Racconto di fantasia GIULIA SARA SALEMI E IL FRATELLO

Bhoooou

"Level 1"
1 Anno di Phica.net
Messaggi
56
Punteggio reazione
218
Punti
39
È un caldo pomeriggio di inizio giugno, Giulia è in casa col fratello e pensa che sia l'ora di fare un tiktok. Le serve però qualche contenuto nuovo, non i soliti balletti e, a corto di idee, chiama il fratello nella sua stanza.

- Fratellone potresti venire un attimo in camera mia?

- Eccomi, cosa c'è?

- Ti va di fare un tiktok insieme? Ti pregoo

- Che palle Giulia lo sai che non mi piace fare i tiktok, non voglio farlo

- Eddai per favore, facciamo in fretta su

Detto ciò si avvicina a lui e lo abbraccia; restano così per qualche istante, che a lui bastano per capire che sua sorella non ha il reggiseno sotto il top bianco e che i suoi capezzoli sono duri. Una strana sensazione gli pervade il corpo.

- E va bene dai, però facciamo in fretta

- Siii, evviva grazie

Lei prepara il telefono per registrare, si mette davanti a lui e inizia a fare il suo balletto; d'un tratto perde l'equilibrio, scivola all'indietro e fa cadere per terra anche suo fratello. Lui si ritrova sdraiato di schiena, con lei sdraiata sopra di lui, e il suo culo sodo in corrispondenza del suo membro.

- Oddio scusa, ti sei fatto male? - chiede preoccupata Giulia

- No no tranquilla - risponde subito.

A quel punto lei si gira e, rimanendo sdraiata sopra al fratello lo guarda negli occhi e continua la conversazione:

- Scusami sai, sono scivolata per sbaglio, sono un po' distratta in questo periodo, ho molti pensieri per la testa... - detto ciò inizia a raccontargli di aver litigato con un'amica, e che questa amica era una stronza, che aveva ragione lei e tutte cose così; ma lui non la ascoltava veramente. Giulia infatti nel mentre che parlava si era alzata leggermente con il busto e, da quella posizione, suo fratello poteva vedere benissimo il suo seno, fin quasi ai capezzoli, attraverso la scollatura del top.

Per quanto cercò di resistere alla tentazione, il suo sguardo ricadeva sempre nello stesso punto, facendogli salire una voglia peccaminosa...

- Ehi ma mi stai a sentire? - esclamò lei ad un certo punto. Suo fratello era rosso paonazzo in viso dallo sforzo che faceva per trattenersi, ma lai continuò:

- Ehi mi hai sentito? Va tutto bene? - Detto ciò anche lei capì; sentiva il membro del fratello crescere sempre di più tra le sue gambe e, senza accorgersene, anche lei si stava bagnando...

- Ah ho capito cos'hai, è tutta colpa mia scusa - esordì Giulia dopo un attimo di pausa.

- Tranquillo sai, è normale, non ti devi nascondere

Il suo cazzo a questo punto era in piena erezione, e lei continuava a provocarlo con movimenti del corpo quasi impercettibili, che facevano strusciare la sua figa proprio sul membro eretto del fratello.

- Che c'è? Non dici niente? - riprese lei e, detto ciò, si alzò completamente col busto rimanendo a cavalcioni su di lui e scoppiando in una fragorosa risata.

- E va bene, ho capito, sono io ad aver combinato questo guaio e io che dovrò risolverlo - disse Giulia e, messe le mani sul top bianco pronto a toglierlo fu bloccata dalle mani del fratello.

- No, ferma, non farlo, è sbagliato... -

- E perché? -

- Lo sai bene perché, siamo fratelli... -

- E quindi? Io non ci vedo nulla di male, ci divertiamo solo un po', che vuoi che sia -

Suo fratello non ne poteva più, era troppo per lui e lei lo capì; sentì la presa delle sue braccia allentarsi fino a cedere del tutto. Allora lei si chinò su di lui, gli prese una mano e se la portò sul seno sinistro.

- Lo sapevo che avresti capito, d'altronde cosa c'è di male? Senti come batte il mio cuore? È perché ti voglio bene, non ti farei fare mai e poi mai una cosa sbagliata - e, terminata la frase, con uno sguardo sensuale sempre rivolto su di lui, si sfilò finalmente il top, rivelando completamente il suo seno. Suo fratello rimase a bocca aperta; a dir la verità aveva già immaginato sua sorella nuda, ma dal vivo aveva tutto un altro effetto: aveva delle tette perfette, leggermente a punta e con i capezzoli turgidi, anche lei era molto eccitata.

Giulia si legò i capelli, e si sdraiò di fianco al fratello, continuando a rassicurarlo. Intanto la sua mano correva veloce sul corpo di lui e andò inevitabilmente a palpargli il membro eretto.

- Non male fratellone, questo è un bel complimento sai - disse lei maliziosa

- Adesso ci divertiamo per bene - e infilò la sua mano nelle mutande di lui, tastò per bene il suo cazzo e iniziò a masturbarlo.

- Haha, fantastico, avresti mai pensato di farti masturbare da tua sorella? - disse lei

- In realtà no Giulia, anche se, sotto sotto...

- Sotto sotto ci speravi, lo so, è normale; devo confessarti che io qualche mi sono toccata pensando ad un momento del genere... -

- Dici sul serio?

- Si, dico sul serio, ma finalmente eccoci qua, ho il tuo pene in mano e non vedo l'ora di farti venire

E detto ciò iniziò ad aumentare il ritmo.

- Se vuoi farmi venire devi fare ben altro Giulia, rischiamo che i nostri genitori arrivino prima che tu abbia finito, e adesso che ci siamo in mezzo scordati di lasciare il lavoro a metà

- Ah è così eh, non ti basta la mia mano...e va bene - e detto ciò lo fece alzare, si inginocchiò e gli abbassò i pantaloni. Per quanto lo avesse toccato fin lì, solo allora Giulia si rese conto che suo fratello aveva proprio un bel membro, che le piaceva.

- Vediamo se così vieni prima - e dopo averlo assaggiato con la punta delle labbra lo prese in bocca e iniziò a fargli un pompino. Una sensazione idilliaca pervase il suo corpo, era in piedi e sua sorella, mezza nuda, gli stava facendo un pompino; ancora non se ne capacitava ma, piano piano, prendendone coscienza, iniziò a partecipare all'amplesso in maniera sempre più attiva.

Prese la sua testa per i capelli, strinse salda la morsa e, mentre lei emetteva un flebile lamentio, iniziò a spingere con forza la sua testa contro di sé. Lei prima lo assecondò, poi provò debolmente a ribellarsi, e infine spinse con forza, riuscendosi a liberare dalla morsa del fratello.

- Ehi piano, così non ce la faccio, soffoco - disse lei quasi ridendo. Ma sul volto del fratello non c'era un'espressione di gioia; era serio e determinato, e fu li che Giulia pensò per la prima volta che forse aveva esagerato.

- Ora alzati troietta - e la tirò su per i capelli

- Ehi ma cosa fai? Non sei ancora venuto - provò a replicare Giulia

- Infatti, ora iniziamo a fare sul serio - e, dopo averla scaraventata sul letto, le aprì le gambe e le strappò con forza i leggings. La figa di Giulia era finalmente esposta davanti al cazzo del fratello, che non voleva altro se non penetrarla.

- No fermo non farlo, questo non dovremmo farlo - disse Giulia preoccupata. Aveva iniziato quel "gioco" contando di dover semplicemente fare una sega, o al massimo un pompino, al fratello, che secondo lei sarebbe venuto in fretta sul suo bel visino. Ora constatava con rammarico il fallimento del suo piano e la determinazione del fratello nello spingersi sempre oltre.

- Zitta, hai voluto fare la furba, adesso ne subisci le conseguenze, tanto so che ti piacerà - e prese in mano il cazzo, pronto a penetrarla. Lei intanto si lamentava, ma di fatto non si stava ribellando; anzi, rimaneva ferma con le gambe aperte davanti al fratello, sul punto di commettere l'atto sacrilego. Lui non esitò, e, incurante dei lamentii di Giulia, iniziò lentamente a penetrarla.

- Sei stata tu a volere tutto questo, te lo meriti - e infilò tutto il suo membro nella sua vagina.

- Aaaaahhhh! - un grido di dolore uscì dalla bocca della sorella, che se ne stava sdraiata sul letto, con la testa rivoltata all'indietro. Suo fratello continuò, prima lentamente, poi, prendendo il ritmo, sempre più velocemente.

Giulia a questo punto era vinta completamente, non disse più una parola, emise solo orgasmi e piccole grida, pervasa sia dal piacere che dal dolore che le stava infliggendo il fratello.

Proseguirono per qualche minuto, lei veniva sbattuta con forza dal fratello, che non accennava ad un attimo di pausa; le sue tette ballavano ritmicamente, la sua testa, tenuta per i capelli, era rivolta in avanti e il suo sguardo perso lasciavano trasparire quella sensazione di sottomissione che lei in quel momento sentiva più reale che mai. D'un tratto il telefono di Giulia squillò. Vennero entrambi colti di sorpresa ma lei fu più rapida, si liberò, si voltò e prese il telefono, era sua madre:

- Ciao Giulia, tutto bene? Volevo dirti che io e papà torneremo a casa tra un quarto d'ora circa, vuoi che ti prenda qualcosa qui al supermercato? - i loro genitori sarebbero stati lì tra un quarto d'ora, pensò il fratello, non c'era assolutamente tempo da perdere; guardò la sorella, che se ne stava sdraiata di pancia sul letto e stava rispondendo alla madre. Il suo grosso sedere era proprio davanti a lui e la sua bella schiena nuda, che le dava le spalle, non lo fecero riflettere a lungo: sua sorella non poteva impedirgli di fare nulla, d'altronde stava parlando al telefono con sua madre e approfittava di questa inaspettata pausa per rifiatare; ma lui aveva idee diverse, si prese in mano il cazzo e, avvicinandosi a lei, prese l'unica decisione che, sotto sotto, avrebbero preso tutti...

