Dopo quella sera passó del tempo prima che la rivedessi.
Seppi tramite il fratello che si era lasciata con il suo tipo. Provai a chiamarla a contattarla, ma lei mi sfuggiva sempre. Davvero la cercai per moltissimo tempo, non era solo per finire ciò che era rimasto a metà, ma perché mi piaceva davvero tanto. Non so quante volte ho chiesto a Luigi di sua sorella, alla fine mi disse di non chiedere più niente che si era stancato di raccontare.
Era passato un paio di anni dal pompino e con Anna nessun reale progresso.
Ma la vita è imprevedibile.
Un giorno Luigi mi chiama e mi dice che sua sorella si sarebbe fermata da lui una settimana.
Oh finalmente.
Ci incontrammo ed ero molto imbarazzato, parlammo del più e del meno e alla fine con il coraggio della disperazione la invitai ad uscire. Pensavo mi dicesse no, ed invece disse si.
Purtroppo venne anche Luigi e la sua morosa e così fu una uscita a 4. Non ci fu modo di stare solo con lei, però la serata fu molto piacevole.
Credo fosse chiaro anche alle pietre che ero perso per Anna.
Uscimmo altre volte, ma mai da soli. Non ne capivo il perché.
Alla fine mi giocai il tutto per tutto e la invitai alla mia casa di montagna per il fine settimana.
Le specificai solo te Anna.
Lei sorrise quando le dissi questo. Mi inventó una scusa e mi disse che mi faceva sapere.
Mi teneva sulla corda. Pensai non mi ha detto no. Forse mi dirà si. O forse no.
Alla fine mi chiamó lei e mi disse si. Solo noi due.
Avevo il cuore nel petto che batteva fortissimo! Finalmente. Avevo la mia chance.
Ero troppo contento.
Il viaggio in auto passó molto bene, parlammo delle solite cose. Anna parló molto più del solito.mangiammo un boccone in autostrada e poi ci fermammo il pomeriggio a fare un giro nel paese più carino.
Anna pareva apprezzare il posto. Camminammo moltissimo, lei da sportiva non si stancava mai. Io facevo fatica a starle dietro.
Cenammo ad un ristorante sotto casa e poi andammo finalmente a casa. Pensai finalmente a casa potrò finire ciò che avevo iniziato. Avevo il cuore a mille. La volevo e potevo finalmente averla. In casa c’era una scatola piena di condom. Mi ero premunito.
La casa è piccola. Un camera matrimoniale e un divano letto nel soggiorno. Per convincerla le avevo detto anche che avrei dormito sul divano. Entrammo feci strada verso la camera e lei mi disse senza nemmeno guardarmi
“Mario ho molto sonno, se non ti dispiace vado a dormire…”
Mi cascó tutto addosso. Oddio, mi vede come amico allora…nooo pensai.
“Va bene, a domattina”…lo dissi con un tono delusissimo. Ci salutammo e a nanna.
Sul divano letto non si dorme male , ma mi girai 100 volte senza prendere sonno. Ero troppo nervoso. Pensavo di aver perso un’altra occasione. Durante la notte entro nella camera e vedo lei che dorme profondamente. La lascio dormire.
Si fa mattina mi sveglio e mentre metto a posto il divano sento Anna che mi dice
“Buongiorno” era dietro di me sulla porta.
Non mi giro perché sto ancora combattendo con il divano da chiudere e le dico
“Ciao Anna”
Lei allora
“Vuoi fare colazione?”
Stavo per rispondere no grazie, mi giro e vedo lei sulla porta solo con un intimo leopardato super sexy, e cambió la mia risposta in
“Certamente”. Lei sorrise. Ero inebetito. Finalmente il mio sogno si stava realizzando.
Capii che Anna non amava tante parole, mi avvicinai a lei, la strinsi e la baciai intensamente.Fu un bacio meraviglioso…
Mi spinse verso il divano che avevo appena chiuso.
Era lei a condurre il gioco.
