.

Non solo non si fermò ma non fece nessun passo indietro, anzi, affondò il più possibile fino a quando il primo schizzo la raggiunse.

Dopo il primo ne arrivarono in rapida successione anche altri ma lei non fece una piega.

Aspettò di aver raccolto tutto e si ritrasse, si alzo e mi dette un gran bacio sulla bocca, voglioso come sempre.

Mi guardò, si passò l’indice della mano destra sulle labbra piegate in un accenno di sorriso.

Anna: “(Sottovoce) I Dolci sono già pronti, prendiamoli e torniamo dai nostri ospiti”

Io: “Ti Amo”

Anna: “Anche io, non sai quanto”

Tornammo da Elisa e Mattia che intanto erano presi nei loro discorsi e sembrava non si fossero accorti di niente.

Come supposto nessuno fu in grado di abbandonare la casa quella sera, seguirono una serie di telefonate ai rispettivi genitori per annunciare che saremmo rimasti tutti assieme a casa mia.

Per fortuna nessuno fece obiezioni, la nostra serata non era ancora terminata.

Dopo cena le donne suggerirono di andarci a preparare per la notte prima di trasferirci sul divano per il dopo cena.

Salimmo le scale e entrammo in camera ma Anna non fece accenno alla situazione in cucina, ci preparammo e tornammo in sala.

Anna era con le solite culotte e una t-shirt bianca presa dal mio armadio, io i miei soliti slip e, come lei, una t-shirt leggera.

Ci sistemammo sul divano in attesa dei nostri ospiti dopo aver sistemato sul tavolinetto di fronte qualche amaro e qualche cioccolatino.

La porta della camera degli ospiti si aprì, Mattia fu il primo ad uscire, canottiera nera molto attillata e boxer neri abbinati.

Dietro di lui Elisa, sempre più provocante, era in intimo.

Sempre il solito perizoma, questa volta color carne con il reggiseno abbinato.

Vista da lontano e con la poca lucidità della serata, sembrava nuda.

Elisa: “Non avevo niente per la notte, non era previsto di rimanere qui”

Io: “Se vuoi ti posso dare una delle mie t-shirt”

Elisa: “Grazie, è caldo ma la notte non è ancora così hot da dormire così”

Io: “Vado, la prendo e torno”

Elisa: “Vengo con te, o ci sono cose che non posso vedere”

Rivolgendosi verso Anna.

Anna: “Se vai dopo dovremmo ucciderti, lo sai vero”

E poi scoppiò a ridere

Anna: “Vai vai, non abbiamo segreti per voi”

E ci avviammo verso la camera da letto.

Io: “Intanto io ordinerei un Ruhm”

Elisa: “Io un limoncello”

Salimmo le scale verso il primo piano, io davanti e lei dietro di me.

Entrai in camera e mi diressi verso il cassetto, lo aprii e presi una t-shirt, mi voltai e vidi Elisa seduta sul letto, gambe incrociate e corpo all’indietro appoggiato sui gomiti sul letto.

Elisa: “Allora, divertito prima?”

Io: “Si bella serata dai, ma come sempre”

Elisa: “Non mi prendere per stupida, sai bene a cosa mi riferisco”

Io: “E tu che sai”

Elisa: “Tesoro te l’ho detto oggi, io so molte cose, moltissime oserei dire. E mi verrebbe da dire che mi dovresti ringraziare, per adesso…….”

Elisa sapeva più di quello che diceva.

Le passai vicino, le porsi la t-shirt e feci per avviarmi alla porta ma lei mi afferrò il braccio e mi tirò a sé.

Sbilanciato caddi sul letto proprio sopra di lei.

Il suo profumo invase le mie narici, il calore del suo corpo fece il resto. Iniziai ad eccitarmi.

Lei sorrideva, guardandomi fisso negli occhi.

Elisa: “Ei il tuo ragazzo si sta svegliando. Tu dici di no ma lui non sembra essere d’accordo con te”

Non so cosa mi prese, persi il controllo di me.

Le mie mani presero i suoi seni, i capezzoli si fecero duri tra le mie dita, iniziai a stimolarli tra pollice e indice.

Subito dopo iniziai a scivolare in basso, spostai immediatamente le mutandine e affondai la faccia nella sua fica.

L’odore del suo piacere mi invase, era già bagnata, il clitoride era duro, come un piccolo cazzo.

Socchiusi le labbra intorno e iniziai a succhiarlo avidamente.