Le infilò con prepotenza tutto il membro nella vagina.

- Aaaahhh - esclamò la sorella; era ancora in chiamata con la madre che, sentito l'orgasmo della figlia le chiese:

- Ehi Giulia, va tutto bene? - lei non poteva pensare che il fratello fosse stato capace di una simile mossa, cercò di controllarsi il più possibile, mentre sentiva il cazzo del fratello penetrarla sempre più a fondo.

- Ehm, si mmmhhh, tutto bene tranquilla - riuscì a mugugnare con voce alterata. Allungò la mano libera dietro la schiena, facendo segno al fratello di smetterla; ma lui non le diede retta, prese la mano della sorella e la blocco sul letto, mentre continuava l'amplesso.

- Allora non vuoi niente al supermercato? - sua madre la teneva per le lunghe. Giulia capì che doveva tagliare quella conversazione che si era fatta scomoda:

- Si, mmhh, si non voglio niente, mmmhh, ci vediamo dopo ciao - e attaccò.

- Aaaaahhhhhh ma sei impazzito?!

- Haha, lo hai voluto tu Giulia, e poi sii sincera, ti sta piacendo

- Si ma pure in chiamata, no, questo è troppo - e cercò di divincolarsi; allora il fratello le bloccò entrambe le braccia con una sola mano, mentre con l'altra le tappava la bocca, da cui uscivano solo mugugni e orgasmi.

- Ora comando io sorellina, e tu ubbidisci

- mmmpf mmmhh mmmhh

Giulia capì di essere in totale balia della situazione, però aveva una speranza: il tempo. Sua madre aveva detto che sarebbe tornata a breve e sapeva che il fratello l'aveva sentita; ancora qualche minuto e poi sarebbe tutto finito. Intanto lui continuava imperterrito; sembrava che avesse energie pressoché infinite, pervaso da una forza soprannaturale. Dopo un po' che la teneva in quella posizione decise di cambiare: le prese le braccia, la fecce piegare a novanta e continuò il suo lavoretto con la sorella che, questa volta con la bocca libera, continuava ad orgasmare con forza, alternando i versi a deboli suppliche, non più per cercare di fermarlo, ma quantomeno di abbassare il ritmo. Dopo averla scopata a novanta la mise contro il muro, glielo infilò da dietro e riprese a farlo in piedi; poi la prese in braccio, poi di nuovo a novanta e infine la buttò sul letto, le prese le caviglie, le allargò le gambe e per un attimo stette ad ammirare quello spettacolo idilliaco, poi se la tirò vicino e continuò a scoparla.

La faccia della sorella esprimeva appieno il suo stato di preoccupazione:

- Aaahh, ora basta, mmmmhh i genitori stanno per arrivare - la sua faccia era contratta, teneva i denti serrati e il trucco le era ormai colato.

- Ah si eh? Vuoi smettere? Bene allora perché non ti impegni un po' - lei lo guardò con uno sguardo interrogativo.

- Non capisci? Fammi venire Giulia - le portò una mano dietro la testa e incominciò a sbatterla con forza sempre maggiore. Lei questa volta decise di reagire: lo guardò dritto negli occhi con aria di sfida e disse:

- Aaaahhh vuoi venire eh? Aaaahhh, e va bene - strinse le gambe robuste attorno al suo bacino e iniziò a seguire il ritmo dettato da lui; si spingeva contro il suo cazzo senza esitazione. L'amplesso divenne così veloce e intenso. I due non smettevano di guardarsi un secondo, concentrati solo sul mantenere il ritmo.

Giulia era sempre più stanca e non la smetteva di urlare, ma vedeva che stava sorbendo un certo effetto sul fratello, che a quel punto non riusciva più a mantenere il ritmo e vacillava. D'un tratto esclamò:

- Sto per venire! - allora lei si staccò, e nel farlo un getto di sperma la colpì in pieno viso; ne seguirono altri, che finirono col cospargerle il corpo nudo e la faccia di seme.

Sul suo volto ora si profilò un'espressione di incredulità, con la lingua raccolse un po' di sperma attorno alla bocca, lo ingoiò, e disse:

- Ah, non ci credo che abbiamo osato tanto

- Sei stata brava Giulia, non vedo l'ora di rifarlo

- Non credo che... - e fu interrotta dal rumore della macchina dei genitori appena arrivati.

- Cazzo - esclamò, si tirò su in fretta e uscì dalla stanza, ma non prima di aver ricevuto un sonoro schiaffo sul sedere dal fratello, a cui lei rispose con una smorfia.

Qualche istante dopo i loro genitori erano in casa.



Quella sera, cenando tutti inseme, loro padre d'un tratto disse:

- Ragazzi mi dispiace ma vi lasciamo soli anche questa sera, io e mamma dopo cena andiamo al cinema - fratello e sorella a quel punto si guardarono, sul viso di lui si profilò un ghigno, mentre lei abbassò lo sguardo con aria di sottomissione; preparandosi a quello che sarebbe successo.​
 
Dopo che ebbero finito la cena Giulia andò a fare la doccia. Era un po' inquieta, le era piaciuto essere scopata dal fratello quel pomeriggio, ma sentiva dentro di sé che tutto ciò fosse sbagliato, e peccaminoso. Fu con quest'animo che iniziò a lavarsi e, quando sentì la macchina dei genitori allontanarsi, solo allora si ricordò di quello sguardo che le aveva rivolto il fratello durante la cena, quando loro padre aveva detto loro che sarebbero stati nuovamente soli. "Non lo farà" pensava lei, "per una volta potrà anche andare bene, anche se già così è sbagliato, ma non può esigerlo per sempre" poi riprendeva "nel caso me lo proponesse, beh, rifiuterei, si, ecco, semplicemente rifiuterei..."; si accorse solo dopo un po' che stava facendo quei ragionamenti che nel mentre si stava toccando con insistenza, quasi a voler risvegliare nel suo corpo quelle sensazioni provate il pomeriggio. "Cosa mi prende?!" si rimproverò, e uscì dalla doccia.

Si mise l'accappatoio, si asciugò il corpo e poi i suoi lunghi capelli.

Stava finendo di pettinarsi quando d'improvviso la porta del bagno si spalancò ed entrò suo fratello. Giulia fu spaventata, sia dalla velocità con cui aveva aperto la porta, sia dal fatto che, vedendolo, lui era completamente nudo, e col pene in erezione.

- Sei pronta sorellina? - le chiese sfoggiando quello stesso ghigno che aveva durante la cena.

- Pronta a cosa?! E poi cosa ci fai qui nudo? Vattene!

- Hahahahah, pronta a cosa dici, che sciocca - e riprese:

- Pronta a quello che anche tu vuoi, a quello per cui hai lasciato la porta del bagno aperta, lasciandomi entrare facilmente - e detto ciò prese ad avvicinarsi a lei.

- No, fermo, non voglio farlo di nuovo, siamo fratelli - disse lei, indietreggiando.

Ma ad un tratto Giulia fu con le spalle al muro. Lui allora la squadrò dalla testa ai piedi e allungò una mano verso il nodo della cintura dell'accappatoio.

- Stasera ci divertiremo Giulietta, vedrai... - e detto ciò slegò con un gesto rapido il nodo, le aprì l'accappatoio e le mise una mano sulla figa.

- AAHH! - esclamò lei sorpresa.

- Ammettilo dai, che non vedevi l'ora... - lui sembrava più deciso che mai, mentre lei se ne stava ferma contro il muro con una faccia preoccupata e l'accappatoio aperto che ormai copriva solo le spalle e le braccia di lei. Suo fratello iniziò a infilarle un dito nella vagina.

- Aaammmhhh - Giulia iniziava ad ansimare.

- E ammettilo, che lo vuoi anche tu - continuò il fratello, iniziando a muovere il dito che le aveva infilato nella figa. Ma non riuscendo ad ottenere da lei una risposta, rincarò la dose:

- Stai zitta eh, ma tanto si vede che ti piace sai

- No, non è vero - rispose Giulia ansimando.

- Si invece, e sai cosa ti dico... - e le infilò un secondo dito nella vagina, iniziando a masturbarla con forza.

- AAHH! Piano! - fece lei.

- Sai cosa ti dico Giulia... - riprese lui.

- A me sembri proprio una puttanella che non aspetta altro di essere scopata

- No, non sono una puttanaaaahhh - fece lei orgasmando.

- Si invece che lo sei, e sai qual è il bello? Che adesso tu sei la mia puttanella! - e le infilò le due dita il più in fondo possibile, facendola urlare.

- Aaaahhhh!

- Bene, ne ho abbastanza - disse lui, poi la staccò dal muro e la portò di forza in camera sua. Qui, mentre lei continuava a mugugnare cose del tipo "non è giusto", "chissà se ci scoprono", "ce ne pentiremo", suo fratello la tolse l'accappatoio di dosso, denudandola, sfilò da esso la cintura poi spinse sua sorella sul letto. Lei cadde di pancia, e subito lui le fu addosso per bloccarle le mani e legarle con la cintura dell'accappatoio. A quel punto, resosi conto che le sue suppliche non avevano sortito alcun effetto, lei iniziò a divincolarsi; ma non sembrava molto convinta, inoltre aveva già i polsi legati, e ancora una volta si trovava in balia degli eventi.



Suo fratello allora la sollevò dal letto e, ammirata sua sorella nuda e immobilizzata, che continuava con le sue inutili prediche, la mise in ginocchio e le mise il cazzo in faccia.

- No, non puoi farlo - disse Giulia dopo che lui ebbe iniziato a passarle il pene sulle sue belle labbra.

- Si invece, ora apri la bocca, fai la brava

- Mmmm smettila! No, non te lo permetto! - riprese decisa.

A quel punto lui si abbassò, inginocchiandosi di fronte a lei.

- Ah non vuoi ubbidire Giulia?

