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Racconto non mio ma trovato in Rete tanti anni fa. Ho provato più e più volte a ritrovarlo per risalire all'autore ma non ho avuto successo. Praticamente in Rete è introvabile. Chiunque però dovesse riuscirci, gli chiedo di girarmi il link. L'ho postato perchè è uno dei miei preferiti (fortunatamento l'ho salvato) e spero possa piacere anche a voi.
Nudismo in famiglia
L'estate di due anni fa la zia Carmen e lo zio Aldo invitarono me e mia madre ad andare al mare con loro in una località sul Tirreno. La mamma si stava riprendendo dopo due anni di tensione a causa della separazione da mio padre, e gli zii si erano presi a cuore la faccenda. La zia Carmen era la sorella di mamma, anche se a guardarle non si sarebbe detto: mia madre magra e longilinea, la zia non molto alta e dalle linee piuttosto burrose. Avevano dieci anni di differenza, cinquanta la zia e quaranta mia madre, entrambe belle donne che non se la tiravano nemmeno un po'. Io avevo 18 anni e, oltre ad adorare mia madre Susanna, ero affezionatissimo alla zia, abbondantemente ricambiato. Niente di strano che la sorella maggiore si preoccupasse per noi e facesse di tutto per alleviare la tensione.
Così avevamo affittato due mini-appartamenti in un moderno residence per trascorrere insieme due settimane di completo relax. Vicino a noi alloggiavano anche Corrado, un nipote dello zio Aldo, e la sua fidanzata Jennifer, italianissima nonostante il nome. Una coppia di veri sportivi: lui 28 anni, atletico, moro e abbronzato, lei uno schianto di ragazza, bionda, 24 anni e fisico da miss Italia. Simpatici e attivi, sempre alla ricerca di novità.
Io non avevo particolari necessità di divertimento, sapevo che quelle due settimane sarebbero state all'insegna dello sbracamento al sole e poco più, ed avevo accettato volentieri. Se mia madre stava bene lo sarei stato anch'io, in più c'era la zia che adoravo.
La novità invece arrivò subito il secondo giorno, quando Corrado e Jennifer ci raggiunsero in spiaggia una mattina dopo essere stati in esplorazione chissà dove, e ci proposero di andare insieme in un posto "veramente stupendo, isolato e bellissimo". La mamma e la zia, già spalmate di crema solare e a metà di una chiacchiera interessante su qualche signora di loro conoscenza, erano un po' restie a muoversi, ma i due giovani insistettero.
"Non sapete cosa vi perdete!", esclamò Jennifer mentre lo zio le faceva la scansione corporea tanto era bella. "Ed è a meno di dieci minuti da qui, isolato, non ci va nessuno."
Le due sorellone si alzarono di malavoglia e solo per cortesia, mentre lo zio Aldo avrebbe seguito Jennifer in capo al mondo e non si preoccupava nemmeno tanto di nasconderlo.
"Non dovremo camminare molto, soltanto scendere lungo un sentiero un po' accidentato," proseguì Corrado, aggiungendo poi: "C'è solo un piccolo particolare: dovremo attraversare una zona abbastanza affollata e un po'... speciale. Vi spiegheremo quando saremo là."
Mia madre e la zia si guardarono perplesse, ma l'entusiasmo dei due giovani era contagioso e ci avviammo tutti allegramente dietro
di loro. La costa era frastagliata e salimmo un po' verso l'interno, e quando fummo vicino a un basso cancello in legno fu Jennifer che ci spiegò: "Da qui in avanti è un campo per nudisti, per attraversarlo dobbiamo toglierci i costumi. Non credo che abbiate problemi, no?"
La zia Carmen fece una risatina: "Ah, era questo il piccolo particolare trascurabile?". Mia madre invece guardò me un po' preoccupata perché avrei dovuto vedere nude lei e la zia, cosa impensabile in circostanze normali. Quello che aveva meno problemi era lo zio Aldo, che sorrideva sornione, pregustando probabilmente la visione paradisiaca delle grazie di Jennifer.
Fu la zia a rompere il ghiaccio: "E va bene, birbanti, io ci sto: ma se il posto dove andiamo è men che stupendo la pagherete cara. Tu cosa dici, Susy?"
"Ma... non so..." titubò la mamma e di nuovo guardò me, imbarazzata.
"Suvvia, io e te siamo sorelle e qui è tutto in famiglia." Poi mi lanciò un'occhiata materna: "E non credo che il nostro cucciolo si vergogni a togliersi gli slippini, visto che pratica sport di squadra da sempre."
Io feci segno che non avevo nessun problema. In effetti, come sapevano benissimo sia la zia che la mamma, la questione non era il mettermi nudo io, bensì che io vedessi nude loro.
Mentre la mamma decideva, la zia Carmen si era già slacciata il reggiseno e le sue belle tettone ora danzavano libere al sole ornate da due capezzoli giganti. Vidi mia madre fare spallucce e arrendersi con uno dei suoi sorrisi soavi, e in un attimo togliersi il reggiseno e sfilarsi le mutandine rimanendo nuda. Tutti ci spogliammo di ogni indumento e infilammo i costumi nella borsa da spiaggia della zia, incamminandoci dietro Corrado e Jennifer. Io seguivo il gruppo dando occhiate furtive a tutte le femmine cercando di non dare nell'occhio. Da sempre la protagonista preferita delle mie seghe era la zia Carmen, che avevo immaginato nuda in ogni sorta di situazioni, e che adesso era senza veli a disposizione del miei occhi di nipote innamorato. Devo dire che anche la vista del pelo castano tra le cosce di mia madre mi aveva provocato un flash di eccitazione, specialmente per la grazia con cui si era sfilata il costume davanti a tutti. La mamma aveva il seno più piccolo di quello della zia, ma ben proporzionato alla sua corporatura e tutt'altro che spiacevole, tanto che persino Corrado le aveva rivolto dei complimenti. Lo zio Aldo invece aveva già intavolato conversazione con la bella fidanzata del nipote, la quale, a differenza delle due signore, era completamente depilata in mezzo alle gambe e non lasciava proprio niente all'immaginazione. Io, però continuavo a preferire il morbido e folto cuscino di pelo scuro tra le cosce della zia che avevo intravisto quando si era spogliata e aveva infilato il costume in borsa con movimenti lenti e quasi pigri, consentendomi di darle una lunga e appagante occhiata. Ora mi camminava davanti parlando con mia madre, e quel bel culo abbondante e morbido mi stava facendo impazzire. Mi chiesi se sarei riuscito a trattenere le erezioni, considerati i vincoli di parentela, ma quando guardai verso lo zio Aldo notai che ce l'aveva semi-duro, e comunque anche Corrado non l'aveva per niente floscio. Stranamente, la zia e la mamma sembravano non far caso a questi dettagli e continuavano il loro discorsino iniziato mezz'ora prima come se niente fosse.
Oltrepassata la zona nudisti, nella quale per la verità c'erano gran poche persone, iniziò il sentiero ripido che scendeva a mare. Jennifer aprì la discesa seguita dallo zio Aldo che le stava raccontando qualcosa di futile ma che divertiva tutti e due. Corrado si voltò e aiutò mia madre a scendere tenendole la mano. Lei se la cavava piuttosto bene, ciononostante non mollò la mano dell'atletico giovanotto il quale sembrava più che felice di accompagnarla. La zia invece, fatti due gradini di roccia, si voltò verso di me e mi chiese se avevo bisogno di una mano.
"Ma dài, zia, semmai dovrei offrire io una mano a te che sei una signora!" le risposi, e mentre lei mi gratificava di uno dei suoi meravigliosi sorrisi notai che mi guardava il pisello. Mi chiesi se fosse davvero tanto in erezione, in effetti faticavo a contenermi, perché il pensiero di scendere dietro la zia e di poter ammirare dall'alto le sue belle tettone e il suo sedere ben fatto mi accendeva oltre misura. Ma amen, se era duro era duro, non ci potevo fare niente. Carmen alzò gli occhi e incrociò i miei, e quando vide che mi stringevo nelle spalle come a dirle "Non ci posso fare nulla" mi sorrise di nuovo con aria complice e mi mandò un bacetto, poi si voltò e cominciò la discesa.
Per arrivare in fondo ci mettemmo dieci interminabili minuti, durante i quali mi lustrai davvero gli occhi. Dalla mia postazione più elevata e in fondo alla fila potevo guardare tutte quelle belle femmine che nella discesa mi si presentavano da tutte le angolazioni. Una più bella dell'altra, compresa mia madre che trovavo molto sexy, e la mia impressione era senz'altro condivisa da Corrado che le aveva tenuto la mano per tutta la discesa.
La spiaggetta in fondo alla scogliera era davvero magnifica, isolata e intima, sembrava quasi impossibile che non ci fosse nessun altro.
"Non è un amore di posto?" cinguettò Jennifer rivolta al gruppo, e non potemmo fare a meno di annuire estasiati.
"Un bacio a chi l'ha trovato!" rispose lo zio, ma la fidanzata di suo nipote rispose ridendo: "Beh, l'ha trovato Corrado!"
Lo zio Aldo colse l'occasione e disse: "La donna più vicina lo baci!"
La mamma arrossì e fece un risolino imbarazzato, ma poi si volse verso il suo aitante accompagnatore con le labbra pronte al bacio sulla guancia, ma siccome lui si era girato verso di lei le loro bocche si incontrarono per un lungo istante senza che alcuno dei due facesse niente per sottrarsi. Un applauso salutò il gesto, ci sentivamo tutti un po' euforici e cercammo il posto per distendere i teli da mare. Nessuno faceva il minimo accenno a rivestirsi, come se tacitamente avessimo tutti deciso di restare nudi. La cosa non poteva che farmi piacere, così avrei potuto continuare a lustrarmi gli occhi. Quanto alle erezioni, tutti i maschi esibivano un bel membro di consistenza variabile ma tutt'altro che floscio. Per giunta mia madre non mostrava il minimo imbarazzo in tutta quella situazione. Bene, pensai, se sono fortunato magari riesco anche a carezzare "casualmente" qualche bella parte morbida della zia.