Le levo il reggiseno e rivedo i suoi seni piccoli e sodi ed i capezzolini rosa. Mi fa sedere sul divano e mi mette subito il seno in bocca. Lo ciuccio avidamente lei si dimena. Mi leva la maglietta e comincia a baciarmi dappertutto… va oltre ogni mia aspettativa.
Avevo una erezione monster, lei scende giù si mette in ginocchio e libera l’uccello levandomi proprio tutto.
La televisione davanti al divano è spenta e mi fa vedere il suo fantastico culo con il perizoma leopardato che si dimena su di me.
Pensavo di stare in paradiso.
Mi tiene il cazzo in mano e mi guarda con i suoi bellissimi occhi verdi.
Mi sega con la sinistra (cosi scopro che è mancina) e me lo ciuccia con grande maestria…
Non riesco a tenere il piacere il suo ritmo è sostenuto e così vengo. Lei cerca di prenderlo il più possibile in bocca e lo ingoia senza che le avessi chiesto niente.
Ha una voglia pazzesca. Torna su e mi bacia. Un bacio che sa di sborra, ma in quel momento non capisco più niente neanche io.
Allora la metto sul divano a pecora. Le sfilo le mutandine e le lecco il sedere. Un sedere da 10. Le apro le chiappe per vedere i suoi buchi. La figa è rasata totalmente e stra bagnata ed il suo ano mi pare non vergine.
La giro e dai seni scendo alla figa. Gliela lecco come se non ci fosse un domani, si dimena. Adora essere leccata. Anche oggi. Mi tiene la testa fra le sue gambe. Vuole venire. La sditalino. Penso che è pronta per la monta. Mugola e si dimena sotto la mia lingua e nel mentre mi è tornato duro.
La faccio venire e mi lascia la testa. Provo a leccarla anche dopo che è venuta ma mi dice che è troppo sensibile.
Allora ci baciamo intensamente. Io continuo a stimolare la figa e lei mi tiene in mano il cazzo che è tornato durissimo.
Anna è pronta per la monta.
Scende dal divano e si mette a pecorina sul pavimento di moquette per prenderlo.
Non me lo faccio dire due volte. Non penso neanche al condom che ho nell’altra stanza. Non ho voglia di andare di là e rompere l’incanto. Voglio entrare li dentro e sentire tutto.
La penetro piano piano per farla abituare alla larghezza. Lei si dimena e comincia a mugolare. È molto sessuale.
Aumento le spinte e lei i sospiri.
Stavo vivendo il mio sogno. La scopavo ma non volevo esagerare nella rudezza. Vedevo il sedere che si apriva e si chiudeva sotto i miei colpi. Vedevo le natiche che si vibravano ad ogni spinta. Le piaceva. Aumentai ancora il ritmo e a quel punto sentii per la prima volta il suo “si sì sì ancora” che con il tempo ho imparato essere il segnale che stai facendo la cosa giusta nel modo giusto.
La giro e lo facciamo alla missionaria perchè volevo baciarla. Sentivo i suoi seni contro il mio petto. Il suo respiro. Ci baciavamo. Il mondo fuori non esisteva. Vivevamo entrambi per quel momento.
La misi di lato e continuai. Non pensavo di venirle dentro, già mi pareva incredibile farlo senza condom, volevo venirle addosso. Purtroppo ero troppo eccitato e non riuscii a trattenermi: le venni tutto in figa. Fu una sensazione bellissima. Lei mi guardó come per dirmi ma che hai fatto? Io ancora in estasi le dissi
“Scusami, non ho resistito”
Pensavo si incazzasse come una bestia ed invece mi prese e mi dette un bacio. mi disse che non c’erano problemi perché prendeva regolarmente la pillola. Pericolo scampato.
Restammo abbracciati sulla moquette con la sborra che piano piano le colava giù dalla figa. Mi alzai ed andai a prendere un po’ di carta igienica.
Mentre si puliva mi disse
“Ma quanta ne fai? È un lago qui sotto” sorrisi senza rispondere. Che altro potevo fare o dire?
La guardavo che se le puliva con quelle dita lunghe e sexy. Come faceva a tirarmi sesso qualunque movimento facesse?. Era troppo sexy.
Stemmo abbracciati per un po’, lei continuó a toccarmi il cazzo che si rianimò.
