Racconto di fantasia La fidanzata tettona si fa notare dal capo...

bu3

"Level 5"
Messaggi
468
Punteggio reazione
1,519
Punti
98
Racconto scritto da me per un aspirante cuck del sito, appena possibile arriverà la seconda puntata.

Il Capo era in ufficio dalle 7 del mattino; ormai passava tutte le sue giornate al lavoro per cercare di risollevare le vendite, dato il periodo di calo del fatturato dovuto ai dannati incentivi del governo che avevano prima drogato e poi castrato il mercato.
Erano ormai settimane che non riusciva nemmeno a dedicarsi ai suoi giochi di dominazione con una delle sue schiave, tutte casalinghe di buona famiglia annoiate dalla routine familiare che cercavano emozioni forti.
Sorseggiando il terzo caffè della giornata guardo' dalla finestra e vide Angela, una delle sue consulenti, che usciva dall'auto ed entrava in ufficio.
Sarà stata la forzata astinenza, ma vederla ancheggiare sui tacchi bassi, vestita in modo elegante ma non appariscente e con quelle tettone che ondeggiavano gli fece scattare un sussulto nelle parti basse... forse il momento di crisi poteva anche essere usato per divertirsi un po'.

Attese che la collega si sedesse alla scrivania, poi la chiamò affacciandosi alla porta del suo ufficio:
"Angela, puoi venire nel mio ufficio per favore? Ho bisogno di parlarti".
"Arrivo, capo"
...
"Entra, chiudi la porta. Ho saputo che stai per andare a convivere vero? Con, come si chiama..."
"Marco"
"Esatto, Marco. Beh auguri per la convivenza, immagino che siate pieni di spese"
"Un po' si, infatti avevo richiesto un anticipo di tfr, c'è qualche problema?"
"No, figurati, è tutto a posto... ma purtroppo come saprai non siamo in un buon periodo per l'azienda"
"Si guardi ho alcuni clienti su cui sto cercando di chiudere, poi ho altri prospect..."
"Angela, parliamoci chiaramente, dobbiamo fare dei tagli, siete in troppi e dopo il calo di fatturato pesante dello scorso anno tutti questi dipendenti non sono più sostenibili"
"Ma io... sto lavorando bene, i clienti sono soddisfatti"
"Non abbastanza Angela, non abbastanza..."
"Ma gli altri colleghi hanno meno clienti di me, fatturano meno..."
"Quindi dici che dovrei licenziare loro e non te? E perchè?"
"Beh perchè io sono migliore, mi dedico totalmente al lavoro, mi impegno, loro no"
"Ho bisogno che tu faccia più di cosi' pero', per considerare di mantenere te invece che un altro"
"Si, certo, faro' tutto quello che serve, se vuole assegnarmi altri clienti, mi dica lei"
"In realtà pensavo che potresti mettere a frutto meglio le tue doti. Parliamoci chiaramente, sei una bella donna e lo sai, e i nostri clienti sono quasi tutti uomini. Se tu ti mettessi un vestito un po' più scollato, e più corto, quando presenti i preventivi... sfruttare meglio quel tuo bellissimo seno, cos'è una quarta?"
"Ma sta scherzando? Dovrei fare la gatta morta coi clienti?"
"Ma no, devi solo essere ammiccante, sai come si dice, 'fargliela annusare' ... "
"Io non sono il tipo, sono una persona seria..."
"Hai un bel seno, mostrarlo un po' meglio non ti fa diventare meno seria"
"Ma che dice... non è niente di speciale"
"Vediamolo allora, se non è niente di che ritirerò tutto"
"Ma no, qui, ma che dice... "
"Senti, sto dicendo di tirare fuori quelle tette e farmele vedere oppure raccogliere le tue cose dalla scrivania e invece che con quel cornuto di Marco andare a vivere sotto un ponte, chiaro? Ora basta stronzate e fammele vedere."