Lei stava soffocando i gemiti di piacere, cercai di accelerare le cose, non potevamo stare troppo e decisi di usare le mani.

Inserii l’indice della mano sinistra nella sua fica ormai fradicia, poi il medio mentre la mia lingua continuava a lavorare il clitoride e iniziai a penetrarla sempre più velocemente.

Non durò molto, improvvisamente si irrigidì, incrociò le gambe dietro le mie spalle e sentii il suo piacere esplodermi in bocca mentre con le mani chiuse a pugno infilate in bocca soffocava un piacere incontrollabile.

Subito dopo si lasciò andare sul letto per qualche secondo prima di ricomporsi e infilarsi la t-shirt.

Si alzò e si avvicinò a me ancora in ginocchio ai piedi del letto, gli occhi fissi nel vuoto.

Elisa: “Vado giù da loro, tu ricomponiti ok”

La voce era calma, come se sapesse cosa fare e come.

Io: “Ok, vado in bagno, mi do una sciacquata e scendo”

Elisa scomparve dalla porta, sentii la sua voce una volta raggiunto il piano terra.

Elisa: “Ta daaaaa come sto? Mi dona?”

Andai in bagno e mi guardai allo specchio ancora pieno dei suoi umori.

Cosa stava prendendo, stavo perdendo tutte le mie certezze.

Io amavo Anna, non avevo dubbi ma l’idea di fare sesso con Elisa mi attraeva sempre di più.

Poi c’era Anna, che ogni tanto si trasformava. Che ci fosse anche li lo zampino di Elisa?

Mi sistemai e corsi giù dagli altri.

Io: “Scusatemi ma dovevo assolutamente fare pipì. Dove eravamo rimasti?”
ECCELLENTE! scusa il maiuscolo, ma lo merita duramente.
 
La Giornata volò via tra una risata e l’altra.

Notavo spesso gli occhi di Elisa su di me, li sentivo anche se non potevo vederli.

Anna: “Ragazzi sono le 17:30, che facciamo si va? Proporrei una doccetta ognuno a casa sua e poi tutti a cena da Mario. Una bella apericena delle nostre. Che dite?

Io: “Mi piace l’idea, ho proprio voglia di un bel Mojito. Però dobbiamo fermarci a fare la spesa ok?”

Elisa: “Si mi piace l’idea ci sto”

Mattia: “Non mi tiro mai indietro quando c’è da bere”

Ci preparammo in fretta e furia e prendemmo di nuovo la via del ritorno.

Raggiunte le macchine ci separammo

Elisa: “Noi passiamo a prendere le bottiglie, al cibo ci pensate voi?”

Anna: “Ma certo. Alle 19:30 da noi ok?”

Alle 19:45 la tavola di casa era imbandita come se dovessero arrivare 100 persone.

Era sempre così, Anna non si riusciva a controllare.

Al suono del campanello andai ad aprire, rimasi a bocca aperta.

Elisa era stupenda, una camicetta vedo non vedo, che poco lasciava all’immaginazione e un paio di shorts abbinati che come sempre le rifinivano il culo in un modo fantastico.

Elisa: “Possono bastare?”

Sollevando due sacchetti che a stento riuscivano a trattenere le bottiglie che c’erano dentro.

Elisa: “Allora, voi ometti vi mettete sul divano alla TV mentre noi donne prepariamo da bere ok? Mojito per tuttiiiiii”

E sparì in cucina.

Io e Mattia ci sedemmo sul divano tra una chiacchera e l’altra.

Erano passati già 20 minuti e non si vedeva nessuno.

Io: “Ei ma vi serve un manuale per fare il Mojito?”

Anna: “Stai calmo, ci vuole il suo tempo. Non avere fretta”

Dopo altri 20 minuti vidi arrivare le due donne con 4 caraffe di mojito stracolme.

Mattia: “Avete intenzioni serie. Se le beviamo tutte vado ko”

Anna: “Eh che vuoi che sia, al limite dormite qui, c’è la vostra cameretta di là”

Elisa: “Tesoro allora puoi bere quanto vuoi, tranquillo”

Io: “Si Mattia, vai libero…. Vuoi un imbuto?”

Tutti scoppiarono in una gran risata.

Già dopo poco il tasso di alcol nel nostro corpo aveva raggiunto un buon livello, le donne avevano la mano pesante.

Seduti al tavolo alternavamo il mojito a salumi vari, formaggi con una schiacciata fumante ad accompagnarli.

Voltai il mio sguardo verso Anna che mi fissava con uno sguardo che al momento non capii.