Cominció a segarlo ma non volevo venire così.
La feci mettere a pecorina. Le aprii le chiappe per vedere l’ano che volevo penetrare. Le misi un dito dentro e lei si irrigidì.
Le dissi di stare calma e lei mi rispose con una vocina quasi sussurrando
“Gli altri hanno prima messo un lubrificante”
A sentire quelle parole me lo fece diventare duro come il marmo.
In quella risposta ingenua capii uno che il culo era aperto come pensavo e due che di anale ne aveva fatto con altri uomini. Chissà quanti. Che bella porcella, pensai.
Mi chiese se avevo qualcosa per lubrificare e comq aveva ragione.
Non avevo nulla a casa, neanche l’olio. Decisi allora di usare la saliva. Infilai di nuovo un dito poi il secondo. Era ancora chiuso. Feci un movimento per allargarlo bene e così infilai il terzo dito. Il culo si stava aprendo e lei si stava rilassando. cominciai a infilare il cazzo.
E’ molto largo, procedevo adagio. Lei al sentirlo dentro si impressionó. mi disse che era troppo grosso non riusciva a prenderlo. Decelerai, ero quasi entrato tutto ma lei si ritrasse e uscii dal culo.
Mi dette un bacio ed allargó le gambe per farmelo mettere in figa, cosa che feci chiaramente.
Scopammo di nuovo. Adoravo scoparla. Lei adorava il sesso. Venni per la seconda volta dentro, meno rispetto a prima e mi scaricai del tutto.
Finimmo che si accovacciò sul mio cazzo e lo leccó amorevolmente. Che domenica mattina!
Si fece l’ora di pranzo non avevo nulla in casa solo un po’ di pasta e sale.
Rimanemmo nudi e vederla così per casa mi eccitava da matti. Le dissi che potevamo scendere in paese e prendere un panino e tornare a casa velocemente e lei mi disse ok, e, sorridendo maliziosamente, ricordati il lubrificante.
Ci vestimmo ed in poco tempo fummo in paese. Panino al volo e poi in farmacia.
Entrai io solo e con un po’ di timidezza chiesi la vasellina. Il farmacista me ne dette un tubetto. Presi Anna per mano e di corsa la portai a casa. La volevo di nuovo. Soprattutto volevo il suo culo sodo. Ci baciammo e la spogliai.
Il tempo di accorgermi che aveva indosso un intimo ancora più striminzito dell’altro che voló subito via.
La portai su letto e la misi a pecora. Leccai quella magnifica figa rasata e riempii di vasellina il buchetto. Era arrivato il momento di farle il culo per bene. Anche lei lo voleva. Se ne fece mettere un pó sulla mano e se ne applicó anche lei. La misi anche sul mio cazzo in abbondanza. Non potevo fallire. Non so se ci sarebbe stata un’altra occasione.
Comincia ad entrare nel sedere. Lei mi dava il ritmo. Piano piano piano e poi plop ero entrato. Continuava a dare il ritmo dicendomi di andare piano per abituarsi…era il direttore d’orchestra ma la bacchetta era la mia.
Seguivo alla lettera le sue indicazioni anche se volevo incularla con forza e di brutto. Quando mi disse di andare più veloce cominciai a spingere. Ad ogni colpo sentivo che si dimenava e godeva. Si era abituata. Cominció quella magnifica serie di si sì sì ancora. Me lo fece diventare ancora più duro. Andammo avanti per un be po’ e poi mi chiese di cambiare buco. Lo levai dal culo per metterlo in figa. Voleva un po’ di pausa. Il buchetto era davvero allargato che spettacolo. Cominciai a pompare la figa e lei ancora a godere. Si accasciò al letto e capii che era venuta. Uscii dalla figa ed entrai di nuovo nel culo. Non volevo fermarmi. Era l’esperienza più bella fino ad allora. Lei godeva e si toccava la figa con la mano sinistra per aumentare il godimento. Da dietro presi i seni e continuai a spingere nel culo come un pazzo. Alla fine le venni nel sedere. Uscii, sudato e sfatto e mi stesi accanto a lei.