- Lo sai cosa faccio se non ubbidisci? - e detto ciò le passò una mano sul sedere e iniziò a passarle un dito sulla circonferenza dell'ano.

- Cosa?! No! Non ci pensare neanche!

- Oh si invece Giulia, se non mi dai retta te lo metto proprio lì! - e si rialzò.

- Allora? La apri quella bocca o no?

Giulia era esterrefatta, non sapeva più cosa aspettarsi dal fratello, ma comprese di non poter farci niente per cui, lentamente, aprì la bocca, permettendo al suo cazzo di entrarci.

- Ooohhh brava sorellina - le disse mentre iniziava a muovere il bacino in modo da far entrare e uscire il membro dalla bocca di Giulia.

- Così ti voglio, porca e ubbidiente



Usò la bocca di Giulia a suo piacimento per svariati minuti; gli piaceva vedere la sorella cercare di resistere al suo cazzone, che periodicamente le faceva scivolare giù per la gola facendole emettere quei gargarismi e versi che lo faceva eccitare ancora di più. E poi adorava vedere la faccia di lei, che si contraeva in una smorfia quando glielo metteva in profondità, e si distendeva, cercando di riposare, quando invece glielo sfilava, pretendendo che lavorasse con le labbra sulla sua cappella bagnata. Ovviamente a causa di quei soffoconi prolungati Giulia lacrimava copiosamente, cosa che le donava ancora di più un''aria da schiavetta sottomessa; proprio quello che voleva il fratello.

Quando lui vide che lei iniziava seriamente a non farcela più a continuare quell'attività così impegnativa, le tolse il cazzo dalla bocca, che ne uscì completamente ricoperto dalla saliva di Giulia, la prese sotto un braccio e la fece alzare.

- Sei stata brava sai, mi hai fatto godere - le disse strizzandole le guance e facendole uscire dalla bocca un po' di saliva.

- E poi così sembri proprio una puttanella, la mia puttanella

E detto ciò la piegò a novanta sul letto e le diede qualche sonoro schiaffo sul culo.

- AAHH! - esclamava lei appena la sua mano impattava contro le sue natiche.

- Mmmm basta - sussurrava ogni tanto senza grande convinzione.

- Smettila di piagnucolare Giulia, tanto lo so che ti piace

Lei non annuiva, non voleva ammetterlo neanche a sé stessa, ma in effetti stava godendo e non poco a farsi usare in quel modo da suo fratello.

Dopo averle assestato un altro paio di colpi sul sedere le disse:

- È ora di iniziare a fare sul serio non credi? - e la schiaffeggiò di nuovo.

- AH! Mm mm - mugugnò lei, e fece segno di sì con la testa.

- Brava la mia puttanella, allora preparati, ora viene il bello

Prese il cazzo e glielo infilò direttamente tutto nella vagina.

- Aaaaahhh

- Ah si, adesso inizia ad orgamsare brava, lo sai che mi eccita un sacco?

Iniziò a scoparla da subito con forza; lei, a novanta e con le braccia legate, iniziava a godere per davvero, grazie alla bravura del fratello e al suo lungo membro, che non smettevano un attimo di sbatterla da dietro. Lui invece se ne stava a guardare il suo cazzo che entrava e usciva dalla figa di Giulia, e dopo un po' iniziò a soffermare lo sguardo sul culo di lei, che si muoveva ritmicamente al progredire dei suoi colpi.

Era proprio bello, pensò, perfetto, sodo e forte, tondo e pieno; un culo che sognava mezza Italia, che aveva visto più e più volte ritratto nei post accattivanti di lei e su cui, glielo avevano detto, tutti i suoi amici non smettevano di segarsi, ripetendogli quanto lui fosse fortunato ad avere in casa quella figa di sua sorella. Adesso quel culo lo aveva lì, nudo, di fronte a sé, e a lui sembrava quasi che lo implorasse di coinvolgerlo in quell'amplesso incestuoso.

"Non posso farmi scappare quest'occasione", pensava mentre continuava a scoparla, "sarei un matto se me la lasciassi sfuggire di mano"; "devo farlo, scusa sorellina", e le tolse il membro dalla vagina.

Lei rimase sorpresa, girò la testa e disse:

- Perché ti fermi? - ma subito vide il fratello prepararsi, sentì il suo pene fra le sue natiche, pronta a violarla.

- NO, fermo! Non ti azzardare!

- Scusa Giulia, ma devo proprio farlo

- No! Aspetta, ti ho fatto il pompino, perché devi farlo?!

- Non posso non farlo, ho troppa voglia, e in ogni caso sono sicuro che ti piacerà

- N-no, ti prego

Provò a muoversi, ma venne subito bloccata con facilità dal fratello; allora iniziò a singhiozzare e a pregare di ripensarci; gli promise che lo avrebbe lasciato fare tutto quello che voleva con la sua figa, che gli avrebbe fatto mille pompini e tutte le seghe del mondo, ma non ci fu verso di convincerlo.

Suo fratello si era preparato, aveva la cappella appoggiata sul suo ano, e quando si fu deciso iniziò lentamente a penetrarlo.

- N-n-nooohhh - ansimava lei mentre sentiva il suo culo dilatarsi.

- Mmmaaaahhh! - strinse i denti, preparandosi al peggio.

Il pene del fratello entrava lento e inesorabile nel suo retto, facendole vedere le stelle; quando fu quasi del tutto dentro lui vibrò il colpo finale, e si distese su di lei.

- AAAAHHHH

Lei urlò, e un'altra lacrima le rigò il viso.



Era la prima volta che Giulia veniva inculata così: in passato un suo ex fidanzato aveva provato a infilarle la cappella nel retto, anche lui attratto dal suo culo divino, ma lei lo aveva respinto con decisione. Ora invece non ci poteva fare niente, suo fratello, sopra di lei, l'aveva penetrata con tutta la lunghezza del suo cazzo, e adesso si preparava ad estrarne una parte, per poi tornare a penetrarla con forza.

Anche per lui era la prima volta che faceva anale, e gli stava piacendo tantissimo, un po' perché vedeva la sorella soffrire, succube delle sue decisioni; e un po' perché quel buco era più stretto della figa di lei, e gli sollecitava non poco il cazzo.

- Aaahhh

- Aaaahhh!

Gli orgasmi di lei rimbombavano nella stanza ad ogni colpo che subiva: ogni volta che il cazzo del fratello rientrava nel suo retto con prepotenza un dolore la faceva gemere, ma contemporaneamente a quel dolore, inizialmente molto intenso ed ora via via più sopportabile, si stava insinuando un piacere nascosto, istintivo e carnale, che la faceva godere.

- Ti piace eh? Ti piace essere inculata vero?

Giulia però non riusciva a rispondere, era troppo pervasa da quelle due sensazioni contrastanti per riuscire a rispondere. Ma il suo silenzio non fece altro che far arrabbiare il fratello:

- Avanti, rispondi troietta - e prese ad aumentare il ritmo.

- Aaaahhhh mmmhhh aaaahhhh

- S-s-siiihhhh - riuscì a dire tra un orgasmo e l'altro.

- Aaahhh, lo sapevo che ti sarebbe piaciuto sai, hai proprio un culo perfetto per essere inculato

- Mmmhhh

Lei sembrava non ascoltarlo, ma in realtà lo sentiva benissimo e le piaceva essere usata in quel modo dal fratello, che non smetteva di allargarle l'ano col suo enorme pene.

Dopo averla scopata per lungo tempo in quella posizione, lui decise di cambiare: la tirò su, le mise un braccio tra le braccia di lei e la schiena, in modo da tenerla ferma, le rimise il cazzo nell'ano e riprese a incularla da in piedi. Il movimento che le faceva fare, avanti e indietro, muovendola ritmicamente cercando di penetrarla più a fondo, le fece provare molto dolore, più di quello che sentiva stando sdraiata, per cui iniziò inevitabilmente ad urlare.

Suo fratello le mise una mano davanti alla bocca, per farle fare meno rumore, ma comunque si sentivano bene i versi di lei, soffocati dalla mano del fratello.

- MMMMHHH

- MMMHHH

Il suo corpo veniva sbattuto avanti e indietro senza tregua, in un moto ritmico e veloce che la facevano gemere e soffrire.

Suo fratello invece era al settimo cielo, non si fermava un attimo e continuava a contemplare la sorella, inerme, che subiva quei colpi: le sue gambe erano rigide, il suo culo provato, le sue tette ballonzolavano a seconda del ritmo che lui impartiva, e la sua faccia era contratta in una perenne smorfia di dolore. Ad un certo punto lui aumentò la velocità:

- AAHH!

- AAHH!

- AAHH! - faceva lei ad ogni colpo che subiva, a distanza di pochissimo l'uno dall'altro.

Allora lui aumentò, sempre di più, sempre di più, finché vide che, probabilmente a causa del dolore o del limite della sopportazione, lei cercava di allontanare il bacino, e quindi il suo culo, da quel cazzo che la stava penetrando incessantemente. Decise di lasciarla andare, e la fece ricadere sul letto.

- Haha Giulia dovresti vederti, hai il culo aperto!

Effettivamente l'ano di lei era molto dilatato, e lui se ne compiaceva.

- Basta, ti prego, devi smetterla, mi fa male - riuscì a dire Giulia mentre riprendeva fiato.

- Finirò solo quando sarò venuto, lo sai bene sorellina - le sussurrò all'orecchio.

- D'accordo, ma non mettermelo più da dietro, ti prego - continuava lei tra un singhiozzo e un altro.



Suo fratello allora tornò ad ammirare l'ano di lei, rosso, umido e aperto: voleva indubbiamente continuare ad incularla, ma decise prima di lubrificare meglio il suo cazzo, in modo da farlo scivolare dentro più facilmente. Non aveva però dei lubrificanti a portata di mano, e allora pensò che la saliva di Giulia avrebbe svolto onorevolmente quel lavoro.