"Non vedo l'ora di farmi un tuffo!" trillò Jennifer incamminandosi verso il mare.
"Aspetta, ti seguo a ruota!" le rispose lo zio Aldo, e i due corsero verso l'acqua come ragazzini in gita.
Corrado e mia madre stavano invece guardando con interesse una specie di gola, come un largo crepaccio percorribile, che si apriva nella roccia dietro le nostre spalle e conduceva a qualche sorta di grotta naturale.
"Vuoi che andiamo a dare un'occhiata?" chiese l'aitante giovanotto.
"Molto volentieri," rispose la mamma, poi si voltò verso di noi: "Volete venire?..."
Era un invito di pura cortesia che la zia declinò molto opportunamente. "Grazie, io e tuo figlio ci arrampicheremo su quel piccolo promontorio, ci deve essere una vista stupenda!"
Non mi aveva nemmeno interpellato, ma era evidentissimo che sarei andato con lei dovunque avesse voluto.
Così ci separammo e la zia mi prese per mano, non come un nipotino ma quasi come un fidanzatino liceale. Discutendo di qualcosa di poco conto, tipo la bellezza del paesaggio o simili, iniziammo a salire per un facile percorso a gradini sui grossi massi che portavano ad un'altura dalla quale si vedeva il mare. La zia mi camminava di nuovo davanti, incurante del fatto che dal basso vedevo cose ancora più interessanti che dall'alto: le sue belle chiappe che si aprivano e si chiudevano nella salita mostrando ai miei occhi spalancati sia il grazioso ano rosa circondato da una peluria scura e vellutata, sia la passera adorna di un folto cuscino di pelo. Adesso avevo il pene completamente in tiro, immaginavo di toccare con mano quel bendidìo che la zia del mio cuore mi mostrava, e non controllavo più l'eccitazione. Ma, francamente, non me ne importava un fico. Avevo notato la confidenza della zia e il piacevole allentamento generale delle inibizioni da parte di tutti, perciò esibivo il mio cazzo dritto e durissimo come un trofeo.
Arrivati al pianoro di roccia che assomigliava a una postazione naturale di avvistamento, la zia senza voltarsi si appoggiò ai massi e guardò giù attraverso la larga fenditura. In quella posizione aveva il culo che sporgeva in fuori verso di me e le cosce burrose leggermente divaricate, una visione arrapantissima che quasi mi fece svenire per l'eccitazione. La zia dei miei sogni, la bella femmina morbida a cui avevo dedicato ore e ore di piacevolissima masturbazione, era davanti a me nuda e mi esibiva senza ritegno le sue splendide intimità.
"Vieni, da qui possiamo vedere tutto!" mi disse da sopra le spalle voltandosi appena.
"Tutto cosa?" chiesi, ringraziandola mentalmente per avermi dato la scusa ufficiale per avvicinarmi a lei. Le misi una mano delicatamente sulla spalla sentendola morbidissima, e le nostre gambe si sfiorarono.
"Dài, appòggiati, non fare il timido, sono tua zia, no?"
L'aveva detto lei. E allora mi appoggiai per bene, con il membro duro alloggiato tra le natiche morbide come un pascià e le braccia tese che sfioravano abbondantemente le morbide poppe della mia bella zia.
"Li vedi?" mi disse indicando un punto poco al largo della costa. Non stavo prestando molta attenzione al mare, in effetti, preso com'ero dal corpo della zia che si lasciava toccare con quella complicità così piacevole. Guardando meglio, però, notai due persone che facevano il bagno e, ovviamente, riconobbi lo zio Aldo e Jennifer. Era chiaro che non stavano solo nuotando: la ragazza faceva evoluzioni quasi olimpiche nell'acqua, con immersioni che lasciavano emergere per un istante il grazioso sedere nudo. Poi i due si avvicinarono tra loro nuotando, e dalla nostra postazione potemmo chiaramente distinguere le teste che si univano.
"Secondo te cosa stanno facendo?" chiese la zia maliziosa.
"Sembrerebbe quasi che si stiano baciando..." azzardai. Era più che una supposizione, era una certezza, così come la posizione che i due ora stavano assumendo.
"Che carino che sei," mi disse la zia senza voltarsi, "Molto delicato da parte tua."
"Non sei gelosa?" chiesi.
La zia si voltò a mezzo verso di me con il suo bel sorriso complice: "Normalmente lo sarei, ma sono anch'io in buona compagnia. Il mio nipotino adorato è qui con me in una posizione che definire intima è riduttivo..." e intanto ancheggiava piano facendomi gustare la morbidezza perfetta delle sue chiappe contro il membro che stava per scoppiare. "Spero che tu non sia imbarazzato, e che anche a te piaccia quanto a me."
"Zia, non immagini nemmeno quanto. Sogno da anni di vederti nuda, e adesso ti posso persino toccare! Non immaginavo che tu fossi così morbida." Le diedi una serie di baci sulle morbide spalle, mentre il mio pube si muoveva avanti e indietro, incoraggiato dai movimenti della mia bella zietta.
"Se vuoi sentire qualcosa di veramente morbido, perché non prendi in mano i miei seni?"
Mi sentii svenire. Allungai le mani e cominciai felice a palpare le morbide tettone della zia.
Lei emise un mugolio di approvazione, poi continuò, con lo sguardo rivolto verso il mare: "Guarda quei due porcelli, in quella zona si tocca, vedi che emergono anche le spalle? Non si stanno solo baciando, lei lo sta palpando sotto acqua."
Tra un bacio e l'altro diedi un'occhiata anch'io, e vidi Jennifer che faceva come un saltino stando abbracciata allo zio Aldo, mentre lui si raddrizzava sulla schiena. Ora non c'erano più dubbi che i due stessero scopando, e la cosa mi attizzava oltre misura, perché non avevo mai visto nessuno scopare dal vero.
La zia Carmen si drizzò piano per non interrompere troppo bruscamente i miei movimenti contro il suo sedere, poi si sciolse dal mio abbraccio e si girò completamente verso di me mettendomi le braccia al collo.
"Ma che bel nipotino innamorato che ho qua," disse con uno dei suoi magnifici sorrisi. Spinse in avanti il pube per sentire il mio cazzo duro contro il suo ventre. "Ti piace la zia?"
"Mi fai impazzire di eccitazione," risposi felice.
"Lo sento, eccome se lo sento!" disse premendo la pancia contro il mio membro eretto. "Da quanto tempo mi desideri, nipotino bello?"
"Da sempre! Sognavo di baciarti già quando avevo cinque anni."
"Vieni, limoniamo come si deve, bel nipote. Fammi gustare quella bella bocca che hai, dammi la tua lingua. Abbiamo tutto il tempo che vogliamo e nessuno ci disturberà."
Avvicinò la sua bocca alla mia ed ebbi la meravigliosa sensazione di baciare una vera donna, e soprattutto la consapevolezza che quella donna era la mia tanto concupita zia Carmen.
Mi fece succhiare la sua lingua come fosse una succosa caramella gommosa, e a sua volta succhiò la mia con determinata delicatezza, facendomi provare un gaudio indicibile. La sua mano intanto era scesa a stringersi attorno al mio pene duro. Incoraggiato, la toccai anch'io tra le cosce e fui quasi sorpreso quando lei le aprì per facilitarmi il compito, anzi, mi incoraggiò con parole e con sospiri e mi lasciò fare liberamente.
"Sai che sei molto bravo? Ci sai fare, davvero! Mi tocchi proprio bene, hai trovato il punto più sensibile in un attimo."
Era la passione che mi faceva ravanare dove più le piaceva, proprio perché piaceva tanto anche a me. La sentivo bagnata e le mie dita scorrevano dolcemente dentro la sua fessura dilatata, mentre lei teneva le cosce aperte e nel frattempo mi limonava con foga e mi menava l'uccello.
Era troppo: ansimando dal piacere, mentre ancora eravamo lingua a lingua, sentii l'orgasmo arrivare e subito fiotti di sperma schizzare sulla pancia della zia e nella sua mano. Ma anche lei raggiunse l'orgasmo subito e fu scossa da sussulti mentre il suo respiro diventava quasi a singhiozzi. Un orgasmo così bello non l'avevo mai vissuto, ed ero felice che fosse stato con la donna dei miei sogni erotici. Continuammo a leccarci le lingue languidamente per un bel po', mentre lei mi guardava negli occhi con sguardo liquido.
Ci abbandonammo l'uno tra le braccia dell'altra, appagati.
"Zia, non credevo che questo sarebbe mai successo."
"Nemmeno io, ti assicuro. E mi è piaciuto davvero moltissimo."
Io avrei avuto tanta voglia di ricominciare, ma non sapevo come comportarmi con la cara zietta. Fui sorpreso quindi quando fu lei a prendere l'iniziativa: "Senti, nipotino del mio cuore, non avrai intenzione di chiudere qui questa faccenda!"
"Cosa intendi dire?" chiesi, incerto sul significato di quella frase.
"Intendo dire," rispose, "che adesso che il ghiaccio è rotto io avrei intenzione di continuare a godere di te e farti godere di me in tutti i modi che vorrai. Lo sai che mi hai eccitata davvero tanto?"
Non credevo alle mie orecchie.
"Dico davvero!" continuò, "Tutta questa situazione mi ha scatenato una libidine da non credere. La zia col nipote. Zia matura e nipote giovanissimo. Non so quanti tuoi compagni di classe possono vantare un'esperienza simile!"