Nella stanza c’era un odore di sesso molto forte. Mi si avvicinò e ci baciammo. Era così sessuale ma così dolce. Così animalesca ma così delicata. Adoravo quei contrasti. Dopo un pó, esausti rimanemmo in silenzio, e si alzò per farsi la doccia. Quel corpo mi eccitava da pazzi. Quel culo, le gambe. Dal bagno sento la sua voce che mi chiede un intimo pulito. Apro la sua valigia e lo cerco: trovo diversi intimi uno più sexy dell’altro e poco altro.
Ne prendo uno a caso erano tutti super sexy e scherzando le dico
“Ehi avevi intenzioni bellicose per questo fine settimana?!”
Lei esce tutta bagnata dalla doccia con le gocce che cadono dai seni, dalla figa e mentre si infila le mutandine mi guarda sexy e dice
“E ti spiace Mario?”
“ no Anna, affatto. Non potevo immaginare di meglio”
“Era dalla sera che siamo arrivati che aspettavo…”
Mi aveva dato del coglione per non averci provato subito.
“È da quando ti ho visto, Anna, che non penso ad altro”
Mi guardó con tenerezza, mi da un bacio e continua a rivestirsi.
Era arrivato il momento di ripartire. Il fine settimana era finito. Avevo scopato divinamente con una dea. Non volevo che finisse. Avevo voglia di lei.
Chiedo ad Anna se vuole allungare.
Mi dice che non può anche perché sono due giorni che non riceve telefonate (da me non prendeva nulla).
Le chiedo perché aspettava telefonate? Temendo ci fosse un altro.
Mi disse “Mario, non ho un ragazzo fisso adesso. Peró devo tornare. mi spiace tanto”
Era una risposta che mi lasció perplesso. Che vuol dire non aveva un ragazzo fisso? Allora c’era un altro o altri?
La risposta la seppi anni dopo…
Comunque tornammo a casa. Mi dette un bacio appassionato e mi disse che mi avrebbe richiamato.
Così finì il mio primo fine settimana con Anna.
Io ero completamente perso per lei.
Seppi tramite il fratello che si era lasciata con il suo tipo. Provai a chiamarla a contattarla, ma lei mi sfuggiva sempre. Davvero la cercai per moltissimo tempo, non era solo per finire ciò che era rimasto a metà, ma perché mi piaceva davvero tanto. Non so quante volte ho chiesto a Luigi di sua sorella, alla fine mi disse di non chiedere più niente che si era stancato di raccontare.
Era passato un paio di anni dal pompino e con Anna nessun reale progresso.
Ma la vita è imprevedibile.
Un giorno Luigi mi chiama e mi dice che sua sorella si sarebbe fermata da lui una settimana.
Oh finalmente.
Ci incontrammo ed ero molto imbarazzato, parlammo del più e del meno e alla fine con il coraggio della disperazione la invitai ad uscire. Pensavo mi dicesse no, ed invece disse si.
Purtroppo venne anche Luigi e la sua morosa e così fu una uscita a 4. Non ci fu modo di stare solo con lei, però la serata fu molto piacevole.
Credo fosse chiaro anche alle pietre che ero perso per Anna.
Uscimmo altre volte, ma mai da soli. Non ne capivo il perché.
Alla fine mi giocai il tutto per tutto e la invitai alla mia casa di montagna per il fine settimana.
Le specificai solo te Anna.
Lei sorrise quando le dissi questo. Mi inventó una scusa e mi disse che mi faceva sapere.
Mi teneva sulla corda. Pensai non mi ha detto no. Forse mi dirà si. O forse no.
Alla fine mi chiamó lei e mi disse si. Solo noi due.
Avevo il cuore nel petto che batteva fortissimo! Finalmente. Avevo la mia chance.
Ero troppo contento.
Il viaggio in auto passó molto bene, parlammo delle solite cose. Anna parló molto più del solito.mangiammo un boccone in autostrada e poi ci fermammo il pomeriggio a fare un giro nel paese più carino.
Anna pareva apprezzare il posto. Camminammo moltissimo, lei da sportiva non si stancava mai. Io facevo fatica a starle dietro.