Fece in modo che lei si sdraiasse di schiena sul letto, con la testa che sporgeva un po' oltre.

- Apri la bocca - le intimò allora il fratello. Giulia, che pensava di averlo convinto a rinunciare al suo piano e che volesse terminare l'amplesso in quel modo, non si oppose, e anzi, aprì la bocca con decisione, preparandosi a ricevere il membro fino in gola. Non aspettò molto affinché questa previsione si verificasse puntualmente: lui le infilò veloce tutto il pene in bocca, allungò un braccio e le mise una mano sulla figa, pulsante e bagnata, che non aspettava altro che essere sollecitata a dovere. Mentre muoveva il bacino per far entrare e uscire a dovere il suo cazzo dalla bocca di lei, con la mano iniziò a sgrillettarla, sentendo il corpo della sorella reagire subito pieno di piacere.

- Glglgl...mmmm glglghhh - i versi del pompino si mescolarono a quelli di piacere, e i due continuarono per cinque minuti buoni.

D'un tratto lui prese a torturarle la figa con più foga e velocità, lei allora iniziò a dimenare le gambe, il busto, e a muovere la testa, che non faceva altro che farle arrivare il membro del fratello più in profondità della sua gola. C'era poco da dire, Giulia stava per raggiungere l'orgasmo, lui se ne accorse e persistette, fino a quando le sue gambe non si chiusero attorno alla sua mano, e il suo pene fu prima completamente contenuto, e poi sfilato piano piano, dalla bocca della sorella.

Lei allora era molto provata, lacrime e saliva le rigavano la faccia, ma lui aveva raggiunto lo scopo, oltre a farla venire il suo pene era ora ben lubrificato.

- Ora è il mio turno Giulia, devi farmi venire

Lei, che non si aspettava l'interruzione di quel pompino si preoccupò, sentì il fratello che la metteva a novanta sul letto, e riprese con le suppliche:

- Non nell'ano ti prego, mmm, se proprio vuoi mettilo nella vagina

Ma lui aveva già deciso ed era determinato ad andare avanti. Le prese la mani legate con una mano, mentre con l'altra si prendeva in mano l'uccello, prendendo la mira proprio sul suo ano.

- Zitta e godi puttanella - e glielo infilò tutto d'un colpo.

- AAAAHHHH - un urlo più forte dei precedenti rimbombò nella stanza, lui riprese ad incularla e lei a soffrire e godere allo stesso tempo, anche se non lo faceva trasparire vista la sua perenne espressione facciale di dolore e le sue urla.



Il fratello la chiavò per una decina di minuti, alternando ritmi brevi a momenti più concitati e, proprio in uno di questi tratti dove aumentava improvvisamente la velocità, iniziò a sentire che era ormai agli sgoccioli.

- Haha, sto per venire! - disse; ma lei continuava ad orgasmare vigorosamente, apparentemente incurante di quelle parole. Lui diede altri due o tre colpi, poi non ce la fece più: si distese su di lei con tutto il corpo, facendola cadere di pancia sul letto e, cercando di infilarglielo il più a fondo possibile, riversò una quantità spropositata di sperma nel retto di Giulia. Rimase poi in quella posizione ancora per qualche secondo, per assicurarsi che il suo seme non uscisse, poi si tirò su.

Giulia rimaneva distesa sul letto, con le mani legate dietro alla schiena, un'espressione in volto che mostrava tutta la sua stanchezza e il dolore che aveva subito, e il suo bel culo nudo il cui ano era rosso e ancora più dilatato di prima. Appena ebbe ripreso fiato disse:

- Wow sorellina, mi sono proprio divertito sai, spero che per te sia stato lo stesso haha - e le vibrò una poderosa pacca sulla chiappa destra.

- AH! - esclamò lei ormai priva di forze.

- N-n-non ci credo che... - iniziò a mormorare, poi si interruppe.

- Non ci credo che cosa? Che ti abbia inculata e sborrato nell'ano? - disse lui in modo altero.

- S-s-si - mormorò Giulia.

- Beh, eppure è successo, ed è stato bellissimo - rispose il fratello, aiutandola ad alzarsi e iniziando a slegarle le mani. Lei allora era in piedi di fronte a lui, che lo guardava dal basso all'alto con uno sguardo dolce e supplichevole.

- Cos'è quella faccia? - le chiese lui.

- No... - riprese prendendole il mento e alzandolo leggermente.

- ...se te lo stessi chiedendo, non sarà l'ultima volta che lo facciamo

Lei allora abbassò lo sguardo, si bloccò un secondo e si scostò da lui, dirigendosi verso camera sua, con qualche goccia di seme che iniziava a colarle sulle gambe.​
 
Dopo che ebbero finito la cena Giulia andò a fare la doccia. Era un po' inquieta, le era piaciuto essere scopata dal fratello quel pomeriggio, ma sentiva dentro di sé che tutto ciò fosse sbagliato, e peccaminoso. Fu con quest'animo che iniziò a lavarsi e, quando sentì la macchina dei genitori allontanarsi, solo allora si ricordò di quello sguardo che le aveva rivolto il fratello durante la cena, quando loro padre aveva detto loro che sarebbero stati nuovamente soli. "Non lo farà" pensava lei, "per una volta potrà anche andare bene, anche se già così è sbagliato, ma non può esigerlo per sempre" poi riprendeva "nel caso me lo proponesse, beh, rifiuterei, si, ecco, semplicemente rifiuterei..."; si accorse solo dopo un po' che stava facendo quei ragionamenti che nel mentre si stava toccando con insistenza, quasi a voler risvegliare nel suo corpo quelle sensazioni provate il pomeriggio. "Cosa mi prende?!" si rimproverò, e uscì dalla doccia.

Si mise l'accappatoio, si asciugò il corpo e poi i suoi lunghi capelli.

Stava finendo di pettinarsi quando d'improvviso la porta del bagno si spalancò ed entrò suo fratello. Giulia fu spaventata, sia dalla velocità con cui aveva aperto la porta, sia dal fatto che, vedendolo, lui era completamente nudo, e col pene in erezione.

- Sei pronta sorellina? - le chiese sfoggiando quello stesso ghigno che aveva durante la cena.

- Pronta a cosa?! E poi cosa ci fai qui nudo? Vattene!

- Hahahahah, pronta a cosa dici, che sciocca - e riprese:

- Pronta a quello che anche tu vuoi, a quello per cui hai lasciato la porta del bagno aperta, lasciandomi entrare facilmente - e detto ciò prese ad avvicinarsi a lei.

- No, fermo, non voglio farlo di nuovo, siamo fratelli - disse lei, indietreggiando.

Ma ad un tratto Giulia fu con le spalle al muro. Lui allora la squadrò dalla testa ai piedi e allungò una mano verso il nodo della cintura dell'accappatoio.

- Stasera ci divertiremo Giulietta, vedrai... - e detto ciò slegò con un gesto rapido il nodo, le aprì l'accappatoio e le mise una mano sulla figa.

- AAHH! - esclamò lei sorpresa.

- Ammettilo dai, che non vedevi l'ora... - lui sembrava più deciso che mai, mentre lei se ne stava ferma contro il muro con una faccia preoccupata e l'accappatoio aperto che ormai copriva solo le spalle e le braccia di lei. Suo fratello iniziò a infilarle un dito nella vagina.

- Aaammmhhh - Giulia iniziava ad ansimare.

- E ammettilo, che lo vuoi anche tu - continuò il fratello, iniziando a muovere il dito che le aveva infilato nella figa. Ma non riuscendo ad ottenere da lei una risposta, rincarò la dose:

- Stai zitta eh, ma tanto si vede che ti piace sai

- No, non è vero - rispose Giulia ansimando.

- Si invece, e sai cosa ti dico... - e le infilò un secondo dito nella vagina, iniziando a masturbarla con forza.

- AAHH! Piano! - fece lei.

- Sai cosa ti dico Giulia... - riprese lui.

- A me sembri proprio una puttanella che non aspetta altro di essere scopata

- No, non sono una puttanaaaahhh - fece lei orgasmando.

- Si invece che lo sei, e sai qual è il bello? Che adesso tu sei la mia puttanella! - e le infilò le due dita il più in fondo possibile, facendola urlare.

- Aaaahhhh!

- Bene, ne ho abbastanza - disse lui, poi la staccò dal muro e la portò di forza in camera sua. Qui, mentre lei continuava a mugugnare cose del tipo "non è giusto", "chissà se ci scoprono", "ce ne pentiremo", suo fratello la tolse l'accappatoio di dosso, denudandola, sfilò da esso la cintura poi spinse sua sorella sul letto. Lei cadde di pancia, e subito lui le fu addosso per bloccarle le mani e legarle con la cintura dell'accappatoio. A quel punto, resosi conto che le sue suppliche non avevano sortito alcun effetto, lei iniziò a divincolarsi; ma non sembrava molto convinta, inoltre aveva già i polsi legati, e ancora una volta si trovava in balia degli eventi.



Suo fratello allora la sollevò dal letto e, ammirata sua sorella nuda e immobilizzata, che continuava con le sue inutili prediche, la mise in ginocchio e le mise il cazzo in faccia.

- No, non puoi farlo - disse Giulia dopo che lui ebbe iniziato a passarle il pene sulle sue belle labbra.

- Si invece, ora apri la bocca, fai la brava

- Mmmm smettila! No, non te lo permetto! - riprese decisa.

A quel punto lui si abbassò, inginocchiandosi di fronte a lei.

- Ah non vuoi ubbidire Giulia?

- Lo sai cosa faccio se non ubbidisci? - e detto ciò le passò una mano sul sedere e iniziò a passarle un dito sulla circonferenza dell'ano.

- Cosa?! No! Non ci pensare neanche!

- Oh si invece Giulia, se non mi dai retta te lo metto proprio lì! - e si rialzò.

- Allora? La apri quella bocca o no?

Giulia era esterrefatta, non sapeva più cosa aspettarsi dal fratello, ma comprese di non poter farci niente per cui, lentamente, aprì la bocca, permettendo al suo cazzo di entrarci.

