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<blockquote data-quote="Alessio Lucci" data-source="post: 20780762" data-attributes="member: 420692"><p>La nostra chiacchierata venne interrotta dall’improvviso rientro di Valeria. Sbucò sulla porta del salone. Bellissima e radiosa, come sempre. Capelli mossi, lunghi e ribelli, leggero rossetto sulle labbra, mini jeans e sneakers.</p><p></p><p>Quasi neppure ci salutò, eppure solo vederla bastò per creare una strana tensione erotica nell’aria. In quella stanza c’erano due uomini che desideravano fortissimamente scoparla. E uno di loro era suo padre.</p><p></p><p>Valeria si chiuse in camera, ma non c’erano più i presupposti per continuare la discussione con Vittorio. Mi alzai e lascia quella casa, dando appuntamento al mio socio per l’indomani in studio.</p><p></p><p>Quando arrivai, era già nel suo ufficio. “La sta aspettando”, mi annunciò la sua segretaria personale di Vittorio. Giacca e cravatta non riuscivano a nascondere i segni di una notte passata insonne.</p><p></p><p>“Chiudi la porta e siediti, dobbiamo parlare” mi disse appena entrai indicandomi la poltroncina di fronte alla scrivania. E di cosa avremmo dovuto parlare se non di Valeria.</p><p></p><p>“Senti Vitto, io non so se me la sento…” provai a giustificarmi.</p><p></p><p>Lui riprese posto dietro la scrivania e mi guardò dritto negli occhi: “Se sei davvero mio amico, devi sentirtela. Ho bisogno di uscire da questa situazione e sei l’unico che possa aiutarmi. L’unico di cui mi fidi”.</p><p></p><p>Vittorio mi stava davvero chiedendo di scopare la figlia al posto suo. Pensavo che la notte gli avrebbe portato consiglio, che fosse solo una sparata estemporanea. Capì presto che in realtà il mio socio aveva stilato un piano preciso per riuscire a centrare l’obiettivo. Come se parlassimo di un affare.</p><p></p><p>Non mi restò che annuire ed accettare l’offerta: “Ok, ci sto”. Valeria d’altronde mi piaceva davvero. Ora mi restava un unico dubbio: avrei dovuto confessare a Vittorio quello che già c’era stato tra me e la figlia? Scelsi di essere sincero.</p><p></p><p>“Prima però devo dirti una cosa” iniziai.</p><p></p><p>Vittorio continuava a fissarmi: “Parla, ti ascolto”.</p><p></p><p>“Ecco, non so come dirtelo ma…in realtà tra me e Valeria c’è già stato qualcosina”.</p><p></p><p>“Qualcosina…cosa?” mi chiese con sguardo curioso.</p><p></p><p>“Ti ricordi la sera che tu non potevi accompagnarla in discoteca?”</p><p></p><p>“Sì, certo”</p><p></p><p>“Quella sera l’ho accompagnata io”.</p><p></p><p>“Continua….”</p><p></p><p>“Non volevo che tornasse a casa da sola, così l’ho aspettata fuori dalla discoteca fino all’alba e…”</p><p></p><p>“E?”</p><p></p><p>Inutile girarci ancora intorno, mi dissi: “Valeria me l’ha preso in bocca, Vitto. Tua figlia mi ha fatto un pompino”.</p><p></p><p>Rimase qualche secondo immobile, poi esclamò: “Che troia….Dove te l’ha fatto? Come? Raccontami tutto”.</p><p></p><p>“Mi ha chiesto di salire a casa, poi ha bloccato l’ascensore e me l’ha succhiato” raccontai tutto di un fiato.</p><p></p><p>“Ha ingoiato?” mi chiese Vittorio.</p><p></p><p>Lo guardai dritto negli occhi: “Si, ha ingoiato tutto…e mi ha anche ringraziato”.</p><p></p><p>“Vedi che avevo ragione? Ho proprio una figlia puttana. E anche pompinara” disse Vittorio forse nell’intento di giustificare le sue pulsioni verso Valeria.</p><p></p><p>A questo punto gli raccontai anche il resto. Le foto che mi inviava, le chat erotiche e la richiesta di convincerlo a farla trasferire a Milano per la scuola di canto con la promessa di un nuovo regalo.</p><p></p><p>Vittorio si prese qualche minuto per pensare, quindi esclamò sicuro: “Ok, ora sappiamo come fartela scopare a botta sicura”.</p><p></p><p>Il piano del mio socio era chiarissimo. Avrei detto a Valeria che non ero riuscito a convincerlo, ma che sarei stato io a pagarle scuola di canto e affitto a Milano per tutto il tempo necessario. In cambio avrei preteso di fare sesso con lei. In realtà , ovviamente, a pagare sarebbe stato Vittorio ma lei non lo avrebbe mai saputo.</p><p></p><p>“E se non accetta?” gli chiesi dubbioso.</p><p></p><p>“Figurati se non accetta…la conosco benissimo, è mia figlia” mi rassicurò Vittorio.</p><p></p><p>Ora restava l’ultima domanda: ma lui in cambio cosa avrebbe guadagnato dal fatto che mi scopassi Valeria. La risposta arrivò subito.</p><p></p><p>“Ovviamente non sarete soli…”</p><p></p><p>“In che senso?” chiesi a Vittorio.