Cenammo ad un ristorante sotto casa e poi andammo finalmente a casa. Pensai finalmente a casa potrò finire ciò che avevo iniziato. Avevo il cuore a mille. La volevo e potevo finalmente averla. In casa c’era una scatola piena di condom. Mi ero premunito.
La casa è piccola. Un camera matrimoniale e un divano letto nel soggiorno. Per convincerla le avevo detto anche che avrei dormito sul divano. Entrammo feci strada verso la camera e lei mi disse senza nemmeno guardarmi
“Mario ho molto sonno, se non ti dispiace vado a dormire…”
Mi cascó tutto addosso. Oddio, mi vede come amico allora…nooo pensai.
“Va bene, a domattina”…lo dissi con un tono delusissimo. Ci salutammo e a nanna.
Sul divano letto non si dorme male , ma mi girai 100 volte senza prendere sonno. Ero troppo nervoso. Pensavo di aver perso un’altra occasione. Durante la notte entro nella camera e vedo lei che dorme profondamente. La lascio dormire.
Si fa mattina mi sveglio e mentre metto a posto il divano sento Anna che mi dice
“Buongiorno” era dietro di me sulla porta.
Non mi giro perché sto ancora combattendo con il divano da chiudere e le dico
“Ciao Anna”
Lei allora
“Vuoi fare colazione?”
Stavo per rispondere no grazie, mi giro e vedo lei sulla porta solo con un intimo leopardato super sexy, e cambió la mia risposta in
“Certamente”. Lei sorrise. Ero inebetito. Finalmente il mio sogno si stava realizzando.
Capii che Anna non amava tante parole, mi avvicinai a lei, la strinsi e la baciai intensamente.Fu un bacio meraviglioso…
Mi spinse verso il divano che avevo appena chiuso.
Era lei a condurre il gioco.
Le levo il reggiseno e rivedo i suoi seni piccoli e sodi ed i capezzolini rosa. Mi fa sedere sul divano e mi mette subito il seno in bocca. Lo ciuccio avidamente lei si dimena. Mi leva la maglietta e comincia a baciarmi dappertutto… va oltre ogni mia aspettativa.
Avevo una erezione monster, lei scende giù si mette in ginocchio e libera l’uccello levandomi proprio tutto.
La televisione davanti al divano è spenta e mi fa vedere il suo fantastico culo con il perizoma leopardato che si dimena su di me.
Pensavo di stare in paradiso.
Mi tiene il cazzo in mano e mi guarda con i suoi bellissimi occhi verdi.
Mi sega con la sinistra (cosi scopro che è mancina) e me lo ciuccia con grande maestria…
Non riesco a tenere il piacere il suo ritmo è sostenuto e così vengo. Lei cerca di prenderlo il più possibile in bocca e lo ingoia senza che le avessi chiesto niente.
Ha una voglia pazzesca. Torna su e mi bacia. Un bacio che sa di sborra, ma in quel momento non capisco più niente neanche io.
Allora la metto sul divano a pecora. Le sfilo le mutandine e le lecco il sedere. Un sedere da 10. Le apro le chiappe per vedere i suoi buchi. La figa è rasata totalmente e stra bagnata ed il suo ano mi pare non vergine.
La giro e dai seni scendo alla figa. Gliela lecco come se non ci fosse un domani, si dimena. Adora essere leccata. Anche oggi. Mi tiene la testa fra le sue gambe. Vuole venire. La sditalino. Penso che è pronta per la monta. Mugola e si dimena sotto la mia lingua e nel mentre mi è tornato duro.
La faccio venire e mi lascia la testa. Provo a leccarla anche dopo che è venuta ma mi dice che è troppo sensibile.
Allora ci baciamo intensamente. Io continuo a stimolare la figa e lei mi tiene in mano il cazzo che è tornato durissimo.
Anna è pronta per la monta.
Scende dal divano e si mette a pecorina sul pavimento di moquette per prenderlo.
Non me lo faccio dire due volte. Non penso neanche al condom che ho nell’altra stanza. Non ho voglia di andare di là e rompere l’incanto. Voglio entrare li dentro e sentire tutto.
