Racconto scritto da me per un aspirante cuck del sito, appena possibile arriverà la seconda puntata.
Il Capo era in ufficio dalle 7 del mattino; ormai passava tutte le sue giornate al lavoro per cercare di risollevare le vendite, dato il periodo di calo del fatturato dovuto ai dannati incentivi del governo che avevano prima drogato e poi castrato il mercato.
Erano ormai settimane che non riusciva nemmeno a dedicarsi ai suoi giochi di dominazione con una delle sue schiave, tutte casalinghe di buona famiglia annoiate dalla routine familiare che cercavano emozioni forti.
Sorseggiando il terzo caffè della giornata guardo' dalla finestra e vide Angela, una delle sue consulenti, che usciva dall'auto ed entrava in ufficio.
Sarà stata la forzata astinenza, ma vederla ancheggiare sui tacchi bassi, vestita in modo elegante ma non appariscente e con quelle tettone che ondeggiavano gli fece scattare un sussulto nelle parti basse... forse il momento di crisi poteva anche essere usato per divertirsi un po'.
Attese che la collega si sedesse alla scrivania, poi la chiamò affacciandosi alla porta del suo ufficio:
"Angela, puoi venire nel mio ufficio per favore? Ho bisogno di parlarti".
"Arrivo, capo"
...
"Entra, chiudi la porta. Ho saputo che stai per andare a convivere vero? Con, come si chiama..."
"Marco"
"Esatto, Marco. Beh auguri per la convivenza, immagino che siate pieni di spese"
"Un po' si, infatti avevo richiesto un anticipo di tfr, c'è qualche problema?"
"No, figurati, è tutto a posto... ma purtroppo come saprai non siamo in un buon periodo per l'azienda"
"Si guardi ho alcuni clienti su cui sto cercando di chiudere, poi ho altri prospect..."
"Angela, parliamoci chiaramente, dobbiamo fare dei tagli, siete in troppi e dopo il calo di fatturato pesante dello scorso anno tutti questi dipendenti non sono più sostenibili"
"Ma io... sto lavorando bene, i clienti sono soddisfatti"
"Non abbastanza Angela, non abbastanza..."
"Ma gli altri colleghi hanno meno clienti di me, fatturano meno..."
"Quindi dici che dovrei licenziare loro e non te? E perchè?"
"Beh perchè io sono migliore, mi dedico totalmente al lavoro, mi impegno, loro no"
"Ho bisogno che tu faccia più di cosi' pero', per considerare di mantenere te invece che un altro"
"Si, certo, faro' tutto quello che serve, se vuole assegnarmi altri clienti, mi dica lei"
"In realtà pensavo che potresti mettere a frutto meglio le tue doti. Parliamoci chiaramente, sei una bella donna e lo sai, e i nostri clienti sono quasi tutti uomini. Se tu ti mettessi un vestito un po' più scollato, e più corto, quando presenti i preventivi... sfruttare meglio quel tuo bellissimo seno, cos'è una quarta?"
"Ma sta scherzando? Dovrei fare la gatta morta coi clienti?"
"Ma no, devi solo essere ammiccante, sai come si dice, 'fargliela annusare' ... "
"Io non sono il tipo, sono una persona seria..."
"Hai un bel seno, mostrarlo un po' meglio non ti fa diventare meno seria"
"Ma che dice... non è niente di speciale"
"Vediamolo allora, se non è niente di che ritirerò tutto"
"Ma no, qui, ma che dice... "
"Senti, sto dicendo di tirare fuori quelle tette e farmele vedere oppure raccogliere le tue cose dalla scrivania e invece che con quel cornuto di Marco andare a vivere sotto un ponte, chiaro? Ora basta stronzate e fammele vedere."
Angela stava per piangere, ma la prospettiva di perdere il lavoro le annodava lo stomaco. E poi, sotto sotto, il tono autoritario con cui il capo stava approfittando di lei le stava accendendo un brivido nelle parti intime...
Si abbasso' il vestito, e slaccio' il reggiseno. La sua stupenda quarta esplose in tutte la sua abbondanza, e i capezzoli turgidi tradirono la sua eccitazione.