- Ooohhh brava sorellina - le disse mentre iniziava a muovere il bacino in modo da far entrare e uscire il membro dalla bocca di Giulia.

- Così ti voglio, porca e ubbidiente



Usò la bocca di Giulia a suo piacimento per svariati minuti; gli piaceva vedere la sorella cercare di resistere al suo cazzone, che periodicamente le faceva scivolare giù per la gola facendole emettere quei gargarismi e versi che lo faceva eccitare ancora di più. E poi adorava vedere la faccia di lei, che si contraeva in una smorfia quando glielo metteva in profondità, e si distendeva, cercando di riposare, quando invece glielo sfilava, pretendendo che lavorasse con le labbra sulla sua cappella bagnata. Ovviamente a causa di quei soffoconi prolungati Giulia lacrimava copiosamente, cosa che le donava ancora di più un''aria da schiavetta sottomessa; proprio quello che voleva il fratello.

Quando lui vide che lei iniziava seriamente a non farcela più a continuare quell'attività così impegnativa, le tolse il cazzo dalla bocca, che ne uscì completamente ricoperto dalla saliva di Giulia, la prese sotto un braccio e la fece alzare.

- Sei stata brava sai, mi hai fatto godere - le disse strizzandole le guance e facendole uscire dalla bocca un po' di saliva.

- E poi così sembri proprio una puttanella, la mia puttanella

E detto ciò la piegò a novanta sul letto e le diede qualche sonoro schiaffo sul culo.

- AAHH! - esclamava lei appena la sua mano impattava contro le sue natiche.

- Mmmm basta - sussurrava ogni tanto senza grande convinzione.

- Smettila di piagnucolare Giulia, tanto lo so che ti piace

Lei non annuiva, non voleva ammetterlo neanche a sé stessa, ma in effetti stava godendo e non poco a farsi usare in quel modo da suo fratello.

Dopo averle assestato un altro paio di colpi sul sedere le disse:

- È ora di iniziare a fare sul serio non credi? - e la schiaffeggiò di nuovo.

- AH! Mm mm - mugugnò lei, e fece segno di sì con la testa.

- Brava la mia puttanella, allora preparati, ora viene il bello

Prese il cazzo e glielo infilò direttamente tutto nella vagina.

- Aaaaahhh

- Ah si, adesso inizia ad orgamsare brava, lo sai che mi eccita un sacco?

Iniziò a scoparla da subito con forza; lei, a novanta e con le braccia legate, iniziava a godere per davvero, grazie alla bravura del fratello e al suo lungo membro, che non smettevano un attimo di sbatterla da dietro. Lui invece se ne stava a guardare il suo cazzo che entrava e usciva dalla figa di Giulia, e dopo un po' iniziò a soffermare lo sguardo sul culo di lei, che si muoveva ritmicamente al progredire dei suoi colpi.

Era proprio bello, pensò, perfetto, sodo e forte, tondo e pieno; un culo che sognava mezza Italia, che aveva visto più e più volte ritratto nei post accattivanti di lei e su cui, glielo avevano detto, tutti i suoi amici non smettevano di segarsi, ripetendogli quanto lui fosse fortunato ad avere in casa quella figa di sua sorella. Adesso quel culo lo aveva lì, nudo, di fronte a sé, e a lui sembrava quasi che lo implorasse di coinvolgerlo in quell'amplesso incestuoso.

"Non posso farmi scappare quest'occasione", pensava mentre continuava a scoparla, "sarei un matto se me la lasciassi sfuggire di mano"; "devo farlo, scusa sorellina", e le tolse il membro dalla vagina.

Lei rimase sorpresa, girò la testa e disse:

- Perché ti fermi? - ma subito vide il fratello prepararsi, sentì il suo pene fra le sue natiche, pronta a violarla.

- NO, fermo! Non ti azzardare!

- Scusa Giulia, ma devo proprio farlo

- No! Aspetta, ti ho fatto il pompino, perché devi farlo?!

- Non posso non farlo, ho troppa voglia, e in ogni caso sono sicuro che ti piacerà

- N-no, ti prego

Provò a muoversi, ma venne subito bloccata con facilità dal fratello; allora iniziò a singhiozzare e a pregare di ripensarci; gli promise che lo avrebbe lasciato fare tutto quello che voleva con la sua figa, che gli avrebbe fatto mille pompini e tutte le seghe del mondo, ma non ci fu verso di convincerlo.

Suo fratello si era preparato, aveva la cappella appoggiata sul suo ano, e quando si fu deciso iniziò lentamente a penetrarlo.

- N-n-nooohhh - ansimava lei mentre sentiva il suo culo dilatarsi.

- Mmmaaaahhh! - strinse i denti, preparandosi al peggio.

Il pene del fratello entrava lento e inesorabile nel suo retto, facendole vedere le stelle; quando fu quasi del tutto dentro lui vibrò il colpo finale, e si distese su di lei.

- AAAAHHHH

Lei urlò, e un'altra lacrima le rigò il viso.



Era la prima volta che Giulia veniva inculata così: in passato un suo ex fidanzato aveva provato a infilarle la cappella nel retto, anche lui attratto dal suo culo divino, ma lei lo aveva respinto con decisione. Ora invece non ci poteva fare niente, suo fratello, sopra di lei, l'aveva penetrata con tutta la lunghezza del suo cazzo, e adesso si preparava ad estrarne una parte, per poi tornare a penetrarla con forza.

Anche per lui era la prima volta che faceva anale, e gli stava piacendo tantissimo, un po' perché vedeva la sorella soffrire, succube delle sue decisioni; e un po' perché quel buco era più stretto della figa di lei, e gli sollecitava non poco il cazzo.

- Aaahhh

- Aaaahhh!

Gli orgasmi di lei rimbombavano nella stanza ad ogni colpo che subiva: ogni volta che il cazzo del fratello rientrava nel suo retto con prepotenza un dolore la faceva gemere, ma contemporaneamente a quel dolore, inizialmente molto intenso ed ora via via più sopportabile, si stava insinuando un piacere nascosto, istintivo e carnale, che la faceva godere.

- Ti piace eh? Ti piace essere inculata vero?

Giulia però non riusciva a rispondere, era troppo pervasa da quelle due sensazioni contrastanti per riuscire a rispondere. Ma il suo silenzio non fece altro che far arrabbiare il fratello:

- Avanti, rispondi troietta - e prese ad aumentare il ritmo.

- Aaaahhhh mmmhhh aaaahhhh

- S-s-siiihhhh - riuscì a dire tra un orgasmo e l'altro.

- Aaahhh, lo sapevo che ti sarebbe piaciuto sai, hai proprio un culo perfetto per essere inculato

- Mmmhhh

Lei sembrava non ascoltarlo, ma in realtà lo sentiva benissimo e le piaceva essere usata in quel modo dal fratello, che non smetteva di allargarle l'ano col suo enorme pene.

Dopo averla scopata per lungo tempo in quella posizione, lui decise di cambiare: la tirò su, le mise un braccio tra le braccia di lei e la schiena, in modo da tenerla ferma, le rimise il cazzo nell'ano e riprese a incularla da in piedi. Il movimento che le faceva fare, avanti e indietro, muovendola ritmicamente cercando di penetrarla più a fondo, le fece provare molto dolore, più di quello che sentiva stando sdraiata, per cui iniziò inevitabilmente ad urlare.

Suo fratello le mise una mano davanti alla bocca, per farle fare meno rumore, ma comunque si sentivano bene i versi di lei, soffocati dalla mano del fratello.

- MMMMHHH

- MMMHHH

Il suo corpo veniva sbattuto avanti e indietro senza tregua, in un moto ritmico e veloce che la facevano gemere e soffrire.

Suo fratello invece era al settimo cielo, non si fermava un attimo e continuava a contemplare la sorella, inerme, che subiva quei colpi: le sue gambe erano rigide, il suo culo provato, le sue tette ballonzolavano a seconda del ritmo che lui impartiva, e la sua faccia era contratta in una perenne smorfia di dolore. Ad un certo punto lui aumentò la velocità:

- AAHH!

- AAHH!

- AAHH! - faceva lei ad ogni colpo che subiva, a distanza di pochissimo l'uno dall'altro.

Allora lui aumentò, sempre di più, sempre di più, finché vide che, probabilmente a causa del dolore o del limite della sopportazione, lei cercava di allontanare il bacino, e quindi il suo culo, da quel cazzo che la stava penetrando incessantemente. Decise di lasciarla andare, e la fece ricadere sul letto.

- Haha Giulia dovresti vederti, hai il culo aperto!

Effettivamente l'ano di lei era molto dilatato, e lui se ne compiaceva.

- Basta, ti prego, devi smetterla, mi fa male - riuscì a dire Giulia mentre riprendeva fiato.

- Finirò solo quando sarò venuto, lo sai bene sorellina - le sussurrò all'orecchio.

- D'accordo, ma non mettermelo più da dietro, ti prego - continuava lei tra un singhiozzo e un altro.



Suo fratello allora tornò ad ammirare l'ano di lei, rosso, umido e aperto: voleva indubbiamente continuare ad incularla, ma decise prima di lubrificare meglio il suo cazzo, in modo da farlo scivolare dentro più facilmente. Non aveva però dei lubrificanti a portata di mano, e allora pensò che la saliva di Giulia avrebbe svolto onorevolmente quel lavoro.

Fece in modo che lei si sdraiasse di schiena sul letto, con la testa che sporgeva un po' oltre.

- Apri la bocca - le intimò allora il fratello. Giulia, che pensava di averlo convinto a rinunciare al suo piano e che volesse terminare l'amplesso in quel modo, non si oppose, e anzi, aprì la bocca con decisione, preparandosi a ricevere il membro fino in gola. Non aspettò molto affinché questa previsione si verificasse puntualmente: lui le infilò veloce tutto il pene in bocca, allungò un braccio e le mise una mano sulla figa, pulsante e bagnata, che non aspettava altro che essere sollecitata a dovere. Mentre muoveva il bacino per far entrare e uscire a dovere il suo cazzo dalla bocca di lei, con la mano iniziò a sgrillettarla, sentendo il corpo della sorella reagire subito pieno di piacere.