"Credo proprio nessuno, anche se a molti piacerebbe!" risposi, pensando ai discorsi che si faceva tra amici intimi commentando le grazie di qualche bella parente intravista mezza spogliata dal buco della serratura. Già dalle medie, non c'era compagno di classe che non avesse confessato masturbazioni a raffica pensando a cugine, zie, persino le proprie mamme, anche se questo nessuno lo confessava, preferendo esprimere commenti di desiderio sulle mamme degli altri compagni.
"Vieni, adesso scendiamo, perché vedo che i due porcelli hanno finito e stanno tornando alla base, e probabilmente anche tua madre sarà di ritorno."
Scendemmo rapidamente dalle rocce. Io ero al settimo cielo, la zia era accesa ma lo dissimulava bene. Arrivammo ai teli da spiaggia appena prima di essere raggiunti da Jennifer e dallo zio Aldo che fingevano di niente ma avevano un'espressione sul viso che parlava da sola. Pochi istanti dopo arrivarono, con tempismo svizzero, anche mia madre e Corrado. Salutai la mamma e la guardai in viso: non c'era dubbio, anche tra loro c'era stato qualcosa di molto piacevole, lo capivo da tanti piccoli particolari: lo sguardo metà colpevole e metà raggiante, l'andatura sciolta e molle, la disinvoltura con cui si mostrava nuda agli occhi di tutti quando fino a un'ora prima era stata l'incarnazione della castità e del pudore.
Chiacchierando tutti amabilmente ci sdraiammo sui rispettivi teli da bagno, ma le coppie rimasero com'erano: la mamma e Corrado in una zona vicino alla parete di roccia; poco distanti io e la zia; più verso il mare i teli dove si sdraiarono come lucertole sfinite lo zio Aldo e la fidanzata di suo nipote.
Ci scambiammo commenti vaghi sulle nostre esplorazioni, poi il chiacchiericcio proseguì singolarmente, com'era più interessante. Sembravamo tre coppiette di fidanzatini, ciascuna preoccupata di crearsi un proprio spazio intimo dove scambiarsi tenerezze.
Jennifer era davvero esuberante. I suoi movimenti mettevano in mostra in ogni momento la sua fessura ben conformata tra le cosce, e lei non faceva niente per nasconderla, anzi sembrava orgogliosa di mostrarla a tutti e specialmente al "suo" Aldo. Faceva battute e chiacchierava ad alta voce, facendo complimenti allo zio, incurante se la legittima moglie poteva sentire. Corrado e mia madre stavano sdraiati fianco a fianco mormorandosi dolcezze. Io e la zia mantenevamo un certo distaccato contegno, ma io sentivo il pene riprendere vigore e indurirsi di nuovo pensando a quello che avevamo fatto sulle rocce e a quello che la zia mi aveva detto.
Mi accorsi che non era solo il mio pene che si stava indurendo. Anche lo zio Aldo era di nuovo arrapato, e Jennifer non mancava di fare battutine a doppio senso molto stimolanti a cui lui rispondeva a tono. Anzi, il vecchio marpione non si faceva scrupolo di toccarle le tette di quando in quando, commentandone la consistenza soda. Ad un certo punto, la ragazza mugolò qualcosa e poi disse: "Dài, zio, ho voglia di sentire il sapore della tua lingua."
Eravamo tutti girati verso di loro, e nessuno sembrò obiettare al fatto che la bella Jennifer si chinasse sulla bocca dello zio Aldo con la linguetta rosa tutta fuori e cominciasse a leccargli le labbra, iniziando poi a limonare con lui in modo molto lascivo. I due sembravano aver spento il resto del mondo, limonavano come pazzi con sonori risucchi. La manina aggraziata di Jennifer si era stretta attorno alla mazza turgida dello zio e la stava menando, poi lei si staccò dalla sua bocca e disse: "Zio Aldo, non resisto più: ho una voglia pazza di succhiarti l'uccello!" E senza attendere oltre, lo prese in bocca e cominciò a spompinarlo con lunghe e voluttuose leccate.
La scena era arrapante a dir poco, sembrava di assistere a un film porno in tre dimensioni. La zia Carmen era appoggiata sui gomiti e osservava suo marito che mentre si faceva spompinare dalla ragazza di suo nipote le toccava tutte le parti intime, incoraggiato da lei che si metteva in posizioni adatte ad agevolargli il compito.
Mi girai su un fianco per osservare gli altri due. Mia madre si stava lasciando spalmare la crema solare su tutto il corpo da Corrado, che non ne tralasciava nemmeno un centimetro. La sentii dire che le zone mai esposte al sole dovevano essere protette, e lui ammise che era verissimo e perciò insisteva sui seni della "sua" Susanna, tra le cosce, sul sederino ben fatto. La mamma si abbandonava con voluttà a quel piacevolissimo massaggio, godendosi le forti mani del suo aitante accompagnatore nelle parti più intime. Si stirava piacevolmente con gli occhi chiusi e un sorriso beato che tradiva un grande piacere. Sdraiata a pancia sotto, aveva sollevato un po' il sedere per consentire alle dita di lui di spalmare anche tra le natiche. Sembrava una gattina in calore, specialmente perché non era sfuggita a nessuno, men che meno a lei, la poderosa erezione di Corrado che la toccava con piacere e desiderio.
La scena mi eccitava a dismisura. Vedere mia madre abbandonata alle delizie del sesso in quel modo mi mandava fuori di testa. A rincarare la dose, la zia Carmen si era stretta a me da dietro e mi riempiva di bacini e di carezze tenendomi abbracciato. Le sue tettone morbide premevano contro la mia schiena e sentivo il suo pelo pubico contro il mio sedere nudo.
"E' carina la tua mamma, non ti pare?"
Annuii senza parlare.
"Ti eccita molto questa scena, vero?" disse insinuando la sua morbida mano tra le mie gambe e stringendo tra le dita il mio pene dritto e duro. "Avresti mai immaginato di vedere la tua mammina godere delle gioie del sesso?"
"No, era una cosa impensabile, anche se l'ho immaginato tante volte."
"Soltanto che di solito ti masturbavi... Mentre ora questo bel pisellone lo desidero anch'io."
Mi girai verso di lei con immenso desiderio. Le mie inibizioni di figlio davanti alla madre, di nipote che rispetta la zia davanti a suo marito, scomparvero davanti alle scene di accoppiamento che si svolgevano a pochi metri da me.
Corrado stava infilando il grosso membro nella figa di mia madre, la quale, sdraiata sulla pancia, teneva il culetto in alto per favorire in tutti i modi quella splendida e tanto desiderata penetrazione. Lei aveva gli occhi socchiusi e un'espressione di beata lussuria sul viso che non avevo mai visto. La mia casta e pudica mammina si concedeva al suo amante e godeva del suo membro desideroso di eruttare in lei.
Jennifer si era messa a cavalcioni dello zio Aldo e si era impalata sul suo grosso arnese, e ora lo stava cavalcando con gridolini di giubilo e complimenti osceni.
"Cosa aspettiamo ad accoppiarci, noi due?" disse la zia mettendosi sdraiata a cosce spalancate e invitandomi su di sé. Vidi la sua bella figa succosa nel cespuglio di pelo scuro, il suo odore di femmina mi inebriava, e il mio pene scalpitava dal desiderio della zia. Mi misi sopra di lei e la penetrai, in modo del tutto naturale e facilissimo per quanto fosse la mia prima volta. Appena dentro, infilatolo fino in fondo mentre la zia dava un lungo sospiro di piacere, iniziai a pompare come se non avessi fatto altro nella vita. La zia era estasiata. La pompai a lungo stando puntellato sulle braccia, godendo della visione paradisiaca che mi si presentava: le sue mammelle morbide che danzavano avanti e indietro, le sue burrose cosce aperte, il suo pelo che sembrava inghiottire il mio pene turgido a ogni penetrazione. Poi, senza smettere di scoparla, mi appoggiai sui gomiti e cercai la sua bocca che non aspettava altro. Limonammo, limonammo, limonammo per un tempo interminabile, ascoltando in sottofondo i gemiti, i mugolii, gli strilli di piacere delle altre due coppie, mia madre e Corrado, Jennifer e lo zio Aldo, tutti in amore.
Non so chi venne per primo e chi per ultimo, ma che importanza aveva? Il piacere fu così grande che la quantità di sborra che riversai nella zia fu immensa. I miei schizzi sembravano non finire mai, lo estrassi a metà eiaculazione e continuai sulla sua pancia e sulle tette, e lei alzò la testa per prenderlo in bocca golosamente e succhiare le ultime gocce di sperma.
Jennifer si era fatta venire dentro e se lo stava ancora godendo. "Diomìo, Aldo, com'è grosso, e quanto sperma hai! Lo sento ancora pulsare nella figa, sei un amante fantastico!"
Corrado era ancora sdraiato sopra mia madre e se la stava baciando sul collo e sulle spalle, mentre lei si godeva felice quei momenti dolcissimi dopo il coito. "Non toglierlo subito, lascialo dentro e fammelo godere ancora un po'..." mormorò con l'aria di una ragazzina birichina che chiede un dolcetto.
Dunque tutti avevamo eiaculato dentro le nostre donne, e loro ne avevano goduto come noi. Se è vero che la prima volta non si scorda mai, la mia è stata eccezionalmente bella.
Il rientro fu tranquillo e languido. Ci incamminammo nel tardissimo pomeriggio, quasi come se il senso del tempo si fosse fermato. Ognuno di noi aveva goduto di una donna fantastica e tanto desiderata, e si prospettava un probabile seguito. Ci rimettemmo i costumi da bagno quasi a malincuore prima di oltrepassare il cancelletto di legno. Arrivati agli appartamenti, anziché salutarci, ci accomodammo tutti nel salotto della zia Carmen che offrì aperitivi a tutti. Si parlò della fantastica esperienza, e qualcuno disse che sarebbe stato bello non farla terminare lì. Così venne quasi naturale proporre di mantenere le coppie e andare a dormire ciascuno nel letto della nuova compagna.