"Wow, vedi che avevo ragione... bellissime"
"Oddio, la smetta..."
"Perchè? Marco non te le guarda mai? Chissà che spagnole gli fai con tutto quel ben di dio"
"La smetta! Mi vergogno"
"Non devi, anzi, vieni, siediti qui "
"In braccio a lei? Non ci penso nemmeno"
"Bene allora direi che questo è il tuo ultimo giorno di lavoro, grazie per la tua collaborazione"
"Va bene, va bene..."
Il Capo aveva una importante erezione, fece sede Angela in modo che la sentisse, e si ritrovò con i seni all'altezza del volto.
"Ecco, vedi che sai mettere a frutto le tue doti"
"La smetta..."
"Tu mi chiedi di smettere, ma i tuoi capezzoli dicono il contrario... e scommetto che hai le mutandine umide"
Con una mano afferrò un seno e si porto' un capezzolo alla bocca, inizio' a succhiare; Angela ebbe un attimo di ribellione, poi iniziò a sentire i brividi percorrerle il corpo, fino alla fica che effettivamente sentì inumidirsi...
Il Capo continuo' a leccarle i capezzoli per un po', poi la fece alzare.
"Bene, mi sembra che la riunione abbia avuto i suoi primi frutti. Ora ricomponiti e torna a lavorare, approfondiremo questo discorso nei prossimi giorni. Domani vieni vestita in modo più sexy e con tacchi più alti, che abbiamo la ACME Spa in ufficio e dobbiamo chiudere"
"Si, va bene... "
"Ah dimenticavo, togliti le mutandine e dammele"
"Cosa?"
"Hai sentito, oggi lavorerai senza, mi servono, dammele"
"Ma..."
"Licenziamento?"
"Ok..."
Angela infilo' le dita sotto il vestito e fece scivolare gli slip fino al pavimento, poi li diede al Capo.
"Vedi che avevo ragione? Ti sei eccitata parecchio, guarda come sono umide. Pero' slip del genere te li devi scordare, da domani metti solo perizomi. Non fare la furba perchè controllerò di persona".
Il Capo era in ufficio dalle 7 del mattino; ormai passava tutte le sue giornate al lavoro per cercare di risollevare le vendite, dato il periodo di calo del fatturato dovuto ai dannati incentivi del governo che avevano prima drogato e poi castrato il mercato.
Erano ormai settimane che non riusciva nemmeno a dedicarsi ai suoi giochi di dominazione con una delle sue schiave, tutte casalinghe di buona famiglia annoiate dalla routine familiare che cercavano emozioni forti.
Sorseggiando il terzo caffè della giornata guardo' dalla finestra e vide Angela, una delle sue consulenti, che usciva dall'auto ed entrava in ufficio.
Sarà stata la forzata astinenza, ma vederla ancheggiare sui tacchi bassi, vestita in modo elegante ma non appariscente e con quelle tettone che ondeggiavano gli fece scattare un sussulto nelle parti basse... forse il momento di crisi poteva anche essere usato per divertirsi un po'.
Attese che la collega si sedesse alla scrivania, poi la chiamò affacciandosi alla porta del suo ufficio:
"Angela, puoi venire nel mio ufficio per favore? Ho bisogno di parlarti".
"Arrivo, capo"
...
"Entra, chiudi la porta. Ho saputo che stai per andare a convivere vero? Con, come si chiama..."
"Marco"
"Esatto, Marco. Beh auguri per la convivenza, immagino che siate pieni di spese"
"Un po' si, infatti avevo richiesto un anticipo di tfr, c'è qualche problema?"
"No, figurati, è tutto a posto... ma purtroppo come saprai non siamo in un buon periodo per l'azienda"
"Si guardi ho alcuni clienti su cui sto cercando di chiudere, poi ho altri prospect..."
"Angela, parliamoci chiaramente, dobbiamo fare dei tagli, siete in troppi e dopo il calo di fatturato pesante dello scorso anno tutti questi dipendenti non sono più sostenibili"
"Ma io... sto lavorando bene, i clienti sono soddisfatti"
"Non abbastanza Angela, non abbastanza..."
