Quel giorno ero al lavoro e non sto a tediarvi, dicendovi quanto tedio provassi io. Poi, d'improvviso, tutto cambiò.
Ricevetti una telefonata da Sandra, mia moglie, che, con aria allegra e felice, mi informava di aver incontrato Mauro, il ragazzo conosciuto quando eravamo stati sulle Dolomiti (vedi racconto "Una vacanza alternativa").
Era da solo e si stavano divertendo un sacco, passeggiando nel parco in città. Ciò che li faceva divertire da morire, era immaginare quello che passasse per la mente in quel momento, a ciascuno persona che incrociavano sul loro cammino.
Lui, ad un certo punto, si era spinto ad ipotizzare che diversi dei maschi incrociati, vedendo Sandra, avrebbero avuto voglia di scoparla.
In effetti, lei curava sempre il suo outfit, al punto da rendersi più che desiderabile alla vista, quindi, per me, quella sua affermazione suonava come veritiera.
Sandra, però, punta sul vivo, gli rispondeva che quella ragazza, appena incrociata, e lo era scopato con gli occhi... e così via, continuando a fare congetture tra le più fantasiose e bizzarre possibili.
Era un gioco questo che li stava facendo divertire un mondo.
Quella telefonata mi tirò su il morale, facendomi esordire che avevo piacere che, almeno lei, al contrario di me, si stesse divertendo.
Chissà perché ebbi anche la sensazione (premonizione?) che Sandra potesse sentirsi particolarmente intrigata ed eccitata da quel ragazzo che, da quanto sentito quella volta che era in compagnia di quella "biondina minuta", doveva saperci fare con le donne, al punto di farla implorare: "Fammi il culo!"
Erano questi i pensieri che mi affollavano la mente, mentre si allontanava sempre più il tedio di poco prima.
Del resto, mia moglie, nella sua esuberanza, non faceva mistero di quanto le piacesse esser libertina.
Qualche ora dopo, ancora una sua telefonata, mi avvertiva che, data l'ora, sarebbero andati a pranzo da qualche parte. Nell'occasione e, sulla spinta di quanto mi ero costruito nella mente, mi permisi di dirle:
"Va bene, amor mio, divertiti!"
Al che lei: "Ma tu, non sei geloso, vero?" ed io: "Perché, dovrei? Cosa ti passa per la mente, porcellina?" "Beh, ricordi quello che sentimmo provenire dalla stanza di fianco alla nostra? Allora pensai che lui doveva esser davvero bravo a letto e la cosa mi incuriosì allora, né più e né meno di quanto mi incuriosisce ora".
"Quindi, sempre che lui te lo proponesse, tu ti faresti chiavare a quel dio biondo da sola, senza di me?"
"Non è questo che ho in mente, ma... sai...? Se dovesse chiedermelo, a te darebbe fastidio, se accettassi? Lo sai che poi ti racconterei ogni cosa!"
"No, senti, lo sai quanto ti amo e non me lo perdonerei mai di averti impedito qualche divagazione. Quindi, se dovesse chiedertelo, fa come hai in animo, ma non sarebbe male se mi tenessi informato su ciò che accade in tempo reale, magari mettendo in viva voce il cellulare, se non, addirittura, in modalità video, così da poter vedere ciò che farete, se non altro per rendermi partecipe al tuo piacere".
"Grazie, amore. E' difficile che capiti, ma ti terrò informato".
Da quel preciso istante, cominciai a stare sui carboni ardenti: un sentimento di gelosia, ma anche di eccitazione, mi afferrò con un groppo alla gola, ma anche allo stomaco: in più occasioni avevo sentito che, ai "cornuti" venivano le "farfalle allo stomaco"; erano quelle che stavo provando?
Una videochiamata mi pervenne dopo qualche ora:
"Giovanni, sono nella toilette del ristorante. Mauro me lo ha chiesto: vuole scoparmi! Durante il pranzo, non ha fatto altro che carezzarmi le cosce sotto il tavolo. Avrebbe anche voluto sfilarmi le mutandine, ma non gliel'ho permesso: avevo troppa paura che altre persone potessero accorgersi di certe nostre manovre.
Gliel'ho toccato a mia volta: quello ha un mostro tra le gambe. Ora sono qui, perché lui mi ha chiesto di togliere le mutandine e portargliele: vuole annusarle, sono intrise dei miei umori. Che dici: ti dispiace se lo faccio?"
"Ma sì, dai, toglile e portagliele; anzi, fammi veder che lo fai!"