Angela stava per piangere, ma la prospettiva di perdere il lavoro le annodava lo stomaco. E poi, sotto sotto, il tono autoritario con cui il capo stava approfittando di lei le stava accendendo un brivido nelle parti intime...
Si abbasso' il vestito, e slaccio' il reggiseno. La sua stupenda quarta esplose in tutte la sua abbondanza, e i capezzoli turgidi tradirono la sua eccitazione.
"Wow, vedi che avevo ragione... bellissime"
"Oddio, la smetta..."
"Perchè? Marco non te le guarda mai? Chissà che spagnole gli fai con tutto quel ben di dio"
"La smetta! Mi vergogno"
"Non devi, anzi, vieni, siediti qui "
"In braccio a lei? Non ci penso nemmeno"
"Bene allora direi che questo è il tuo ultimo giorno di lavoro, grazie per la tua collaborazione"
"Va bene, va bene..."

Il Capo aveva una importante erezione, fece sede Angela in modo che la sentisse, e si ritrovò con i seni all'altezza del volto.
"Ecco, vedi che sai mettere a frutto le tue doti"
"La smetta..."
"Tu mi chiedi di smettere, ma i tuoi capezzoli dicono il contrario... e scommetto che hai le mutandine umide"
Con una mano afferrò un seno e si porto' un capezzolo alla bocca, inizio' a succhiare; Angela ebbe un attimo di ribellione, poi iniziò a sentire i brividi percorrerle il corpo, fino alla fica che effettivamente sentì inumidirsi...
Il Capo continuo' a leccarle i capezzoli per un po', poi la fece alzare.

"Bene, mi sembra che la riunione abbia avuto i suoi primi frutti. Ora ricomponiti e torna a lavorare, approfondiremo questo discorso nei prossimi giorni. Domani vieni vestita in modo più sexy e con tacchi più alti, che abbiamo la ACME Spa in ufficio e dobbiamo chiudere"
"Si, va bene... "
"Ah dimenticavo, togliti le mutandine e dammele"
"Cosa?"
"Hai sentito, oggi lavorerai senza, mi servono, dammele"
"Ma..."
"Licenziamento?"
"Ok..."

Angela infilo' le dita sotto il vestito e fece scivolare gli slip fino al pavimento, poi li diede al Capo.

"Vedi che avevo ragione? Ti sei eccitata parecchio, guarda come sono umide. Pero' slip del genere te li devi scordare, da domani metti solo perizomi. Non fare la furba perchè controllerò di persona".
 
Seconda puntata

Quella sera Angela ripensò a quanto successo al lavoro, al telefono con Marco, il suo fidanzato e futuro convivente, non tradì nulla ma i suoi pensieri continuavano a tornare all'abuso subito.
Era furiosa con il Capo per la libertà che si era preso, leccarle i capezzoli, obbligarla a sedersi sulla sua erezione... chi si credeva di essere?
Quando tornò in sè si rese conto che mentre pensava la sua mano era scesa ad accarezzarle la fica, che era bagnata... e si vergognò con sè stessa per essersi lasciata andare.
Il mattino dopo cercò di seguire le indicazioni del Capo senza strafare, indossò un completino sexy che aveva messo una sola volta per il suo fidanzato e un vestito corto e un po' scollato che aveva comprato tempo prima e mai messo per pudore, insieme ai tacchi più alti che aveva, 8 cm, indossati una sola volta per un matrimonio.
"Se vuole la guerra, l'avrà... non mi deve insegnare lui come essere sexy, sono una donna e posso gestire i maschi come mi pare, altro che 'fargliela annusare'... stronzo. ".

Sarà grazie al suo vestito oppure no, l'incontro con i clienti si chiuse alla grande con un contratto che garantiva alla sua azienda un bel guadagno.
Liquidati i clienti il Capo, che fino a quel momento non aveva tradito nessuna differenza di comportamento rispetto al giorno prima, la chiamò nel suo ufficio.