La penetro piano piano per farla abituare alla larghezza. Lei si dimena e comincia a mugolare. È molto sessuale.
Aumento le spinte e lei i sospiri.
Stavo vivendo il mio sogno. La scopavo ma non volevo esagerare nella rudezza. Vedevo il sedere che si apriva e si chiudeva sotto i miei colpi. Vedevo le natiche che si vibravano ad ogni spinta. Le piaceva. Aumentai ancora il ritmo e a quel punto sentii per la prima volta il suo “si sì sì ancora” che con il tempo ho imparato essere il segnale che stai facendo la cosa giusta nel modo giusto.
La giro e lo facciamo alla missionaria perchè volevo baciarla. Sentivo i suoi seni contro il mio petto. Il suo respiro. Ci baciavamo. Il mondo fuori non esisteva. Vivevamo entrambi per quel momento.
La misi di lato e continuai. Non pensavo di venirle dentro, già mi pareva incredibile farlo senza condom, volevo venirle addosso. Purtroppo ero troppo eccitato e non riuscii a trattenermi: le venni tutto in figa. Fu una sensazione bellissima. Lei mi guardó come per dirmi ma che hai fatto? Io ancora in estasi le dissi
“Scusami, non ho resistito”
Pensavo si incazzasse come una bestia ed invece mi prese e mi dette un bacio. mi disse che non c’erano problemi perché prendeva regolarmente la pillola. Pericolo scampato.
Restammo abbracciati sulla moquette con la sborra che piano piano le colava giù dalla figa. Mi alzai ed andai a prendere un po’ di carta igienica.
Mentre si puliva mi disse
“Ma quanta ne fai? È un lago qui sotto” sorrisi senza rispondere. Che altro potevo fare o dire?
La guardavo che se le puliva con quelle dita lunghe e sexy. Come faceva a tirarmi sesso qualunque movimento facesse?. Era troppo sexy.
Stemmo abbracciati per un po’, lei continuó a toccarmi il cazzo che si rianimò.
Cominció a segarlo ma non volevo venire così.
La feci mettere a pecorina. Le aprii le chiappe per vedere l’ano che volevo penetrare. Le misi un dito dentro e lei si irrigidì.
Le dissi di stare calma e lei mi rispose con una vocina quasi sussurrando
“Gli altri hanno prima messo un lubrificante”
A sentire quelle parole me lo fece diventare duro come il marmo.
In quella risposta ingenua capii uno che il culo era aperto come pensavo e due che di anale ne aveva fatto con altri uomini. Chissà quanti. Che bella porcella, pensai.
Mi chiese se avevo qualcosa per lubrificare e comq aveva ragione.
Non avevo nulla a casa, neanche l’olio. Decisi allora di usare la saliva. Infilai di nuovo un dito poi il secondo. Era ancora chiuso. Feci un movimento per allargarlo bene e così infilai il terzo dito. Il culo si stava aprendo e lei si stava rilassando. cominciai a infilare il cazzo.
E’ molto largo, procedevo adagio. Lei al sentirlo dentro si impressionó. mi disse che era troppo grosso non riusciva a prenderlo. Decelerai, ero quasi entrato tutto ma lei si ritrasse e uscii dal culo.
Mi dette un bacio ed allargó le gambe per farmelo mettere in figa, cosa che feci chiaramente.
Scopammo di nuovo. Adoravo scoparla. Lei adorava il sesso. Venni per la seconda volta dentro, meno rispetto a prima e mi scaricai del tutto.
Finimmo che si accovacciò sul mio cazzo e lo leccó amorevolmente. Che domenica mattina!
Si fece l’ora di pranzo non avevo nulla in casa solo un po’ di pasta e sale.
Rimanemmo nudi e vederla così per casa mi eccitava da matti. Le dissi che potevamo scendere in paese e prendere un panino e tornare a casa velocemente e lei mi disse ok, e, sorridendo maliziosamente, ricordati il lubrificante.
Ci vestimmo ed in poco tempo fummo in paese. Panino al volo e poi in farmacia.