Passai con la zia una notte memorabile. Non scendemmo in spiaggia la mattina dopo, ma rimanemmo in casa sua a fare l'amore in tutti i modi per l'intera giornata. Come scoprimmo poi, anche le altre due coppie fecero la stessa cosa.
Due sere dopo ci ritrovammo tutti a cena nell'appartamentino che era di Corrado e Jennifer, anche se da due notti ci dormiva lo zio Aldo. Si parlò molto liberamente, e tutti mi fecero le congratulazioni per essere riuscito a fare l'amore così presto e con una donna così desiderabile. In effetti, la zia ci aveva dato dentro davvero e mi aveva fatto provare esperienze che normalmente si maturano in tempi assai più lunghi. L'argomento della serata, le battute a doppio senso, la piacevolezza delle esperienze vissute ci stavano accendendo di nuovo tutti, sia uomini che donne, e fui molto stupito quando sentii la mamma, la mia pudica e castissima mamma, proporre:
"Sentite un po': date le circostanze e le piacevoli sorprese vissute in questi giorni, perché non cercare altre sorprese, dopotutto? Voglio dire, perché limitare l'esperienza alle nuove coppiette formatesi sulla spiaggetta dei nudisti?"
Tutti la guardammo incerti sul significato delle sue parole, ma con una vaga idea che ci sembrava troppo bella per essere vera. Mia madre continuò: "Intendo dire, nel caso non si fosse capito, che se tutti sono d'accordo potremmo continuare con gli scambi in questo piacevole gruppetto!"
Ci fu un'ovazione e un tripudio di baci tra tutti noi. Accettato subito, ci scambiammo le coppie per ampliare la piacevole esperienza: la mamma prese sottobraccio lo zio Aldo, la zia si abbracciò all'atletico Corrado e Jennifer venne da me con un sorriso che era tutto un programma. "Non vedo l'ora di provare questo ragazzino!" disse dandomi un bacio, mentre io già pregustavo lunghe leccate alla sua figa depilata.
Le due settimane passarono in un lampo. Gli ultimi due giorni si ricomposero le coppie originarie e la mamma tornò in appartamento con me. Mi chiese con trepidazione materna come mi fossi trovato con la zia Carmen e con Jennifer, e io le raccontai tutto. Naturalmente volli sapere anche tutto di lei, e in quei due giorni fu prodiga di particolari eccitantissimi, tanto che un paio di volte le chiesi il permesso di masturbarmi mentre raccontava, tanta era l'eccitazione provata.
Una settimana dopo il rientro a casa, la zia Carmen venne a trovare la sorellina. Si scambiarono confidenze intime e la zia fu felice di constatare che le tensioni della mamma si erano dissolte. Io dalla mia camera le sentivo parlare ad alta voce sedute sul divano del salotto. La zia narrava a mia madre di come il suo nipotino l'aveva eccitata e soddisfatta pienamente, e la mamma fu felice di commentare che mi vedeva più uomo. Quando andai in cucina a bere una bibita m chiamarono di là e mi fecero sedere con loro, parlando con me delle mie esperienze sessuali fatte al mare. La zia fu molto gentile e commentò che scopare Jennifer sarebbe stato il sogno di tutti gli uomini degni di questo nome, ma io la bloccai.
"Zia, se lo vuoi sapere, e lo dico sinceramente, nessuna mi ha mai eccitato quanto te!"
"Che teesooorooo!..." disse lei venendo a darmi un bacio sulla bocca.
"O meglio, la cosa più eccitante in assoluto è stato fare l'amore con te mentre vedevo la mamma scopare con un altro uomo."
Le due donne risero fingendo di scandalizzarsi per l'oscenità. Ma la zia mi capiva bene.
Intervenne la mamma, comprensiva come sempre: "E' stato un peccato che gli ultimi due giorni, quando gli altri maschi hanno potuto godere della propria donna, tu fossi invece con tua madre..."
La zia la guardò con un'espressione maliziosa: "Beh, potevate sempre scambiarvi qualche effusione, no?"
La mamma arrossì: "Ma dài, tra madre e figlio..."
"Ma sì, qualche bacio anche sulla bocca, perché no? Sono cose naturali... Anzi, avrei compreso anche del petting, girare nudi per l'appartamento, fare la doccia insieme..."
"Ma cosa dici!..." rispondeva la mamma, rossa in viso. Io invece trovavo stimolanti le parole della zia.
"E se anche vi fosse capitato di fare l'amore, che male ci sarebbe stato?"
"Carmen!! Adesso smettila, stai esagerando."
"Ma scusa, tuo figlio ha fatto l'amore con me che sono tua sorella. Che differenza ci sarebbe a farlo anche con sua madre?"
La mamma non sapeva più cosa rispondere, paonazza per l'imbarazzo. Ma la zia continuava imperterrita:
"Una volta che non rimani incinta, che male c'è?" Poi aggiunse con un sorrisetto malizioso: "Non dirmi che un pensierino non ce l'hai fatto..."
"Adesso basta..." disse la mamma con scarsa convinzione. Io mi stavo eccitando alla grande e cominciai a toccarmi il pacco attraverso i pantaloni senza dare nell'occhio.
"Guarda che tuo figlio è un uomo, ed è migliore di tanti altri uomini, è delicato, sensibile, e soprattutto ha una grande energia sessuale, proprio quello che ci vuole per una donna."
Io non resistetti più: "Scusate, vi dispiace se mi masturbo? Questo discorso me l'ha fatto diventare durissimo."
"Sì, fai pure caro," disse la mamma. Ma la zia colse la palla al balzo: "Lo vedi? Anche lui trova eccitante la situazione, e devo confessare che parlarne sta provocando pruriti intimi anche a me..."
Così dicendo, la zia si carezzò sotto la gonna.
La mamma era imbarazzata: "Insomma, che situazione surreale..."
"Mi sembra di capire che anche a te piacerebbe andare a letto con la tua mamma," disse la zia rivolta a me. Io, che mi stavo menando l'uccello durissimo con i pantaloni aperti, annuii senza riserve: "Sì, con la mamma andrei a letto molto volentieri. Quando l'ho vista spogliarsi nuda con quel gesto così aggraziato la prima volta in spiaggia, ho faticato a trattenere l'erezione."
"La tua mamma è molto carina, vero? Eri eccitatissimo quando la guardavi scopare con Corrado."
La mia mazza mi vibrava in mano, stavo scoppiando di eccitazione. La zia si era sollevata la gonna scoprendo le mutandine. Le sue dita si carezzavano attraverso la stoffa sottile e vistosamente umida. Mia madre stava seduta irrequieta sul divano. Non sembrava aver niente in contrario alla mia masturbazione né a quella di sua sorella, anzi, i movimenti delle sue gambe tradivano eccitazione.
"Tuo figlio è eccitato, perché non gli fai vedere anche le tue, di mutandine? E se la cosa ti eccita, toccati anche tu."
La mamma aveva le gambe leggermente aperte e la gonna morbidamente posata sulle ginocchia. Lei ne sollevò il bordo e si scoprì le cosce, rossa in viso per l'imbarazzo e per la situazione molto erotica. "Se sei proprio così eccitato..." disse in un soffio.
Alla vista delle sue mutandine sottili, il mio cazzo si irrigidì e io cominciai a menarlo a velocità supersonica. La zia si stava titillando la figa dentro le mutande, e mia madre si carezzava tutt'attorno, con gli occhi socchiusi.
"Che situazione assurda... Comunque piacevole..." mormorò.
Allora la zia si alzò in piedi tenendo la gonna sollevata: "Andiamo a letto, tutti e tre, non ce la faccio più. Tu ci desideri, nipotino bello?"
"Sto impazzendo di desiderio per tutte e due."
Mia madre si alzò con aria decisa e sorrise: "Andiamo, non perdiamo tempo. E' tutto così eccitante!"
Ci spogliammo nudi e ci gettammo sul lettone della mamma, abbracciandoci e cominciando a baciarci in bocca come pazzi. Le nostre lingue vagarono dappertutto, assaporai i loro corpi in ogni angolo, leccai a entrambe la figa, il culo, i piedi, le ascelle, ma soprattutto mi dedicai a mia madre e a tutte le sue sensibili intimità. La zia conduceva le danze come una maitresse eccitatissima, lasciando che tutte le mie attenzioni fossero dedicate alla sua sorella più giovane. Non persi tempo e penetrai la desideratissima figa di Susanna, scopandola con vigore mentre la mia lingua le ravanava in bocca. La mamma mugolava di piacere e mi stringeva, incollata alla mia bocca e godendosi il mio uccello duro nella figa, orgasmando a più non posso. E quando fu il momento, accelerai i movimenti e finalmente le sborrai dentro come un fiume in piena.
La zia mi baciò e mi lodò, poi si complimentò con la mamma. "Così hai risolto tutte le tue tensioni. Prevedo bellissimi momenti tra voi due. E spero che il mio nipotino avrà ancora qualche attenzione per la sua zietta..."
L'accontentai quel pomeriggio stesso, perché non appena mi tornò duro mi scopai anche lei, rinnovando il mio e il suo piacere come un vulcano in eruzione.
Inutile dire che quello fu l'inizio di un lungo periodo di delizie amorose con la zia e la mamma, spesso anche tutte e due insieme. Diventare sessualmente maturi a un'età così giovane consente prestazioni eccezionali, godimenti supremi, e apre la porta a tante altre esperienze... come quando la zia Carmen propose che forse avrei potuto alleviare anche le pene dell'altra sorella, la zia Anna, rimasta vedova prematuramente.