</p><p></p><p> Sorrise beffardo: “Tranquillo, non parteciperò di presenza mentre ti ingroppi mia figlia. Ma dovrai fare in modo di riprendere tutto live. E dovrai farle esattamente ciò che ti chiedo”.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Alessio Lucci, post: 20780762, member: 420692"] La nostra chiacchierata venne interrotta dall’improvviso rientro di Valeria. Sbucò sulla porta del salone. Bellissima e radiosa, come sempre. Capelli mossi, lunghi e ribelli, leggero rossetto sulle labbra, mini jeans e sneakers. Quasi neppure ci salutò, eppure solo vederla bastò per creare una strana tensione erotica nell’aria. In quella stanza c’erano due uomini che desideravano fortissimamente scoparla. E uno di loro era suo padre. Valeria si chiuse in camera, ma non c’erano più i presupposti per continuare la discussione con Vittorio. Mi alzai e lascia quella casa, dando appuntamento al mio socio per l’indomani in studio. Quando arrivai, era già nel suo ufficio. “La sta aspettando”, mi annunciò la sua segretaria personale di Vittorio. Giacca e cravatta non riuscivano a nascondere i segni di una notte passata insonne. “Chiudi la porta e siediti, dobbiamo parlare” mi disse appena entrai indicandomi la poltroncina di fronte alla scrivania. E di cosa avremmo dovuto parlare se non di Valeria. “Senti Vitto, io non so se me la sento…” provai a giustificarmi. Lui riprese posto dietro la scrivania e mi guardò dritto negli occhi: “Se sei davvero mio amico, devi sentirtela. Ho bisogno di uscire da questa situazione e sei l’unico che possa aiutarmi. L’unico di cui mi fidi”. Vittorio mi stava davvero chiedendo di scopare la figlia al posto suo. Pensavo che la notte gli avrebbe portato consiglio, che fosse solo una sparata estemporanea. Capì presto che in realtà il mio socio aveva stilato un piano preciso per riuscire a centrare l’obiettivo. Come se parlassimo di un affare. Non mi restò che annuire ed accettare l’offerta: “Ok, ci sto”. Valeria d’altronde mi piaceva davvero. Ora mi restava un unico dubbio: avrei dovuto confessare a Vittorio quello che già c’era stato tra me e la figlia? Scelsi di essere sincero. “Prima però devo dirti una cosa” iniziai. Vittorio continuava a fissarmi: “Parla, ti ascolto”. “Ecco, non so come dirtelo ma…in realtà tra me e Valeria c’è già stato qualcosina”. “Qualcosina…cosa?” mi chiese con sguardo curioso. “Ti ricordi la sera che tu non potevi accompagnarla in discoteca?” “Sì, certo” “Quella sera l’ho accompagnata io”. “Continua….” “Non volevo che tornasse a casa da sola, così l’ho aspettata fuori dalla discoteca fino all’alba e…” “E?” Inutile girarci ancora intorno, mi dissi: “Valeria me l’ha preso in bocca, Vitto. Tua figlia mi ha fatto un pompino”. Rimase qualche secondo immobile, poi esclamò: “Che troia….Dove te l’ha fatto? Come? Raccontami tutto”. “Mi ha chiesto di salire a casa, poi ha bloccato l’ascensore e me l’ha succhiato” raccontai tutto di un fiato. “Ha ingoiato?” mi chiese Vittorio. Lo guardai dritto negli occhi: “Si, ha ingoiato tutto…e mi ha anche ringraziato”. “Vedi che avevo ragione? Ho proprio una figlia puttana. E anche pompinara” disse Vittorio forse nell’intento di giustificare le sue pulsioni verso Valeria. A questo punto gli raccontai anche il resto. Le foto che mi inviava, le chat erotiche e la richiesta di convincerlo a farla trasferire a Milano per la scuola di canto con la promessa di un nuovo regalo. Vittorio si prese qualche minuto per pensare, quindi esclamò sicuro: “Ok, ora sappiamo come fartela scopare a botta sicura”. Il piano del mio socio era chiarissimo. Avrei detto a Valeria che non ero riuscito a convincerlo, ma che sarei stato io a pagarle scuola di canto e affitto a Milano per tutto il tempo necessario. In cambio avrei preteso di fare sesso con lei. In realtà , ovviamente, a pagare sarebbe stato Vittorio ma lei non lo avrebbe mai saputo. “E se non accetta?” gli chiesi dubbioso. “Figurati se non accetta…la conosco benissimo, è mia figlia” mi rassicurò Vittorio. Ora restava l’ultima domanda: ma lui in cambio cosa avrebbe guadagnato dal fatto che mi scopassi Valeria. La risposta arrivò subito. “Ovviamente non sarete soli…” “In che senso?” chiesi a Vittorio. Sorrise beffardo: “Tranquillo, non parteciperò di presenza mentre ti ingroppi mia figlia. Ma dovrai fare in modo di riprendere tutto live. E dovrai farle esattamente ciò che ti chiedo”. [/QUOTE]
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