"Ma gli altri colleghi hanno meno clienti di me, fatturano meno..."
"Quindi dici che dovrei licenziare loro e non te? E perchè?"
"Beh perchè io sono migliore, mi dedico totalmente al lavoro, mi impegno, loro no"
"Ho bisogno che tu faccia più di cosi' pero', per considerare di mantenere te invece che un altro"
"Si, certo, faro' tutto quello che serve, se vuole assegnarmi altri clienti, mi dica lei"
"In realtà pensavo che potresti mettere a frutto meglio le tue doti. Parliamoci chiaramente, sei una bella donna e lo sai, e i nostri clienti sono quasi tutti uomini. Se tu ti mettessi un vestito un po' più scollato, e più corto, quando presenti i preventivi... sfruttare meglio quel tuo bellissimo seno, cos'è una quarta?"
"Ma sta scherzando? Dovrei fare la gatta morta coi clienti?"
"Ma no, devi solo essere ammiccante, sai come si dice, 'fargliela annusare' ... "
"Io non sono il tipo, sono una persona seria..."
"Hai un bel seno, mostrarlo un po' meglio non ti fa diventare meno seria"
"Ma che dice... non è niente di speciale"
"Vediamolo allora, se non è niente di che ritirerò tutto"
"Ma no, qui, ma che dice... "
"Senti, sto dicendo di tirare fuori quelle tette e farmele vedere oppure raccogliere le tue cose dalla scrivania e invece che con quel cornuto di Marco andare a vivere sotto un ponte, chiaro? Ora basta stronzate e fammele vedere."
Angela stava per piangere, ma la prospettiva di perdere il lavoro le annodava lo stomaco. E poi, sotto sotto, il tono autoritario con cui il capo stava approfittando di lei le stava accendendo un brivido nelle parti intime...
Si abbasso' il vestito, e slaccio' il reggiseno. La sua stupenda quarta esplose in tutte la sua abbondanza, e i capezzoli turgidi tradirono la sua eccitazione.
"Wow, vedi che avevo ragione... bellissime"
"Oddio, la smetta..."
"Perchè? Marco non te le guarda mai? Chissà che spagnole gli fai con tutto quel ben di dio"
"La smetta! Mi vergogno"
"Non devi, anzi, vieni, siediti qui "
"In braccio a lei? Non ci penso nemmeno"
"Bene allora direi che questo è il tuo ultimo giorno di lavoro, grazie per la tua collaborazione"
"Va bene, va bene..."
Il Capo aveva una importante erezione, fece sede Angela in modo che la sentisse, e si ritrovò con i seni all'altezza del volto.
"Ecco, vedi che sai mettere a frutto le tue doti"
"La smetta..."
"Tu mi chiedi di smettere, ma i tuoi capezzoli dicono il contrario... e scommetto che hai le mutandine umide"
Con una mano afferrò un seno e si porto' un capezzolo alla bocca, inizio' a succhiare; Angela ebbe un attimo di ribellione, poi iniziò a sentire i brividi percorrerle il corpo, fino alla fica che effettivamente sentì inumidirsi...
Il Capo continuo' a leccarle i capezzoli per un po', poi la fece alzare.
"Bene, mi sembra che la riunione abbia avuto i suoi primi frutti. Ora ricomponiti e torna a lavorare, approfondiremo questo discorso nei prossimi giorni. Domani vieni vestita in modo più sexy e con tacchi più alti, che abbiamo la ACME Spa in ufficio e dobbiamo chiudere"
"Si, va bene... "
"Ah dimenticavo, togliti le mutandine e dammele"
"Cosa?"
"Hai sentito, oggi lavorerai senza, mi servono, dammele"
"Ma..."
"Licenziamento?"
"Ok..."
Angela infilo' le dita sotto il vestito e fece scivolare gli slip fino al pavimento, poi li diede al Capo.
"Vedi che avevo ragione? Ti sei eccitata parecchio, guarda come sono umide. Pero' slip del genere te li devi scordare, da domani metti solo perizomi. Non fare la furba perchè controllerò di persona".