Entrai io solo e con un po’ di timidezza chiesi la vasellina. Il farmacista me ne dette un tubetto. Presi Anna per mano e di corsa la portai a casa. La volevo di nuovo. Soprattutto volevo il suo culo sodo. Ci baciammo e la spogliai.
Il tempo di accorgermi che aveva indosso un intimo ancora più striminzito dell’altro che voló subito via.
La portai su letto e la misi a pecora. Leccai quella magnifica figa rasata e riempii di vasellina il buchetto. Era arrivato il momento di farle il culo per bene. Anche lei lo voleva. Se ne fece mettere un pó sulla mano e se ne applicó anche lei. La misi anche sul mio cazzo in abbondanza. Non potevo fallire. Non so se ci sarebbe stata un’altra occasione.
Comincia ad entrare nel sedere. Lei mi dava il ritmo. Piano piano piano e poi plop ero entrato. Continuava a dare il ritmo dicendomi di andare piano per abituarsi…era il direttore d’orchestra ma la bacchetta era la mia.
Seguivo alla lettera le sue indicazioni anche se volevo incularla con forza e di brutto. Quando mi disse di andare più veloce cominciai a spingere. Ad ogni colpo sentivo che si dimenava e godeva. Si era abituata. Cominció quella magnifica serie di si sì sì ancora. Me lo fece diventare ancora più duro. Andammo avanti per un be po’ e poi mi chiese di cambiare buco. Lo levai dal culo per metterlo in figa. Voleva un po’ di pausa. Il buchetto era davvero allargato che spettacolo. Cominciai a pompare la figa e lei ancora a godere. Si accasciò al letto e capii che era venuta. Uscii dalla figa ed entrai di nuovo nel culo. Non volevo fermarmi. Era l’esperienza più bella fino ad allora. Lei godeva e si toccava la figa con la mano sinistra per aumentare il godimento. Da dietro presi i seni e continuai a spingere nel culo come un pazzo. Alla fine le venni nel sedere. Uscii, sudato e sfatto e mi stesi accanto a lei.
Nella stanza c’era un odore di sesso molto forte. Mi si avvicinò e ci baciammo. Era così sessuale ma così dolce. Così animalesca ma così delicata. Adoravo quei contrasti. Dopo un pó, esausti rimanemmo in silenzio, e si alzò per farsi la doccia. Quel corpo mi eccitava da pazzi. Quel culo, le gambe. Dal bagno sento la sua voce che mi chiede un intimo pulito. Apro la sua valigia e lo cerco: trovo diversi intimi uno più sexy dell’altro e poco altro.
Ne prendo uno a caso erano tutti super sexy e scherzando le dico
“Ehi avevi intenzioni bellicose per questo fine settimana?!”
Lei esce tutta bagnata dalla doccia con le gocce che cadono dai seni, dalla figa e mentre si infila le mutandine mi guarda sexy e dice
“E ti spiace Mario?”
“ no Anna, affatto. Non potevo immaginare di meglio”
“Era dalla sera che siamo arrivati che aspettavo…”
Mi aveva dato del coglione per non averci provato subito.
“È da quando ti ho visto, Anna, che non penso ad altro”
Mi guardó con tenerezza, mi da un bacio e continua a rivestirsi.
Era arrivato il momento di ripartire. Il fine settimana era finito. Avevo scopato divinamente con una dea. Non volevo che finisse. Avevo voglia di lei.
Chiedo ad Anna se vuole allungare.
Mi dice che non può anche perché sono due giorni che non riceve telefonate (da me non prendeva nulla).
Le chiedo perché aspettava telefonate? Temendo ci fosse un altro.
Mi disse “Mario, non ho un ragazzo fisso adesso. Peró devo tornare. mi spiace tanto”
Era una risposta che mi lasció perplesso. Che vuol dire non aveva un ragazzo fisso? Allora c’era un altro o altri?
La risposta la seppi anni dopo…
Comunque tornammo a casa. Mi dette un bacio appassionato e mi disse che mi avrebbe richiamato.
Così finì il mio primo fine settimana con Anna.
Io ero completamente perso per lei.