"Angela, vieni, chiudi la porta. Innanzitutto, devo farti i complimenti per come hai gestito la trattativa col cliente e per il contratto che abbiamo chiuso, brava. Lo vedi che mostrare le zinne e le cosce serve? L'ing. Rossi è stato tutto il tempo con gli occhi in mezzo alle tue tette, avremmo potuto vendergli qualsiasi puttanata se gliela proponevi tu. Quei tacchi sono un po' bassi, ma immagino che fosse il massimo che avevi a disposizione... vedremo di rimediare in futuro".
"Ah, si, grazie, cioè... ho messo quello che avevo"
"Hai seguito TUTTE le mie indicazioni? Mi pare che avessimo parlato anche dell'intimo. Vediamo"
"Si, ok..."
Angela sollevò il vestito per mostrare il perizoma.
"Non male, ma mi interessa il culo, girati"
Angela si girò per mostrare il lato B, attraversato solo dal filo del perizoma. Quasi senza farci caso sporse il culo per farlo risaltare meglio.
"Ahh niente male il completino, hai un gran bel culo, complimenti... e lo stai sporgendo per fartelo ammirare meglio, quindi ti piace!"
"Ma no, che dice è colpa dei tacchi" rispose Angela, abbassando di colpo il vestito.
"Lo hai mai preso in culo?"
"Ma no che dice!"
"Ahh poverina, non sai che ti sei persa... rimedieremo anche a questo.
Ferma, il controllo non è terminato, alza il vestito e avvicinati"
Il Capo allungo' la mano per posarla in mezzo alle gambe di Angela, sul piccolo lembo di tessuto che copriva la sua figa.
"Mmmhh, sei umida, mi piace. Togli quel pelo però, ti voglio completamente liscia domani. Ah come benefit per la chiusura del contratto ti ho preso un regalo, aprilo stasera quando sei sola e poi mandami un messaggio".
Cosi' dicendo le diede un pacchetto e la congedò. Angela tornò alla sua scrivania ma per tutto il giorno non riuscì a concludere molto, persa tra l'orgoglio per aver "vinto" con il cliente, l'umiliazione per il trattamento subito dal capo, l'eccitazione per essere l'oggetto del suo desiderio e la curiosità per il regalo: cosa poteva essere? un completo intimo?
 
Terza puntata

Quella sera Angela uscì con Marco, ma si rese conto di essere assente, persa col pensiero a ripensare agli ultimi due giorni e alla svolta inaspettata dei suoi rapporti con il Capo.
Dentro di lei conviveva la rabbia per l'abuso subito e una sottile eccitazione nel fatto che quell'uomo, più grande e sicuramente più esperto di lei, la stesse facendo oggetto dei suoi giochi perversi.
Liquidò il fidanzato sotto casa, senza nemmeno chiedergli di salire per scopare, accampando la scusa di essere stanca.
Rientrò in casa verso mezzanotte e vide il pacchetto del Capo sul tavolo; la curiosità di sapere cosa contenesse le rodeva dentro da ore, e decise di aprirlo.
Conteneva un aggeggio, un sex toy, credeva, anche se lei non ne aveva mai visto nè tantomeno usato uno, la confezione era abbastanza esplicita.
Sebbene fosse tardi scrisse un messaggio al suo titolare:
"Ho aperto il pacchetto solo ora, non so cosa dire"
La risposta arrivò quasi in tempo reale, il Capo la stava aspettando? Era stato tutta la sera in attesa?
"Non devi dire nulla, devi solo eseguire e lasciar fare a me. Il nostro rapporto è iniziato in modo... particolare, ma se ti fidi di me scoprirai un mondo nuovo"
"Quindi io sono Alice e tu il Bianconiglio?"
"Mi vedo più nel ruolo di Stregatto"
"E quindi questo... coso come funziona?"
"Tu devi accenderlo e mettertelo dentro, al resto penso io. E' controllato in remoto dal mio telefono col bluetooth"
"Ma... dentro..."
"Nel culo, santarellina, la leggi la parola ANAL sulla scatola? Nella confezione c'è anche del lubrificante, domani mettitelo prima di venire al lavoro"
"Ma non posso stare con questo... coso... dentro tutto il giorno"
"Ci starai finchè lo deciderò io, oppure starai altrove"
"Ok"
"A domani, quando arrivi in ufficio vieni nel mio ufficio che facciamo un test"
"..."

