La
Maserati Biturbo è un'
autovettura prodotta dalla
casa automobilistica italiana Maserati tra il
1982 ed il
1992
Voluta da
Alejandro de Tomaso, che aveva acquisito la proprietà della casa del Tridente nel
1976 dalla
Citroën, la Biturbo doveva essere il modello dei grandi numeri: grazie al
prezzo competitivo (poco più di 22 milioni di
Lire al lancio) era prevista una produzione di almeno 5.000 esemplari all'anno. L'obiettivo non fu mai raggiunto anche a causa dei problemi di affidabilità generati dall'incompleto sviluppo della vettura per accelerarne i tempi di commercializzazione. In
Nordamerica ci furono casi di Biturbo che presero fuoco a causa degli anelli di gomma sintetica che sostenevano il
sistema di scarico, che, surriscaldandosi, finivano per bruciare.
Oltre a ciò, un improvviso aumento del prezzo di listino (poche settimane dopo il lancio il prezzo fu portato a oltre 26 milioni di Lire), portò ad un raffreddamento delle vendite. Per finire, le finiture interne non erano, almeno inizialmente, sempre di qualità eccelsa.
Caratterizzata da una classica ed elegante linea
coupé a 3 volumi (la cui paternità è della progettazione interna di
Pierangelo Andreani,
Capo Stile Maserati, per quanto influenzata da
Giugiaro, disegnatore della
Quattroporte del 1979 a cui la Biturbo si ispira) e da una impostazione tecnica classica (
motore anteriore longitudinale,
trazione posteriore,
sospensioni anteriori a ruote indipendenti, retrotreno a bracci oscillanti e
impianto frenante con
dischi davanti e dietro), la "Biturbo" venne lanciata nel 1982.
Il motore, un
V6 bialbero alimentato a
carburatori, derivava da quello della
Merak, da cui differiva per il numero di valvole (3 per
cilindro anziché 2) e per il sistema di
sovralimentazione composto da 2
turbocompressori uno per
bancata (da qui il nome
Biturbo).
È stata una delle prime vettura stradali ad utilizzare un sistema multi-turbo
La
cilindrata era di 2491
cm³ per i mercati esteri e 1996 cm³ per l'
Italia ove vigeva un regime di
Iva al 38% estremamente penalizzante per le cilindrate oltre i due litri, ma la
potenza rimaneva abbastanza simile: 192
CV per le 2500 e 180 CV per le 2000.
Per far fronte alla produzione prevista di 35 esemplari al giorno, solo motore e sospensioni venivano assemblate alla Maserati di
Modena; il resto della vettura era prodotta alla
Innocenti di
Milano Lambrate.