"E' per questo, cornutello, che ti ho contattato in videochiamata".
Alza la gonna e si toglie le mutandine; me ne mostra il cavallo per farmi vedere quanto sono fradicie dei suoi umori vaginali: se la sta proprio godendo la "porcella".
"Scusa, ma ora devo andare: non vorrei sospettasse qualcosa per questi nostri contatti. A più tardi!"
Se prima avevo un groppo allo stomaco, ora sono in fibrillazione.
Quello che avevo finora solo ipotizzato, si stava traducendo in realtà: mia moglie Sandra mi avrebbe cornificato alla grande, accogliendo dentro di sé quel mostro? Quasi impazzivo di gioia a saperla chiavata, fottuta, montata, sbattuta come una "zoccola", da quel ragazzo.
E Sandra? Avrebbe anche lei, come la biondina, chiesto di farle il culo?
Quando si è travolti dalla lussuria, non è difficile che succeda.
Dovetti aspettare quasi un'ora prima che richiamasse di nuovo.
"Amore, non ho potuto farlo prima, perché, appena giunti in questo b&b, Mauro mi è saltato addosso e mi ha chiavato per più di mezz'ora, senza mai smettere. Ora sono appena uscita dalla doccia ed è entrato lui, per questo ho potuto chiamarti. Mi ha detto di aspettarlo perché non ha ancora finito con me: vuole farmi il culo. Ora metto il cellulare in modalità video, così potrai seguire tutte le fasi della chiavata che dovrò ancora godermi. Ecco sento che ha chiuso la fontana, fra poco sarà qui. Godi con me della chiavata che farò".
Mi appare un'immagine fissa di lei, completamente nuda, seduta sulla sponda del letto; Mauro le si avvicina e glielo mette in bocca: si fa spompinare per averlo nuovamente rigido ed io so bene quanto poco ci vorrà, data la bravura di mia moglie a succhiare cazzi.
In breve, infatti, è pronto; Mauro si abbassa le tira su le gambe e prende a leccarle il buchetto; quando ritiene che possa bastare, la fa mettere prona, spingendole il busto e la faccia sul materasso. Mauro glielo appoggia sul buchino e sento mia moglie implorare: "Fa piano, ti prego". E' un'immagine bellissima quella che mi prende la mente, quando vedo che quel mostro le entra tutto dentro: non la dimenticherò più finche campo.
Ricevetti una telefonata da Sandra, mia moglie, che, con aria allegra e felice, mi informava di aver incontrato Mauro, il ragazzo conosciuto quando eravamo stati sulle Dolomiti (vedi racconto "Una vacanza alternativa").
Era da solo e si stavano divertendo un sacco, passeggiando nel parco in città. Ciò che li faceva divertire da morire, era immaginare quello che passasse per la mente in quel momento, a ciascuno persona che incrociavano sul loro cammino.
Lui, ad un certo punto, si era spinto ad ipotizzare che diversi dei maschi incrociati, vedendo Sandra, avrebbero avuto voglia di scoparla.
In effetti, lei curava sempre il suo outfit, al punto da rendersi più che desiderabile alla vista, quindi, per me, quella sua affermazione suonava come veritiera.
Sandra, però, punta sul vivo, gli rispondeva che quella ragazza, appena incrociata, e lo era scopato con gli occhi... e così via, continuando a fare congetture tra le più fantasiose e bizzarre possibili.
Era un gioco questo che li stava facendo divertire un mondo.
Quella telefonata mi tirò su il morale, facendomi esordire che avevo piacere che, almeno lei, al contrario di me, si stesse divertendo.
Chissà perché ebbi anche la sensazione (premonizione?) che Sandra potesse sentirsi particolarmente intrigata ed eccitata da quel ragazzo che, da quanto sentito quella volta che era in compagnia di quella "biondina minuta", doveva saperci fare con le donne, al punto di farla implorare: "Fammi il culo!"
Erano questi i pensieri che mi affollavano la mente, mentre si allontanava sempre più il tedio di poco prima.
Del resto, mia moglie, nella sua esuberanza, non faceva mistero di quanto le piacesse esser libertina.
Qualche ora dopo, ancora una sua telefonata, mi avvertiva che, data l'ora, sarebbero andati a pranzo da qualche parte. Nell'occasione e, sulla spinta di quanto mi ero costruito nella mente, mi permisi di dirle:
"Va bene, amor mio, divertiti!"