Angela era preoccupata... avrebbe dovuto infilarsi quel coso... nel sedere? Non aveva mai provato il sesso anale e non vedeva motivo per farlo, il suo fidanzato poi non era particolarmente sperimentatore da questo punto di vista... anzi spesso veniva dopo trenta secondi lasciandola insoddisfatta.
Quella notte dormì poco e male, il mattino si alzò presto per prepararsi: dapprima una depilazione totale del pube come le aveva richiesto il Capo, poi venne il momento di provare l'arnese, si immaginava già i tremendi dolori che avrebbe dovuto patire.
Si stese sul letto, versò un po' di lubrificante sul dito e se lo spalmò sul buchino, poi accese il plug e riempì anche quello di lubrificante. Una lucina blu iniziò a pulsare, come se fosse in attesa...
Iniziò massaggiandosi il buco con un dito, pian piano cercando di farlo entrare. Dovette ammettere con se stessa che era una sensazione piacevole... lei non si masturbava quasi mai, e non l'aveva mai provato.
Quando sentì entrare la falange iniziò a fare avanti e indietro e sentì lo sfintere ammorbidirsi e cedere spazio: la fica intanto si stava bagnando.
Era il momento di provare: appoggiò la punta del plug sul buco e iniziò a fare pressione, ruotandolo... dovette spingere e insistere un po', ma non sentì dolore, e appena superato il punto più largo il giocattolo fu come risucchiato all'interno, quasi come se il suo culo non vedesse l'ora di "mangiarsi" quella fonte di piacere. Appena entrò tutto sentì come una scossa in tutto il corpo, le manco per un attimo fiato. Si guardò allo specchio, in mezzo alle natiche sode sbucava la parte esterna del plug, e si intravedeva la lucina pulsante...
Sarebbe riuscita ad arrivare al lavoro con quella roba dentro? Guidare, camminare... oddio, che esperienza.
Indossò l'unico altro perizoma che aveva, una roba oscena che il suo fidanzato le aveva regalato un anno per natale, praticamente un triangolino sulla fica e il resto dei minuscoli fili... che imbarazzo.
Per timore che il "coso" si muovesse completò il tutto con un paio di pantaloni attillati e un maglioncino, sperando che il Capo non le facesse storie anche su questo.
Mentre guidava andando al lavoro sentiva il fastidio del plug, ma dovette ammettere anche di essere eccitata... forse l'idea di fare certe cose, all'oscuro dei suoi colleghi e del suo fidanzato, un po' la intrigava. Solo un po'.
 
Ultima modifica:
Quarta puntata

Toc, toc.
Angela bussò alla porta dell'ufficio del Capo.
"Angela, buongiorno, entra"
"Buongiorno Capo"
"Cosa vuoi?"
"Beh mi aveva detto di venire appena arrivavo per... quel controllo."
"Ah, si. Chiudi la porta. Ti avrei chiamata io, ma immagino che la cosa inizi a piacerti, vero? Stai scoprendo lati della tua personalità un po' più perversi della perfetta santarellina che tutti conoscono e che sta per andare a convivere col suo coglioncello di fidanzato."
"Mah no... è solo che me lo ha detto lei, solo questo"
"Si, si certo... girati e piegati a novanta gradi"
L'uomo le appoggiò la mano sul culo, tastando la presenza del plug.
"Non so se essere soddisfatto di te o incazzarmi"
"Perchè? Ho fatto quello che mi ha chiesto, mi sono anche depilata"
"Il fatto che rimarchi che ti sei ANCHE depilata mi fa capire ancora di più che la cosa sta iniziando ad eccitarti"
Angela si rialzò e si girò, fronteggiandolo:
"Lo faccio solo per tenermi il lavoro, niente di più"
"Però la cosa ti eccita"
"Non è vero, e comunque non ha motivo di incazzarsi, sto facendo tutto quello che mi ha chiesto"
"Ma ti avevo detto di vestirti più sexy, questi pantaloni sono del tutto anonimi"
"Ma oggi non ci sono clienti"
"Non importa"
"E poi non sapevo se..."
"Cosa?"
"Se... il... coso... sarebbe rimasto al suo posto"
"Perchè a te piace che resti lì, vero, santarellina?"
"No, lo faccio solo per il lavoro"

