Fortunato tu e un bel jackpot per Antonioeccola
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Fortunato tu e un bel jackpot per Antonioeccola
Finalmente!!!Come temevo, dopo venne l’imbarazzo. La volontà di voltare pagina con la velocità con cui si spegne un pc dopo essersi tirati una sega, almeno per me.
Antonio ovviamente non era sparito, continuava a guardare Anna con sfacciato desiderio mentre la mia lei sembrava essersi svegliata da un sogno: il viso ancora paonazzo tradiva la spossante eccitazione vissuta poco prima, sembrava che ora che gli indugi erano stati rotti lei non avesse nutrisse più quei (finti) tabù che solo poco prima la bloccavano. In fondo non aveva tutti i torti, per quanto conosciuto da meno di un giorno, Antonio l’aveva vista nuda alla luce del sole in tutte le posizioni più sconce e, dulcis in fundo, se l’era pure scopata provocandole un orgasmo straordinario. Ora sorrideva alle sue lusinghe e rideva alle sue battute (a sfondo sessuale) senza farsi troppi problemi. L’unica a farsene a quel punto ero io, e anna non tardò a rendersene conto:
- Va tutto bene amò?
- Si si, devo solo un attimino riprendermi... Andiamo a lavarci in acqua?
- Sì mi pare il caso.
Rispose anna guardandosi lo sperma di due diversi uomini colarle di dosso e sfoggiando un altro sorriso da maiala che, come una scintilla, cominciò a riaccendere qualcosa in me che l‘orgasmo aveva spento.
Per fortuna Antonio ebbe il buon senso di lasciarci soli mentre l’oceano gelido ci svegliava e rinvigoriva come una secchiata d’alcol la mattina.
- Non è che ora mi diventi geloso vero?
Si stava lavando lentamente, in una maniera così sensuale che, solo a vedere i suoi capezzoli rosa irti come chiodi su quelle boccione pallide il mio cervello già era spento.
- No amore, è stato strano, ma cazzo tu sei una bomba sexy. Mi arrapi così tanto da farmi perdere ogni controllo.
Lei sorrise soddisfatta, si avvicinò con fare da gattina, impugno il mio cazzo che, nonostante il recente contatto con l’acqua già si stava rizzando.
- Lo vedo amò, mi sa che vedermi fare la maialina con altri uomini ti mette proprio il turbo.
Disse mentre prese a segarmi lentamente. Istintivamente guardai in direzione del nostro nuovo amico che di rimando mi sorrise, si stava godendo la scena, seduto sull’asciugamano.
- Ti è piaciuto farti scopare da quello eh?
Dissi con la voce rauca per l’eccitazione.
- Beh non mi è dispiaciuto di certo. Ha un bel cazzone e ho l’impressione che anche lui non sia ancora soddisfatto di quello che ha avuto.
Mi disse imitando la vocina di una bimba, evidentemente sentendo il mio cazzo farsi duro come una roccia.
- Se il mio fidanzato non ha nulla in contrario maialina per maialina mi divertirei ancora un po'.
Mi disse puntando quegli occhi da gatta fissi sui miei e nel contempo fermando la mano (per fortuna altrimenti sarei venuto per la seconda volta).
- Tu puoi fare tutto quello che vuoi.
Dissi con la voce rotta da eccitazione e paura.
Quella è la fregatura di chiedere sempre se ci vogliono o no dare il culo, invece parecchie le devi prendere così dopo il rilassamento di un orgasmo.Così mi precedette andando verso l’asciugamano, io mi godevo la visione subliminale delle sue chiappe arrapandomi ancora di più pensando che Antonio non si stava certo perdendo neppure un secondo del movimento ipnotico dei seni della mia lei che si dirigevano verso di lui.
- Cazzo quanto sei bona!
Le aveva detto non appena eravamo arrivati a pochi passi da lui.
Lei aveva fatto solo un sorriso da gattina e si era stesa sull’asciugamano, la sua pelle bianca come la neve era resa ancora più arrapante dalla pelle d’oca che il vento incessante le provocava, i seni turgidi calamitavano lo sguardo e la voglia di entrambi.
- Chiara come sei sarà meglio che ti metti la crema ragazza mia, guarda che qui il sole non perdona. Se hai bisogno di una mano io ci sono!
Aveva buttato lì Antonio e il mio cuore si era fermato.
- La crema è lì nella borsa.
Aveva risposto semplicemente lei.
