utentelibero22
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Come vi ho raccontato in esperienze precedenti, il paesino di 15k abitanti in cui lavoro è pieno di bellissime albanesi e rumene di prima o seconda generazione arrivate qui negli anni 90 e che molto spesso si ritrovano a lavorare con noi in sala o in cucina.
Dopo la scorsa esperienza con la rumena, questa volta è toccato a una ragazza albanese più piccola di me (classe 2001) ma già con una figlia piccola di 3 anni alle spalle
Ci racconta spesso di come il suo sia stato un matrimonio forzato e di come ora stia bene con il marito a discapito però della sua libertà che se non fosse per il lavoro non avrebbe
Attualmente lavora solo dal venerdì alla domenica con noi e per un bel pò di tempo sarà così.
L'avevo già notata Nadina (suo nome) tempo addietro, quando dopo una serata in un bar del paese dove lavoro a fine servizio nel ristorante, siamo andati come solito a bere una cosa tutti insieme.
Lei era fuori dal lato esterno a fumare, da sola, accigliata e stanca, con i suoi capelli tinti nerissimi, il suo seno appeso ma molto gonfio da una gravidanza non ben assorbita che potrebbe rimandare a una terza pompata.
Non sapevo chi fosse e le lancia delle occhiate per poi sapere da un amico che lavora in quel bar il suo status di impegnata sentimentalmente.
Non perdere tempo Nadi a entrare in buonissima confidenza con me e gli altri che lavorano nel bistrot, sfotte gli altri dicendo che sono mosci e attizza me e il cuoco con provocazioni del tipo: se vi avessi conosciuto prima vi avrei sfondato - ammiccando e sorridendo.
Dopo un paio di mesi che sta da noi per la prima volta ha preso la palla al balzo chiedendo a me e o al cuoco di accompagnarla a casa, ma essendo il cuoco già fidanzato, ha fatto finta di non ascoltare mentre io, ho subito detto che l'avrei senza dubbio accompagnata.
Dopo le circa 1.40/45 di domenica, ci mettiamo in auto e iniziamo a prendere strada, lei abita in un posto leggermente fuori, simil campagna, dove hanno due simil villette con gli altri due nuclei famigliari della sua stessa famiglia con cui hanno costruito.
Mi ha fatto fermare prima dicendomi che il suo burbero marito non voleva tornasse accompagnata da un uomo se non dai proprietari del bistrot che solitamente le danno un passaggio e quindi mi dice di lasciarla molto prima, in una strada buia.
Io avevo il cazzo in fiamme in quei momenti, perchè sembrava da un momento all'altro potesse saltarmi addosso, con quelle sue labbra provocanti ma così rosa, che apparivano morbide ma da pompa immediata.
Così, prima di scendere, ringraziandomi, mi da un bacio particolare, sul collo, con la lingua
e lì non ci vedo più e le metto subito la mano sul culo ricambiando il succhiotto
subito lei toglie la giacca e mi inizia a slacciare la cinta di servizio che utilizzo sui pantaloni da sala per il bistrot, mettendo in bocca il mio cazzo che in quel preciso istante era in uno stato fra l'arrapato e il non per la stranezza con cui tutto stava accadendo.
Le affondo la testa fin sotto, mentre lei con una mano mi massaggia le palle e con laltra cerca di inserirmi il pollice in bocca
io provo a infilarle le dita nei pantaloni, ma non funziona, mi spinge la mano, ma continua a succhiare con veemenza e mentre le dico: sto venendo ti prego rallenta, ti prego rallenta e le pulsazioni del mio uccello avevano raggiunto un livello altissimo, le vengo in bocca, facendola sussultare ma non smettere.
Ha continuato per qualche altro secondo a tenere il mio cazzo già venuto in bocca mentre io continuavo a dirle di smettere, nella sensazione post sborrata che ogni uomo prova.
Ho provato a toglierle la maglietta, ma ha respinto le mie mani, dicendo solo: un regalo alla volta o finisce tutto subito.