Senza distogliere lo sguardo da lei, il Capo si sedette alla scrivania e prese il suo cellulare.
"Bene, facciamo questo test" e cosi' dicendo aprì l'app di controllo del plug e alzò in un solo colpo la vibrazione al massimo.
Angela fu presa da uno spasmo, una sensazione assurda, sentiva le pulsazioni salirle dal culo lunga la spina dorsale direttamente nel cervello, e dopo pochi secondi arrivò un orgasmo, travolgente e incontrollabile, che la fece piegare in ginocchio sul pavimento.
Sentì l'umido tra le cosce e sugli occhi, mentre alcune lacrime le scendevano sulle guance e le scioglievano il trucco.
Il Capo spense il plug, si avvicinò, la prese tra le braccia e la fece sedere su di lui, poi iniziò ad accarezzarla dolcemente.
"Sei stata bravissima, è stato bellissimo vederti godere"
"Non... non..."
"Sssshh..."
"Non avevo mai provato... niente del genere"
"Ci credo, ma fidati di me, se mi darai retta proverai molto di più"
"...ok..."
"Ora risistemati un po', che se i colleghi ti vedono cosi' si faranno strane idee"
"Credo di aver bisogno di un cambio di biancheria..."
"Beh, hai i pantaloni, non ti serve la biancheria, vai in bagno e toglila, poi portamela che me la tengo come souvenir. E tieni il plug, ovviamente"
"Ancora?"
"Siamo solo all'inizio della giornata lavorativa, cara."
 
Racconto eccitante, e anche scritto bene devo dire
Sarebbe bello vedere se la protagonista ha delle tette così meritevoli ora 😄😄😄 ma penso sia impossibile
 
Quinta puntata (evoluzione richiesta dal cuck)

Il capo richiamò Angela nel suo ufficio solo nel tardo pomeriggio.
"Stasera dovresti fermarti dopo l'orario di chiusura"
"Perchè"
"Il tuo collega Rossi ha ricevuto un'offerta dai nostri concorrenti, dobbiamo convincerlo a rimanere, ma come sai l'azienda non se la passa bene, per cui non posso fare leva sullo stipendio"
"E io cosa c'entro?"
"Tu sarai l'aumento, o meglio le tue tette e la tua bocca. Gli ho promesso un pompino e una spagnola a settimana se rimane"
"Ma lei è pazzo! Non sono una prostituta"
"Lo so, infatti non sarai pagata, e comunque abbiamo già avuto la dimostrazione che fare la troia ti piace, o sbaglio?"
"Ma Rossi è... brutto, sovrappeso, saccente.. lo sa che è soprannominato Ciccio? "
"Come pensavo, ti piace fare la troia, ma solo con uomini che ti interessino... intanto fammi il favore di far sborrare il ciccione, e fare in modo che resti in azienda perchè ci serve, poi vedrò di farti divertire con personaggi più attraenti"
"...non posso..."
"Eccome se puoi, io esco con gli altri, mi raccomando non sporcate in ufficio"
"Ma lo dirà a tutti se vado con lui"
"Se non vuole essere licenziato, no"

Angela ora era di fronte a Rossi, soli in tutto l'ufficio.
"Allora, collega, il Capo mi ha detto che se resto qui tu sarai gentile con me...vediamo un po' le tue tettone, che mi ci sego sopra da quando sei arrivata in ufficio..."
"Sei un porco schifoso"
"Da quanto ho capito anche tu sei una bella porcella... allora me le fai vedere o domani consegno le dimissioni e col Capo te la vedi tu?"
Angela si sfilò il maglioncino, rimanendo in reggiseno, poi lo sganciò e lo lasciò cadere a terra... coprendosi i seni con un braccio.
Rossi glielo prese e senza nessuna gentilezza lo sposto', liberando la quarta abbondante della ragazza: le tette sobbalzarono presentandosi in tutta la loro magnificenza.
"Wow, che roba..." disse, massaggiandosi il pacco con una mano e stringendo un capezzolo con l'altra.
Angela distolse lo sguardo e iniziò a piangere...
"Posso leccartele? Mah si che posso"
"Noo dai... ti prego"
Ma il collega stava già succhiando e strapazzando i seni... continuò per qualche minuto.
"Dai, ora mettiti in ginocchio che voglio una spagnola"
Il cazzo dell'uomo, decisamente poco dotato, sparì tra i seni di Angela, che iniziò a masturbarlo stringendolo tra le mammelle.
"Woo cazzo sei fantastica... sto per scoppiare... dai prendilo in bocca"
"No, dai che schifo..."
"Succhia, troia " disse, appoggiando il cazzetto sulle labbra
Angela trattenne un conato di vomito e richiuse le labbra sul pene, che dopo pochi secondi le esplose in bocca una quantità esagerata di sperma.
"Non sputarlo sennò mi offendo, e poi non dobbiamo sporcare"
"Mhhh".. Angela ingoiò tutto, cercando di non vomitare, mentre le lacrime le scendevano copiose sulle guance sciogliendo il trucco...
"Cazzo, sei stata fantastica, diro' al Capo che accetto la proposta... settimana prossima cercherò di non venire subito eh? Voglio godermela per bene quella boccuccia..."
 
