- Messaggi
- 447
- Punteggio reazione
- 3,062
- Punti
- 114
Ho deciso di raccontare la mia storia perché - qui sul forum, ma anche in diversi altri siti a tema - spesso mi capita di leggere frasi tipo “beato te che sei cornuto” oppure di storie di mariti eccitati dai tradimenti delle proprie mogli o fidanzate e che, anzi, le spingono a essere ancora più troie.
Senza dubbio ognuno è libero di vivere i propri rapporti di coppia e la propria vita sessualità come meglio crede, ci mancherebbe, però voglio dirvi che per me aver visto mia moglie con un altro è stato un trauma dal quale ancora non riesco a riprendermi. Se poi ci mettiamo il contesto di assoluta perversione - e anche degrado per i miei canoni - ecco che per me l’umiliazione è completa.
Voglio subito premettervi alcune cose: è innegabile che tutto quello che mi è successo in qualche modo me lo sono meritato, una sorta di contrappasso per le tante nefandezze fatte in vita mia. Io sono una persona cattiva, ma quando da carnefice mi sono ritrovato a essere vittima ho capito che merda di persona che sono.
Detto questo ora vi racconterò la mia storia: su alcuni aspetti resterò volontariamente vago per garantire al massimo la mia di privacy e quella degli altri protagonisti. Anche alcune situazioni sono state modificate per lo stesso motivo, per il resto questo è quello che mi è accaduto negli anni che hanno preceduto la pandemia, con gli “strascichi” che però me li porto dentro ancora oggi.
Il mio nome è Giovanni, sono un ex calciatore e quando questa storia ha inizio mi ero da poco ritirato dall’attività agonistica e stavo seguendo un corso per diventare allenatore e, in parallelo, stavo facendo degli studi per poter essere iscritto all’albo degli agenti sportivi. Non avevo ben chiaro ancora cosa volessi “fare da grande”, ma durante la mia carriera - ho fatto diversi anni in A, molti in B, un’esperienza all’estero per poi concludere in C e un anno nei dilettanti - ho guadagnato molto bene, con i soldi che sono un fattore fondamentale in questa storia.
Arrivato quasi alla soglia dei 40 anni, sono ancora in perfetta forma ma ho preferito dedicarmi a tempo pieno a studiare per ottenere il patentino invece che continuare a rubare lo stipendio per un altro paio d’anni in qualche serie minore. Da anni inoltre mi sono stabilito in una città di provincia, non piccola ma neanche una città metropolitana, visto che è il luogo dove mia moglie è nata e dove l’ho conosciuta.
Rosaria - Rosy per tutti - al momento in cui ha preso il via questa storia aveva compiuto invece da poco i trent’anni, ma era stato un compleanno amaro come per tutti noi per dei motivi che tra poco vi spiegherò. Lei è la perfetta spiegazione “mendeliana” del periodo di dominazione dei Normanni in Sicilia.
I suoi sono siciliani doc e si sono trasferiti più al Nord prima di avere tre figli: Stefania la più grande, Salvatore il mediano e Rosy la più piccola. Mia moglie è alta circa 1,70 e ha un fisico magro e tonico, senza però particolari curve. Le gambe sono lunghe e dritte, il sedere è alto, rotondo e sodo, ma abbastanza piccolino, la pancia piatta e il seno piccolo.
Un fisico che di certo non vi fa girare per strada - anche se è fatta veramente bene per chi piace certe tipologie di fisicità -, ma se ve la ritrovate di fronte… beh restate a bocca aperta come è capitato a me la prima volta che l’ho visto nel bar dove lavorava. Una cascata di capelli neri corvini, molto mossi quasi ricci, che porta spesso raccolti. I lineamenti del viso la fanno assomigliare a Sophia Loren da giovane, con il naso alla francese e la bocca carnosa, poi gli occhi… due magnifiche perle di color blu acqua.
Una bambolina, ma al tempo stesso è una ragazza molto seria, religiosa e tranquilla, anche se di certo non è un genio. In quel periodo giocavo con la squadra della sua città, dopo che l’ho vista la prima volta sono ritornato in quel bar, lei non c’era e allora ho chiesto a una collega se fosse fidanzata e quando la potessi trovare. Lei subito scrisse a Rosy dicendole “non puoi immaginare chi ti è venuto a cercare, il calciatore…”.