- Glglgl...mmmm glglghhh - i versi del pompino si mescolarono a quelli di piacere, e i due continuarono per cinque minuti buoni.

D'un tratto lui prese a torturarle la figa con più foga e velocità, lei allora iniziò a dimenare le gambe, il busto, e a muovere la testa, che non faceva altro che farle arrivare il membro del fratello più in profondità della sua gola. C'era poco da dire, Giulia stava per raggiungere l'orgasmo, lui se ne accorse e persistette, fino a quando le sue gambe non si chiusero attorno alla sua mano, e il suo pene fu prima completamente contenuto, e poi sfilato piano piano, dalla bocca della sorella.

Lei allora era molto provata, lacrime e saliva le rigavano la faccia, ma lui aveva raggiunto lo scopo, oltre a farla venire il suo pene era ora ben lubrificato.

- Ora è il mio turno Giulia, devi farmi venire

Lei, che non si aspettava l'interruzione di quel pompino si preoccupò, sentì il fratello che la metteva a novanta sul letto, e riprese con le suppliche:

- Non nell'ano ti prego, mmm, se proprio vuoi mettilo nella vagina

Ma lui aveva già deciso ed era determinato ad andare avanti. Le prese la mani legate con una mano, mentre con l'altra si prendeva in mano l'uccello, prendendo la mira proprio sul suo ano.

- Zitta e godi puttanella - e glielo infilò tutto d'un colpo.

- AAAAHHHH - un urlo più forte dei precedenti rimbombò nella stanza, lui riprese ad incularla e lei a soffrire e godere allo stesso tempo, anche se non lo faceva trasparire vista la sua perenne espressione facciale di dolore e le sue urla.



Il fratello la chiavò per una decina di minuti, alternando ritmi brevi a momenti più concitati e, proprio in uno di questi tratti dove aumentava improvvisamente la velocità, iniziò a sentire che era ormai agli sgoccioli.

- Haha, sto per venire! - disse; ma lei continuava ad orgasmare vigorosamente, apparentemente incurante di quelle parole. Lui diede altri due o tre colpi, poi non ce la fece più: si distese su di lei con tutto il corpo, facendola cadere di pancia sul letto e, cercando di infilarglielo il più a fondo possibile, riversò una quantità spropositata di sperma nel retto di Giulia. Rimase poi in quella posizione ancora per qualche secondo, per assicurarsi che il suo seme non uscisse, poi si tirò su.

Giulia rimaneva distesa sul letto, con le mani legate dietro alla schiena, un'espressione in volto che mostrava tutta la sua stanchezza e il dolore che aveva subito, e il suo bel culo nudo il cui ano era rosso e ancora più dilatato di prima. Appena ebbe ripreso fiato disse:

- Wow sorellina, mi sono proprio divertito sai, spero che per te sia stato lo stesso haha - e le vibrò una poderosa pacca sulla chiappa destra.

- AH! - esclamò lei ormai priva di forze.

- N-n-non ci credo che... - iniziò a mormorare, poi si interruppe.

- Non ci credo che cosa? Che ti abbia inculata e sborrato nell'ano? - disse lui in modo altero.

- S-s-si - mormorò Giulia.

- Beh, eppure è successo, ed è stato bellissimo - rispose il fratello, aiutandola ad alzarsi e iniziando a slegarle le mani. Lei allora era in piedi di fronte a lui, che lo guardava dal basso all'alto con uno sguardo dolce e supplichevole.

- Cos'è quella faccia? - le chiese lui.

- No... - riprese prendendole il mento e alzandolo leggermente.

- ...se te lo stessi chiedendo, non sarà l'ultima volta che lo facciamo

Lei allora abbassò lo sguardo, si bloccò un secondo e si scostò da lui, dirigendosi verso camera sua, con qualche goccia di seme che iniziava a colarle sulle gambe.​
Interessante 🤔 ancor di più dopo aver visto una storia di qualche giorno fa dove il padre sembrava che stesse per scoparla 😂
 
TERZA PARTE

Nei giorni successivi Giulia ripensò molto a quello che era successo con il fratello. Da una parte lo riteneva sbagliato, mentre dall'altra era consapevole di aver goduto come una pazza e che, tornando indietro, si sarebbe fatta rifare tutto quanto. Dopo quella sera invece lui non si era più fatto avanti, sarà perché forse gli era bastato o perché effettivamente non avevano passato un momento in cui fossero da soli in casa, in ogni caso Giulia dentro di sé aspettava che lui si facesse avanti di nuovo, che mostrasse nuovamente la spavalderia e la sicurezza di quella sera, che la prendesse per le braccia e la sbattesse contro il muro, per ricominciare ancora una volta a godere.

Dopo alcuni giorni passati nell'incertezza, la convinzione che quello che avevano fatto le fosse piaciuto eccome era cresciuta sempre di più, e l'incertezza aveva lasciato spazio alla voglia di farlo di nuovo, anche se sapeva che di base fosse sbagliato. In ogni caso non ci vide più, e passò intere giornate a masturbarsi ricordando quella fatidica sera in cui era stata inculata per la prima volta.



Tuttavia, consapevole della situazione anomala nella quale si era cacciata, in un momento di lucidità decise di rivolgersi ad un professionista: uno psicologo.

Giulia si recò dallo psicologo una calda giornata d'estate, e già mentre aspettava nella sala d'attesa si rese conto che avrebbe dovuto sforzarsi molto per resistere agli impulsi sessuali che le avevano praticamente creato dipendenza in quei giorni.

Ad un certo punto fu chiamata: entrò nello studio e si presentò allo psicologo, un ragazzo tra i trenta e i quarant'anni che le fece subito una buona impressione; fin troppo buona forse...

Si sdraiò sul lettino e iniziò a spiegare il suo problema:

- Io, dottore, credo di essere ormai dipendente dal sesso...

- Mi spieghi meglio, com'è nata questa dipendenza?

Giulia fu dapprima titubante, ripensò ancora una volta a quella sera e le venne voglia di scappare da quel posto per correre a casa e farsi sbattere ancora una volta dal fratello, ma si trattenne:

- È nata dopo che, ehm, ecco, ho fatto sesso con...

- Con? - la incalzò lui

- Con mio fratello...



A questo punto un'espressione di stupore si delineò sulla faccia dello psicologo, che si fece raccontare da quella ragazza cosa fosse successo col fratello. Lei gli raccontò prima di quel pomeriggio in cui avevano fatto sesso per la prima volta, e poi di quella sera in cui lei era stata inculata senza pietà, e le era piaciuto tantissimo. Si mise a raccontare tutti i particolari, di come era iniziata la cosa, della decisione di suo fratello, di quando lei gli fece il pompino, e poi lui che glielo metteva nel culo e iniziava a penetrarla.

Tutto questo, invece che liberare Giulia da un peso che si teneva dentro ormai da troppo, le faceva nascere una voglia che avrebbe voluto tenere nascosta, che si era ripromessa di tenere nascosta, però per lei era quasi impossibile: vedeva le espressioni che faceva quell'uomo mentre lei gli raccontava cos'era successo, lo vedeva immaginarsi la scena e cercare di resistere alle tentazioni, vedeva che era completamente assorto da quel racconto, che iniziava ad eccitare anche lei, e non poco. Pensò ancora una volta di scapparsene a casa e sfogarsi con suo fratello, pensò che avrebbe potuto chiedere di andare in bagno e sfogarsi da sola, ma decise per una terza opzione: avrebbe fatto di tutto per sfogare le sue voglie proprio con quell'uomo che le era capitato davanti, "ho troppa voglia di cazzo" pensò in definitiva.



Decise allora che avrebbe agito per gradi: mentre continuava a raccontare di come era stata scopata con forza dal fratello, iniziò lentamente e quasi impercettibilmente a far scivolare il vestito che indossava da un lato, in modo da far uscire una parte di seno, fino a far intravedere a quell'uomo una parte di capezzolo. Svolgeva questa operazione lentamente e continuando a parlare; ogni tanto lanciava qualche sguardo allo psicologo e vedeva che guardava fisso al suo seno. Il piano stava funzionando, pensò Giulia. Dopo un po' che continuava a parlare si accorse anche di un rigonfiamento nei pantaloni di lui: stava sorbendo l'effetto voluto; iniziò quindi a muoversi sul lettino, per far si che il suo seno si muovesse e rischiasse pericolosamente di uscire dal vestito. Ad un certo punto, pensando che ormai il gioco era fatto, chiese all'uomo di avvicinarsi e di mettersi di fianco al suo lettino. Lui ubbidì e quando le fu vicino lei gli prese la mano e se la portò al petto.

- Senti dottore? questa storia mi fa andare il cuore a mille, non so come superarla - e così facendo iniziò a muovere la mano di lui sul suo petto per fargli palpare il seno sinistro e poi quello destro, ormai completamente liberi dal vestito che indossava. Lui intanto era completamente vinto, avrebbe fatto tutto quello che gli chiedeva Giulia, e dopo quel racconto sapeva probabilmente cosa gli avrebbe chiesto...



Giulia si slacciò i sandali e iniziò a massaggiare il pene del dottore con i suoi piedi nudi; sentiva che il rigonfiamento di cui prima si era resa conto era proprio dovuto al suo cazzo in erezione, e si mise a ridere.

- Quindi ti è piaciuta la mia storia eh? Ma adesso credo che ne vorrei creare un'altra di storia, ormai non ne posso più fare a meno sai?

E detto ciò si aprì completamente il vestito, liberando del tutto il suo seno davanti allo sguardo fisso di quell'uomo.