Ma questa è un'altra storia.
Nudismo in famiglia
L'estate di due anni fa la zia Carmen e lo zio Aldo invitarono me e mia madre ad andare al mare con loro in una località sul Tirreno. La mamma si stava riprendendo dopo due anni di tensione a causa della separazione da mio padre, e gli zii si erano presi a cuore la faccenda. La zia Carmen era la sorella di mamma, anche se a guardarle non si sarebbe detto: mia madre magra e longilinea, la zia non molto alta e dalle linee piuttosto burrose. Avevano dieci anni di differenza, cinquanta la zia e quaranta mia madre, entrambe belle donne che non se la tiravano nemmeno un po'. Io avevo 18 anni e, oltre ad adorare mia madre Susanna, ero affezionatissimo alla zia, abbondantemente ricambiato. Niente di strano che la sorella maggiore si preoccupasse per noi e facesse di tutto per alleviare la tensione.
Così avevamo affittato due mini-appartamenti in un moderno residence per trascorrere insieme due settimane di completo relax. Vicino a noi alloggiavano anche Corrado, un nipote dello zio Aldo, e la sua fidanzata Jennifer, italianissima nonostante il nome. Una coppia di veri sportivi: lui 28 anni, atletico, moro e abbronzato, lei uno schianto di ragazza, bionda, 24 anni e fisico da miss Italia. Simpatici e attivi, sempre alla ricerca di novità.
Io non avevo particolari necessità di divertimento, sapevo che quelle due settimane sarebbero state all'insegna dello sbracamento al sole e poco più, ed avevo accettato volentieri. Se mia madre stava bene lo sarei stato anch'io, in più c'era la zia che adoravo.
La novità invece arrivò subito il secondo giorno, quando Corrado e Jennifer ci raggiunsero in spiaggia una mattina dopo essere stati in esplorazione chissà dove, e ci proposero di andare insieme in un posto "veramente stupendo, isolato e bellissimo". La mamma e la zia, già spalmate di crema solare e a metà di una chiacchiera interessante su qualche signora di loro conoscenza, erano un po' restie a muoversi, ma i due giovani insistettero.
"Non sapete cosa vi perdete!", esclamò Jennifer mentre lo zio le faceva la scansione corporea tanto era bella. "Ed è a meno di dieci minuti da qui, isolato, non ci va nessuno."
Le due sorellone si alzarono di malavoglia e solo per cortesia, mentre lo zio Aldo avrebbe seguito Jennifer in capo al mondo e non si preoccupava nemmeno tanto di nasconderlo.
"Non dovremo camminare molto, soltanto scendere lungo un sentiero un po' accidentato," proseguì Corrado, aggiungendo poi: "C'è solo un piccolo particolare: dovremo attraversare una zona abbastanza affollata e un po'... speciale. Vi spiegheremo quando saremo là."
Mia madre e la zia si guardarono perplesse, ma l'entusiasmo dei due giovani era contagioso e ci avviammo tutti allegramente dietro
di loro. La costa era frastagliata e salimmo un po' verso l'interno, e quando fummo vicino a un basso cancello in legno fu Jennifer che ci spiegò: "Da qui in avanti è un campo per nudisti, per attraversarlo dobbiamo toglierci i costumi. Non credo che abbiate problemi, no?"
La zia Carmen fece una risatina: "Ah, era questo il piccolo particolare trascurabile?". Mia madre invece guardò me un po' preoccupata perché avrei dovuto vedere nude lei e la zia, cosa impensabile in circostanze normali. Quello che aveva meno problemi era lo zio Aldo, che sorrideva sornione, pregustando probabilmente la visione paradisiaca delle grazie di Jennifer.
Fu la zia a rompere il ghiaccio: "E va bene, birbanti, io ci sto: ma se il posto dove andiamo è men che stupendo la pagherete cara. Tu cosa dici, Susy?"
"Ma... non so..." titubò la mamma e di nuovo guardò me, imbarazzata.
"Suvvia, io e te siamo sorelle e qui è tutto in famiglia." Poi mi lanciò un'occhiata materna: "E non credo che il nostro cucciolo si vergogni a togliersi gli slippini, visto che pratica sport di squadra da sempre."
Io feci segno che non avevo nessun problema. In effetti, come sapevano benissimo sia la zia che la mamma, la questione non era il mettermi nudo io, bensì che io vedessi nude loro.
Mentre la mamma decideva, la zia Carmen si era già slacciata il reggiseno e le sue belle tettone ora danzavano libere al sole ornate da due capezzoli giganti. Vidi mia madre fare spallucce e arrendersi con uno dei suoi sorrisi soavi, e in un attimo togliersi il reggiseno e sfilarsi le mutandine rimanendo nuda. Tutti ci spogliammo di ogni indumento e infilammo i costumi nella borsa da spiaggia della zia, incamminandoci dietro Corrado e Jennifer. Io seguivo il gruppo dando occhiate furtive a tutte le femmine cercando di non dare nell'occhio. Da sempre la protagonista preferita delle mie seghe era la zia Carmen, che avevo immaginato nuda in ogni sorta di situazioni, e che adesso era senza veli a disposizione del miei occhi di nipote innamorato. Devo dire che anche la vista del pelo castano tra le cosce di mia madre mi aveva provocato un flash di eccitazione, specialmente per la grazia con cui si era sfilata il costume davanti a tutti. La mamma aveva il seno più piccolo di quello della zia, ma ben proporzionato alla sua corporatura e tutt'altro che spiacevole, tanto che persino Corrado le aveva rivolto dei complimenti. Lo zio Aldo invece aveva già intavolato conversazione con la bella fidanzata del nipote, la quale, a differenza delle due signore, era completamente depilata in mezzo alle gambe e non lasciava proprio niente all'immaginazione. Io, però continuavo a preferire il morbido e folto cuscino di pelo scuro tra le cosce della zia che avevo intravisto quando si era spogliata e aveva infilato il costume in borsa con movimenti lenti e quasi pigri, consentendomi di darle una lunga e appagante occhiata. Ora mi camminava davanti parlando con mia madre, e quel bel culo abbondante e morbido mi stava facendo impazzire. Mi chiesi se sarei riuscito a trattenere le erezioni, considerati i vincoli di parentela, ma quando guardai verso lo zio Aldo notai che ce l'aveva semi-duro, e comunque anche Corrado non l'aveva per niente floscio. Stranamente, la zia e la mamma sembravano non far caso a questi dettagli e continuavano il loro discorsino iniziato mezz'ora prima come se niente fosse.
Oltrepassata la zona nudisti, nella quale per la verità c'erano gran poche persone, iniziò il sentiero ripido che scendeva a mare. Jennifer aprì la discesa seguita dallo zio Aldo che le stava raccontando qualcosa di futile ma che divertiva tutti e due. Corrado si voltò e aiutò mia madre a scendere tenendole la mano. Lei se la cavava piuttosto bene, ciononostante non mollò la mano dell'atletico giovanotto il quale sembrava più che felice di accompagnarla. La zia invece, fatti due gradini di roccia, si voltò verso di me e mi chiese se avevo bisogno di una mano.
"Ma dài, zia, semmai dovrei offrire io una mano a te che sei una signora!" le risposi, e mentre lei mi gratificava di uno dei suoi meravigliosi sorrisi notai che mi guardava il pisello. Mi chiesi se fosse davvero tanto in erezione, in effetti faticavo a contenermi, perché il pensiero di scendere dietro la zia e di poter ammirare dall'alto le sue belle tettone e il suo sedere ben fatto mi accendeva oltre misura. Ma amen, se era duro era duro, non ci potevo fare niente. Carmen alzò gli occhi e incrociò i miei, e quando vide che mi stringevo nelle spalle come a dirle "Non ci posso fare nulla" mi sorrise di nuovo con aria complice e mi mandò un bacetto, poi si voltò e cominciò la discesa.
Per arrivare in fondo ci mettemmo dieci interminabili minuti, durante i quali mi lustrai davvero gli occhi. Dalla mia postazione più elevata e in fondo alla fila potevo guardare tutte quelle belle femmine che nella discesa mi si presentavano da tutte le angolazioni. Una più bella dell'altra, compresa mia madre che trovavo molto sexy, e la mia impressione era senz'altro condivisa da Corrado che le aveva tenuto la mano per tutta la discesa.
La spiaggetta in fondo alla scogliera era davvero magnifica, isolata e intima, sembrava quasi impossibile che non ci fosse nessun altro.
"Non è un amore di posto?" cinguettò Jennifer rivolta al gruppo, e non potemmo fare a meno di annuire estasiati.
"Un bacio a chi l'ha trovato!" rispose lo zio, ma la fidanzata di suo nipote rispose ridendo: "Beh, l'ha trovato Corrado!"
Lo zio Aldo colse l'occasione e disse: "La donna più vicina lo baci!"
La mamma arrossì e fece un risolino imbarazzato, ma poi si volse verso il suo aitante accompagnatore con le labbra pronte al bacio sulla guancia, ma siccome lui si era girato verso di lei le loro bocche si incontrarono per un lungo istante senza che alcuno dei due facesse niente per sottrarsi. Un applauso salutò il gesto, ci sentivamo tutti un po' euforici e cercammo il posto per distendere i teli da mare. Nessuno faceva il minimo accenno a rivestirsi, come se tacitamente avessimo tutti deciso di restare nudi. La cosa non poteva che farmi piacere, così avrei potuto continuare a lustrarmi gli occhi. Quanto alle erezioni, tutti i maschi esibivano un bel membro di consistenza variabile ma tutt'altro che floscio. Per giunta mia madre non mostrava il minimo imbarazzo in tutta quella situazione. Bene, pensai, se sono fortunato magari riesco anche a carezzare "casualmente" qualche bella parte morbida della zia.