Un attimo dopo Antonio la sormontava con il cazzo già in tiro mentre lei teneva gli occhi socchiusi mentre lui, lentamente, le spruzzava addosso crema lungo tutto il corpo per poi avvicinarsi con il viso a pochi centimetri dalla sua pelle. Era partito dai suoi piedini, carezzando e maneggiandola lentamente ma con intensità crescente. Maneggiava i polpacci, poi le cosce, lentamente divaricava sempre più le sue gambe godendo si a pochi centimetri la visione della sua fica dischiusa e pronta a godere ancora. Sembrava volerla annusare, l’aveva carezzata solo un po' superficialmente per poi passare alla pancia e poi, con enorme calma e attenzione, ai suoi grossi seni. Li maneggiava, impastava, poi si soffermava sui capezzoli, sorrideva titillandoli, la guardava negli occhi, insomma giocava al gatto col topo beandosi di del fatto che una figa come la mia Anna fosse lì nuda in attesa di concederglisi per la seconda volta nel giro di un’ora.
Poi era passato alle spalle, perfino il viso.
- Girati adesso.
Le aveva intimato.
Lei aveva eseguito, il viso serio serio mentre guardo il ventre si capiva che aveva il fiato corto per l’eccitazione, lei come me.
Era partito dal collo, altra crema, ancora calma esasperante nel massaggiare ogni centimetro di quella pelle di cera. Arrivato ai glutei aveva cominciato a palparli con foga finendo così per schiudere anche le grandi labbra di lei. L’immagine era paradisiaca: quei due globi bianchi che lasciavano intravvedere a tratti il mistero di quella peluria fine, di quella pelle rosea e delicata.
Con una mano le aveva sollevato i fianchi, ora si vedeva tutto. Le aveva divaricato le gambe, era a pecora mentre teneva gli occhi chiusi e finalmente lui cominciava a massagiarle la fica.
- Cazzo che culo che hai. Dì la verità è vergine?
Le aveva detto senza tanti giri di parole. Lei aveva aperto gli occhi di scatto, quasi a svegliarsi da un sogno.
- Sì.
Aveva solo detto, gli occhi strabuzzati a cercare il mio sguardo. Una domanda del genere si sapeva dove portava e guardarmi poteva voler dire mille cose tra cui glielo lascerai fare? Che era più o meno quello che io, scemo di arrapamento, mi stavo domandando. Senza perdere tempo il nostro nuovo amico aveva cominciato già a giocherellarci con quella stellina rosa e contratta. Poi con due dita in fica aveva iniziato a saggiarne il gusto con la lingua. Ci girava intorno, poi lo penetrava, poi col dito. Lei non reagiva, mugolava di piacere, si bagnava come una cagna in calore. Se qualcuno doveva fermare quello che stava accadendo quello ero io, invece stavo a guardare la mia lei messa a novanta, con la fica così gonfia di umori da essere irriconoscibile, una spendida ostrica dischiusa.
Poi di colpo quel ragazzo aveva rudemente stretto le sue mani sui fianchi, di botto lei doveva essersi sentita riempire la fica da quel cazzone, aveva emesso un gridolino stentato, quasi di meraviglia mentre lo sentiva stantuffare con forza dentro di lei, ancora una volta mi aveva guardato, pure lui mi fissava. Un ghigno diabolico mentre la faceva ansimare sempre di più. Non ci mise molto a venire lei, lui continuò ancora qualche colpo e quando lo sfilò dalla sua fica, proprio quando mi ero ormai convinto che le sarebbe venuto ancora una volta sulla schiena, lo puntò in mezzo a quelle splendide chiappe.
- NNN nooo...
Squittì Anna. Ma era troppo tardi, già la cappella aveva dilatato quel buchetto spendido.
- Aihiaaa...
Aveva gridato. Ma il tono era passivo.
- Rilassati vedrai che ti piace.
Aveva solo mormorato lui. Poi lentamente aveva cominciato a scoparla, a ogni affondo un mugolio di lei. Un mugolio di dolore prima, poi sempre più un sospiro di godimento accentuato dalle dita di lui che, sapientemente, avevano cominciato a sgrillettarle la fica.
Andava sempre più veloce e i suoi mugolii erano ora urli.
- Dillo che ora godi col cazzo nel culo!
Le aveva quasi urlato nell’orecchio lui mentre le cingeva un seno, poi non ricevendo risposta le aveva impugnato i capelli tirando verso di sé come avesse a che fare con una bella cavalla selvaggia.
-Dillo!
- ahhhh si godo!
Aveva urlato esplodendo nell’ennesimo orgasmo mentre lui la penetrava sempre più forte. Venn purei io segandomi come un ragazzino.
Lui, con comodo, usandola ancora un po', le venne dentro dentro, quando lo estrasse mi disse:
- Guarda! Ora ce la possiamo pure scopare insieme.
Vedere quel culetto dilatato gocciolare lo sperma di quel semi sconosciuto mi fece l’effetto di una fucilata.