Non resse molto il mio sguardo e si voltò quasi subito verso Elisa che era di fronte a lei alla mia destra e iniziando a parlare con lei.

Non avevano ancora iniziato a parlare che Elisa da sotto il tavolo iniziò a farmi piedino.

Aveva il viso arrossato dall’alcol, faceva finta di niente ma sotto il tavolo il suo piede sfiorava la mia gamba destra.

Non so come ma, liberato il piede dal sandalo, iniziò a risalire la mia gamba da sotto fino a sfiorarmi il cazzo che si stava risvegliando nonostante l’alcol mi stesse annebbiando i pensieri.

Mi stavo eccitando.

L’alluce mi sfiorava le palle dandomi un brivido di piacere che mi percorreva per tutto il corpo.

Ero eccitato.

Anna: “Amore che mi daresti una mano a prendere i dolci così chiudiamo in bellezza”

Elisa tolse immediatamente il piede, mi alzai e seguii Anna in cucina.

Non feci in tempo a varcare la porta che mi prese e me la chiuse dietro spingendomi verso il muro alla sua sinistra.

Senza rendermene conto avevo Anna su di me, le sue labbra appiccicate alle mie a la sua lingua intrecciata alla mia.

La guardai come per farle capire che erano di là e potevano sentirla ma fu tutto inutile.

Anna aveva la mano sinistra appoggiata al muro sopra la mia spalla mentre portò la destra immediatamente al mio pacco già durissimo per il piede di Elisa.

La zip andò giù immediatamente e immediatamente dopo il bottone dei pantaloni si slacciò.

Anna si inginocchiò di fronte a me, con le mani abbassò gli slip, il mio cazzo era dritto di fronte a lei.

Senza esitazione iniziò a leccarlo partendo dalla base delle palle fino alla punta.

Dalla mia posizione potevo vedere la sua faccia vogliosa, le guance leggermente arrossate dall’alcol mentre cercava di prenderlo in bocca.

Complice la foga, la cappella entrò velocemente dentro di lei seguita dall’asta fino quasi a metà, poi, un’esitazione complice in accenno di conato dovuto alla troppa irruenza.

Per non ripetere l’errore con la mano sinistra iniziò a segarmi la base del cazzo mentre la bocca si occupava del resto e l’altra mano delle palle.

Sentivo tutto il calore della sua bocca sulla mia cappella e il rumore della saliva era troppo eccitante.

Sarà stata la situazione, l’alcol bevuto ma non resistetti a lungo.

Io: “Amore sto per venire (Sussurrai)”

Anna non aveva mai voluto concludere un pompino come a me invece sarebbe piaciuto, per lei il pompino era sempre stato un preliminare da non concludere e da anteporre al sesso, ma quella sera ebbi la seconda sorpresa dal mio rientro.

Non solo non si fermò ma non fece nessun passo indietro, anzi, affondò il più possibile fino a quando il primo schizzo la raggiunse.

Dopo il primo ne arrivarono in rapida successione anche altri ma lei non fece una piega.

Aspettò di aver raccolto tutto e si ritrasse, si alzo e mi dette un gran bacio sulla bocca, voglioso come sempre.

Mi guardò, si passò l’indice della mano destra sulle labbra piegate in un accenno di sorriso.

Anna: “(Sottovoce) I Dolci sono già pronti, prendiamoli e torniamo dai nostri ospiti”

Io: “Ti Amo”

Anna: “Anche io, non sai quanto”

Tornammo da Elisa e Mattia che intanto erano presi nei loro discorsi e sembrava non si fossero accorti di niente.

Come supposto nessuno fu in grado di abbandonare la casa quella sera, seguirono una serie di telefonate ai rispettivi genitori per annunciare che saremmo rimasti tutti assieme a casa mia.

Per fortuna nessuno fece obiezioni, la nostra serata non era ancora terminata.

Dopo cena le donne suggerirono di andarci a preparare per la notte prima di trasferirci sul divano per il dopo cena.

Salimmo le scale e entrammo in camera ma Anna non fece accenno alla situazione in cucina, ci preparammo e tornammo in sala.

Anna era con le solite culotte e una t-shirt bianca presa dal mio armadio, io i miei soliti slip e, come lei, una t-shirt leggera.

Ci sistemammo sul divano in attesa dei nostri ospiti dopo aver sistemato sul tavolinetto di fronte qualche amaro e qualche cioccolatino.