Quinta puntata (evoluzione richiesta dal cuck)

Il capo richiamò Angela nel suo ufficio solo nel tardo pomeriggio.
"Stasera dovresti fermarti dopo l'orario di chiusura"
"Perchè"
"Il tuo collega Rossi ha ricevuto un'offerta dai nostri concorrenti, dobbiamo convincerlo a rimanere, ma come sai l'azienda non se la passa bene, per cui non posso fare leva sullo stipendio"
"E io cosa c'entro?"
"Tu sarai l'aumento, o meglio le tue tette e la tua bocca. Gli ho promesso un pompino e una spagnola a settimana se rimane"
"Ma lei è pazzo! Non sono una prostituta"
"Lo so, infatti non sarai pagata, e comunque abbiamo già avuto la dimostrazione che fare la troia ti piace, o sbaglio?"
"Ma Rossi è... brutto, sovrappeso, saccente.. lo sa che è soprannominato Ciccio? "
"Come pensavo, ti piace fare la troia, ma solo con uomini che ti interessino... intanto fammi il favore di far sborrare il ciccione, e fare in modo che resti in azienda perchè ci serve, poi vedrò di farti divertire con personaggi più attraenti"
"...non posso..."
"Eccome se puoi, io esco con gli altri, mi raccomando non sporcate in ufficio"
"Ma lo dirà a tutti se vado con lui"
"Se non vuole essere licenziato, no"

Angela ora era di fronte a Rossi, soli in tutto l'ufficio.
"Allora, collega, il Capo mi ha detto che se resto qui tu sarai gentile con me...vediamo un po' le tue tettone, che mi ci sego sopra da quando sei arrivata in ufficio..."
"Sei un porco schifoso"
"Da quanto ho capito anche tu sei una bella porcella... allora me le fai vedere o domani consegno le dimissioni e col Capo te la vedi tu?"
Angela si sfilò il maglioncino, rimanendo in reggiseno, poi lo sganciò e lo lasciò cadere a terra... coprendosi i seni con un braccio.
Rossi glielo prese e senza nessuna gentilezza lo sposto', liberando la quarta abbondante della ragazza: le tette sobbalzarono presentandosi in tutta la loro magnificenza.
"Wow, che roba..." disse, massaggiandosi il pacco con una mano e stringendo un capezzolo con l'altra.
Angela distolse lo sguardo e iniziò a piangere...
"Posso leccartele? Mah si che posso"
"Noo dai... ti prego"
Ma il collega stava già succhiando e strapazzando i seni... continuò per qualche minuto.
"Dai, ora mettiti in ginocchio che voglio una spagnola"
Il cazzo dell'uomo, decisamente poco dotato, sparì tra i seni di Angela, che iniziò a masturbarlo stringendolo tra le mammelle.
"Woo cazzo sei fantastica... sto per scoppiare... dai prendilo in bocca"
"No, dai che schifo..."
"Succhia, troia " disse, appoggiando il cazzetto sulle labbra
Angela trattenne un conato di vomito e richiuse le labbra sul pene, che dopo pochi secondi le esplose in bocca una quantità esagerata di sperma.
"Non sputarlo sennò mi offendo, e poi non dobbiamo sporcare"
"Mhhh".. Angela ingoiò tutto, cercando di non vomitare, mentre le lacrime le scendevano copiose sulle guance sciogliendo il trucco...
"Cazzo, sei stata fantastica, diro' al Capo che accetto la proposta... settimana prossima cercherò di non venire subito eh? Voglio godermela per bene quella boccuccia..."
Che troia
 
Back
Top Bottom