Sto continuando a tirare i giorni che portano a domenica, erano circa 2 mesi che non svuotavo le mie palle in una donna, perchè l'inverno mi porta solo pigrizia
Ma mi sa che mi qui mi divertirò per un bel pò se tutto va bene
ho appena scritto la storia e non prima perchè ci siamo incrociati ieri mentre andavo a lavoro e lei passava a salutare tutti dicendo che ci saremmo visti venerdì
era vestita bene, non come al solito un po' sciatta, provocante, con un rossetto rosso che mi ha mandato ai pazzi non appena l'ho vista.
mi si è subito gonfiato il cazzo e ho subito pensato a cosa posso combinarle questi giorni se tutto va bene
con questo ritrovato caldo in puglia poi
Dopo la scorsa esperienza con la rumena, questa volta è toccato a una ragazza albanese più piccola di me (classe 2001) ma già con una figlia piccola di 3 anni alle spalle
Ci racconta spesso di come il suo sia stato un matrimonio forzato e di come ora stia bene con il marito a discapito però della sua libertà che se non fosse per il lavoro non avrebbe
Attualmente lavora solo dal venerdì alla domenica con noi e per un bel pò di tempo sarà così.
L'avevo già notata Nadina (suo nome) tempo addietro, quando dopo una serata in un bar del paese dove lavoro a fine servizio nel ristorante, siamo andati come solito a bere una cosa tutti insieme.
Lei era fuori dal lato esterno a fumare, da sola, accigliata e stanca, con i suoi capelli tinti nerissimi, il suo seno appeso ma molto gonfio da una gravidanza non ben assorbita che potrebbe rimandare a una terza pompata.
Non sapevo chi fosse e le lancia delle occhiate per poi sapere da un amico che lavora in quel bar il suo status di impegnata sentimentalmente.
Non perdere tempo Nadi a entrare in buonissima confidenza con me e gli altri che lavorano nel bistrot, sfotte gli altri dicendo che sono mosci e attizza me e il cuoco con provocazioni del tipo: se vi avessi conosciuto prima vi avrei sfondato - ammiccando e sorridendo.
Dopo un paio di mesi che sta da noi per la prima volta ha preso la palla al balzo chiedendo a me e o al cuoco di accompagnarla a casa, ma essendo il cuoco già fidanzato, ha fatto finta di non ascoltare mentre io, ho subito detto che l'avrei senza dubbio accompagnata.
Dopo le circa 1.40/45 di domenica, ci mettiamo in auto e iniziamo a prendere strada, lei abita in un posto leggermente fuori, simil campagna, dove hanno due simil villette con gli altri due nuclei famigliari della sua stessa famiglia con cui hanno costruito.
Mi ha fatto fermare prima dicendomi che il suo burbero marito non voleva tornasse accompagnata da un uomo se non dai proprietari del bistrot che solitamente le danno un passaggio e quindi mi dice di lasciarla molto prima, in una strada buia.
Io avevo il cazzo in fiamme in quei momenti, perchè sembrava da un momento all'altro potesse saltarmi addosso, con quelle sue labbra provocanti ma così rosa, che apparivano morbide ma da pompa immediata.
Così, prima di scendere, ringraziandomi, mi da un bacio particolare, sul collo, con la lingua
e lì non ci vedo più e le metto subito la mano sul culo ricambiando il succhiotto
subito lei toglie la giacca e mi inizia a slacciare la cinta di servizio che utilizzo sui pantaloni da sala per il bistrot, mettendo in bocca il mio cazzo che in quel preciso istante era in uno stato fra l'arrapato e il non per la stranezza con cui tutto stava accadendo.
Le affondo la testa fin sotto, mentre lei con una mano mi massaggia le palle e con laltra cerca di inserirmi il pollice in bocca
io provo a infilarle le dita nei pantaloni, ma non funziona, mi spinge la mano, ma continua a succhiare con veemenza e mentre le dico: sto venendo ti prego rallenta, ti prego rallenta e le pulsazioni del mio uccello avevano raggiunto un livello altissimo, le vengo in bocca, facendola sussultare ma non smettere.
Ha continuato per qualche altro secondo a tenere il mio cazzo già venuto in bocca mentre io continuavo a dirle di smettere, nella sensazione post sborrata che ogni uomo prova.
Ho provato a toglierle la maglietta, ma ha respinto le mie mani, dicendo solo: un regalo alla volta o finisce tutto subito.
Sto continuando a tirare i giorni che portano a domenica, erano circa 2 mesi che non svuotavo le mie palle in una donna, perchè l'inverno mi porta solo pigrizia
Ma mi sa che mi qui mi divertirò per un bel pò se tutto va bene
ho appena scritto la storia e non prima perchè ci siamo incrociati ieri mentre andavo a lavoro e lei passava a salutare tutti dicendo che ci saremmo visti venerdì
era vestita bene, non come al solito un po' sciatta, provocante, con un rossetto rosso che mi ha mandato ai pazzi non appena l'ho vista.
mi si è subito gonfiato il cazzo e ho subito pensato a cosa posso combinarle questi giorni se tutto va bene
con questo ritrovato caldo in puglia poi