La porta della camera degli ospiti si aprì, Mattia fu il primo ad uscire, canottiera nera molto attillata e boxer neri abbinati.

Dietro di lui Elisa, sempre più provocante, era in intimo.

Sempre il solito perizoma, questa volta color carne con il reggiseno abbinato.

Vista da lontano e con la poca lucidità della serata, sembrava nuda.

Elisa: “Non avevo niente per la notte, non era previsto di rimanere qui”

Io: “Se vuoi ti posso dare una delle mie t-shirt”

Elisa: “Grazie, è caldo ma la notte non è ancora così hot da dormire così”

Io: “Vado, la prendo e torno”

Elisa: “Vengo con te, o ci sono cose che non posso vedere”

Rivolgendosi verso Anna.

Anna: “Se vai dopo dovremmo ucciderti, lo sai vero”

E poi scoppiò a ridere

Anna: “Vai vai, non abbiamo segreti per voi”

E ci avviammo verso la camera da letto.

Io: “Intanto io ordinerei un Ruhm”

Elisa: “Io un limoncello”

Salimmo le scale verso il primo piano, io davanti e lei dietro di me.

Entrai in camera e mi diressi verso il cassetto, lo aprii e presi una t-shirt, mi voltai e vidi Elisa seduta sul letto, gambe incrociate e corpo all’indietro appoggiato sui gomiti sul letto.

Elisa: “Allora, divertito prima?”

Io: “Si bella serata dai, ma come sempre”

Elisa: “Non mi prendere per stupida, sai bene a cosa mi riferisco”

Io: “E tu che sai”

Elisa: “Tesoro te l’ho detto oggi, io so molte cose, moltissime oserei dire. E mi verrebbe da dire che mi dovresti ringraziare, per adesso…….”

Elisa sapeva più di quello che diceva.

Le passai vicino, le porsi la t-shirt e feci per avviarmi alla porta ma lei mi afferrò il braccio e mi tirò a sé.

Sbilanciato caddi sul letto proprio sopra di lei.

Il suo profumo invase le mie narici, il calore del suo corpo fece il resto. Iniziai ad eccitarmi.

Lei sorrideva, guardandomi fisso negli occhi.

Elisa: “Ei il tuo ragazzo si sta svegliando. Tu dici di no ma lui non sembra essere d’accordo con te”

Non so cosa mi prese, persi il controllo di me.

Le mie mani presero i suoi seni, i capezzoli si fecero duri tra le mie dita, iniziai a stimolarli tra pollice e indice.

Subito dopo iniziai a scivolare in basso, spostai immediatamente le mutandine e affondai la faccia nella sua fica.

L’odore del suo piacere mi invase, era già bagnata, il clitoride era duro, come un piccolo cazzo.

Socchiusi le labbra intorno e iniziai a succhiarlo avidamente.

Lei stava soffocando i gemiti di piacere, cercai di accelerare le cose, non potevamo stare troppo e decisi di usare le mani.

Inserii l’indice della mano sinistra nella sua fica ormai fradicia, poi il medio mentre la mia lingua continuava a lavorare il clitoride e iniziai a penetrarla sempre più velocemente.

Non durò molto, improvvisamente si irrigidì, incrociò le gambe dietro le mie spalle e sentii il suo piacere esplodermi in bocca mentre con le mani chiuse a pugno infilate in bocca soffocava un piacere incontrollabile.

Subito dopo si lasciò andare sul letto per qualche secondo prima di ricomporsi e infilarsi la t-shirt.

Si alzò e si avvicinò a me ancora in ginocchio ai piedi del letto, gli occhi fissi nel vuoto.

Elisa: “Vado giù da loro, tu ricomponiti ok”

La voce era calma, come se sapesse cosa fare e come.

Io: “Ok, vado in bagno, mi do una sciacquata e scendo”

Elisa scomparve dalla porta, sentii la sua voce una volta raggiunto il piano terra.

Elisa: “Ta daaaaa come sto? Mi dona?”

Andai in bagno e mi guardai allo specchio ancora pieno dei suoi umori.

Cosa stava prendendo, stavo perdendo tutte le mie certezze.

Io amavo Anna, non avevo dubbi ma l’idea di fare sesso con Elisa mi attraeva sempre di più.

Poi c’era Anna, che ogni tanto si trasformava. Che ci fosse anche li lo zampino di Elisa?

Mi sistemai e corsi giù dagli altri.

Io: “Scusatemi ma dovevo assolutamente fare pipì. Dove eravamo rimasti?”
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