- Ti piace quello che vedi? Il tuo cazzo direbbe proprio di sì

Dopo essersi palpata un po' si tirò su e calò pantaloni e mutande di quell'uomo, rivelando il suo pene eretto. Non si fece scappare l'occasione: iniziò a segarlo e nel mentre lo guardava negli occhi e lo vedeva godere davvero tanto. Anche lei era soddisfatta, finalmente si trovava un cazzo in mano, proprio quello che ci voleva per attenuare almeno un po' la sua irrefrenabile voglia.

Giulia sputò sul pene e iniziò a fare un bel pompino a quell'uomo, che ormai la guardava estasiato. Non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere, ma ora si stava godendo il momento appieno. Giulia infatti muoveva la testa e usava le labbra come una vera professionista, si faceva arrivare il cazzo in gola e sembrava davvero insaziabile. Dopo pochi minuti lei si tirò fuori il cazzo dalla bocca, era pieno di saliva, che le colava sulla mano e sulle gambe.



Continuando a fissare quel pene che aspettava solo la sua prossima mossa, Giulia si spogliò, e in un attimo fu completamente nuda di fronte a quell'uomo. Si distese sul divano e aprì le gambe:

- Ti prego scopami, non ne posso più di aspettare forza

Effettivamente non ne poteva più, prese il pene di quell'uomo in mano e se lo indirizzò verso la sua bella figa bagnata, e si calmò solamente quando iniziò a sentire quel cazzo che iniziava a penetrarla.

- Aaaahhhh finalmente!

- Abbassa la voce Giulia, o da fuori ci sentiranno

- Non mi interessa, ora voglio solo scopare, ti prego fammelo sentire!

Lui allora affondò completamente il cazzo nella vagina di Giulia, che lo accolse con un piccolo urlo.

- AAHH!

Lui le tappò subito la bocca e vide Giulia che iniziava a guardarlo con uno sguardo penetrante e seducente allo stesso tempo. Qualunque cosa di lei faceva percepire la sua necessità di essere scopata, avvinghiò subito le gambe attorno al bacino di lui, e iniziò a muoversi ritmicamente: mentre lui affondava il colpo lei gli andava incontro, amplificando la sensazione di essere penetrata ancora più a fondo e godendo sempre di più.



Continuarono così per molto tempo; Giulia continuava ad essere soffocata dalla mano di lui, che se non ci fosse stata le avrebbe permesso di gridare a squarciagola. Lei ora era davvero felice, contenta di essere sbattuta come un giocattolo contro lo schienale di quel divano, mentre intanto vedeva quel cazzo penetrarla senza un attimo di pausa.

D'un tratto lui smise, si staccò e lei lo guardò stupita. "Non dirmi che sta già per venire" pensò Giulia con aria preoccupata. Lui però doveva aver intuito il pensiero della ragazza, per cui disse:

- Cosa aspetti? Tirati su e mettiti a pecore che non ho mica finito

- Ah, per fortuna, pensavo che stessi per venire

- Non ancora, anche se era da tempo che non scopavo una puttanella come te

- Haha, non sono una puttanella io

- Si si, come no - e le infilò nuovamente il cazzo nella vagina, riprendendo a scoparla con decisione.

- E cosa saresti allora? La prima volta che vieni e già ti fai scopare così!

- Aaaahhh! Ne avevo bisognoooohh! - provò a ribattere lei mentre veniva scopata.

- Esatto, proprio quello che direbbe una puttanella sai, e adesso zitta e prendilo per bene visto che ti piace tanto.

Giulia non ribatté, effettivamente era lì per quello e si stava godendo appieno il momento, le piaceva farsi scopare a novanta, e quell'uomo era piuttosto bravo. Per fortuna che lui le aveva portato di nuovo la mano alla bocca, perché altrimenti si sarebbero sentite le sue urla di soddisfazione ben al di fuori di quella stanza.

- Mmmmhhh

- Mmmmpphhhh

Scopavano con forza, entrambi decisi a trarre il massimo piacere dall'amplesso.



Ad un certo punto Giulia sentì le braccia di lui avvinghiarla e sollevarla, e si ritrovò in mezzo secondo sbattuta contro il muro.

- Si, si, sbattimi forte dai! - diceva lei, quasi posseduta.

Lui intanto aveva ripreso, e iniziava a succhiarle prima il capezzolo sinistro poi quello destro, che si muovevano su e giù, in modo ipnotico, seguendo il movimento ritmico dell'amplesso.

Quello fu il momento in cui scoparono più forte: Giulia era schiacciata contro il muro e subiva i colpi che le venivano inferti facendo dei versi che però erano sempre bloccati dalla mano di lui, che le tappava la bocca.

Giulia continuava a godere a dismisura, le piaceva proprio farsi sbattere come una bambola e sentirsi penetrare la figa. Si avvinghiò con le gambe al corpo di lui, che si staccò dal muro e riprese a scoparla tenendola in braccio. Ad un certo punto lei si abbassò con la schiena, e fu allora che lui vibrò tutta una serie di colpi, forti e netti, che in pochi secondi la fecero venire. Strabuzzò gli occhi, iniziò tutta a tremare e godette all'inverosimile, fortemente provata da quel sesso selvaggio.

Dopo che fu venuta si rimise in piedi:

- Aaaaahhh mi hai fatto godere un sacco!

- Beh, io non ho finito però, girati - e riprese a scoparla a novanta.

- Mmmphhh mmmpphhh

- Dopo oggi ne avrei abbastanza di scopare per un po' - disse lui, sicuro di sé.

Giulia riuscì a liberarsi la bocca e replicò.

- Aaaahhh, non credo sai, mmmhhh, mi hai fatto venire ancora più voglia mmmmhhh!

I colpi si susseguivano ritmici * paf paf paf paf* e rimbombavano sul culo di Giulia, che riprese a parlare.

- Ssiiii mettimelo dentro, fammelo sentire, non ti fermareeehhh!

Lui era veramente stupito, quella ragazza sembrava non averne abbastanza, era famelica, e lui iniziava ad essere al limite "al momento giusto le darò una bella lezione" pensò allora.

- Mmmmp mmmmpphhh - Giulia continuava a subire, ma dentro di sé pensava "appena torno a casa, se trovo mio fratello da solo, lo obbligo a scoparmi di nuovo, questo è solo l'inizio!".

Non riuscì a terminare la frase dentro la sua testa che le sue braccia vennero bloccate dall'uomo, che con l'altra mano le tappò la bocca con ancora più forza, smise di penetrarla e le infilò il cazzo tutto d'un colpo nell'ano. Giulia, che non si aspettava questa mossa, inarcò la schiena e emise un urlo, per fortuna attenuato dalla mano di lui, nel mentre che sentiva la sborra calda di quell'uomo schizzarle nel retto.

- È stato un onore averti come paziente - disse lui sorridendo.

Al ritorno a casa incrociò i suoi genitori che se ne stavano andando:

- Giulia, noi andiamo a trovare gli zii, torneremo stasera, c'è tuo fratello in casa

Sul volto di lei si delineò un'espressione di enorme soddisfazione, salutò i genitori ed entrò in casa, mentre un ghigno si delineava sulla sua faccia.​
 
TERZA PARTE

Nei giorni successivi Giulia ripensò molto a quello che era successo con il fratello. Da una parte lo riteneva sbagliato, mentre dall'altra era consapevole di aver goduto come una pazza e che, tornando indietro, si sarebbe fatta rifare tutto quanto. Dopo quella sera invece lui non si era più fatto avanti, sarà perché forse gli era bastato o perché effettivamente non avevano passato un momento in cui fossero da soli in casa, in ogni caso Giulia dentro di sé aspettava che lui si facesse avanti di nuovo, che mostrasse nuovamente la spavalderia e la sicurezza di quella sera, che la prendesse per le braccia e la sbattesse contro il muro, per ricominciare ancora una volta a godere.

Dopo alcuni giorni passati nell'incertezza, la convinzione che quello che avevano fatto le fosse piaciuto eccome era cresciuta sempre di più, e l'incertezza aveva lasciato spazio alla voglia di farlo di nuovo, anche se sapeva che di base fosse sbagliato. In ogni caso non ci vide più, e passò intere giornate a masturbarsi ricordando quella fatidica sera in cui era stata inculata per la prima volta.



Tuttavia, consapevole della situazione anomala nella quale si era cacciata, in un momento di lucidità decise di rivolgersi ad un professionista: uno psicologo.

Giulia si recò dallo psicologo una calda giornata d'estate, e già mentre aspettava nella sala d'attesa si rese conto che avrebbe dovuto sforzarsi molto per resistere agli impulsi sessuali che le avevano praticamente creato dipendenza in quei giorni.

Ad un certo punto fu chiamata: entrò nello studio e si presentò allo psicologo, un ragazzo tra i trenta e i quarant'anni che le fece subito una buona impressione; fin troppo buona forse...

Si sdraiò sul lettino e iniziò a spiegare il suo problema:

- Io, dottore, credo di essere ormai dipendente dal sesso...

- Mi spieghi meglio, com'è nata questa dipendenza?

Giulia fu dapprima titubante, ripensò ancora una volta a quella sera e le venne voglia di scappare da quel posto per correre a casa e farsi sbattere ancora una volta dal fratello, ma si trattenne:

- È nata dopo che, ehm, ecco, ho fatto sesso con...

- Con? - la incalzò lui

- Con mio fratello...



A questo punto un'espressione di stupore si delineò sulla faccia dello psicologo, che si fece raccontare da quella ragazza cosa fosse successo col fratello. Lei gli raccontò prima di quel pomeriggio in cui avevano fatto sesso per la prima volta, e poi di quella sera in cui lei era stata inculata senza pietà, e le era piaciuto tantissimo. Si mise a raccontare tutti i particolari, di come era iniziata la cosa, della decisione di suo fratello, di quando lei gli fece il pompino, e poi lui che glielo metteva nel culo e iniziava a penetrarla.