"Non vedo l'ora di farmi un tuffo!" trillò Jennifer incamminandosi verso il mare.
"Aspetta, ti seguo a ruota!" le rispose lo zio Aldo, e i due corsero verso l'acqua come ragazzini in gita.
Corrado e mia madre stavano invece guardando con interesse una specie di gola, come un largo crepaccio percorribile, che si apriva nella roccia dietro le nostre spalle e conduceva a qualche sorta di grotta naturale.
"Vuoi che andiamo a dare un'occhiata?" chiese l'aitante giovanotto.
"Molto volentieri," rispose la mamma, poi si voltò verso di noi: "Volete venire?..."
Era un invito di pura cortesia che la zia declinò molto opportunamente. "Grazie, io e tuo figlio ci arrampicheremo su quel piccolo promontorio, ci deve essere una vista stupenda!"
Non mi aveva nemmeno interpellato, ma era evidentissimo che sarei andato con lei dovunque avesse voluto.
Così ci separammo e la zia mi prese per mano, non come un nipotino ma quasi come un fidanzatino liceale. Discutendo di qualcosa di poco conto, tipo la bellezza del paesaggio o simili, iniziammo a salire per un facile percorso a gradini sui grossi massi che portavano ad un'altura dalla quale si vedeva il mare. La zia mi camminava di nuovo davanti, incurante del fatto che dal basso vedevo cose ancora più interessanti che dall'alto: le sue belle chiappe che si aprivano e si chiudevano nella salita mostrando ai miei occhi spalancati sia il grazioso ano rosa circondato da una peluria scura e vellutata, sia la passera adorna di un folto cuscino di pelo. Adesso avevo il pene completamente in tiro, immaginavo di toccare con mano quel bendidìo che la zia del mio cuore mi mostrava, e non controllavo più l'eccitazione. Ma, francamente, non me ne importava un fico. Avevo notato la confidenza della zia e il piacevole allentamento generale delle inibizioni da parte di tutti, perciò esibivo il mio cazzo dritto e durissimo come un trofeo.
Arrivati al pianoro di roccia che assomigliava a una postazione naturale di avvistamento, la zia senza voltarsi si appoggiò ai massi e guardò giù attraverso la larga fenditura. In quella posizione aveva il culo che sporgeva in fuori verso di me e le cosce burrose leggermente divaricate, una visione arrapantissima che quasi mi fece svenire per l'eccitazione. La zia dei miei sogni, la bella femmina morbida a cui avevo dedicato ore e ore di piacevolissima masturbazione, era davanti a me nuda e mi esibiva senza ritegno le sue splendide intimità.
"Vieni, da qui possiamo vedere tutto!" mi disse da sopra le spalle voltandosi appena.
"Tutto cosa?" chiesi, ringraziandola mentalmente per avermi dato la scusa ufficiale per avvicinarmi a lei. Le misi una mano delicatamente sulla spalla sentendola morbidissima, e le nostre gambe si sfiorarono.
"Dài, appòggiati, non fare il timido, sono tua zia, no?"
L'aveva detto lei. E allora mi appoggiai per bene, con il membro duro alloggiato tra le natiche morbide come un pascià e le braccia tese che sfioravano abbondantemente le morbide poppe della mia bella zia.
"Li vedi?" mi disse indicando un punto poco al largo della costa. Non stavo prestando molta attenzione al mare, in effetti, preso com'ero dal corpo della zia che si lasciava toccare con quella complicità così piacevole. Guardando meglio, però, notai due persone che facevano il bagno e, ovviamente, riconobbi lo zio Aldo e Jennifer. Era chiaro che non stavano solo nuotando: la ragazza faceva evoluzioni quasi olimpiche nell'acqua, con immersioni che lasciavano emergere per un istante il grazioso sedere nudo. Poi i due si avvicinarono tra loro nuotando, e dalla nostra postazione potemmo chiaramente distinguere le teste che si univano.
"Secondo te cosa stanno facendo?" chiese la zia maliziosa.
"Sembrerebbe quasi che si stiano baciando..." azzardai. Era più che una supposizione, era una certezza, così come la posizione che i due ora stavano assumendo.
"Che carino che sei," mi disse la zia senza voltarsi, "Molto delicato da parte tua."
"Non sei gelosa?" chiesi.
La zia si voltò a mezzo verso di me con il suo bel sorriso complice: "Normalmente lo sarei, ma sono anch'io in buona compagnia. Il mio nipotino adorato è qui con me in una posizione che definire intima è riduttivo..." e intanto ancheggiava piano facendomi gustare la morbidezza perfetta delle sue chiappe contro il membro che stava per scoppiare. "Spero che tu non sia imbarazzato, e che anche a te piaccia quanto a me."
"Zia, non immagini nemmeno quanto. Sogno da anni di vederti nuda, e adesso ti posso persino toccare! Non immaginavo che tu fossi così morbida." Le diedi una serie di baci sulle morbide spalle, mentre il mio pube si muoveva avanti e indietro, incoraggiato dai movimenti della mia bella zietta.
"Se vuoi sentire qualcosa di veramente morbido, perché non prendi in mano i miei seni?"
Mi sentii svenire. Allungai le mani e cominciai felice a palpare le morbide tettone della zia.
Lei emise un mugolio di approvazione, poi continuò, con lo sguardo rivolto verso il mare: "Guarda quei due porcelli, in quella zona si tocca, vedi che emergono anche le spalle? Non si stanno solo baciando, lei lo sta palpando sotto acqua."
Tra un bacio e l'altro diedi un'occhiata anch'io, e vidi Jennifer che faceva come un saltino stando abbracciata allo zio Aldo, mentre lui si raddrizzava sulla schiena. Ora non c'erano più dubbi che i due stessero scopando, e la cosa mi attizzava oltre misura, perché non avevo mai visto nessuno scopare dal vero.
La zia Carmen si drizzò piano per non interrompere troppo bruscamente i miei movimenti contro il suo sedere, poi si sciolse dal mio abbraccio e si girò completamente verso di me mettendomi le braccia al collo.
"Ma che bel nipotino innamorato che ho qua," disse con uno dei suoi magnifici sorrisi. Spinse in avanti il pube per sentire il mio cazzo duro contro il suo ventre. "Ti piace la zia?"
"Mi fai impazzire di eccitazione," risposi felice.
"Lo sento, eccome se lo sento!" disse premendo la pancia contro il mio membro eretto. "Da quanto tempo mi desideri, nipotino bello?"
"Da sempre! Sognavo di baciarti già quando avevo cinque anni."
"Vieni, limoniamo come si deve, bel nipote. Fammi gustare quella bella bocca che hai, dammi la tua lingua. Abbiamo tutto il tempo che vogliamo e nessuno ci disturberà."
Avvicinò la sua bocca alla mia ed ebbi la meravigliosa sensazione di baciare una vera donna, e soprattutto la consapevolezza che quella donna era la mia tanto concupita zia Carmen.
Mi fece succhiare la sua lingua come fosse una succosa caramella gommosa, e a sua volta succhiò la mia con determinata delicatezza, facendomi provare un gaudio indicibile. La sua mano intanto era scesa a stringersi attorno al mio pene duro. Incoraggiato, la toccai anch'io tra le cosce e fui quasi sorpreso quando lei le aprì per facilitarmi il compito, anzi, mi incoraggiò con parole e con sospiri e mi lasciò fare liberamente.
"Sai che sei molto bravo? Ci sai fare, davvero! Mi tocchi proprio bene, hai trovato il punto più sensibile in un attimo."
Era la passione che mi faceva ravanare dove più le piaceva, proprio perché piaceva tanto anche a me. La sentivo bagnata e le mie dita scorrevano dolcemente dentro la sua fessura dilatata, mentre lei teneva le cosce aperte e nel frattempo mi limonava con foga e mi menava l'uccello.
Era troppo: ansimando dal piacere, mentre ancora eravamo lingua a lingua, sentii l'orgasmo arrivare e subito fiotti di sperma schizzare sulla pancia della zia e nella sua mano. Ma anche lei raggiunse l'orgasmo subito e fu scossa da sussulti mentre il suo respiro diventava quasi a singhiozzi. Un orgasmo così bello non l'avevo mai vissuto, ed ero felice che fosse stato con la donna dei miei sogni erotici. Continuammo a leccarci le lingue languidamente per un bel po', mentre lei mi guardava negli occhi con sguardo liquido.
Ci abbandonammo l'uno tra le braccia dell'altra, appagati.
"Zia, non credevo che questo sarebbe mai successo."
"Nemmeno io, ti assicuro. E mi è piaciuto davvero moltissimo."
Io avrei avuto tanta voglia di ricominciare, ma non sapevo come comportarmi con la cara zietta. Fui sorpreso quindi quando fu lei a prendere l'iniziativa: "Senti, nipotino del mio cuore, non avrai intenzione di chiudere qui questa faccenda!"
"Cosa intendi dire?" chiesi, incerto sul significato di quella frase.
"Intendo dire," rispose, "che adesso che il ghiaccio è rotto io avrei intenzione di continuare a godere di te e farti godere di me in tutti i modi che vorrai. Lo sai che mi hai eccitata davvero tanto?"
Non credevo alle mie orecchie.
"Dico davvero!" continuò, "Tutta questa situazione mi ha scatenato una libidine da non credere. La zia col nipote. Zia matura e nipote giovanissimo. Non so quanti tuoi compagni di classe possono vantare un'esperienza simile!"
