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Era una sera d'estate come tante, dopo cena mi ero messo sul dondolo in balcone per godermi la frescura. I miei erano già andati a letto, mentre mia sorella era uscita con alcuni amici.
Michela durante l'estate aveva maggiore libertà rispetto al resto dell'anno, quindi spesso faceva più tardi. Intorno alla mezzanotte sentì sbattere il cancelletto e dopo poco comparve.
"Ciao, non sei uscito stasera?" mi chiese venendomi a salutare con un bacio sulla guancia.
"No, non mi andava..." le risposi ammirando quanto fosse cresciuta la mia sorellina.
Michela era ormai una donna. Quella sera indossava un mini abito che metteva in risalto le sue forme e le gambe abbronzate.
"Posso sedermi accanto a te? Mi fai spazio" mi chiese buttandosi sul dondolo.
Il suo profumo mi entrò fin dentro le narici. Ma guardandola notai subito che qualcosa non andava.
"Che c'è? Cosa è successo"
"Niente....."
"Dai, racconta, magari posso aiutarti"
Mia sorella mi guardò dritto negli occhi: "Non credo....o forse sì....ma è imbarazzante"
"Dai, prova" la incitai.
"Mi spieghi perché voi maschi pensate solo a quello?"
Rimasi un attimo spiazzato ma era evidente che Michela si riferisse proprio al sesso.
"Spiegami meglio..." provai a chiederle.
"Ok, vedi nel gruppo del lido c'è un ragazzo che mi piace"
"Continua, ti ascolto"
"Stasera finalmente ci siamo baciati ma...."
"Ma?"
"A un certo punto lui mi ha preso la mano e mi ha chiesto di fargli una sega".
Rimasi senza parole. Una parte di me era sul punto di esplodere, l'altra stava iniziando ad eccitarsi.
"Ho capito....e tu cosa hai fatto?" le chiesi sottovoce.
"Che dovevo fare...ho tolto la mano e me ne sono andata....non so neanche come si faccia una sega però..."
"Però?" le chiesi curioso.
"Magari tu potresti aiutarmi"
Il cazzo si rizzò immediatamente sotto i pantaloncini, quindi afferrai un cuscino cercando di coprirmi.
"E come?" chiesi a Michela.
"Dai che lo so che ti fai le seghe...potresti farmi vedere come si fanno" rispose tutto di un fiato mia sorella.
"Ma che stai dicendo? Sono tuo fratello, non posso..." provai a replicare.
"Ma che male c'è? Te l'ho chiesto io, ho bisogno di aiuto...dai, non lo dico a nessuno, tranquillo" insistette Michela.
"Ok, ma andiamo in camera, qui è pericoloso".
Raggiunta la mia stanza, chiusi bene la porta.
"Siediti sul letto e guarda attentamente cosa faccio" ordinai a mia sorella.
Mi posizionai in piedi davanti a lei, mi abbassai pantaloncini e slip. Il mio cazzo già duro svettava a pochi centimetri da Michela.
Mia sorella alzò lo sguardo per un attimo e sorrise. Iniziai a segarmi lentamente cercando di farle vedere bene come lo impugnavo.
"Devo andare sempre così piano?" mi chiese Michela.
"No, non sempre...devi essere brava ad alternare il ritmo. Se acceleri finisce prima ma lui gode di meno" le spiegai.
Michela alzò di nuovo lo sguardo: "Mi fai provare?"
"Ma non avevamo detto che dovevi solo guardare" le chiesi.
"Dai, fammi provare..." Michela allungò la mano sulla mia.
Mia sorella iniziò a muoverla goffamente: "Ti faccio male?"
"No, aspetta, ti guido io prima e poi continui da sola"
Dopo che prese il ritmo lasciai la presa, Michela ora mi stava davvero facendo una sega. Afferrai un pacco di fazzolettini che tenevo sul comodino.
"Ci siamo quasi....usa questi se no ti sporchi tutta" la avvisai passandole i fazzoletti.
"Aspetta, voglio vedere...."
La guardai negli occhi e venni. I primi schizzi la raggiunsero sul petto, sporcandole il vestito all'altezza del seno.
Michela raccolse il resto in un fazzoletto e continuò a tenere il mio cazzo in mano finché non uscì anche l'ultima goccia di sperma.
"Cavolo!" esclamò sorpresa guardandosi il vestito sporco di sborra.
"Ti avevo avvisato...comunque ora hai capito?" le chiesi mentre mi rivestivo.
Michela si alzò dal mio letto: "Sì, dai, penso di sì....va be se ho bisogno di qualche ripetizione so dove trovarti", mi rispose ridendo.
"Scema..."