Tutto questo, invece che liberare Giulia da un peso che si teneva dentro ormai da troppo, le faceva nascere una voglia che avrebbe voluto tenere nascosta, che si era ripromessa di tenere nascosta, però per lei era quasi impossibile: vedeva le espressioni che faceva quell'uomo mentre lei gli raccontava cos'era successo, lo vedeva immaginarsi la scena e cercare di resistere alle tentazioni, vedeva che era completamente assorto da quel racconto, che iniziava ad eccitare anche lei, e non poco. Pensò ancora una volta di scapparsene a casa e sfogarsi con suo fratello, pensò che avrebbe potuto chiedere di andare in bagno e sfogarsi da sola, ma decise per una terza opzione: avrebbe fatto di tutto per sfogare le sue voglie proprio con quell'uomo che le era capitato davanti, "ho troppa voglia di cazzo" pensò in definitiva.



Decise allora che avrebbe agito per gradi: mentre continuava a raccontare di come era stata scopata con forza dal fratello, iniziò lentamente e quasi impercettibilmente a far scivolare il vestito che indossava da un lato, in modo da far uscire una parte di seno, fino a far intravedere a quell'uomo una parte di capezzolo. Svolgeva questa operazione lentamente e continuando a parlare; ogni tanto lanciava qualche sguardo allo psicologo e vedeva che guardava fisso al suo seno. Il piano stava funzionando, pensò Giulia. Dopo un po' che continuava a parlare si accorse anche di un rigonfiamento nei pantaloni di lui: stava sorbendo l'effetto voluto; iniziò quindi a muoversi sul lettino, per far si che il suo seno si muovesse e rischiasse pericolosamente di uscire dal vestito. Ad un certo punto, pensando che ormai il gioco era fatto, chiese all'uomo di avvicinarsi e di mettersi di fianco al suo lettino. Lui ubbidì e quando le fu vicino lei gli prese la mano e se la portò al petto.

- Senti dottore? questa storia mi fa andare il cuore a mille, non so come superarla - e così facendo iniziò a muovere la mano di lui sul suo petto per fargli palpare il seno sinistro e poi quello destro, ormai completamente liberi dal vestito che indossava. Lui intanto era completamente vinto, avrebbe fatto tutto quello che gli chiedeva Giulia, e dopo quel racconto sapeva probabilmente cosa gli avrebbe chiesto...



Giulia si slacciò i sandali e iniziò a massaggiare il pene del dottore con i suoi piedi nudi; sentiva che il rigonfiamento di cui prima si era resa conto era proprio dovuto al suo cazzo in erezione, e si mise a ridere.

- Quindi ti è piaciuta la mia storia eh? Ma adesso credo che ne vorrei creare un'altra di storia, ormai non ne posso più fare a meno sai?

E detto ciò si aprì completamente il vestito, liberando del tutto il suo seno davanti allo sguardo fisso di quell'uomo.

- Ti piace quello che vedi? Il tuo cazzo direbbe proprio di sì

Dopo essersi palpata un po' si tirò su e calò pantaloni e mutande di quell'uomo, rivelando il suo pene eretto. Non si fece scappare l'occasione: iniziò a segarlo e nel mentre lo guardava negli occhi e lo vedeva godere davvero tanto. Anche lei era soddisfatta, finalmente si trovava un cazzo in mano, proprio quello che ci voleva per attenuare almeno un po' la sua irrefrenabile voglia.

Giulia sputò sul pene e iniziò a fare un bel pompino a quell'uomo, che ormai la guardava estasiato. Non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere, ma ora si stava godendo il momento appieno. Giulia infatti muoveva la testa e usava le labbra come una vera professionista, si faceva arrivare il cazzo in gola e sembrava davvero insaziabile. Dopo pochi minuti lei si tirò fuori il cazzo dalla bocca, era pieno di saliva, che le colava sulla mano e sulle gambe.



Continuando a fissare quel pene che aspettava solo la sua prossima mossa, Giulia si spogliò, e in un attimo fu completamente nuda di fronte a quell'uomo. Si distese sul divano e aprì le gambe:

- Ti prego scopami, non ne posso più di aspettare forza

Effettivamente non ne poteva più, prese il pene di quell'uomo in mano e se lo indirizzò verso la sua bella figa bagnata, e si calmò solamente quando iniziò a sentire quel cazzo che iniziava a penetrarla.

- Aaaahhhh finalmente!

- Abbassa la voce Giulia, o da fuori ci sentiranno

- Non mi interessa, ora voglio solo scopare, ti prego fammelo sentire!

Lui allora affondò completamente il cazzo nella vagina di Giulia, che lo accolse con un piccolo urlo.

- AAHH!

Lui le tappò subito la bocca e vide Giulia che iniziava a guardarlo con uno sguardo penetrante e seducente allo stesso tempo. Qualunque cosa di lei faceva percepire la sua necessità di essere scopata, avvinghiò subito le gambe attorno al bacino di lui, e iniziò a muoversi ritmicamente: mentre lui affondava il colpo lei gli andava incontro, amplificando la sensazione di essere penetrata ancora più a fondo e godendo sempre di più.



Continuarono così per molto tempo; Giulia continuava ad essere soffocata dalla mano di lui, che se non ci fosse stata le avrebbe permesso di gridare a squarciagola. Lei ora era davvero felice, contenta di essere sbattuta come un giocattolo contro lo schienale di quel divano, mentre intanto vedeva quel cazzo penetrarla senza un attimo di pausa.

D'un tratto lui smise, si staccò e lei lo guardò stupita. "Non dirmi che sta già per venire" pensò Giulia con aria preoccupata. Lui però doveva aver intuito il pensiero della ragazza, per cui disse:

- Cosa aspetti? Tirati su e mettiti a pecore che non ho mica finito

- Ah, per fortuna, pensavo che stessi per venire

- Non ancora, anche se era da tempo che non scopavo una puttanella come te

- Haha, non sono una puttanella io

- Si si, come no - e le infilò nuovamente il cazzo nella vagina, riprendendo a scoparla con decisione.

- E cosa saresti allora? La prima volta che vieni e già ti fai scopare così!

- Aaaahhh! Ne avevo bisognoooohh! - provò a ribattere lei mentre veniva scopata.

- Esatto, proprio quello che direbbe una puttanella sai, e adesso zitta e prendilo per bene visto che ti piace tanto.

Giulia non ribatté, effettivamente era lì per quello e si stava godendo appieno il momento, le piaceva farsi scopare a novanta, e quell'uomo era piuttosto bravo. Per fortuna che lui le aveva portato di nuovo la mano alla bocca, perché altrimenti si sarebbero sentite le sue urla di soddisfazione ben al di fuori di quella stanza.

- Mmmmhhh

- Mmmmpphhhh

Scopavano con forza, entrambi decisi a trarre il massimo piacere dall'amplesso.



Ad un certo punto Giulia sentì le braccia di lui avvinghiarla e sollevarla, e si ritrovò in mezzo secondo sbattuta contro il muro.

- Si, si, sbattimi forte dai! - diceva lei, quasi posseduta.

Lui intanto aveva ripreso, e iniziava a succhiarle prima il capezzolo sinistro poi quello destro, che si muovevano su e giù, in modo ipnotico, seguendo il movimento ritmico dell'amplesso.

Quello fu il momento in cui scoparono più forte: Giulia era schiacciata contro il muro e subiva i colpi che le venivano inferti facendo dei versi che però erano sempre bloccati dalla mano di lui, che le tappava la bocca.

Giulia continuava a godere a dismisura, le piaceva proprio farsi sbattere come una bambola e sentirsi penetrare la figa. Si avvinghiò con le gambe al corpo di lui, che si staccò dal muro e riprese a scoparla tenendola in braccio. Ad un certo punto lei si abbassò con la schiena, e fu allora che lui vibrò tutta una serie di colpi, forti e netti, che in pochi secondi la fecero venire. Strabuzzò gli occhi, iniziò tutta a tremare e godette all'inverosimile, fortemente provata da quel sesso selvaggio.

Dopo che fu venuta si rimise in piedi:

- Aaaaahhh mi hai fatto godere un sacco!

- Beh, io non ho finito però, girati - e riprese a scoparla a novanta.

- Mmmphhh mmmpphhh

- Dopo oggi ne avrei abbastanza di scopare per un po' - disse lui, sicuro di sé.

Giulia riuscì a liberarsi la bocca e replicò.

- Aaaahhh, non credo sai, mmmhhh, mi hai fatto venire ancora più voglia mmmmhhh!

I colpi si susseguivano ritmici * paf paf paf paf* e rimbombavano sul culo di Giulia, che riprese a parlare.

- Ssiiii mettimelo dentro, fammelo sentire, non ti fermareeehhh!

Lui era veramente stupito, quella ragazza sembrava non averne abbastanza, era famelica, e lui iniziava ad essere al limite "al momento giusto le darò una bella lezione" pensò allora.

- Mmmmp mmmmpphhh - Giulia continuava a subire, ma dentro di sé pensava "appena torno a casa, se trovo mio fratello da solo, lo obbligo a scoparmi di nuovo, questo è solo l'inizio!".

Non riuscì a terminare la frase dentro la sua testa che le sue braccia vennero bloccate dall'uomo, che con l'altra mano le tappò la bocca con ancora più forza, smise di penetrarla e le infilò il cazzo tutto d'un colpo nell'ano. Giulia, che non si aspettava questa mossa, inarcò la schiena e emise un urlo, per fortuna attenuato dalla mano di lui, nel mentre che sentiva la sborra calda di quell'uomo schizzarle nel retto.

- È stato un onore averti come paziente - disse lui sorridendo.

Al ritorno a casa incrociò i suoi genitori che se ne stavano andando:

- Giulia, noi andiamo a trovare gli zii, torneremo stasera, c'è tuo fratello in casa

Sul volto di lei si delineò un'espressione di enorme soddisfazione, salutò i genitori ed entrò in casa, mentre un ghigno si delineava sulla sua faccia.​
 
Back
Top Bottom