"Credo proprio nessuno, anche se a molti piacerebbe!" risposi, pensando ai discorsi che si faceva tra amici intimi commentando le grazie di qualche bella parente intravista mezza spogliata dal buco della serratura. Già dalle medie, non c'era compagno di classe che non avesse confessato masturbazioni a raffica pensando a cugine, zie, persino le proprie mamme, anche se questo nessuno lo confessava, preferendo esprimere commenti di desiderio sulle mamme degli altri compagni.
"Vieni, adesso scendiamo, perché vedo che i due porcelli hanno finito e stanno tornando alla base, e probabilmente anche tua madre sarà di ritorno."
Scendemmo rapidamente dalle rocce. Io ero al settimo cielo, la zia era accesa ma lo dissimulava bene. Arrivammo ai teli da spiaggia appena prima di essere raggiunti da Jennifer e dallo zio Aldo che fingevano di niente ma avevano un'espressione sul viso che parlava da sola. Pochi istanti dopo arrivarono, con tempismo svizzero, anche mia madre e Corrado. Salutai la mamma e la guardai in viso: non c'era dubbio, anche tra loro c'era stato qualcosa di molto piacevole, lo capivo da tanti piccoli particolari: lo sguardo metà colpevole e metà raggiante, l'andatura sciolta e molle, la disinvoltura con cui si mostrava nuda agli occhi di tutti quando fino a un'ora prima era stata l'incarnazione della castità e del pudore.
Chiacchierando tutti amabilmente ci sdraiammo sui rispettivi teli da bagno, ma le coppie rimasero com'erano: la mamma e Corrado in una zona vicino alla parete di roccia; poco distanti io e la zia; più verso il mare i teli dove si sdraiarono come lucertole sfinite lo zio Aldo e la fidanzata di suo nipote.
Ci scambiammo commenti vaghi sulle nostre esplorazioni, poi il chiacchiericcio proseguì singolarmente, com'era più interessante. Sembravamo tre coppiette di fidanzatini, ciascuna preoccupata di crearsi un proprio spazio intimo dove scambiarsi tenerezze.
Jennifer era davvero esuberante. I suoi movimenti mettevano in mostra in ogni momento la sua fessura ben conformata tra le cosce, e lei non faceva niente per nasconderla, anzi sembrava orgogliosa di mostrarla a tutti e specialmente al "suo" Aldo. Faceva battute e chiacchierava ad alta voce, facendo complimenti allo zio, incurante se la legittima moglie poteva sentire. Corrado e mia madre stavano sdraiati fianco a fianco mormorandosi dolcezze. Io e la zia mantenevamo un certo distaccato contegno, ma io sentivo il pene riprendere vigore e indurirsi di nuovo pensando a quello che avevamo fatto sulle rocce e a quello che la zia mi aveva detto.
Mi accorsi che non era solo il mio pene che si stava indurendo. Anche lo zio Aldo era di nuovo arrapato, e Jennifer non mancava di fare battutine a doppio senso molto stimolanti a cui lui rispondeva a tono. Anzi, il vecchio marpione non si faceva scrupolo di toccarle le tette di quando in quando, commentandone la consistenza soda. Ad un certo punto, la ragazza mugolò qualcosa e poi disse: "Dài, zio, ho voglia di sentire il sapore della tua lingua."
Eravamo tutti girati verso di loro, e nessuno sembrò obiettare al fatto che la bella Jennifer si chinasse sulla bocca dello zio Aldo con la linguetta rosa tutta fuori e cominciasse a leccargli le labbra, iniziando poi a limonare con lui in modo molto lascivo. I due sembravano aver spento il resto del mondo, limonavano come pazzi con sonori risucchi. La manina aggraziata di Jennifer si era stretta attorno alla mazza turgida dello zio e la stava menando, poi lei si staccò dalla sua bocca e disse: "Zio Aldo, non resisto più: ho una voglia pazza di succhiarti l'uccello!" E senza attendere oltre, lo prese in bocca e cominciò a spompinarlo con lunghe e voluttuose leccate.
La scena era arrapante a dir poco, sembrava di assistere a un film porno in tre dimensioni. La zia Carmen era appoggiata sui gomiti e osservava suo marito che mentre si faceva spompinare dalla ragazza di suo nipote le toccava tutte le parti intime, incoraggiato da lei che si metteva in posizioni adatte ad agevolargli il compito.
Mi girai su un fianco per osservare gli altri due. Mia madre si stava lasciando spalmare la crema solare su tutto il corpo da Corrado, che non ne tralasciava nemmeno un centimetro. La sentii dire che le zone mai esposte al sole dovevano essere protette, e lui ammise che era verissimo e perciò insisteva sui seni della "sua" Susanna, tra le cosce, sul sederino ben fatto. La mamma si abbandonava con voluttà a quel piacevolissimo massaggio, godendosi le forti mani del suo aitante accompagnatore nelle parti più intime. Si stirava piacevolmente con gli occhi chiusi e un sorriso beato che tradiva un grande piacere. Sdraiata a pancia sotto, aveva sollevato un po' il sedere per consentire alle dita di lui di spalmare anche tra le natiche. Sembrava una gattina in calore, specialmente perché non era sfuggita a nessuno, men che meno a lei, la poderosa erezione di Corrado che la toccava con piacere e desiderio.
La scena mi eccitava a dismisura. Vedere mia madre abbandonata alle delizie del sesso in quel modo mi mandava fuori di testa. A rincarare la dose, la zia Carmen si era stretta a me da dietro e mi riempiva di bacini e di carezze tenendomi abbracciato. Le sue tettone morbide premevano contro la mia schiena e sentivo il suo pelo pubico contro il mio sedere nudo.
"E' carina la tua mamma, non ti pare?"
Annuii senza parlare.
"Ti eccita molto questa scena, vero?" disse insinuando la sua morbida mano tra le mie gambe e stringendo tra le dita il mio pene dritto e duro. "Avresti mai immaginato di vedere la tua mammina godere delle gioie del sesso?"
"No, era una cosa impensabile, anche se l'ho immaginato tante volte."
"Soltanto che di solito ti masturbavi... Mentre ora questo bel pisellone lo desidero anch'io."
Mi girai verso di lei con immenso desiderio. Le mie inibizioni di figlio davanti alla madre, di nipote che rispetta la zia davanti a suo marito, scomparvero davanti alle scene di accoppiamento che si svolgevano a pochi metri da me.
Corrado stava infilando il grosso membro nella figa di mia madre, la quale, sdraiata sulla pancia, teneva il culetto in alto per favorire in tutti i modi quella splendida e tanto desiderata penetrazione. Lei aveva gli occhi socchiusi e un'espressione di beata lussuria sul viso che non avevo mai visto. La mia casta e pudica mammina si concedeva al suo amante e godeva del suo membro desideroso di eruttare in lei.
Jennifer si era messa a cavalcioni dello zio Aldo e si era impalata sul suo grosso arnese, e ora lo stava cavalcando con gridolini di giubilo e complimenti osceni.
"Cosa aspettiamo ad accoppiarci, noi due?" disse la zia mettendosi sdraiata a cosce spalancate e invitandomi su di sé. Vidi la sua bella figa succosa nel cespuglio di pelo scuro, il suo odore di femmina mi inebriava, e il mio pene scalpitava dal desiderio della zia. Mi misi sopra di lei e la penetrai, in modo del tutto naturale e facilissimo per quanto fosse la mia prima volta. Appena dentro, infilatolo fino in fondo mentre la zia dava un lungo sospiro di piacere, iniziai a pompare come se non avessi fatto altro nella vita. La zia era estasiata. La pompai a lungo stando puntellato sulle braccia, godendo della visione paradisiaca che mi si presentava: le sue mammelle morbide che danzavano avanti e indietro, le sue burrose cosce aperte, il suo pelo che sembrava inghiottire il mio pene turgido a ogni penetrazione. Poi, senza smettere di scoparla, mi appoggiai sui gomiti e cercai la sua bocca che non aspettava altro. Limonammo, limonammo, limonammo per un tempo interminabile, ascoltando in sottofondo i gemiti, i mugolii, gli strilli di piacere delle altre due coppie, mia madre e Corrado, Jennifer e lo zio Aldo, tutti in amore.
Non so chi venne per primo e chi per ultimo, ma che importanza aveva? Il piacere fu così grande che la quantità di sborra che riversai nella zia fu immensa. I miei schizzi sembravano non finire mai, lo estrassi a metà eiaculazione e continuai sulla sua pancia e sulle tette, e lei alzò la testa per prenderlo in bocca golosamente e succhiare le ultime gocce di sperma.
Jennifer si era fatta venire dentro e se lo stava ancora godendo. "Diomìo, Aldo, com'è grosso, e quanto sperma hai! Lo sento ancora pulsare nella figa, sei un amante fantastico!"
Corrado era ancora sdraiato sopra mia madre e se la stava baciando sul collo e sulle spalle, mentre lei si godeva felice quei momenti dolcissimi dopo il coito. "Non toglierlo subito, lascialo dentro e fammelo godere ancora un po'..." mormorò con l'aria di una ragazzina birichina che chiede un dolcetto.
Dunque tutti avevamo eiaculato dentro le nostre donne, e loro ne avevano goduto come noi. Se è vero che la prima volta non si scorda mai, la mia è stata eccezionalmente bella.
Il rientro fu tranquillo e languido. Ci incamminammo nel tardissimo pomeriggio, quasi come se il senso del tempo si fosse fermato. Ognuno di noi aveva goduto di una donna fantastica e tanto desiderata, e si prospettava un probabile seguito. Ci rimettemmo i costumi da bagno quasi a malincuore prima di oltrepassare il cancelletto di legno. Arrivati agli appartamenti, anziché salutarci, ci accomodammo tutti nel salotto della zia Carmen che offrì aperitivi a tutti. Si parlò della fantastica esperienza, e qualcuno disse che sarebbe stato bello non farla terminare lì. Così venne quasi naturale proporre di mantenere le coppie e andare a dormire ciascuno nel letto della nuova compagna.