"No, davvero, se vuoi una mano ogni tanto conta su di me. Alla fine è divertente", confessò Michela stampandomi un bacio sulla guancia prima di uscire dalla mia stanza.
Michela durante l'estate aveva maggiore libertà rispetto al resto dell'anno, quindi spesso faceva più tardi. Intorno alla mezzanotte sentì sbattere il cancelletto e dopo poco comparve.
"Ciao, non sei uscito stasera?" mi chiese venendomi a salutare con un bacio sulla guancia.
"No, non mi andava..." le risposi ammirando quanto fosse cresciuta la mia sorellina.
Michela era ormai una donna. Quella sera indossava un mini abito che metteva in risalto le sue forme e le gambe abbronzate.
"Posso sedermi accanto a te? Mi fai spazio" mi chiese buttandosi sul dondolo.
Il suo profumo mi entrò fin dentro le narici. Ma guardandola notai subito che qualcosa non andava.
"Che c'è? Cosa è successo"
"Niente....."
"Dai, racconta, magari posso aiutarti"
Mia sorella mi guardò dritto negli occhi: "Non credo....o forse sì....ma è imbarazzante"
"Dai, prova" la incitai.
"Mi spieghi perché voi maschi pensate solo a quello?"
Rimasi un attimo spiazzato ma era evidente che Michela si riferisse proprio al sesso.
"Spiegami meglio..." provai a chiederle.
"Ok, vedi nel gruppo del lido c'è un ragazzo che mi piace"
"Continua, ti ascolto"
"Stasera finalmente ci siamo baciati ma...."
"Ma?"
"A un certo punto lui mi ha preso la mano e mi ha chiesto di fargli una sega".
Rimasi senza parole. Una parte di me era sul punto di esplodere, l'altra stava iniziando ad eccitarsi.
"Ho capito....e tu cosa hai fatto?" le chiesi sottovoce.
"Che dovevo fare...ho tolto la mano e me ne sono andata....non so neanche come si faccia una sega però..."
"Però?" le chiesi curioso.
"Magari tu potresti aiutarmi"
Il cazzo si rizzò immediatamente sotto i pantaloncini, quindi afferrai un cuscino cercando di coprirmi.
"E come?" chiesi a Michela.
"Dai che lo so che ti fai le seghe...potresti farmi vedere come si fanno" rispose tutto di un fiato mia sorella.
"Ma che stai dicendo? Sono tuo fratello, non posso..." provai a replicare.
"Ma che male c'è? Te l'ho chiesto io, ho bisogno di aiuto...dai, non lo dico a nessuno, tranquillo" insistette Michela.
"Ok, ma andiamo in camera, qui è pericoloso".
Raggiunta la mia stanza, chiusi bene la porta.
"Siediti sul letto e guarda attentamente cosa faccio" ordinai a mia sorella.
Mi posizionai in piedi davanti a lei, mi abbassai pantaloncini e slip. Il mio cazzo già duro svettava a pochi centimetri da Michela.
Mia sorella alzò lo sguardo per un attimo e sorrise. Iniziai a segarmi lentamente cercando di farle vedere bene come lo impugnavo.
"Devo andare sempre così piano?" mi chiese Michela.
"No, non sempre...devi essere brava ad alternare il ritmo. Se acceleri finisce prima ma lui gode di meno" le spiegai.
Michela alzò di nuovo lo sguardo: "Mi fai provare?"
"Ma non avevamo detto che dovevi solo guardare" le chiesi.
"Dai, fammi provare..." Michela allungò la mano sulla mia.
Mia sorella iniziò a muoverla goffamente: "Ti faccio male?"
"No, aspetta, ti guido io prima e poi continui da sola"
Dopo che prese il ritmo lasciai la presa, Michela ora mi stava davvero facendo una sega. Afferrai un pacco di fazzolettini che tenevo sul comodino.
"Ci siamo quasi....usa questi se no ti sporchi tutta" la avvisai passandole i fazzoletti.
"Aspetta, voglio vedere...."
La guardai negli occhi e venni. I primi schizzi la raggiunsero sul petto, sporcandole il vestito all'altezza del seno.
Michela raccolse il resto in un fazzoletto e continuò a tenere il mio cazzo in mano finché non uscì anche l'ultima goccia di sperma.
"Cavolo!" esclamò sorpresa guardandosi il vestito sporco di sborra.
"Ti avevo avvisato...comunque ora hai capito?" le chiesi mentre mi rivestivo.
Michela si alzò dal mio letto: "Sì, dai, penso di sì....va be se ho bisogno di qualche ripetizione so dove trovarti", mi rispose ridendo.
"Scema..."
"No, davvero, se vuoi una mano ogni tanto conta su di me. Alla fine è divertente", confessò Michela stampandomi un bacio sulla guancia prima di uscire dalla mia stanza.
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