Lei non era fidanzata all’epoca, aveva avuto solo una storia lunga ma era finita da alcuni mesi. Parlammo diverse volte al bar poi accettò un invito a cena. Alla terza uscita ci baciammo, alla quinta me la dette: avevo trovato la ragazza ideale per mettere su famiglia.
Io ho da sempre due problematiche: oltre a un carattere duro, con idee senza dubbio retrograde su come debba essere una famiglia, fin da ragazzo sono stato un gran porco e facendo il calciatore… ho avuto tantissime donne anche perché sono un bel ragazzo: moro con occhi scuri, fisico da terzino ben delineato. In mezzo alle gambe ho un cazzo normale, forse un po’ più piccolo della media, ma che mi ha permesso di riuscire a inculare tante ragazze anche vergini dietro.
Ho sempre diviso le donne in due categorie: quelle da trombare e quelle da sposare. Ecco Rosy apparteneva decisamente alla seconda categoria, bellissima, seria e timorata di Dio, anche se a letto scopava decisamente male: pompini pessimi, molto rigida a letto a lungo ho provato a scioglierla, senza però mostrarle il mio lato di gran porco. Alla fine a me non importava: il sesso spinto continuavo a farlo con altre e con prostitute, lei invece era il mio angelo del focolare, diventata presto prima mia moglie e poi madre dei miei due figli.
Comprai cash un bell’appartamento in città, andammo a vivere lì e mettemmo su famiglia. Lei si occupava della casa e dei bambini, io ero l’uomo di casa e un paio di volte al mese me la scopavo, mentre sia di giorno sia la sera uscivo e mi divertivo. Per me era una sorta di vita perfetta, anche perché riuscivo anche a conciliare il mio secondo vizio: il gioco.
Non sono di certo un ludopatico, però mi piace giocare d’azzardo a carte o nei casinò. Credo di essere inoltre uno dei pochi che con il poker è in attivo, anche di parecchio, tanto che spesso ho prestato soldi a dei compagni di squadra più sfortunati - e meno bravi di me - al tavolo verde.
Fatto questo necessario cappello introduttivo, vi devo raccontare quello che è stato l’evento che ha messo in moto questa storia tanto incredibile quanto perversa, che solo per miracolo non è finita sui giornali sputtanandoci incredibilmente.
Senza dubbio ognuno è libero di vivere i propri rapporti di coppia e la propria vita sessualità come meglio crede, ci mancherebbe, però voglio dirvi che per me aver visto mia moglie con un altro è stato un trauma dal quale ancora non riesco a riprendermi. Se poi ci mettiamo il contesto di assoluta perversione - e anche degrado per i miei canoni - ecco che per me l’umiliazione è completa.
Voglio subito premettervi alcune cose: è innegabile che tutto quello che mi è successo in qualche modo me lo sono meritato, una sorta di contrappasso per le tante nefandezze fatte in vita mia. Io sono una persona cattiva, ma quando da carnefice mi sono ritrovato a essere vittima ho capito che merda di persona che sono.
Detto questo ora vi racconterò la mia storia: su alcuni aspetti resterò volontariamente vago per garantire al massimo la mia di privacy e quella degli altri protagonisti. Anche alcune situazioni sono state modificate per lo stesso motivo, per il resto questo è quello che mi è accaduto negli anni che hanno preceduto la pandemia, con gli “strascichi” che però me li porto dentro ancora oggi.
Il mio nome è Giovanni, sono un ex calciatore e quando questa storia ha inizio mi ero da poco ritirato dall’attività agonistica e stavo seguendo un corso per diventare allenatore e, in parallelo, stavo facendo degli studi per poter essere iscritto all’albo degli agenti sportivi. Non avevo ben chiaro ancora cosa volessi “fare da grande”, ma durante la mia carriera - ho fatto diversi anni in A, molti in B, un’esperienza all’estero per poi concludere in C e un anno nei dilettanti - ho guadagnato molto bene, con i soldi che sono un fattore fondamentale in questa storia.
Arrivato quasi alla soglia dei 40 anni, sono ancora in perfetta forma ma ho preferito dedicarmi a tempo pieno a studiare per ottenere il patentino invece che continuare a rubare lo stipendio per un altro paio d’anni in qualche serie minore. Da anni inoltre mi sono stabilito in una città di provincia, non piccola ma neanche una città metropolitana, visto che è il luogo dove mia moglie è nata e dove l’ho conosciuta.