Passai con la zia una notte memorabile. Non scendemmo in spiaggia la mattina dopo, ma rimanemmo in casa sua a fare l'amore in tutti i modi per l'intera giornata. Come scoprimmo poi, anche le altre due coppie fecero la stessa cosa.
Due sere dopo ci ritrovammo tutti a cena nell'appartamentino che era di Corrado e Jennifer, anche se da due notti ci dormiva lo zio Aldo. Si parlò molto liberamente, e tutti mi fecero le congratulazioni per essere riuscito a fare l'amore così presto e con una donna così desiderabile. In effetti, la zia ci aveva dato dentro davvero e mi aveva fatto provare esperienze che normalmente si maturano in tempi assai più lunghi. L'argomento della serata, le battute a doppio senso, la piacevolezza delle esperienze vissute ci stavano accendendo di nuovo tutti, sia uomini che donne, e fui molto stupito quando sentii la mamma, la mia pudica e castissima mamma, proporre:
"Sentite un po': date le circostanze e le piacevoli sorprese vissute in questi giorni, perché non cercare altre sorprese, dopotutto? Voglio dire, perché limitare l'esperienza alle nuove coppiette formatesi sulla spiaggetta dei nudisti?"
Tutti la guardammo incerti sul significato delle sue parole, ma con una vaga idea che ci sembrava troppo bella per essere vera. Mia madre continuò: "Intendo dire, nel caso non si fosse capito, che se tutti sono d'accordo potremmo continuare con gli scambi in questo piacevole gruppetto!"
Ci fu un'ovazione e un tripudio di baci tra tutti noi. Accettato subito, ci scambiammo le coppie per ampliare la piacevole esperienza: la mamma prese sottobraccio lo zio Aldo, la zia si abbracciò all'atletico Corrado e Jennifer venne da me con un sorriso che era tutto un programma. "Non vedo l'ora di provare questo ragazzino!" disse dandomi un bacio, mentre io già pregustavo lunghe leccate alla sua figa depilata.
Le due settimane passarono in un lampo. Gli ultimi due giorni si ricomposero le coppie originarie e la mamma tornò in appartamento con me. Mi chiese con trepidazione materna come mi fossi trovato con la zia Carmen e con Jennifer, e io le raccontai tutto. Naturalmente volli sapere anche tutto di lei, e in quei due giorni fu prodiga di particolari eccitantissimi, tanto che un paio di volte le chiesi il permesso di masturbarmi mentre raccontava, tanta era l'eccitazione provata.
Una settimana dopo il rientro a casa, la zia Carmen venne a trovare la sorellina. Si scambiarono confidenze intime e la zia fu felice di constatare che le tensioni della mamma si erano dissolte. Io dalla mia camera le sentivo parlare ad alta voce sedute sul divano del salotto. La zia narrava a mia madre di come il suo nipotino l'aveva eccitata e soddisfatta pienamente, e la mamma fu felice di commentare che mi vedeva più uomo. Quando andai in cucina a bere una bibita m chiamarono di là e mi fecero sedere con loro, parlando con me delle mie esperienze sessuali fatte al mare. La zia fu molto gentile e commentò che scopare Jennifer sarebbe stato il sogno di tutti gli uomini degni di questo nome, ma io la bloccai.
"Zia, se lo vuoi sapere, e lo dico sinceramente, nessuna mi ha mai eccitato quanto te!"
"Che teesooorooo!..." disse lei venendo a darmi un bacio sulla bocca.
"O meglio, la cosa più eccitante in assoluto è stato fare l'amore con te mentre vedevo la mamma scopare con un altro uomo."
Le due donne risero fingendo di scandalizzarsi per l'oscenità. Ma la zia mi capiva bene.
Intervenne la mamma, comprensiva come sempre: "E' stato un peccato che gli ultimi due giorni, quando gli altri maschi hanno potuto godere della propria donna, tu fossi invece con tua madre..."
La zia la guardò con un'espressione maliziosa: "Beh, potevate sempre scambiarvi qualche effusione, no?"
La mamma arrossì: "Ma dài, tra madre e figlio..."
"Ma sì, qualche bacio anche sulla bocca, perché no? Sono cose naturali... Anzi, avrei compreso anche del petting, girare nudi per l'appartamento, fare la doccia insieme..."
"Ma cosa dici!..." rispondeva la mamma, rossa in viso. Io invece trovavo stimolanti le parole della zia.
"E se anche vi fosse capitato di fare l'amore, che male ci sarebbe stato?"
"Carmen!! Adesso smettila, stai esagerando."
"Ma scusa, tuo figlio ha fatto l'amore con me che sono tua sorella. Che differenza ci sarebbe a farlo anche con sua madre?"
La mamma non sapeva più cosa rispondere, paonazza per l'imbarazzo. Ma la zia continuava imperterrita:
"Una volta che non rimani incinta, che male c'è?" Poi aggiunse con un sorrisetto malizioso: "Non dirmi che un pensierino non ce l'hai fatto..."
"Adesso basta..." disse la mamma con scarsa convinzione. Io mi stavo eccitando alla grande e cominciai a toccarmi il pacco attraverso i pantaloni senza dare nell'occhio.
"Guarda che tuo figlio è un uomo, ed è migliore di tanti altri uomini, è delicato, sensibile, e soprattutto ha una grande energia sessuale, proprio quello che ci vuole per una donna."
Io non resistetti più: "Scusate, vi dispiace se mi masturbo? Questo discorso me l'ha fatto diventare durissimo."
"Sì, fai pure caro," disse la mamma. Ma la zia colse la palla al balzo: "Lo vedi? Anche lui trova eccitante la situazione, e devo confessare che parlarne sta provocando pruriti intimi anche a me..."
Così dicendo, la zia si carezzò sotto la gonna.
La mamma era imbarazzata: "Insomma, che situazione surreale..."
"Mi sembra di capire che anche a te piacerebbe andare a letto con la tua mamma," disse la zia rivolta a me. Io, che mi stavo menando l'uccello durissimo con i pantaloni aperti, annuii senza riserve: "Sì, con la mamma andrei a letto molto volentieri. Quando l'ho vista spogliarsi nuda con quel gesto così aggraziato la prima volta in spiaggia, ho faticato a trattenere l'erezione."
"La tua mamma è molto carina, vero? Eri eccitatissimo quando la guardavi scopare con Corrado."
La mia mazza mi vibrava in mano, stavo scoppiando di eccitazione. La zia si era sollevata la gonna scoprendo le mutandine. Le sue dita si carezzavano attraverso la stoffa sottile e vistosamente umida. Mia madre stava seduta irrequieta sul divano. Non sembrava aver niente in contrario alla mia masturbazione né a quella di sua sorella, anzi, i movimenti delle sue gambe tradivano eccitazione.
"Tuo figlio è eccitato, perché non gli fai vedere anche le tue, di mutandine? E se la cosa ti eccita, toccati anche tu."
La mamma aveva le gambe leggermente aperte e la gonna morbidamente posata sulle ginocchia. Lei ne sollevò il bordo e si scoprì le cosce, rossa in viso per l'imbarazzo e per la situazione molto erotica. "Se sei proprio così eccitato..." disse in un soffio.
Alla vista delle sue mutandine sottili, il mio cazzo si irrigidì e io cominciai a menarlo a velocità supersonica. La zia si stava titillando la figa dentro le mutande, e mia madre si carezzava tutt'attorno, con gli occhi socchiusi.
"Che situazione assurda... Comunque piacevole..." mormorò.
Allora la zia si alzò in piedi tenendo la gonna sollevata: "Andiamo a letto, tutti e tre, non ce la faccio più. Tu ci desideri, nipotino bello?"
"Sto impazzendo di desiderio per tutte e due."
Mia madre si alzò con aria decisa e sorrise: "Andiamo, non perdiamo tempo. E' tutto così eccitante!"
Ci spogliammo nudi e ci gettammo sul lettone della mamma, abbracciandoci e cominciando a baciarci in bocca come pazzi. Le nostre lingue vagarono dappertutto, assaporai i loro corpi in ogni angolo, leccai a entrambe la figa, il culo, i piedi, le ascelle, ma soprattutto mi dedicai a mia madre e a tutte le sue sensibili intimità. La zia conduceva le danze come una maitresse eccitatissima, lasciando che tutte le mie attenzioni fossero dedicate alla sua sorella più giovane. Non persi tempo e penetrai la desideratissima figa di Susanna, scopandola con vigore mentre la mia lingua le ravanava in bocca. La mamma mugolava di piacere e mi stringeva, incollata alla mia bocca e godendosi il mio uccello duro nella figa, orgasmando a più non posso. E quando fu il momento, accelerai i movimenti e finalmente le sborrai dentro come un fiume in piena.
La zia mi baciò e mi lodò, poi si complimentò con la mamma. "Così hai risolto tutte le tue tensioni. Prevedo bellissimi momenti tra voi due. E spero che il mio nipotino avrà ancora qualche attenzione per la sua zietta..."
L'accontentai quel pomeriggio stesso, perché non appena mi tornò duro mi scopai anche lei, rinnovando il mio e il suo piacere come un vulcano in eruzione.
Inutile dire che quello fu l'inizio di un lungo periodo di delizie amorose con la zia e la mamma, spesso anche tutte e due insieme. Diventare sessualmente maturi a un'età così giovane consente prestazioni eccezionali, godimenti supremi, e apre la porta a tante altre esperienze... come quando la zia Carmen propose che forse avrei potuto alleviare anche le pene dell'altra sorella, la zia Anna, rimasta vedova prematuramente.
Ma questa è un'altra storia.