Sono ancora nel dormiveglia quando sento delle dita accarezzare leggermente una poderosa erezione mattutina.
Percepisco il calore di un corpo nudo contro il mio fianco mentre piano la mia mente si riattiva, confusamente rivedo alcune immagini della nottata, sogni passati e realtà si sovrappongono mentre sento il movimento di lei che si fa spazio tra le mie gambe.
La coltre del sonno si squarcia completamente mentre il calore della sua bocca avvolge la mia cappella e la mano stringe il mio cazzo sollevandolo. Ora so dove mi trovo, quasi incredulo della consapevolezza di quanto accaduto poche ore prima.
Apro gli occhi e guardo verso il basso.
Chiara è sdraiata a pancia in giù in mezzo alle mie gambe, vedo il profilo del suo corpo nudo ed il riflesso del suo sedere nello specchio sulla porta del bagno. É appoggiata sul gomito sinistro per tenersi un po’ sollevata mentre il braccio destro è appoggiato sul mio bacino, la mano scorre sull’asta dolcemente seguendo l’affondare delicato delle sue labbra.
Si accorge della mia attenzione e con un piccolo schiocco libera il mio membro dalla sua bocca.
“Buongiorno!” Sorride mentre si struscia la mia cappella sulla guancia destra.
“Buongiorno!” Rispondo sorridendo a mia volta.
“Ti spiace se ne approfitto?”
Senza aspettare la mia risposta, ingoia la cappella succhiando forte.
Vedo le sue guance incavarsi ed un brivido caldo pervade il mio ventre.
Rivivo la maestria del suo primo pompino.
Dopo qualche minuto lei si stacca con un nuovo schiocco.
Sale a baciarmi sulla bocca e poi girandosi si posiziona a cavalcioni del mio viso offrendo l’apertura del suo sesso alla mia bocca.
Inizio a leccarla mentre lei piegandosi da vita ad un meraviglioso 69.
Questa volta si svolge tutto più dolcemente, non c’è foga e io assecondo con la lingua e le labbra le delicate ma appassionate attenzioni che mi sta dedicando.
Lei si stacca da me e si sdraia a gambe aperte, la penetro alla missionaria infilandomi dentro di lei, mi muovo piano, ci stringiamo in abbracci e baci durante un lento amplesso.
Sento una contrazione del suo sesso mentre lei rilascia un soffocato gridolino.
“Vorrei ma, non venirmi dentro” mi sussurra Chiara.
Ancora qualche colpo e anche io mi sento pronto, mi sfilo e mi sego brevemente in ginocchio tra le sue gambe schizzando il mio seme sulla sua pancia.
Pochi minuti dopo lei si alza e va in bagno per una doccia, quando mi raggiunge ed iniziamo a chiacchierare e piano piano porto il discorso sulle fantasie sessuali, mi ringrazia dicendo di averne realizzata più d’una grazie a me, provo a tastare il terreno per eventuali desideri lesbo, trii o scambi di coppia ma lei si dice totalmente disinteressata all’argomento o addirittura schifata.
Ci rivestiamo e dopo una veloce colazione la riporto a casa.
Il pomeriggio parto per una breve trasferta di lavoro. In aereo, nonostante mi fossi lavato e cambiato, sento ancora il suo profumo su di me ed il sapore del suo sesso sulle mie labbra.
Torno a casa insieme ad una intossicazione alimentare o influenza intestinale che mi mette fuori gioco per qualche giorno anche con Giulia.