Al che lei: "Ma tu, non sei geloso, vero?" ed io: "Perché, dovrei? Cosa ti passa per la mente, porcellina?" "Beh, ricordi quello che sentimmo provenire dalla stanza di fianco alla nostra? Allora pensai che lui doveva esser davvero bravo a letto e la cosa mi incuriosì allora, né più e né meno di quanto mi incuriosisce ora".
"Quindi, sempre che lui te lo proponesse, tu ti faresti chiavare a quel dio biondo da sola, senza di me?"
"Non è questo che ho in mente, ma... sai...? Se dovesse chiedermelo, a te darebbe fastidio, se accettassi? Lo sai che poi ti racconterei ogni cosa!"
"No, senti, lo sai quanto ti amo e non me lo perdonerei mai di averti impedito qualche divagazione. Quindi, se dovesse chiedertelo, fa come hai in animo, ma non sarebbe male se mi tenessi informato su ciò che accade in tempo reale, magari mettendo in viva voce il cellulare, se non, addirittura, in modalità video, così da poter vedere ciò che farete, se non altro per rendermi partecipe al tuo piacere".
"Grazie, amore. E' difficile che capiti, ma ti terrò informato".
Da quel preciso istante, cominciai a stare sui carboni ardenti: un sentimento di gelosia, ma anche di eccitazione, mi afferrò con un groppo alla gola, ma anche allo stomaco: in più occasioni avevo sentito che, ai "cornuti" venivano le "farfalle allo stomaco"; erano quelle che stavo provando?
Una videochiamata mi pervenne dopo qualche ora:
"Giovanni, sono nella toilette del ristorante. Mauro me lo ha chiesto: vuole scoparmi! Durante il pranzo, non ha fatto altro che carezzarmi le cosce sotto il tavolo. Avrebbe anche voluto sfilarmi le mutandine, ma non gliel'ho permesso: avevo troppa paura che altre persone potessero accorgersi di certe nostre manovre.
Gliel'ho toccato a mia volta: quello ha un mostro tra le gambe. Ora sono qui, perché lui mi ha chiesto di togliere le mutandine e portargliele: vuole annusarle, sono intrise dei miei umori. Che dici: ti dispiace se lo faccio?"
"Ma sì, dai, toglile e portagliele; anzi, fammi veder che lo fai!"
"E' per questo, cornutello, che ti ho contattato in videochiamata".
Alza la gonna e si toglie le mutandine; me ne mostra il cavallo per farmi vedere quanto sono fradicie dei suoi umori vaginali: se la sta proprio godendo la "porcella".
"Scusa, ma ora devo andare: non vorrei sospettasse qualcosa per questi nostri contatti. A più tardi!"
Se prima avevo un groppo allo stomaco, ora sono in fibrillazione.
Quello che avevo finora solo ipotizzato, si stava traducendo in realtà: mia moglie Sandra mi avrebbe cornificato alla grande, accogliendo dentro di sé quel mostro? Quasi impazzivo di gioia a saperla chiavata, fottuta, montata, sbattuta come una "zoccola", da quel ragazzo.
E Sandra? Avrebbe anche lei, come la biondina, chiesto di farle il culo?
Quando si è travolti dalla lussuria, non è difficile che succeda.
Dovetti aspettare quasi un'ora prima che richiamasse di nuovo.
"Amore, non ho potuto farlo prima, perché, appena giunti in questo b&b, Mauro mi è saltato addosso e mi ha chiavato per più di mezz'ora, senza mai smettere. Ora sono appena uscita dalla doccia ed è entrato lui, per questo ho potuto chiamarti. Mi ha detto di aspettarlo perché non ha ancora finito con me: vuole farmi il culo. Ora metto il cellulare in modalità video, così potrai seguire tutte le fasi della chiavata che dovrò ancora godermi. Ecco sento che ha chiuso la fontana, fra poco sarà qui. Godi con me della chiavata che farò".
Mi appare un'immagine fissa di lei, completamente nuda, seduta sulla sponda del letto; Mauro le si avvicina e glielo mette in bocca: si fa spompinare per averlo nuovamente rigido ed io so bene quanto poco ci vorrà, data la bravura di mia moglie a succhiare cazzi.
In breve, infatti, è pronto; Mauro si abbassa le tira su le gambe e prende a leccarle il buchetto; quando ritiene che possa bastare, la fa mettere prona, spingendole il busto e la faccia sul materasso. Mauro glielo appoggia sul buchino e sento mia moglie implorare: "Fa piano, ti prego". E' un'immagine bellissima quella che mi prende la mente, quando vedo che quel mostro le entra tutto dentro: non la dimenticherò più finche campo.