Rosaria - Rosy per tutti - al momento in cui ha preso il via questa storia aveva compiuto invece da poco i trent’anni, ma era stato un compleanno amaro come per tutti noi per dei motivi che tra poco vi spiegherò. Lei è la perfetta spiegazione “mendeliana” del periodo di dominazione dei Normanni in Sicilia.
I suoi sono siciliani doc e si sono trasferiti più al Nord prima di avere tre figli: Stefania la più grande, Salvatore il mediano e Rosy la più piccola. Mia moglie è alta circa 1,70 e ha un fisico magro e tonico, senza però particolari curve. Le gambe sono lunghe e dritte, il sedere è alto, rotondo e sodo, ma abbastanza piccolino, la pancia piatta e il seno piccolo.
Un fisico che di certo non vi fa girare per strada - anche se è fatta veramente bene per chi piace certe tipologie di fisicità -, ma se ve la ritrovate di fronte… beh restate a bocca aperta come è capitato a me la prima volta che l’ho visto nel bar dove lavorava. Una cascata di capelli neri corvini, molto mossi quasi ricci, che porta spesso raccolti. I lineamenti del viso la fanno assomigliare a Sophia Loren da giovane, con il naso alla francese e la bocca carnosa, poi gli occhi… due magnifiche perle di color blu acqua.
Una bambolina, ma al tempo stesso è una ragazza molto seria, religiosa e tranquilla, anche se di certo non è un genio. In quel periodo giocavo con la squadra della sua città, dopo che l’ho vista la prima volta sono ritornato in quel bar, lei non c’era e allora ho chiesto a una collega se fosse fidanzata e quando la potessi trovare. Lei subito scrisse a Rosy dicendole “non puoi immaginare chi ti è venuto a cercare, il calciatore…”.
Lei non era fidanzata all’epoca, aveva avuto solo una storia lunga ma era finita da alcuni mesi. Parlammo diverse volte al bar poi accettò un invito a cena. Alla terza uscita ci baciammo, alla quinta me la dette: avevo trovato la ragazza ideale per mettere su famiglia.
Io ho da sempre due problematiche: oltre a un carattere duro, con idee senza dubbio retrograde su come debba essere una famiglia, fin da ragazzo sono stato un gran porco e facendo il calciatore… ho avuto tantissime donne anche perché sono un bel ragazzo: moro con occhi scuri, fisico da terzino ben delineato. In mezzo alle gambe ho un cazzo normale, forse un po’ più piccolo della media, ma che mi ha permesso di riuscire a inculare tante ragazze anche vergini dietro.
Ho sempre diviso le donne in due categorie: quelle da trombare e quelle da sposare. Ecco Rosy apparteneva decisamente alla seconda categoria, bellissima, seria e timorata di Dio, anche se a letto scopava decisamente male: pompini pessimi, molto rigida a letto a lungo ho provato a scioglierla, senza però mostrarle il mio lato di gran porco. Alla fine a me non importava: il sesso spinto continuavo a farlo con altre e con prostitute, lei invece era il mio angelo del focolare, diventata presto prima mia moglie e poi madre dei miei due figli.
Comprai cash un bell’appartamento in città, andammo a vivere lì e mettemmo su famiglia. Lei si occupava della casa e dei bambini, io ero l’uomo di casa e un paio di volte al mese me la scopavo, mentre sia di giorno sia la sera uscivo e mi divertivo. Per me era una sorta di vita perfetta, anche perché riuscivo anche a conciliare il mio secondo vizio: il gioco.
Non sono di certo un ludopatico, però mi piace giocare d’azzardo a carte o nei casinò. Credo di essere inoltre uno dei pochi che con il poker è in attivo, anche di parecchio, tanto che spesso ho prestato soldi a dei compagni di squadra più sfortunati - e meno bravi di me - al tavolo verde.
Fatto questo necessario cappello introduttivo, vi devo raccontare quello che è stato l’evento che ha messo in moto questa storia tanto incredibile quanto perversa, che solo per miracolo non è finita sui giornali sputtanandoci incredibilmente.